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Superalcolici

La migliore vodka

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni delle migliori vodka

 

La vodka è uno dei superalcolici più conosciuti dell’intero pianeta, abbiamo dunque deciso di realizzare una classifica delle migliori vodka del 2024 per aiutarvi a scegliere la bottiglia più adatta alle vostre esigenze. In basso troverete tutti i prodotti preferiti dai consumatori e potrete così capire quale vodka comprare in base a criteri oggettivi e soggettivi che abbiamo messo insieme appositamente per voi.

 

 

1. Grey Goose Vodka Original 70 cl

 

Tra i prodotti più venduti troviamo a sorpresa una bottiglia di vodka realizzata dalla distilleria francese Grey Goose con prodotti del proprio territorio. Per la produzione si usa grano invernale della Piccardia, lo stesso sfruttato per i dolci francesi, e acqua di sorgente, naturalmente filtrata dalla pietra calcarea, proveniente da Gensac-la-Pallue. 

Queste caratteristiche la rendono una vodka che può essere consumata con soddisfazione sia liscia, sia miscelata in cocktail originali come il Grey Goose Vodka + Sonic, che prevede la semplice aggiunta di vodka, acqua tonica e soda, fino a quelli più complessi e fruttati come il Grey Goose Vodka East 8, con all’interno vodka, succo d’ananas, martini, lime e sciroppo di zucchero.

Secondo i pareri espressi dai consumatori può essere considerato anche un’ottima idea regalo poiché la bottiglia è venduta in una scatola di latta molto elegante. Ne consegue però che il prezzo è un po’ più alto della media.

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2. Absolut Vodka Edizione Limitata 2018 Drop 700 ml

 

Chi fosse alla ricerca di prezzi bassi può optare per il prodotto di Absolut. La vodka in questione è realizzata in Svezia, con grano invernale e acqua pura, per ottenere un distillato che richiama alla tradizione e privo di zuccheri aggiunti. Ciononostante al palato rivela qualche nota di frutta secca che arricchisce la degustazione, sia quando bevuta liscia sia in cocktail originali come l’Absolut Vodka Martini o l’Espresso Martini.

La bottiglia qui presentata è una delle edizioni limitate di Absolut, dal colore blu intenso e inchiostro riciclato proveniente da messaggi d’odio, per dare un segnale forte e diffondere invece sentimenti positivi e d’amore.

Gli utenti che hanno avuto modo di assaggiare il liquore ne sono piacevolmente soddisfatti anche se non stiamo parlando di un prodotto dal livello elevato ma più di un distillato intermedio con packaging da collezione. Il rapporto qualità/prezzo dunque è interessante ma se siete conoscitori della bevanda potreste trovare di meglio sul mercato.

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3. Vodka Belvedere 0,7 lt.

 

Le offerte sul mercato sono svariate, ma ben poche possono vantarsi di avere una finitura “superpremium” come quella di Belvedere. Creata nel 1993 partendo da segale Dankowskie e acqua pura, la vodka polacca è realizzata nella distilleria di Polmos Żyrardów, attiva fin dal 1910.

La bottiglia si presenta in modo elegante, con una finitura color ghiaccio e vetro smerigliato con la rappresentazione del palazzo presidenziale della Polonia: il Belweder da cui prende il nome la compagnia.

Se siete alla ricerca della miglior vodka in commercio, senza badare al prezzo che è comunque di molto superiore alla media, allora non potete far altro che puntare su questo prodotto, premiato svariate volte durante le manifestazioni di risonanza mondiale come gli International Spirits Awards.

All’assaggio rivela note speziate tra cui pepe bianco e retrogusto di frutta secca come le mandorle, fattori che la rendono perfetta da bere liscia a bassa temperatura.

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4. Crystal Head Vodka 700 ml

 

Tra i prodotti venduti online spicca per originalità quello di Crystal Head. La bottiglia di vodka in questione ha infatti una forma di teschio trasparente che permette di vedere il liquido all’interno. Un dettaglio che la rende perfetta come idea regalo per sorprendere amici o parenti appassionati di questa bevanda.

Realizzata con grano peaches and cream e acqua canadese proveniente dall’isola Newfoundland, la vodka viene filtrata ben sette volte sfruttando diamanti Herkimer, dei cristalli di quarzo limpidi proprio come diamanti utilizzati molto nella cristalloterapia e che si dice abbiano proprietà benefiche per l’organismo. Al distillato non vengono aggiunti zuccheri, oli o glicerina per conservare la purezza della bevanda e offrire un prodotto dal gusto coinvolgente.

L’unico inconveniente è rappresentato dal prezzo, uno dei più alti della nostra classifica. Potrebbe essere una buona scelta solo se volete aggiungere la bottiglia alla vostra collezione, esponendola magari nella vetrinetta dei liquori.

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5. Ciroc Vodka 700 ml

 

Le compagnie francesi producono svariate tipologie di vodka e Ciroc è una di queste. A una comparazione con altri distillati è possibile notare immediatamente l’uso di materie prime differenti, in questo caso parliamo infatti di uve francesi che conferiscono al prodotto un sapore morbido e con toni di agrumi.

Chi preferisce il sapore classico potrebbe trovare la vodka Ciroc un tantino troppo ardita nella sua sperimentazione, tuttavia se volete assaggiare qualcosa di diverso e unico nel suo genere, allora potreste investire nell’offerta senza pensarci troppo su a fronte di un prezzo ragionevole e non particolarmente elevato. Ben lungi dall’essere la migliore vodka in commercio è comunque molto apprezzata dagli acquirenti che hanno deciso di scommettere sul prodotto.

Può essere usata con successo anche per la realizzazione di cocktail come il Blue Stone che prevede vodka, succo di limone, sciroppo di vaniglia e una spruzzata di soda, un mix che sprigiona tutte le proprietà del distillato.

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6. Beluga Vodka Noble 70 cl

 

Il brand Beluga è relativamente recente, la prima vodka realizzata infatti risale al 2002 nella distilleria siberiana Mariinsky. Tra gli ingredienti principali troviamo il distillato di malto e l’acqua siberiana prelevata da pozzi artesiani a una profondità di 300 metri, un connubio che fornisce alla bevanda una particolare morbidezza. Per la purificazione vengono invece messi in atto cinque filtraggi diversi: due attraverso sabbia di quarzo e gli altri tre invece attraverso il carbone attivo. 

Nella fase finale della produzione il prodotto riposa per 30 giorni, passaggio necessario per far sì che gli odori più forti siano completamente neutralizzati, lasciando solo l’aroma tipico di vodka. Il prezzo è un po’ più alto della media ma i consumatori consigliano ugualmente la bottiglia se volete qualcosa di leggermente diverso dai classici prodotti commerciali.

Per scoprire dove acquistare la vodka Beluga, qualora siate interessati ad assaggiare questo distillato proveniente direttamente dalla Russia, non vi resta altro da fare che cliccare sul link sottostante.

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7. Russian Standard Vodka Original 1 lt.

 

Per capire come scegliere una buona vodka, se non siete esperti in materia, è bene ascoltare i pareri dei consumatori che hanno avuto modo di assaggiare i prodotti. La bottiglia da un litro proposta da Russian Standard si rivela un ottimo punto di partenza, con un rapporto qualità/prezzo soddisfacente.

La vodka in questione nasce dalla volontà del fondatore del brand, Roustam Tariko, di realizzare un distillato di qualità elevata sul suolo russo, per riuscire a competere con i grandi produttori di vodka che oggigiorno sono principalmente Francia e Stati Uniti. Basandosi sulla ricetta originale di Dmitri Mendeleev, stabilita nel 1894, Russian Standard utilizza grano invernale e acqua proveniente dal Lago Ladoga.

Servita preferibilmente a temperature basse, il prodotto Russian Standard può essere utilizzato con successo, secondo gli acquirenti, per la realizzazione di cocktail classici come il Russian Mule o il Bloody Mary, senza sottovalutare la possibilità di servirla liscia oppure on the rocks.

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8. Stolichnaya Red Premium Vodka 70 cl

 

Il prodotto più economico della nostra lista è quello di Stolichnaya, una vodka estremamente semplice nel gusto e nelle proprietà, fattori che la rendono ideale per essere sfruttata come base per cocktail. Gli utenti che apprezzano un bicchiere liscio dovrebbero invece puntare su qualcosa di leggermente più costoso e che riesca a soddisfare il palato esigente.

La storia del prodotto è in realtà molto lunga e risale al 1944, anno in cui venne realizzata per la prima volta, tuttavia la bevanda russa è ben diversa dalla variante per l’esportazione, pertanto chi avesse avuto modo di assaggiarla nella sua veste originale, potrebbe restare deluso dal prodotto venduto all’estero, incluso il nostro Paese.

Si rivela dunque una scelta per chi ha un budget particolarmente limitato ma non può essere consigliata come idea regalo o per fare colpo su amici e parenti. Il volume alcolico è pari al 40%, un po’ più forte dunque rispetto ad altri prodotti simili.

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9. Mamont Vodka 700 ml

 

Se siete in cerca di un design nuovo, per regalare una bottiglia che sia indimenticabile e originale, allora il prodotto Mamont potrebbe fare al caso vostro. Si tratta infatti di una vodka imbottigliata in un contenitore dalla forma cilindrica che ricorda la zanna di un elefante, richiamando così il nome del brand stesso la cui traduzione è proprio “mammut”.

Prodotta nella distilleria più antica della Siberia, quella di Itkul, la vodka è realizzata con ingredienti locali, con occhio attento e scrupoloso su tutta la filiera. Il risultato è una bevanda liscia, secca e piacevole al palato. 

Sebbene sia più difficile riuscire a distinguere note particolari in una vodka, rispetto ad alcolici come whisky e rum, il prodotto Mamont può essere degustato liscio per percepire tutte le caratteristiche organolettiche o in alternativa sfruttato come base per drink unici come il Mamontini o il Mamont Mule.

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10. Ketel One Vodka 700 ml

 

I paesi europei hanno abbracciato la tradizione della vodka, proponendo ognuno qualcosa di leggermente diverso dai canoni classici. Ketel One è il produttore olandese che nella distilleria di Nolet a Schiedam realizza una vodka con sentori di agrumi freschi, dando alla bevanda una fragranza che colpisce anche gli appassionati.

Il distillato nasce da grano europeo selezionato e una combinazione di tecniche di produzione tradizionali e moderni che portano a ottenere le “4F”, ovvero “Fragrance, Feel, Flavour e Finish”, traducibili con fragranza, sentore, sapore e note finali.

Gli utenti ne apprezzano le caratteristiche uniche tuttavia bisogna sottolineare che è un prodotto leggermente più costoso rispetto alla media, pensato per consumatori che vogliono una vodka che conquisti non solo per il suo forte volume alcolico ma anche per il carattere innovativo e differente. Se siete convinti, per scoprire dove acquistare il distillato Ketel One non dovete far altro che cliccare sul link in basso.

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Origine e uso

 

Storia

La vodka è ormai un distillato conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, tuttavia ha origine nell’Europa dell’Est, precisamente in Russia e in Polonia, paesi che ancora oggi si contendono l’invenzione del prodotto. Si ottiene da materiali che potremmo considerare poveri e alla portata di tutti, ovvero fecola e polpa di patate e cereali, inoltre, a differenza di altri liquori famosi come il whisky o il rum, ha un aspetto cristallino.

Trae il suo nome proprio da tale caratteristica poiché essendo limpida, viene chiamata “voda” sia in russo sia in polacco. Il termine slavo, condiviso dunque dai paesi dell’est europeo, significa proprio acqua mentre la desinenza “ka” finale rappresenta una sorta di vezzeggiativo. Per un paragone analogo basta guardare in casa nostra, con il termine acquavite che indica prodotti alcolici come la grappa.

Si parla per la prima volta di questa bevanda nel quinto secolo avanti Cristo, registrata in una fonte scritta polacca, tuttavia è solo a partire dalla metà del settimo che si ebbe una vera e propria regolazione grazie agli editti dello Zar Aleksej Michajlovic Romanov. Il liquore pulito come acqua di fonte invase poi l’Europa grazie alle truppe napoleoniche in seguito alla disastrosa campagna di Russia, dalla quale tornarono decimati ma con questo distillato come risultato delle razzie messe in atto sul suolo russo.

Il segreto della produzione, però, era ancora sconosciuto e fu importato in Francia solo nel 1917, all’alba della Rivoluzione Russa. Gli aristocratici, per sfuggire al processo di cambiamento, si rifugiarono sul territorio francese dove portarono la loro vodka. Tra questi i celebri Smirnoff e Keglevich. Fu così che, lentamente, la vodka si espanse in tutto il globo, rendendola oggigiorno una bevanda consumata dall’intera popolazione mondiale.

 

Mix

La vodka si presta molto bene per la miscelazione grazie al suo gusto neutro, non sorprende quindi il suo utilizzo per creare cocktail di varia natura. Tra i più famosi spiccano sicuramente il Vodka Martini, il preferito dall’agente speciale 007, realizzato con vermouth dry e vodka, decorando infine con olive su uno stuzzicadenti.

Molto apprezzato è anche il Bloody Mary, che prevede l’aggiunta di vodka, succo di pomodoro e ingredienti non convenzionali come tabasco e salsa worcester, per dare vita a una bevanda dal colore rosso intenso e particolarmente energetica.

Candido come la neve è invece il White Russian, reso popolare dal film cult “Il grande Lebowski”, ottenuto dal mix di vodka, panna o latte a scelta e rum al caffè, il tutto shakerato insieme a cubetti di ghiaccio e poi filtrato.

Sempre restando in tema di classici non può mancare in questa lista il Moscow Mule, realizzato per la prima volta nella metà del 1900 e costituito da vodka, lime e ginger beer. Il nome, mulo moscovita, nasce dalla tazza in cui era originariamente servito, sulla quale era stampigliata proprio l’immagine di questo animale.

 

Conservazione

Come per la maggior parte dei superalcolici, anche la vodka va conservata in verticale, possibilmente lontana da fonti di luce, come all’interno di un apposito mobiletto, e senza tappi in sughero. Questi accorgimenti sono essenziali affinché il distillato non cambi sapore nel tempo, mantenendo tutte le sue proprietà organolettiche anche a distanza di mesi dall’apertura. 

La temperatura ideale non deve superare i 15°C mentre alcuni consumatori consigliano di posizionarla in congelatore qualora si preferisca consumarla fredda. L’alcol congela a temperature estremamente basse, non dovrete quindi preoccuparvi di ritrovarvi con una bottiglia imbevibile o addirittura spaccata dall’espansione del liquido.

 

Valore nutrizionale

Per 100 grammi di vodka il valore energetico medio è di circa 230 kcal, tuttavia ben 34 grammi sono costituiti da alcol etilico, una percentuale decisamente alta e che può rivelarsi dannosa per l’organismo a lungo andare. Il consumo quotidiano è altamente sconsigliato e dovrebbe dunque essere limitato a piccole dosi. Il volume alcolico può variare ma il minimo stabilito dall’Unione Europea è pari a 37,5% mentre negli Stati Uniti questo valore è più alto, ovvero 40%.

Bere responsabilmente

Questa frase rimbomberà ormai nelle vostre teste, soprattutto se siete amanti di bevande alcoliche e vi concedete di tanto in tanto un goccio insieme ad amici e parenti. Tuttavia è sempre bene tenere a mente che l’alcol può essere dannoso non solo per se stessi ma anche per chi ci sta vicino, soprattutto se vi mettete irresponsabilmente al volante dopo aver consumato quantità di alcolici superiori al minimo consentito. Ricordate sempre di scegliere un guidatore che resterà sobrio durante la serata e che potrà riaccompagnare tutti a casa sani e salvi.

 

 

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Accessori

Le 8 migliori cantinette da vino del 2024

 

Cantinetta da vino – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Gli amanti di questo nettare non possono privarsi di un oggetto utile come la cantinetta da vino, per ospitare tutte le proprie bottiglie preferite in casa. Oltre a essere comode, però, sono anche oggetti di design belli a vedersi, per questo abbiamo selezionato tra i prodotti la Klarstein Vinovilla 116D – Cantinetta, 313 L è un prodotto di tipo professionale, pensata per chi deve conservare più di cento bottiglie e che dunque rappresenta un investimento importante. Homfa cantinetta portabottiglie scaffale in MDF, è pensata per chi invece preferisce una scelta eco-sostenibile, spaziosa e al contempo elegante.

 

 

Conclusione

 

 

Le 8 migliori cantinette da vino – Classifica 2024

 

Se avete sempre desiderato uno di questi oggetti d’arredamento ma non avete mai avuto l’opportunità di procurarvene, potrebbe essere arrivato il momento di dare un’occhiata ai prodotti sul mercato. La nostra classifica delle migliori cantinette da vino del 2024 vi guiderà tra quelle più interessanti, vi invitiamo dunque a leggere le recensioni che potete trovare più in basso.

 

 

Cantinetta vino da incasso

 

1. Klarstein Vinovilla 116D – Cantinetta, 313 L

 

Sul mercato è possibile trovare molte offerte interessanti, iniziamo dunque subito con una cantinetta vino da incasso che può essere posizionata in cucina o in salotto ma che, viste le dimensioni, è più facile che venga scelta da chi ha necessità professionali, per esempio chi possiede un bar o un ristorante. 

Questo perché il modello Vinovilla 116D ha una grande capacità, dato che è possibile inserire al suo interno un centinaio di bottiglie, con un ulteriore spazio dedicato ai calici, in modo da avere tutto l’occorrente a portata di mano. 

Una caratteristica molto interessante è rappresentata dalla possibilità di creare due zone con temperature differenti così da poter inserire in una i vini rossi e nell’altra quelli bianchi, per esempio. Ci sono inoltre varie tipologie di spazi, anche in questo caso adeguati alle differenti tipologie di vino. La classe energetica non è delle migliori, visto che si attesta sul valore B, inoltre non si può certo dire che la cantinetta sia venduta a un prezzo economico. 

 

Pro

Elegante: L’aspetto del prodotto è di classe, grazie alle sue luci soffuse, illumina inoltre le bottiglie di vino, che restano sempre in vista, elevando subito l’ambiente.

Refrigerato: La temperatura, per il vino, è molto importante, soprattutto quando parliamo di quello bianco. In questo caso è possibile creare due zone differenti, scegliendo i gradi più adatti per ognuna. 

Dimensioni: La cantinetta è in grado di accogliere ben 116 bottiglie, il che è una garanzia di comodità e sicurezza per chi deve gestire quantità importanti di vino.

 

Contro

Classe energetica: I consumi non sono proprio contenuti, visto che questo modello di Klarstein si attesta sulla classe B. Tenendo conto che non è nemmeno una cantinetta economica, vi conviene farvi due conti… 

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Cantinetta da vino in legno

 

2. Homfa cantinetta portabottiglie scaffale in MDF 24 bottiglie

 

Cambiamo completamente tipologia invece con la cantinetta da vino in legno di Homfa, prodotto per sua natura più economico rispetto a dispositivi elettrici refrigerati. Dal punto di vista del design ci troviamo comunque di fronte a un ottimo oggetto, elegante e che fa la sua figura sia in cucina sia in salotto, permettendo di alloggiare un totale di 24 bottiglie di vino in orizzontale e, nel vano superiore, calici e altri oggetti necessari per la degustazione.

Il materiale di cui è composto è legno MDF, pannelli di fibre a media densità che hanno un minore impatto ambientale pur mantenendo una certa resistenza, perfetto dunque per chi ha una mentalità “green” e anche nelle piccole scelte quotidiane cerca di fare la differenza.

Viene fornita smontata ma, gli utenti che hanno avuto modo di provarla, riferiscono di una notevole semplicità di assemblamento, non è richiesta dunque alcuna capacità tecnica.

 

Pro

Economica: Chi ha un budget limitato e non può permettersi di spendere centinaia di euro per un prodotto del genere, troverà la cantinetta Homfa adatta alle proprie esigenze.

Spaziosa: Potendo ospitare ben 24 bottiglie di vino, potrete creare la vostra personale selezione da avere sempre a portata di mano.

Ecosostenibile: Realizzata con pannelli di fibre di legno a media densità, comunemente conosciuti come MDF, ha un minimo impatto ambientale.

 

Contro

Delicata: Se da un lato si rivela leggera e facile da montare, dall’altro c’è anche un dettaglio da non dimenticare, ovvero la fragilità. Attenzione dunque ad avvitare in modo troppo energico o a usare un martello.

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Cantinetta da vino classe A

 

3. Tristar cantinetta WR-7516 48 litri 16 bottiglie

 

Il prodotto si rivela compatto e semplice da installare, con alloggiamento unico per ospitare 16 bottiglie di vino, per una capacità massima di 48 litri circa. È in grado di raffreddare fino a 14°C al di sotto della temperatura ambiente, dunque potrete posizionare all’interno tutte le vostre bottiglie di vino più pregiate che necessitano di un’attenzione particolare, lasciandole comunque visibili tramite il vetro trasparente e la luce che potrete accendere e spegnere a piacimento.

La cantinetta da vino classe A di Tristar vi permetterà inoltre di risparmiare sui consumi, impattando in modo minimale sulla bolletta mensile. L’unico elemento che non ha convinto del tutto è la lentezza con cui il prodotto raggiunge la temperatura desiderata, tanto da far pensare ad alcuni utenti che non fosse possibile selezionarla. In realtà, dopo aver tarato la temperatura, dovrete attendere almeno una decina di minuti prima che raggiunga quella impostata.

 

Pro

Prezzi bassi: Non sarà la cantinetta più economica della nostra lista, ma permette comunque a molti acquirenti con basso budget di procurarsi uno di questi dispositivi.

Design: L’aspetto esteriore è curato e non eccessivamente ingombrante, perfetta per essere posizionata in cucina o anche in salotto.

Classe energetica: Una delle migliori sul mercato, rientrando nella fascia A non dovrete preoccuparvi di bollette salate alla fine del mese.

 

Contro

Temperatura: Impiega un po’ di tempo per raggiungere quella impostata. Non necessariamente un difetto ma comunque un dettaglio di cui tener conto.

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Cantinetta da vino doppia temperatura

 

4. Tristar WR-7512 cantinetta doppia zona 32 litri 12 bottiglie

 

Non tutti i vini devono riposare alla stessa temperatura. Come fare dunque nel caso in cui abbiate bottiglie diverse? Una soluzione è offerta dalla cantinetta da vino doppia temperatura di Tristar, divisa in due zone separate per uno spazio totale per circa dodici bottiglie.

La temperatura minima raggiungibile è -18°C rispetto a quella ambiente e date le dimensioni contenute è un elettrodomestico che può essere posizionato in qualsiasi zona della casa con il minimo ingombro. Sulla cornice dei due vetri è posizionato un display LED che vi indicherà sempre la temperatura corrente all’interno delle zone refrigerate, dotato di touchscreen per modificarla al volo o accendere la luce che vi permette di illuminare le bottiglie.

Secondo i pareri espressi dagli acquirenti, il prodotto è molto silenzioso e non affetto da vibrazioni che possono disturbare, tuttavia, va sottolineato che parliamo di una cantinetta con classe di consumo energetica C, dunque non esattamente quella con consumi minori.

 

Pro

Doppia cella: Una zona per i rossi e una per i bianchi, non dovrete così rinunciare a nessuna tipologia di vino, avendoli sempre a disposizione alla temperatura perfetta.

Display: Indipendente per ogni cella, permette di regolare la temperatura e accendere o spegnere l’illuminazione interna, per scegliere la bottiglia senza aprire il vano.

Silenziosa: Rispetto ad altri prodotti non emette vibrazioni fastidiose né rumori chiaramente udibili.

 

Contro

Classe energetica: Il consumo è leggermente elevato, parliamo di un prodotto che rientra nella classe C. Se vi spaventa l’aumento, seppur contenuto, delle spese di gestione, sarebbe il caso di optare per una cantinetta differente.

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Cantinetta da vino Klarstein

 

5. Klarstein Bellevin frigorifero 45 litri 12 bottiglie 

 

Bellevin è un’altra cantinetta da vino Klarstein, azienda conosciuta e apprezzata nel settore. Il prodotto si rivela un frigo eco-sostenibile con due diverse sezioni: una superiore con intervallo di temperatura che va da 12 a 18° centigradi, ottimo quindi per il vino rosso, e uno inferiore con intervallo tra 8 e 18° centigradi, perfetto invece per il vino bianco.

Le temperature sono modificabili tramite pulsanti touch, così come lo stato dell’illuminazione interna. Il prodotto permette l’alloggiamento di un massimo di dodici bottiglie, tutte chiaramente visibili anche dall’esterno grazie al vetro trasparente frontale.

Per chi avesse bisogno di maggiore spazio, è importante sottolineare che sono presenti anche cantinette dal costo più elevato ma che consentono di ospitare 105 o 173 litri totali.

La classe di efficienza energetica è la B, non elevatissima, dunque, ma comunque con consumi accettabili e che non impattano eccessivamente sui costi di gestione dell’elettrodomestico.

 

Pro

Compatta: Può essere facilmente posizionate in qualsiasi angolo della casa, rivelandosi comunque un perfetto oggetto di design in grado di arredare il vostro appartamento.

Due zone: Quella alta serve per tenere a temperatura adatta il vino rosso mentre quella inferiore è sfruttata per i vini bianchi, che generalmente vanno serviti più freddi.

Consumi: Non i più bassi sul mercato ma comunque accettabili se consideriamo che rientra in una classe di efficienza energetica di tipo B.

 

Contro

Prezzo: Il costo, se paragonato a quello di altre cantinette che mettono a disposizione un simile spazio, è leggermente elevato, rivelandosi quindi una scelta adatta solo per utenti più attenti al design.

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Cantinetta da vino Candy

 

6. Candy DiVino CWC 021 EM cantinetta compatta 

 

Continuando la nostra carrellata di prodotti, abbiamo la cantinetta da vino Candy, leggermente più grande della media poiché in grado di ospitare ventuno bottiglie. Una delle caratteristiche rivelatesi maggiormente interessanti per i consumatori è la possibilità di scegliere da che lato aprire lo sportello, elemento reso possibile dalla reversibilità delle cerniere. 

In questo modo può adattarsi a qualsiasi cucina senza occupare troppo spazio durante l’apertura. Il mantenimento dell’umidità all’interno del vano oscilla tra il 50 e l’80%, i valori migliori per la corretta conservazione del vino.

Se effettuiamo una comparazione con altri prodotti non possiamo però sostenere di trovarci di fronte alla migliore cantinetta da vino sul mercato a causa della classe di efficienza energetica, che si attesta sul grado B. Se per alcuni utenti ciò può non essere un problema, in realtà è un dettaglio di cui tener conto, soprattutto perché i consumi, dopo un po’, si fanno sentire.

 

Pro

Adattabile: Grazie alle cerniere reversibili potrete decidere di aprire lo sportello a sinistra o a destra, così da adattare il prodotto a seconda delle vostre esigenze.

Design: La qualità Candy si vede anche dall’attenzione a dettagli come lo sportello con doppio vetro per proteggere il contenuto dai raggi ultravioletti della luce solare.

Temperatura: La comoda manopola all’interno della cantinetta consente di regolarla dal valore minimo 1, fino a quello massimo pari a 6.

 

Contro

Consumo: Rientrando nella classe energetica di tipo B, non si tratta del prodotto più efficiente sul mercato e dovrete quindi aspettarvi una bolletta leggermente superiore alla media.

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Cantinetta da vino Wooler

 

7. Wintem cantinetta vino Wooler doppia zona di raffreddamento

 

Come altri prodotti venduti online, la cantinetta da vino Wooler, di Wintem, è compatta e di facile installazione in qualsiasi punto della casa. Potrete scegliere tra diversi modelli in grado di ospitare un minimo di otto fino a un massimo di diciotto bottiglie. Se avete bisogno di un nuovo dispositivo a basso costo, potrebbe rivelarsi la scelta ideale. 

Il design delle griglie interne che ospitano le bottiglie è l’unico punto negativo del prodotto poiché è realizzato in modo tale da mostrare solo il fondo di queste ultime, rivelandosi poco pratico nell’identificazione del vino a meno che non apriate lo sportello e analizziate le bottiglie.

L’intervallo di temperatura che è in grado di gestire è tra 12 e 18 °C, inferiore rispetto a quello di altri prodotti, tuttavia ha il pregio di emettere davvero poche vibrazioni, fattore che rende la cantinetta molto silenziosa. Inoltre, una volta raggiunta la temperatura impostata, la ventola interna si ferma, garantendo un risparmio energetico da non sottovalutare.

 

Pro

Prezzo: Il costo è uno degli elementi che gli utenti prendono maggiormente in considerazione e se anche voi rientrate in questa categoria, allora il dispositivo Wintem potrebbe fare al caso vostro.

Modelli: La linea Wooler comprende cantinette da un minimo di otto a un massimo di diciotto bottiglie, potrete dunque scegliere quella più comoda da posizionare in casa.

Silenziosa: Grazie al sistema di risparmio energetico che spegne la ventola una volta raggiunta la temperatura, il dispositivo si rivela poco rumoroso.

 

Contro

Ventole: Essendo posizionate lateralmente, se avete intenzione di “nascondere” la cantinetta tra due mobili dovrete lasciare un po’ di spazio per permettere al motore di respirare.

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Cantinetta da vino Haier

 

8. Haier WS50GA cantinetta vino 50 bottiglie libera installazione

 

Tra i prodotti più venduti, per la sua capacità di ospitare una gran quantità di bottiglie, abbiamo la cantinetta da vino Haier, con spazio per posizionarne ben cinquanta. Tra i pregi non abbiamo solo la gran quantità di spazio a disposizione ma anche la classe di consumo energetico pari ad A, per abbattere i consumi e ammortizzare il costo iniziale che non è esattamente tra i più bassi sul mercato.

Haier punta a efficienza e qualità, che traspaiono dal design elegante della cantinetta e dalle tecnologie applicate per il suo funzionamento come la presenza di un filtro Anti-UV integrato nel vetro dello sportello e uno interno ai carboni attivi che eliminare qualsiasi tipo di odore.

La temperatura e la luce interna sono poi regolabili dall’esterno tramite schermo touch, senza dover necessariamente aprire il vano ogni volta che avete intenzione di modificare le impostazioni. Per scoprire dove acquistare il dispositivo non dovrete far altro che cliccare sul link sottostante e verrete immediatamente riporti alla pagina con tutte le informazioni in merito.

 

Pro

Spazio: Potrete inserire ben cinquanta bottiglie all’interno di questa cantinetta, pertanto, se siete collezionisti o amate avere una riserva ben nutrita, potrebbe fare al caso vostro.

Consumi: Il risparmio energetico è importante e chi vuole limitare le spese di manutenzione deve puntare necessariamente a un prodotto rientrante in una classe di tipo A, come la cantinetta Haier.

Filtri: Le tecnologie applicate per la corretta conservazione del vino sono all’avanguardia, presente dunque sia un vetro Anti-UV sia un filtro al carbone per eliminare gli odori molesti.

 

Contro

Prezzo: Il costo del prodotto è tra i più alti sul mercato, tuttavia bisogna tener conto sia dello spazio a disposizione sia dell’elegante design del dispositivo.

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Come scegliere una buona cantinetta da vino

 

Chi è fortunato e possiede una cantina non avrà bisogno di procurarsi uno di questi elettrodomestici, tuttavia non tutti i consumatori possiedono una comodità di questo tipo e, pertanto, potrebbero trovarsi in una posizione difficile, chiedendosi come scegliere una buona cantinetta da vino senza spendere troppo.

Prima di immergerci in un’analisi approfondita di tali dispositivi, dobbiamo chiarire che non si tratta di frigoriferi in cui raffreddare eccessivamente le bottiglie, pertanto se avete dei vini bianchi che vanno serviti freddi, dovrete comunque ricordarvi di spostarli nel frigorifero prima di versarlo ai vostri commensali. Tenendo conto di questa premessa, vediamo insieme a cosa serve una cantinetta da vino.

Temperatura

L’importanza di una cantina è data proprio da questo elemento. Le bottiglie di vino, per essere conservate al meglio, devono riposare orizzontalmente in un luogo fresco, lontano dalla luce solare e sufficientemente umido. I prodotti elettronici sviluppano questo microclima al loro interno, supplendo quindi alla mancanza di una cantina vera e propria. 

Solitamente permettono la regolazione della temperatura entro un determinato intervallo, da 8 a 18°C circa. Poiché però non tutte le bottiglie di vino sono uguali, alcuni produttori hanno ben pensato di dotare le loro cantinette di più scomparti, in modo da permettere agli utenti di suddividere vino bianco e rosso senza dover acquistare dispositivi differenti.

 

Consumo energetico

Trattandosi di apparecchi elettrici da collegare alla corrente, saranno soggetti anche a un consumo energetico. Proprio come tutti gli altri elettrodomestici che avete in casa, anche le cantinette da vino rientrano in una classe di assorbimento energetico e anche per queste è sempre preferibile puntare a dispositivi che rientrino nella fascia A. 

Sebbene i consumi siano generalmente bassi, data la loro capacità di regolare in modo limitato la temperatura, le cantinette che rientrano in classe energetica B o C potrebbero rivelarsi un po’ più costose da gestire sul lungo termine.

 

Design e comfort

Non bisogna nemmeno dimenticare l’aspetto esteriore e se avete intenzione di esporre la vostra cantinetta da vino in salotto, affinché parenti e amici possano vederla, dovrete optare per qualcosa di elegante e che si inserisca bene nell’ambiente circostante. 

La maggior parte dei prodotti elettrici ha un design all’avanguardia, con inserti metallici e vetro tramite il quale osservare in qualsiasi momento le bottiglie. Il touchscreen di cui sono dotati, inoltre, consente non solo la regolazione della temperatura ma anche l’accensione di una luce interna per vedere sempre le proprie bottiglie.

Per chi ha la cantina

Chi possiede invece uno di questi luoghi freschi, come per esempio anche una semplice tavernetta, è possibile optare per qualcosa di ancor meno costoso. Piuttosto che posizionare alla rinfusa le proprie bottiglie in armadi o lasciarle sparse al suolo, potrete acquistare dei supporti in legno finemente realizzati per far sì che le bottiglie siano tutte comodamente alloggiate in orizzontale, rendendone semplice l’identificazione quando necessario. 

Non si tratta di prodotti refrigerati, ma semplici mensole forate in legno, pertanto i più abili nel fai da te potrebbero anche decidere di costruirne da sé. Per chi fosse interessato dunque a tale opzione è possibile dare un’occhiata in basso, alla sezione “Domande frequenti”, dove troverete la nostra esaustiva risposta.

 

 

 

Come usare una cantinetta da vino

 

Se siete ancora indecisi su quale cantinetta da vino comprare, vi consigliamo di dare un’occhiata alle nostre recensioni che potete trovare più in alto, tuttavia, se avete già effettuato il vostro acquisto e siete ansiosi di capire il funzionamento di questi elettrodomestici, allora siete nel posto giusto.

In realtà non si tratta di apparecchi particolarmente complessi e il loro unico scopo è quello di creare un microclima ideale per la conservazione del vino anche per periodi lunghi. Un tempo, dopo aver realizzato o acquistato bottiglie di vino, queste venivano riposte in luoghi come la cantina, dove il clima umido e fresco, dove non penetra la luce solare, permetteva alla bevanda di riposare senza subire alcun tipo di alterazione. 

Poiché non tutti hanno a disposizione questa comodità, sono state realizzate le cantinette da vino moderne che, oltre ad avere un ruolo decisivo per gli appassionati di vino, fungono anche da pezzi d’arredamento grazie alle loro linee minimal e design all’avanguardia.

 

Collegamento

Trattandosi di veri e propri elettrodomestici, dovrete posizionarli nei pressi di una presa di corrente, grazie alla quale alimenteranno il sistema di raffreddamento e ventilazione interno. Dopo aver attivato la cantinetta dovrete decidere la temperatura che deve raggiungere e mantenere, un passaggio che può essere effettuato molto semplicemente e velocemente grazie al touch screen esterno o una manopola interna. 

L’intervallo di temperatura del vostro prodotto sarà chiaramente indicato nel manuale di istruzioni ma solitamente si parla di valori che vanno da un minimo di 8°C fino a un massimo di 18°C. La scelta dovrà essere legata al tipo di vino che avete intenzione di conservare nella cantinetta: per quanto riguarda i rossi potrete decidere un valore che va da 12 a 16°C, sebbene non soffrano nemmeno a 18°C; per quanto riguarda i vini bianchi invece, il valore è un po’ più basso e non dovrebbe superare i 12°C.

Dopo aver effettuato queste regolazioni non dovrete far altro che posizionare all’interno della cantinetta le vostre bottiglie e il gioco è fatto.

 

Doppio scompartimento

Alcuni produttori hanno pensato anche alla possibilità di avere due scompartimenti diversi gestiti dallo stesso motore, per permettere agli utenti che vogliono conservare sia vino bianco sia vino rosso senza dover acquistare due cantinette separate. Qualora abbiate acquistato uno di questi modelli, dovrete impostare la temperatura di ogni vano autonomamente, sfruttando sempre il comodo display touch.

Avvertenze

Durante l’installazione è importante prestare attenzione a dove sono posizionate le ventole che permettono al motore di respirare. Tenendo presente questa caratteristica strutturale, dovrete evitare di tapparle completamente con altri pezzi di mobilio, magari inserendo la cantinetta in un luogo un po’ troppo stretto.

 

 

 

Domande frequenti

 

Dove comprare una cantinetta da vino?

Il vino è una bevanda apprezzata fin dall’antichità e si potrebbe dire che ha accompagnato l’umanità fin dall’alba dei tempi. Col tempo si è appreso che la conservazione è essenziale per mantenere inalterate le sue proprietà tanto amate e quindi si fa attenzione a tenerla sempre in posizione orizzontale, si cerca di mantenere una temperatura adeguata e così via. 

I fortunati che possiedono una cantina potranno posizionare lì tutte le proprie bottiglie pregiate, tuttavia per chi non dovesse avere questo locale è possibile optare per degli elettrodomestici come la cantinetta da vino. 

Per chi si stesse chiedendo dove sia possibile reperirne una, sarà felice di scoprire che è acquistabile in qualsiasi negozio di elettrodomestici e persino online, dove si possono trovare offerte interessanti e vere e proprie occasioni a basso costo.

 

Quanto consuma una cantinetta da vino?

Essendo alimentate elettricamente, bisogna prendere in considerazione anche questo dettaglio. Il consumo dipende in realtà dalla dimensione e dalla classe energetica del prodotto. Una cantinetta da vino che permette di ospitare una cinquantina di bottiglie, per esempio, consumerà circa 180 kwh all’anno. 

Sebbene si tratti di cifre tutto sommato sostenibili dalla maggior parte dei consumatori, vanno comunque prese in considerazione poiché potrebbero variare anche in base all’efficienza del dispositivo. È sempre preferibile una cantinetta da vino che non rientri in una fascia energetica inferiore ad A o B, poiché potresti ritrovarvi a vedere aumentare rapidamente la spesa mensile.

 

Come costruire una cantinetta da vino?

Sul mercato non esistono solo cantinette refrigerate ma è possibile trovare anche supporti in legno per ospitare le bottiglie in luoghi che sono naturalmente più freschi e adatti alla conservazione del vino, come taverne o cantine stesse. Qualora abbiate esigenza di usare uno di questi supporti ma volete spendere quanto meno possibile, potrete anche decidere di costruirne uno da voi.

Se avete dunque intenzione di proseguire lungo questa strada, dovrete assicurarvi di avere a disposizione delle assi di legno del materiale prescelto, preferibilmente abete o mogano per la loro elevata resistenza.

Oltre alla materia prima sarà necessario avere a disposizione qualche utensile indispensabile, come per esempio una sega a nastro per tagliare le travi della dimensione che preferite, sega a tazza per creare l’alloggiamento per le bottiglie e un trapano per fissare il tutto.

Iniziate dunque a ridurre le assi alle dimensioni prescelte con la sega a nastro, successivamente, dovrete invece forarle da un lato con le seghe a tazza, tenendo conto del diametro del fondo delle bottiglie. Dopo aver realizzato una quantità di fori pari al numero di bottiglie che volete ospitare su ogni singolo ripiano, selezionate delle assi più resistenti per realizzare la struttura portante vera e propria, con i relativi montanti.

Quando la struttura è pronta e installata, dovrete posizionare nella parte posteriore le assi con il foro per il fondo delle bottiglie e iniziare a preparare quelle che dovranno ospitare invece il collo delle stesse. Sfruttando di nuovo la sega a tazza, abbiate cura di realizzare dei fori sulle nuove assi che abbiano lo stesso diametro del collo delle bottiglie, poi posizionate queste ultime nella parte frontale della struttura. Rinforzandola dove necessario con bulloni e viti inserite grazie al trapano, avrete realizzato la vostra personale cantinetta da vino in legno.

 

 

 

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Liquori

Il miglior nocino

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni dei migliori nocini

 

La seguente classifica dei migliori nocini del 2024 è stata realizzata prendendo in esame non solo i prodotti più popolari tra gli utenti ma anche fattori come prezzo e qualità globale. Se non sapete quale nocino comprare, non vi resta altro da fare che dare un’occhiata alle proposte in basso.

 

 

1. Il Mallo liquore nocino 70 cl

 

Tra i prodotti più venduti troviamo quello de Il Mallo. Si tratta di un nocino a prezzi bassi che potrebbe rivelarsi interessante per tutti gli utenti che non hanno un budget elevato e vogliono assaggiare questa bevanda per la prima volta. La confezione è elegante, di colore completamente nero e dalla forma che ricorda quella di una noce. 

L’azienda produttrice è attiva nel modenese e realizza svariate tipologie di nocino, da quello classico qui presentato fino a varianti biologiche. La preparazione prevede l’infusione in alcol dei malli di noce acerbi, secondo tradizione, a cui vengono poi aggiunte spezie e zucchero. 

Può essere sfruttato con successo anche in cucina, per la preparazione di piatti sia dolci sia salati, oppure miscelato per la creazione di cocktail. Secondo i consumatori si tratta di uno dei migliori nocini in vendita sul mercato e, sebbene sia decisamente dolce al palato, non si dimostra stucchevole.

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2. Toschi Nocino Classico 700 ml

 

Sempre in provincia di Modena troviamo la compagnia Toschi, che tra le sue offerte contempla bottiglie da 700 ml di Nocino Classico. Rispettando il disciplinare “Tradizioni e sapori di Modena”, il brand si inserisce perfettamente nella tradizione, rivelandosi una scelta di qualità per chi vuole acquistare un nocino degno di tale nome. 

La ricetta usata è quella della famiglia Toschi che vede l’infuso riposare in botti di rovere per due o cinque anni, in base alla tipologia di nocino che si desidera ottenere: Classico o Riserva.

Secondo gli utenti è un prodotto dall’ottimo rapporto qualità/prezzo sebbene non riesca a reggere il confronto con bottiglie realizzate in modo artigianale da aziende altamente specializzate. In questo caso, però, bisogna anche preparare un budget più elevato, fattore che non tutti i consumatori sono disposti a prendere in considerazione. Si rivela comunque una scelta più che soddisfacente per l’uso in qualità di digestivo a fine pasto, da condividere con amici e parenti.

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3. Dr. Giorgini, Nocino Liquore Digestivo e Depurativo

 

Considerato il “dopo pasto” dei buongustai, il Nocino Dr. Giorgini viene prodotto con i malli di noci nere americane, lasciati a macerare in alcol depurato mediante uno speciale processo di distillazione e rettificazione, con l’aggiunta di chiodi di garofano, stecche di cannella, vaniglia e acqua, rimanendo in infusione per circa sessanta giorni.

Trascorso questo tempo, l’infuso viene lasciato riposare per almeno un anno in contenitori di acciaio, per poi essere filtrato e imbottigliato.

Il risultato è un Nocino dal sapore intenso e spiccatamente aromatico, ottimo da servire a fine pasto come digestivo o da utilizzare come bagna per dare carattere e morbidezza a torte e dolci al cucchiaio.

Sebbene sia decisamente dolce al palato, non si dimostra stucchevole e può essere impiegato con successo anche per realizzare delle originali varianti di alcuni cocktail classici, come il Nocino Sour e il Negroncino.

Il prezzo, per quanto possa apparire elevato, è comunque da considerarsi su una quantità di prodotto mediamente superiore in comparazione alla concorrenza, dal momento che stiamo parlando di una bottiglia da 700 ml.

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4. Dolci Aveja Liquore nocino artigianale abruzzese 200 ml

 

L’azienda realizza offerte tipiche della regione aquilana, spaziando dai dolci fino al nocino artigianale, prodotto con infusione a freddo in alcool proveniente dal territorio. Il Nocino dello Gnomo ha un volume alcolico pari al 38% e vede l’utilizzo della ricetta classica che prevede la raccolta di noci verdi durante la giornata del 24 giugno, per tutti i cattolici il giorno di San Giovanni Battista. 

Contiene inoltre zucchero, alcol, acqua e aromi naturali di frutti abruzzesi che gli conferiscono un sapore leggermente diverso da quello prodotto generalmente in Emilia-Romagna. La confezione si presenta squisitamente elegante, parliamo infatti di una bottiglia da 200 ml dalla forma triangolare, perfetta come idea regalo per festeggiare un evento importante insieme ai propri amici. 

In alternativa è possibile optare per un quantitativo inferiore qualora vogliate risparmiare qualcosa, ovvero la confezione da 100 ml, rinunciando però alla caratteristica bottiglia. Per gli amanti del nocino che non vogliono optare per prodotti industriali si rivela una scelta ottima.

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5. Benvenuti Nocino 34 500 ml

 

Tra i prodotti venduti online troviamo bottiglie stravaganti e che talvolta ricordano gli ingredienti utilizzati per la realizzazione del liquore. È il caso del nocino Benvenuti, la cui confezione ricorda una noce sia per forma sia per colore. Se state cercando un prodotto originale, da regalare magari proprio per l’occasione di San Giovanni Battista, a chi festeggia l’onomastico il 24 giugno, questo potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa.

Oltre a una bottiglia interessante, il liquore, prodotto in Emilia-Romagna nella zona di Zola Predosa, ha un sapore piacevole, secondo gli utenti dolce e ideale per essere consumato dopo un pasto come digestivo o per accompagnare dolci e gelati.

Non si rivela una produzione artigianale, quindi non avrete un’esplosione di aromi e sapori in bocca a ogni assaggio, tuttavia, se consideriamo il costo tutto sommato contenuto, si rivela un’opzione interessante per chi ha un budget intermedio o non vuole spendere più di una ventina d’euro.

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6. Lucano Nocino F.lli Vena 0,7 l

 

La casa Lucano, nota produttrice dell’omonimo amaro, ha realizzato un nuovo set di prodotti per festeggiare non solo la molteplicità dei liquori italiani, ma anche per onorare i fratelli Leonardo e Giuseppe Vena che dopo la Seconda Guerra Mondiale si sono dedicati anima e corpo allo sviluppo dell’azienda. 

Tra questi, oltre al liquore alla liquirizia e il mirto, troviamo anche il nocino, prodotto con noci ricoperte dal mallo lasciate a macerare in alcol per quattro mesi. Il risultato riposa poi per altri sei, raggiungendo quelle note tipiche che gli amanti della bevanda ricercano. Può essere usato sia come digestivo, sia per correggere il caffè, conferendo alla bevanda un sapore unico e indimenticabile.

La bottiglia ha un aspetto classico, tuttavia a impreziosirla troviamo l’etichetta verde, con poche scritte e dal design vintage, fattore che potrebbe rivelarsi per alcuni un valore aggiunto.

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7. Nocino”Antica Ricetta” Artigianale – Mistico Speziale

 

Prodotto secondo l’antica ricetta tradizionale emiliana, il Nocino artigianale dell’azienda agricola Mistico Speziale è realizzato con noci ancora acerbe, raccolte in pieno “tempo balsamico” e tagliate con coltelli di ceramica per mantenerne intatte tutte le proprietà benefiche e prevenirne l’ossidazione.

La noci ancora verdi sono infatti più ricche di elettroliti, oli, vitamine e acido gallico, un fenolo naturale dalle spiccate proprietà antiossidanti, impiegato nella tradizione erboristica sia come digestivo sia come tonico depurativo contro i disturbi del fegato.

Alla vista si presenta con un intenso colore scuro tendente al marrone, esordendo al naso con note evolutive di spezie e cannella, accompagnate da un intenso profluvio di mallo di noce e liquirizia dolce, mentre al palato esprime un perfetto equilibrio tra carattere e dolcezza, sorretto da un finale speziato di grande persistenza.

Anche se la bottiglia da soli 50 cl viene proposta a un prezzo abbastanza consistente rispetto alla media di mercato, è un Nocino che vale la pena provare per capire quanto possa essere buono e avvolgente un liquore alle noci semplice e artigianale, se fatto a regola d’arte.

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8. Sarandrea Nocino di San Giovanni 50 cl

 

Per chi ha un budget limitato e vuole invece il nocino più economico sul mercato, è possibile optare per la bottiglia proposta dalla Liquoreria Erboristeria Sarandrea, con sede a Collepardo dal 1918.

La produzione rispetta tutti i dettami della ricetta classica, con raccolta di noci ancora acerbe nella notte del 24 giugno e messe a macerare in alcol. Successivamente il prodotto subisce una seconda stagionatura fino a raggiungere il giusto equilibrio. Al sapore si sprigionano note aggiuntive date dalle spezie incluse nell’infusione come cannella, noce moscata e chiodi di garofano.

Tutto il procedimento, che va dal raccolto alla macerazione, filtraggio e stoccaggio, è realizzato in modo artigianale, senza l’aiuto di alcun attrezzo metallico, per garantire la massima attenzione e offrire un prodotto finale degno di nota, da consumare in convivialità durante eventi importanti o semplicemente dopo un pasto luculliano. L’unico elemento un po’ meno convincente è rappresentato dalla bottiglia, che non ha alcuna caratteristica particolare o degna di nota.

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9. Nocino Liquore Crude

 

La produzione del Liquore Nocino Crude segue una vecchia ricetta di famiglia che prevede l’utilizzo esclusivo di noci acerbe raccolte a mano tra il 23 e il 24 giugno, proprio come tradizione vuole, quando sono ancora in stato placentare.

Dopo alcuni mesi di infusione in finissimo alcool, l’infuso viene affinato e lasciato riposare al buio per cedere al distillato le più intense e persistenti note del mallo di noce acerba.

Oltre a esprimere il carattere schietto e sincero della sua terra di origine, si caratterizza per il profumo ampio e complesso, con note di frutta secca, erbe aromatiche e agrumi che fanno da preludio a un sapore armonico e ben strutturato, in cui si percepiscono nitidi sentori di noci e radici di liquirizia, ben siglati da un lungo finale speziato.

L’aggiunta delle scorze di limone, oltre a esaltare il sapore e la complessità aromatica di questo Nocino, ne amplifica ulteriormente le proprietà depurative e disintossicanti, rendendolo un ottimo liquore da gustare a fine pasto come digestivo, sia liscio a temperatura ambiente sia “on the rock” con l’aggiunta di molto ghiaccio nei periodi più caldi dell’anno.

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10. Distilleria Jannamico Lanciano Nocino d’Abruzzo Le Torri

 

Infine, a chi si sta chiedendo dove acquistare un buon Nocino abruzzese realizzato nel rispetto della tradizione, consigliamo questa bottiglia prodotta dalla storica Distilleria Jannamico Lanciano, fondata nel 1888 nel piccolo borgo di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti.

Anche in questo caso, i malli per la sua produzione vengono raccolti nella notte di San Giovanni tra il 23 e il 24 giugno, e lasciati macerare in alcol per ottenere un liquore dal colore bruno intenso, con un eccezionale corpo tannico e sentori di noce particolarmente persistenti.

Secondo i pareri espressi dai consumatori, è anche uno dei più aromatici in vendita sul mercato grazie all’utilizzo di noci abruzzesi dall’ottima palatabilità e dal profumo molto marcato, senza l’aggiunta di aromi né di erbe aromatiche.

Il prezzo della bottiglia da 70 cl è leggermente più alto della media, ma bisogna considerare anche fattori come l’utilizzo delle migliori materie prime, il rispetto della ricetta tradizionale e il nome decisamente importante dell’azienda che lo produce.

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Origine e uso

 

Storia

L’origine di questo particolare liquore si perde nella notte dei tempi e oggigiorno sono molte le leggende che narrano della sua creazione. Secondo fonti romane, sembra che originariamente il nocino fosse preparato dal popolo britannico dei Picti, sebbene in una variante ancor primitiva e poco raffinata che prevedeva l’uso di miele, noci e frutta fermentati.

Successivamente tale composto fu in uso anche presso i francesi, più propriamente come liquore di mallo. Non si può escludere quindi una nascita simultanea o quasi in gran parte dell’Europa. Anche sul suolo italiano abbiamo un comune che fa del nocino il suo prodotto tradizionale, parliamo del paese Noceto, in provincia di Modena.

Per la realizzazione del liquore si raccolgono le noci tra il 23 e il 24 giugno, giorno in cui, secondo la religione cattolica, si celebra San Giovanni Battista, che avrebbe un’influenza positiva sul raccolto. Le noci acerbe sono poi tagliate e posizionate in infusione con alcol e talvolta anche aromi e spezie particolari per un periodo variabile che si aggira intorno ai 60 giorni.

Sebbene dunque possa essere realizzato in casa da esperti e appassionati, esistono numerosi produttori, artigianali e non, che producono bottiglie di nocino di elevata qualità, spesso provenienti proprio dal territorio italiano e che potete trovare in commercio. Se non sapete come scegliere un buon nocino, quindi, vi rimandiamo alle nostre recensioni che potete trovare più in alto.

Mix

Il miglior nocino è sempre quello bevuto liscio, che permette di apprezzare tutte le caratteristiche uniche del liquore al mallo di noce, tuttavia ciò non vuol dire che non sia possibile realizzare dei cocktail stravaganti per reinventare la bevanda e renderla più popolare.

Le ricette sono poche ma decisamente interessanti, come quella del cocktail “Nocino”, che prevede l’aggiunta di liquore sassolini, martini dry, brandy e qualche goccia di angostura. I liquori molto invecchiati sono uno dei capisaldi della mescita con nocino, poiché anche il cocktail “Maranello” presenta aggiunta di bourbon, sherry brandy, succo di limone e una piccola percentuale di nocino, versando il tutto in un bicchiere da cocktail da decorare con una fetta d’arancia.

Per qualcosa di più casalingo ma dal grande apporto energetico, è possibile realizzare una sorta di long drink con latte fresco, un po’ di panna, un tuorlo d’uovo e noci tritate. Al termine è possibile aggiungere liquore nocino a piacimento, cercando di evitare quantità eccessive se si beve questa bomba energetica al mattino.

 

Conservazione

Il nocino deve essere conservato sempre in un luogo fresco, asciutto e non esposto alla luce solare diretta. Come per tutti gli altri liquori, infatti, i raggi ultravioletti alterano il sapore nel tempo, potrete dunque posizionare la bottiglia, rigorosamente in posizione verticale, in un armadio o anche all’interno di una vetrinetta a patto che non sia illuminata dal sole durante la giornata. 

Non è un prodotto che si consuma ghiacciato, pertanto non va assolutamente posizionato in congelatore, nemmeno per qualche minuto, può invece sostare in cantina, poiché è un luogo sufficientemente riparato e fresco.

 

Valore nutrizionale

Come molti altri liquori sul mercato, anche il nocino non è ricco di sostanze particolarmente utili all’organismo. Presenta inoltre una gran quantità di zuccheri e carboidrati che, se consumati in eccesso, possono rappresentare un problema. Per 100 grammi di prodotto, l’apporto energetico è di 251 kcal, decisamente elevato, pertanto è consigliato bere solo piccoli bicchieri e non eccedere la dose di circa 30 ml.

Bere responsabilmente

Per quanto buono e piacevole da bere, resta pur sempre un superalcolico. La sua dolcezza e il suo sapore amabile non fanno altro che rendere molto più difficile capire quando è il caso di fermarsi. Se dovete mettervi al volante sarebbe il caso di evitare un consumo smodato e lasciare che a guidare sia un amico o un partner che decide volontariamente di restare sobrio.

 

 

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La migliore Grappa

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni delle migliori Grappe

 

Abbiamo realizzato la seguente classifica delle migliori grappe del 2024 prendendo in considerazione l’opinione dei consumatori in merito a ogni singolo prodotto. Se siete dunque indecisi e non sapete quale grappa comprare, magari per poter fare un regalo gradito a un appassionato, vi invitiamo a leggere attentamente le nostre recensioni che trovate qui in basso.

 

1. Marzadro Grappa le Diciotto Lune 0,70 l

 

Tra i prodotti più venduti sul mercato, spicca questa grappa Diciotto Lune della distilleria Marzadro. Si tratta di una Stravecchia con grado di volume alcolico pari al 41%, realizzata a partire da cinque tipologie di vinacce del Trentino tra cui abbiamo la Marzemino, Merlot, Moscato, Chardonnay e Teroldego, distillate in impianti discontinui a bagnomaria, un metodo risaputo per quanto riguarda la produzione di grappa artigianale. 

Riposano poi per un totale di 18 mesi in botti di ciliegio, rovere, frassino e robinia. Fondamentale la scelta di queste ultime per far sì che la bevanda ne acquisti le note aromatiche, sapore e naturalmente anche il classico colore ambrato del prodotto. 

Ha conquistato per ben due anni consecutivi la medaglia d’argento all’International Wine & Spirit Competition, vincendo quella d’oro alla Spirits Selection di Bruxelles, si rivela dunque un prodotto competitivo e in grado di attirare sia neofiti sia appassionati.

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2. Maschio Bonaventura La Grappa 903 Barrique 700 ml

 

A seguire abbiamo invece il prodotto più economico della nostra lista, perfetto per chi vuole spendere poco pur acquistando un prodotto rinomato e di qualità, realizzato dalla distilleria Maschio Bonaventura, guidata da cinque generazioni dalla stessa famiglia che iniziò la produzione a Cismon del Grappa alla fine dell’Ottocento.

Il prodotto in questione è realizzato a partire da un mix di vinacce selezionate e distillate poi in alambicchi di rame, passando poi appunto in barrique, ovvero piccole botti di legno, per un periodo di almeno sei mesi, lungo i quali la grappa acquisisce non solo il colore ambrato ma anche preziosi aromi terziari che riescono a fare la differenza all’assaggio. 

Gli utenti riferiscono di un sapore deciso e ricco, simile per alcuni versi ad alcuni whisky torbati. Il distillato La Grappa 903 Barrique è solo una delle tante offerte dell’azienda, che comprendono anche vini pregiati e altri distillati, per soddisfare qualsiasi tipo di palato.

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3. Sibona Grappa Riserva Botti da Madeira 500 ml

 

Chi fosse alla ricerca di una grappa da regalare ad amici o parenti, confezionata attentamente in un astuccio pregiato, può optare per quella offerta dalla distilleria Sibona, ovvero la Grappa Riserva Botti da Madeira. Si tratta di un distillato ottenuto da vinaccia di Moscato, invecchiata per circa due anni in botti di legno di rovere e poi trasferita per altri 24 mesi in botti ex-whisky provenienti dall’isola di Madeira. 

Il risultato è un prodotto ricco di note fruttati e floreali, che si liberano sul palato senza offendere le papille gustative con aromi troppo dolci grazie al bilanciamento dato dal sapore di legno pronunciato.

I pareri degli utenti sono tutti estremamente positivi sebbene non si tratti di un prodotto particolarmente economico dal momento che parliamo di una bottiglia da 500 ml. Da prendere in considerazione solo se siete degustatori esperti o volete portare il distillato in dono a un appassionato della bevanda.

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4. Domenis1898 Storica Nera 50 cl

 

Se effettuiamo una comparazione con altri prodotti, scopriamo subito che l’offerta Storica Nera Della distilleria Domenis1898 ha ottenuto una gran quantità di premi dal 2003 fino al 2019, segno di un prodotto che ha saputo mantenere nel tempo una coerenza e una qualità indiscutibile.

Ottenuta da una selezione di vinacce distillate in impianti discontinui con otto alambicchi di rame che danno vita a una grappa grezza da 75 gradi. La fase successiva la porta a 50, diluendola con acqua e filtrata a freddo per mantenere tutte le note aromatiche.

Rispetto a quanto visto precedentemente, la grappa Storica Nera ha un aspetto cristallino, come la più classica acquavite, offrendo però un bouquet da non sottovalutare, con un sapore asciutto ottimo per concludere i pasti. Attenzione all’acquisto per regalo a terzi poiché i consumatori riportano una scarsa attenzione al packaging che non è resistente e si rovina facilmente nel trasporto, spesso con sigilli in cera rotti.

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5. Nardini Aquavite Grappa Riserva 1000 ml

 

Tra le offerte non poteva mancare una grappa della distilleria Nardini, attiva nel campo da oltre due secoli, precisamente dal 1779 quando nacque a Ponte Vecchio a Bassano del Grappa. Il prodotto è una Aquavite di Vinaccia Riserva, ottenuta da vitigni di zone collinari del Veneto e del Friuli, distillata a vapore sottovuoto e invecchiata per almeno tre anni in botti di rovere provenienti dalla Croazia.

Sebbene consumata liscia riesca a dare grandi soddisfazioni, può anche essere mescolata con altri ingredienti per ottenere dei cocktail originali come il White Swallow, per il quale avrete bisogno di 15 cl di Grappa Riserva, 15 cl di Kahlua e 15 cl di crema di latte. Versate prima la Kahlua e poi, usando il retro di un cucchiaio appoggiato al bordo del bicchiere aggiungete la grappa e infine la crema di latte, in questo modo gli ingredienti non si mescoleranno e vi restituiranno un drink esteticamente suddiviso in vari strati.

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6. Bottega Grappa di Amarone barricata 0,70 l

 

Analizziamo ancora un’altra grappa barricata, questa volta prodotta dalla distilleria Bottega. L’azienda può far risalire la sua storica produzione fino alla metà del 1600 anche se divenne una vera e propria istituzione nel campo a partire dai primi anni del ‘900.

Le vinacce utilizzate per questa grappa sono di Amarone della Valpolicella, pregiato vino rosso con denominazione origine controllata e garantita. Dopo il primo passaggio di distillazione, per far sì che la grappa acquisisca il suo classico colore ambrato, viene affinata in botti di legno dove ottiene anche un bouquet con toni di miele e vaniglia. Al palato libera tutta la sua potenza aromatica con note finali di legno. 

Si tratta della migliore grappa sul mercato da abbinare al cioccolato fondente o pasticceria secca, proprio come se fosse un whisky torbato. La bottiglia ha un design curato e si rivela dunque una scelta ottima per tutti i consumatori che volessero acquistarla per regalarla a un amico.

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7. Castagner Fuoriclasse Leon Riserva 3 anni 700 ml

 

Leon Riserva è uno dei prodotti più costosi tra quelli venduti online che abbiamo avuto modo di recensire. Realizzata dall’azienda veneta Castagner, si tratta di una grappa distillata in alambicchi tradizionali e poi affinata per tre anni in legni pregiati, ovvero barrique di rovere e ciliegio. 

La cura riposta non è solo nel distillato ma anche nella presentazione globale poiché abbiamo una bottiglia con l’effige del leone in rilievo, emblema veneziano, e un astuccio nero che impreziosisce l’articolo, rendendolo un regalo perfetto.

La grappa dà il meglio di sé se consumata da sola, magari in abbinamento con dolci secchi o anche del cioccolato. La gradazione è un po’ più bassa rispetto alla media, ovvero 38%, per questo motivo potrebbe deludere gli appassionati del liquore classico che preferiscono qualcosa di più forti. Tuttavia, se volete assaggiare qualcosa di leggermente diverso che lasci un segno indelebile nella vostra memoria, allora non potete fare a meno di dare una chance al Fuoriclasse Leon Riserva 3 anni.

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8. Roner Grappa Williams Reserv 700 ml

 

Sempre per gli utenti alla ricerca di un sapore nuovo, è possibile puntare sulla grappa Williams Reserv di Roner. Cosa la rende differente rispetto alle altre qui recensite? Ciò che è possibile evidenziare immediatamente, anche solo osservando la bottiglia, è la presenza dell’effige di una pera, parliamo in particolare di frutti tipologia Williams dell’Alto Adige.

Come ci si aspetterebbe, quindi, le note fruttate sono le prime a investire sia le narici sia il palato, tuttavia queste si tramutano ben presto in un finale amarognolo che ricorda invece i semi del frutto. Come abbinamento consigliato troviamo formaggi e salumi, grazie anche alla sua gradazione alcolica elevata, ovvero 42%.

Non trattandosi di una grappa classica, potrebbe non soddisfare tutti i consumatori e addirittura far storcere il naso a qualche esperto, vale comunque la pena di aggiungerla alla propria collezione, soprattutto se non disdegnate assaggiare di tanto in tanto qualche opzione leggermente differente.

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9. Nonino Grappa Optima invecchiata in barriques 700 ml

 

Nonino si è conquistata il titolo più importante dei Wine Star Awards, ovvero quella di miglior distilleria del mondo del 2019. Ciononostante, tra i suoi prodotti non troviamo solo offerte costose ma abbiamo anche una grappa a prezzi bassi, accessibile da tutti i consumatori, fattore da non sottovalutare. 

La Optima qui proposta è realizzata secondo il metodo artigianale in alambicchi di rame a partire da vinacce di uve bianche e rosse provenienti dal Friuli, il distillato è poi invecchiato per un periodo variabile da 12 a 18 mesi in barriques, piccole botti di legno che gli conferiscono colore e aromi.

Il volume alcolico è pari a 41% e può essere consumata da sola al termine di un pasto o abbinata a qualche formaggio fresco o stagionato, magari servita in un bicchiere tipo ballon per far sì che liberi tutte le note per qualche minuto prima di berla.

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10. Jacopo Poli Sassicaia Grappa 50 cl

 

Se non sapete come scegliere una buona grappa ma dovete fare un regalo a una persona esperta, vi consigliamo di valutare anche la presentazione del prodotto. In questo, la grappa Sassicaia di Jacopo Poli è un vero e proprio acquisto per intenditori dal momento che è venduta in un astuccio metallico elegante e d’effetto. Il prezzo è tra i più elevati della nostra classifica poiché parliamo di un distillato di vinacce della tenuta San Guido a Bolgheri, in territorio toscano.

La produzione avviene al vapore e poi il liquido trasferito in barrique di rovere francesi ex-sassicaia, per enfatizzare ancor di più il sapore delle vinacce.

Per scoprire dove acquistare la grappa in questione tutto ciò che dovete fare è cliccare sul link sottostante, verrete così riportati immediatamente al sito per effettuare la transazione online, ricevendo il prodotto comodamente a casa.

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Origine e uso

 

Storia

Originariamente la grappa era un prodotto di bassa qualità, riservato principalmente ai ceti meno ricchi poiché distillato proveniente dagli scarti della produzione del vino. Solitamente prodotta con vinacce, ovvero la buccia dell’uva dopo la svinatura, la grappa è un liquore molto popolare di cui però non si può indicare esattamente l’origine poiché immaginiamo che fosse realizzata a livello locale, quindi anche senza documentazione, già nel Medioevo. 

In questa fase iniziale, però, è lecito supporre che il liquido non fosse bevuto attivamente dalle persone ma se ne facesse piuttosto un uso medicinale. Bisogna attendere il quattordicesimo secolo circa per avere una vera e propria distillazione e il diciannovesimo, invece, per l’introduzione della colonna di distillazione.

Il passaggio da bevanda “povera”, bevuta per far fronte a inverni rigidi dalle popolazioni dell’Italia del nord, a liquore popolare da consumare in convivialità, è avvenuto solo in epoca moderna grazie alla maggiore attenzione riposta dai produttori del distillato, che hanno saputo innovare il liquore conferendogli un sapore più invitante e dai toni fruttati.

Alcune grappe vantano anche marchio IG, ovvero Indicazione Geografica, conferito a tutti i prodotti agricoli che raggiungono determinati standard qualitativi in una determinata zona, tra cui è possibile trovare per esempio la grappa del Trentino, quella lombarda o del Piemonte.

Mix

Non nascondiamo che i cocktail a base di grappa sono decisamente poco popolari e il motivo principale è la presenza di numerosi aromi che rendono complicata la scelta di ingredienti che possano sposarsi bene con questo distillato. Tuttavia, qualche barman ci ha provato ed ecco una proposta interessante da cui partire se avete intenzione di realizzarne anche da voi. 

Il Grappa Sour Cocktail è costituito da 2 cl di succo di lime, una foglia di salvia, 1 cl di miele, qualche goccia di bitter alla pesca e naturalmente 4 cl di grappa. Tutti gli ingredienti a eccezione della foglia di salvia devono essere inseriti in uno shaker con ghiaccio e agitati per circa 30 secondi. Al termine versate il contenuto in un bicchiere da cocktail e decorate con la foglia di salvia e il mix è pronto da servire.

Nonostante il nuovo trend punti alla realizzazione di mescole intriganti e azzardate, il modo migliore per consumare la grappa resta con il caffè.vEsistono tre diversi metodi per berla in questo modo: mescolandola direttamente, bevendola separatamente, oppure versandola nel bicchiere dopo aver bevuto il caffè in modo da “pulirlo”.

Secondo i puristi, ognuna di queste varianti è in grado di restituire sensazioni aromatiche differenti, pertanto vi invitiamo a provarle tutte e decidere quale faccia maggiormente al caso vostro.

 

Conservazione

Le bottiglie di grappa chiuse con tappi di sughero devono, a differenza di quanto accade con il vino, essere conservate in posizione verticale. Si tratta di una regola d’oro da rispettare per la maggior parte dei distillati ad alta gradazione alcolica poiché il sughero potrebbe essere corroso dall’alcool e rilasciare pezzetti nella bevanda, alterandone così immensamente il sapore. 

Inoltre, è consigliato evitare di posizionare la bottiglia in luoghi in cui possa subire un’eccessiva esposizione solare. Oltre a far evaporare l’alcool, anche i raggi UV al pari del sughero possono scatenare reazioni che altererebbero il sapore della grappa. Ricordate dunque di conservarla in un luogo fresco e asciutto.

 

Valore nutrizionale

Come tutti i superalcolici, anche la grappa ha valori nutrizionali che coinvolgono principalmente zuccheri e carboidrati. Per 100 gr di prodotto le calorie assunte sono circa 250 e per essere consumate richiedono almeno 30 minuti di attività intense, come corsa, ciclismo, calcio e nuoto, oppure oltre un’ora di camminata a velocità media. Non si rivela il distillato più difficile da smaltire ma resta comunque un prodotto da consumare con attenzione e senza esagerare.

Bere responsabilmente

Bere un bicchierino di grappa in più è molto semplice, soprattutto se siete circondati da amici e state chiacchierando allegramente dopo un pasto consumato insieme. Tuttavia non bisogna mai sottovalutare la gradazione alcolica che potrebbe alterare rapidamente le vostre capacità cognitive, rischiando di mettere a repentaglio la vostra vita e quella di altri passeggeri se subito dopo vi mettete al volante. 

Anche se avete consumato un solo bicchierino e vi sentite perfettamente in grado di guidare, vi invitiamo alla prudenza, chiedendo a qualche amico di guidare al vostro posto oppure attendere almeno un paio d’ore prima di intraprendere qualsiasi viaggio.

 

 

 

Categories
Superalcolici

Il miglior Brandy

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni dei migliori brandy

 

Per capire come scegliere un buon brandy bisogna analizzare i diversi prodotti disponibili sul mercato e avere un minimo di conoscenza in materia. Se sapete poco o nulla riguardo questo liquore, però, potete affidarvi alle nostre recensioni dei migliori brandy del 2024 che trovate direttamente qui in basso.

 

1. Metaxa Brandy 12 Stelle 700 ml

 

Tra le offerte che hanno convinto maggiormente i consumatori abbiamo quella del brand greco Metaxa, che opera nel settore fin dal 1888. Il brandy 12 Stelle si presenta con un colore ambrato, dalle note spiccate di buccia d’arancia, caffè, cioccolato e rovere tostato. 

Queste si mantengono anche all’assaggio quando al palato si liberano aromi di frutta secca, arancia e spezie che persistono anche sulle note finali. Può essere bevuto liscio, on the rocks o anche mescolato insieme ad altri ingredienti per la creazione di cocktail classici a base di brandy.

La confezione prevede un astuccio di colore blu, molto elegante e adatta come idea regalo per un amante della bevanda. Il costo non è tra i più elevati della nostra lista, fattore per cui i consumatori che hanno avuto modo di assaggiarlo sono concordi nel sostenere che si tratta di un prodotto degno di nota e che non dovrebbe mai mancare nella propria collezione.

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2. Cardenal Mendoza Brandy de Jerez Solera Gran Reserva 70 cl

 

Il brandy Cardenal Mendoza è uno dei più venduti online e questo successo può essere ascrivibile non solo al suo prezzo contenuto, ma anche al fatto che si tratta di un prodotto “de Jerez”, ovvero proveniente dalla regione spagnola che ha ottenuto la denominazione origine controllata per questo tipo di alcolico.

La bottiglia è una Solera Gran Reserva, con invecchiamento medio di circa 15 anni, periodo durante il quale la bevanda riposa in botti secondo il sistema Solera. Non esiste una chiara indicazione su tale informazione poiché il sistema stesso prevede il passaggio del liquido in botti diverse e queste ultime conservano un po’ di brandy delle annate precedenti, quindi l’unione di giovane e vecchio dà vita a una complessa stratificazione che è possibile poi notare solo al palato.

Con sentori di frutta secca e rovere, si conferma morbido ed equilibrato all’assaggio, rivelandosi una scelta più che soddisfacente per chi apprezza i brandy spagnoli.

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3. Torres 10 Imperial Brandy 0,7 l

 

Il brandy non è utilizzato solo per il consumo liscio o con cocktail ma si sfrutta anche per la realizzazione di dolci. Se state cercando il prodotto più economico proprio per tale declinazione, allora l’Imperial Brandy di Torres, azienda attiva fin dal 1870, potrebbe fare esattamente al caso vostro.

Come la maggior parte dei produttori spagnoli, anche Torres sfrutta il metodo Solera per la produzione del brandy in questione, con invecchiamento medio di circa 10 anni in botti di rovere americano. Il risultato è un prodotto estremamente profumato e aromatico, in alcuni casi forse un po’ troppo. 

Gli amanti della bevanda potrebbero trovarlo un po’ stucchevole già dopo qualche bicchiere, andrebbe quindi preferibilmente utilizzato per la realizzazione di cocktail o, volendo, bevuto in accoppiata con pasticceria secca, in modo da bilanciarne le note organolettiche. Sconsigliato però per chi cerca qualcosa di complesso e che possa sorprendere un bevitore smaliziato.

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4. Williams & Humbert Brandy Gran Duque d’Alba 700 ml

 

Una delle compagnie più prestigiose la cui storia inizia circa 130 anni fa, quando l’azienda fu fondata da Sir Alexander Williams e Arthur Humbert nel 1877. Tra i loro prodotti è possibile trovare vini e distillati di vario tipo, tra cui spicca il Gran Duque d’Alba, facente parte dei popolari brandy de Jerez.

Si realizza a partire da vini bianchi Palomino e Airen, che vengono prima distillati e poi lasciati a invecchiare nelle “holandas”, ovvero botti di quercia americane ex-oloroso sherry. Usando poi il sistema Solera vengono trasferite in altri contenitori fino a quando non raggiungono la completa maturazione, con un colore scuro pari al mogano e una complessità di aromi e note di vaniglia.

Secondo quanto riferito dai consumatori, il prodotto si rivela una buona scelta per tutti gli amanti del brandy, soprattutto chi apprezza le proprietà restituite dal metodo di invecchiamento Solera. Il prezzo è in linea con quanto ci si aspetterebbe, rientrando quindi in una fascia intermedia.

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5. Osborne Carlos I Solera Gran Reserva Brandy de Jerez 70 cl

 

Analizziamo ancora un altro brandy de Jerez, stavolta proposto dalla compagnia spagnola Osborne. Il Carlos I fa parte dei prodotti Solera Gran Reserva, divenuto uno standard che tutti i consumatori cercano. Il vino utilizzato è quello proveniente dalle uve Airen, distillato secondo il metodo artigianale e poi trasferito in botti di quercia americana ex-sherry. 

Il prodotto in questione ha vinto anche riconoscimenti internazionali come la Wine & Spirit Competition, aggiudicandosi la medaglia d’argento nel 2018 e quella di bronzo nella International Spirits Challenge dello stesso anno. Il colore tende all’ambrato, con guizzi dorati, mentre al naso è possibile avvertire cacao e vaniglia.

Sebbene sia maggiormente apprezzabile da solo, come drink da meditazione, è possibile associarlo anche ad altre bevande per ottenere cocktail classici. L’astuccio dalla doppia cromìa ha finiture di pregio che lo rendono un ottimo regalo per appassionati. Presentandovi con una di queste bottiglie a una cena tra amici avrete un successo assicurato.

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6. Torres Jaime I Brandy

 

Effettuando una rapida comparazione con quanto visto finora, salterà subito all’occhio un dettaglio non da poco: il prezzo. Il brandy proposto da Torres è infatti uno dei più costosi della nostra lista, tuttavia, i motivi sono molteplici. Innanzitutto si presenta in un astuccio estremamente originale, quasi a ricordare un’opera d’arte concettuale contemporanea, e persino la bottiglia assume delle forme tortuose e ricche di personalità. 

Ma come si comporta invece il contenuto della stessa? Ebbene il Jaime I è ottenuto con il metodo Solera, tra cui vi sono botti vecchie di ben 30 anni, fattore che conferisce un gusto speziato con note di cocco e frutta secca. Il finale è persistente e lascia sul palato una sensazione vellutata molto apprezzata dagli amanti della bevanda.

Se non sapete quale brandy comprare per fare un regalo, allora l’opzione migliore della nostra classifica è sicuramente il Jaime I di Torres, tuttavia bisogna considerare anche che si tratta di un vero e proprio investimento, non adatto dunque per chi vuole spendere quanto meno possibile.

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7. Gran Reserva 1866 Brandy 700 ml

 

Il brandy 1866 potrebbe passare quasi per una produzione di scarso valore a causa della bottiglia leggermente anonima, tuttavia, questo pensiero sarebbe un vero e proprio errore di valutazione. 

Si sa che l’abito non fa il monaco, ed è proprio questo il caso, dal momento che il prodotto si rivela in realtà un ottimo brandy di fascia medio-alta, così come tra l’altro testimonia anche il prezzo, superiore in alcuni casi anche a brandy considerati come vere e proprie eccellenze. Il tempo di invecchiamento in botti, usando il metodo Solera, è stimato intorno ai 12 anni in botti di rovere americano.

Secondo i pareri degli acquirenti che hanno avuto modo di provarlo è un’ottima scelta se amate il classico gusto di brandy spagnoli, con una notevole armonia e morbidezza resa possibile dalla lunga esperienza dei produttori attivi nel campo da oltre 100 anni.

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8. Lepanto Brandy de Jerez Gran Reserva 70 cl

 

Restiamo ancora in tema di brandy spagnolo de Jerez con quello proposto dalla compagnia Lepanto. Si tratta di un liquore ultra-premium, realizzato con uve Palomino e invecchiato per un periodo minimo di 12 anni di cui 9 trascorsi in botti Tio Pepe ex-sherry, mentre altri 3 in contenitori ex-Matusalem. 

Secondo i consumatori che hanno avuto modo di provarlo, questo Gran Reserva dà il meglio di sé quando consumato da solo, on the rocks oppure accompagnato da formaggi stagionati, in modo da riuscire a sprigionare tutte le sue caratteristiche organolettiche.

La confezione si rivela particolarmente curata, con un’apertura frontale che lascia intravedere la bottiglia e un cordoncino laterale che funge da manico per il trasporto: simpatica ed elegante per chi fosse alla ricerca di un’idea regalo. Per scoprire dove acquistare una confezione di brandy Lepanto non dovete far altro che cliccare sul link in basso, che vi riporterà alla pagina relativa.

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9. Ararat Akhtamar Brandy 10 anni 50 cl

 

Tra i prodotti venduti online spicca senz’altro anche questo brandy proveniente dall’Armenia. La distilleria Ararat è decisamente antica, fu infatti fondata nel 1887 da Nerses Tairyan e segue tecniche di produzione classiche. Il brandy Akhtamar invecchiato dieci anni è una delle offerte più peculiari della compagnia, con un sapore ricco e note alternative rispetto a prodotti nostrani, con aromi di nocciola, prugna secca, vaniglia e cera d’api. 

Per chi volesse assaggiare qualcosa di diverso, ma sempre dalla qualità elevata, potrebbe trattarsi della scelta migliore. Anche se il prezzo non è dei più bassi, rientra comunque nella media e può dunque essere acquistato senza investimenti particolarmente consistenti.

Per la sua distillazione viene usato unicamente vino armeno, lasciato poi a riposare in botti di quercia per almeno tre anni, dove si mescola con altri in un metodo di invecchiamento simile a quello spagnolo Solera.

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10. Stravecchio Branca Brandy 1 l

 

Concludiamo con un prodotto italiano, realizzato dalla nota distilleria Branca, attiva nel campo dalla metà del 1800. Per la distillazione sono usate diverse acquaviti, con invecchiamento variabile che va da un minimo di tre a un massimo di dieci anni, il tutto in botti madre di rovere da cui acquisiscono le classiche note legnose e di frutta secca, chiaramente percepibili non solo al naso ma anche al palato. 

Il brandy Stravecchio può essere consumato sia liscio, sia on the rocks, sia come base per realizzare cocktail originali grazie alle sue caratteristiche eclettiche e versatili. Come se non bastasse, si tratta di un articolo venduto a prezzi bassi, soprattutto se consideriamo che la bottiglia è quella da un litro. Avrete così il vostro liquore preferito sempre a portata di mano.

Non sarà il miglior brandy artigianale che possiate trovare sul mercato, tuttavia ha un rapporto qualità/prezzo da non sottovalutare.

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Origine e uso

 

Storia

Il brandy, il cui nome deriva probabilmente dall’olandese “brandewijn”, è uno dei distillati più antichi, realizzato direttamente dal vino. Non ha un’origine precisa poiché in qualsiasi luogo venga coltivata l’uva e realizzato del vino, può essere prodotto anche del brandy, tuttavia a esportarlo e renderlo famoso nel mondo furono proprio gli olandesi nel diciassettesimo secolo. Oggigiorno i più noti produttori di brandy sono gli europei, anche se in paesi come la Francia, per esempio, il brandy ha anche altri nomi, come cognac.

Tale bevanda può essere poi a sua volta suddivisa in altre sottocategorie in base al tempo passato a invecchiare in botti. Per i brandy che sono stati a riposo per circa due anni si usa la sigla “A.C.”, per quelli fino a quattro anni si usa l’altisonante “Napoleon”, a salire poi, ci si riferisce ai brandy invecchiati fino a cinque anni con il termine “Very Superior Old Pale”, o anche V.S.O.P., fino a sei anni con “Extra Old”, in italiano Stravecchio e “Hors d’Age” per quelli superiori ai sei anni.

Per quanto riguarda i brandy spagnoli bisogna fare invece alcune precisazioni poiché troviamo per esempio i brandy Solera, invecchiati meno rispetto agli altri, e che possono andare da un minimo di sei mesi a poco più di un anno. Va citato, per completezza di informazioni, anche il brandy de Jerez. Possono fregiarsi di questo titolo solo i distillati realizzati nell’omonima regione spagnola, tutelati dal marchio DOC, ovvero di denominazione origine controllata.

 

Mix

La quantità di cocktail che è possibile realizzare con il brandy potrebbe riempire un libro intero, ci limiteremo quindi qui a sottolineare qualche ricetta classica e qualche nuovo esperimento che potete provare anche se non siete barman provetti.

Tra i cocktail più classici che tutti dovrebbero conoscere e provare almeno una volta abbiamo il Metropolitan, semplice ed elegante, realizzato con brandy, vermouth dolce, mezzo cucchiaino di sciroppo e due gocce di angostura, servendo il tutto in un bicchiere con una ciliegia.

Per chi ama i mix che fungono anche da dessert è possibile riprodurre il Brandy Alexander, che prevede l’aggiunta di 2 cl di brandy o cognac, 2 cl di crema di cacao scura e 2 cl di crema di latte, mescolando tutto all’interno di uno shaker con cubetti di ghiaccio, agitate e poi servite nel classico bicchiere da cocktail.

Ritornando su ricette classiche, troviamo lo Champagne Cocktail, dove la bevanda frizzantina delle celebrazioni incontra il meditativo brandy. Con l’aggiunta di una zolletta di zucchero, qualche goccia di angostura e fette d’arancia per guarnire, riuscirete a colpire i vostri ospiti.

 

Conservazione

Per far sì che la propria preziosa bottiglia non perda tutte le proprietà tanto apprezzate, bisogna conservarla nel modo opportuno. Va quindi sottolineato che il brandy, come altri distillati, non tollera molto bene i cambi di temperatura. Non bisogna quindi conservarlo in frigo né tantomeno lasciare il liquore in luoghi caldi poiché l’alcol finirebbe con l’evaporare. Bisogna cercare dunque di mantenere il brandy a una temperatura che vada tra i 6 e i 13 gradi centigradi.

Pur trattandosi di un prodotto del vino, non va conservato in orizzontale come questo ma la bottiglia deve essere sempre tenuta in posizione verticale, avendo cura di non far entrare aria all’interno, soprattutto se pensate di conservarla a lungo, come per esempio un paio di mesi.

Infine, ricordate di non esporla direttamente ai raggi solari dal momento che gli ultravioletti possono cambiare le proprietà organolettiche della bevanda, rovinando permanentemente il bouquet tanto ricercato dai produttori e dai consumatori.

 

Valore nutrizionale

Il brandy, così come il cognac, non si differenzia molto rispetto ad altri superalcolici se parliamo di calorie assunte. Per circa 100 grammi di prodotto ci si aggira intorno alle 230 kcal, costituite principalmente da alcol e carboidrati. Non c’è bisogno di una scheda tecnica per capire che non è una bevanda sana da consumare abitualmente ma che dovrebbe essere relegata alle occasioni speciali e comunque bevuta sempre con una certa moderazione.

Bere responsabilmente

Chi non è maggiorenne non dovrebbe assolutamente consumare alcol ma non sono solo questi ultimi a dover avere un approccio cauto a tali bevande, ma soprattutto gli adulti che spesso e volentieri tendono a eccedere senza rendersene conto. Il brandy, così come altri alcolici da meditazione, vanno centellinati, per poter assaporare tutte le loro note aromatiche. Inoltre, il consumo moderato eviterà anche problemi fisici ma soprattutto con la legge qualora dobbiate mettervi al volante.

 

 

 

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Superalcolici

La migliore Tequila

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni delle migliori Tequila

 

Se non avete mai assaggiato un bicchiere di questo distillato messicano e volete scoprire perché sia così apprezzato in tutto il mondo, allora vi invitiamo a leggere la nostra classifica delle migliori tequila del 2024. Potrete così farvi un’idea e scegliere autonomamente quale tequila comprare tra una lista dei prodotti più intriganti attualmente in vendita sul mercato.

 

1. Don Julio Tequila Reposado 700 ml

 

Il brand Don Julio è riconosciuto a livello internazionale e con buona ragione. Si tratta di uno dei migliori produttori di tequila sul mercato come dimostrato dalla variante Reposado qui analizzata. A differenza di altri prodotti, pensati principalmente per la mixologia e quindi con una complessità bassa, la proposta di Don Julio resta in botti di legno per otto mesi, periodo durante il quale il prodotto acquisisce un colore giallo paglierino e aromi che ricordano il cioccolato, la vaniglia e la cannella.

Tali caratteristiche rendono il prodotto adatto al consumo liscio oppure on the rocks, proprio come se fosse un brandy o un whisky di alto profilo. Ciò non esclude, comunque, la possibilità di sfruttarla come base per cocktail, magari aggiungendo pompelmo, lime e zucchero per dare vita a un gustoso Paloma.

La bottiglia è venduta in un astuccio rosso particolarmente elegante, rivelandosi quindi anche un’ottima idea regalo.

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2. Jose Cuervo Especial Silver 70 cl

 

In seconda posizione non solo troviamo uno dei prodotti più venduti, ovvero la Especial Silver di Jose Cuervo, ma anche il distillato più economico della nostra lista. Si rivela dunque una scelta interessante per tutti gli utenti che vogliono assaggiare la tequila per la prima volta senza spendere cifre considerevoli.

Secondo i consumatori non può naturalmente essere paragonata a liquori artigianali, non si avverte per esempio il forte sapore di agave che fa parte del background della maggior parte delle tequila, tuttavia è comunque una soluzione da considerare se volete una bottiglia da avere sempre in casa, da poter sfruttare come base per cocktail. 

Tra quelli proposti dalla stessa compagnia abbiamo El Diablo, realizzato con tequila, succo di lime, liquore crème de cassis, mescolando il tutto nello shaker insieme a cubetti di ghiaccio e poi servire in bicchiere svasato aggiungendo ginger beer. Se state cercando una tequila da bere liscia, non si rivela il prodotto migliore.

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3. El Jimador Tequila Reposado 70 cl

 

L’azienda, situata a Jalisco, parte dalla coltivazione dell’agave blu, passando per la raccolta fino alla distillazione e l’imbottigliamento per ottenere la propria tequila. La variante Reposado invecchia in botti di rovere americane per due mesi, mantenendo quindi un colore cristallino tendente leggermente al giallo mentre al palato rivela note appena accennate di caramello e legno. 

Sicuramente una versione differente rispetto a quanto proposto da altri brand, ma proprio per questo riesce a inserirsi in una fascia di mercato molto particolare. Se non siete amanti delle Silver, un po’ troppo basiche e sfruttate principalmente per i cocktail, ma non gradite nemmeno la complessità dei Reposado e Añejo classici, allora la versione di El Jimador potrebbe rivelarsi la scelta adatta.

Il prezzo, se consideriamo la categoria di cui fa parte, è particolarmente contenuto e pur non essendo la tequila più economica della nostra lista riesce comunque a convincere i consumatori.

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4. Patròn Tequila Silver latta Mexican Limited Edition 70 cl

 

Effettuando una comparazione con gli altri prodotti qui analizzati, quello offerto da Patròn è tra i più costosi poiché parliamo di una edizione limitata, con una confezione metallica decorata da Joeartz Berrelini, artista messicano, che potrebbe fare la felicità dei collezionisti.

La compagnia è conosciuta per la sua stretta collaborazione con i migliori coltivatori di agave presenti nello stato di Jalisco. Dopo la raccolta le piante sono cotte in forni di mattoni, procedimento che permette di liberare tutto l’aroma che si trasferirà poi nel distillato.

La bottiglia in questione fa parte della serie Silver, ovvero senza invecchiamento, mantenendo quindi un colore cristallino tendente leggermente all’argento. Per quanto riguarda gli aromi è chiaramente percepibile quello di agave fresca e agrumi, perfetta da consumare da sola in piccoli cicchetti o anche mescolata con altri ingredienti per ottenere cocktail come il classicissimo Margarita. Un regalo ideale per appassionati o da acquistare per arricchire la propria vetrina.

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5. Don Julio Tequila Añejo 700 ml

 

Se siete amanti di bevande alcoliche invecchiate per lungo tempo, capire come scegliere una buona tequila sarà un gioco da ragazzi: vi basterà puntare su prodotti “Añejo” come la tequila proposta da Don Julio. Questo termine indica infatti i prodotti che hanno subito un processo di invecchiamento che va da un minimo di un anno fino a oltre cinque. 

Nel caso del prodotto Don Julio, la tequila riposa per 18 mesi in piccole botti di rovere bianco, acquisendo un colore ambrato e un sapore più complesso, dato anche dall’aroma di caramello.

Tra i prodotti venduti online che abbiamo avuto modo di analizzare è uno dei più aromatici, pertanto può essere consumato liscio oppure on the rocks, per assaporare tutte le proprietà organolettiche senza essere disturbati da sapori differenti come spesso accade quando si realizzano cocktail. Il costo non è dei più contenuti, ma potrebbe rivelarsi un buon acquisto qualora stiate cercando un regalo di qualità per un amico.

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6. Espolòn Tequila Blanco Agave 700 ml

 

Il produttore è relativamente nuovo nel campo, parliamo infatti di una compagnia che ha iniziato le sue operazioni nel 1995. Ciononostante, l’ispirazione proveniente dall’antica cultura messicana è chiaramente visibile sin dalla scelta del logo che richiama ai lavori di José Guadalupe Posada, un artista del diciannovesimo secolo. 

I prezzi bassi a cui i loro prodotti sono venduti non devono trarre in inganno poiché la tequila Blanco Agave si rivela morbida e bilanciata, perfetta per essere bevuta on the rocks o shakerata per creare dei gustosi cocktail. L’aspetto è chiaro con riflessi argentei, al naso si avvertono note di agave dolce, fiori, frutti tropicali e limone mentre al palato rilascia sentori di vaniglia, pepe e spezie che persistono sul finale.

Da non sottovalutare anche i premi che il distillato ha ottenuto, soprattutto nel 2016 quando ha vinto sia la medaglia di bronzo all’International Wine & Spirits Competition, sia quella d’argento ai San Francisco World Spirits Awards.

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7. Corralejo Tequila Blanco 100% Agave 700 ml

 

La compagnia Corralejo fu fondata nel 1775 e conserva ancora oggi l’approccio tradizionale per la realizzazione della tequila. La piantagione di agave blu è circondata da piante di limoni, un dettaglio che conferisce al prodotto note amarognole tipiche dell’agrume. Per la realizzazione della tequila bianca qui presa in esame, l’essenza di agave fermenta per 96 ore e subisce poi la classica doppia distillazione negli alambicchi, in seguito il prodotto riposa per circa 60 giorni in vasche d’acciaio prima di essere imbottigliato.

Il sapore rivela note speziate, con accenni di limone e la freschezza della menta, una composizione perfetta dunque per l’utilizzo in accoppiata con altri ingredienti per realizzare cocktail dal sapore estivo. 

L’unica lamentela degli utenti sembra essere relativa al prezzo, leggermente troppo alto e vicino ai prodotti che potremmo definire “top di gamma”. Se anche nella realizzazione di cocktail desiderate sfruttare una tequila di qualità, allora quella di Corralejo potrebbe fare al caso vostro.

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8. Don Julio Tequila Blanco

 

Troviamo ancora un’altra tequila proposta da Don Julio nella nostra classifica, anche se questa volta fa parte della tipologia “Blanco”, ovvero bianca. Non essendo invecchiata, mantiene un colore cristallino, ma ciò non vuol dire che non abbia proprietà organolettiche di pregio. 

Al palato infatti riesce a restituire anche note di agrumi freschi, ottenuti grazie alla distillazione in alambicchi di rame, che consentono di mescolarla con successo al succo di lime per ottenere un Margarita ricco e corposo.

I pareri degli utenti sono tutti molto positivi anche se non si tratta della miglior “silver” sul mercato. Se volete assaggiare per la prima volta una tequila non invecchiata, che possa essere bevuta anche liscia senza restare delusi, allora il prodotto Don Julio potrebbe fare esattamente al caso vostro. Qualora siate invece già esperti e vogliate qualcosa di più strutturato, dovreste puntare su prodotti Añejo.

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9. Kah Tequila invecchiata 100% Anejo

 

Tra le offerte la più intrigante è sicuramente quella di Kah, si tratta infatti della migliore tequila che possiate acquistare se state cercando una confezione estremamente originale, adatta per fare un regalo a un amico appassionato di culture mesoamericane o semplicemente della bevanda in questione. 

L’alcolico è contenuto infatti in una bottiglia a forma di teschio nero con decorazioni nicaraguensi, realizzato per omaggiare l’antica festività mesoamericana chiamata “Dia de los Muertos”, il giorno dei morti. Un prodotto d’effetto che potreste aggiungere alla vostra collezione senza alcun pentimento.

Per quanto riguarda invece il contenuto, la tequila è di tipo Añejo, prodotta con agave selezionata a mano e invecchiata per due anni in botti di rovere americane. Al palato rilascia aromi di cioccolato, tabacco e caffè, un mix corposo che permette di consumarla anche liscia per apprezzarne tutte le proprietà. La qualità è confermata dalla medaglia d’argento conferita da The Spirits Business nella categoria Tequila Masters.

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10. Sauza Tequila Silver 70 cl

 

L’ultimo prodotto che prendiamo in esame in questa sede è la tequila Silver proposta da Sauza, compagnia che iniziò la sua avventura nella produzione dell’alcolico nel lontano 1873. Con il termine Silver si intende naturalmente la tequila bianca, quella non invecchiata e dall’aspetto cristallino. Al naso rivela note di banana e agave, sul palato punte di pepe bianco, mentre sul finale si riescono ad avvertire note amarognole di agrumi che bilanciano il sapore tipicamente secco della pianta d’agave.

Preferita dai consumatori che realizzano cocktail, può essere sfruttata per il Sauza-Rita, creato con tequila, limonata, birra e acqua, guarnendo il bicchiere con la classica fetta di lime e cospargendo il bordo con del sale. Per quanto riguarda invece il consumo liscio, è sconsigliato dai consumatori che hanno avuto modo di provarla.

Per scoprire dove acquistare il prodotto non dovete far altro che seguire il link in basso, che vi riporterà direttamente sulla pagina del venditore.

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Origine e uso

 

Storia

La tequila è un distillato alcolico ottenuto dalla fermentazione del succo di agave blu, una pianta tropicale particolarmente diffusa in Messico. Questa bevanda è oggigiorno conosciuta in tutto il mondo e fu realizzata, nella sua moderna concezione, nel diciassettesimo secolo, da parte degli spagnoli che fondarono la città Tequila. In realtà però, una produzione più grezza del distillato era usata già dagli antichi Aztechi, il cui nome “ixtac octili” significava liquore bianco.

Tale prodotto serviva alla casta sacerdotale e quella nobiliare per condurre particolari riti cruenti in uno stato di alterazione ma non aveva una gradazione alcolica elevata tanto quanto la tequila, poiché raggiungeva un massimo di 18%.

Quando i conquistadores giunsero in America Centrale e vennero a contatto con queste popolazioni, dopo un iniziale scetticismo dato dal sapore poco strutturato della bevanda, iniziarono a produrre le proprie varianti.

La tequila odierna prodotta nello stato di Jalisco e in alcune zone specifiche del Messico ha ricevuto il marchio DOC e ha caratteristiche ben diverse dall’antico intruglio azteco, come la gradazione alcolica che deve essere intorno ai 45°, ottenuta grazie a una doppia distillazione, ed essere costituita da almeno il 51% da succo di agave.

Esistono comunque diverse tipologie di tequila, indicate con nomi differenti in base al periodo passato a riposo. La tequila bianca per esempio non è invecchiata, quella Reposado matura in botti per circa tre mesi, la Añejo invecchia per un periodo che va da uno a cinque anni e infine la Extra Añejo che può arrivare fino anche a otto anni di invecchiamento.

 

Mix

Il modo più popolare di bere la tequila è in bicchierini da shot chiamati anche chupito, il classico cicchetto italiano, magari accompagnata da una fettina di lime e un po’ di sale. Esistono però anche una gran quantità di cocktail che è possibile realizzare con questo distillato, alcuni molto popolari.

Quello che tutti avrete sentito nominare è forse il Margarita, facile e semplice da preparare richiede circa 70 ml di tequila, 40 ml di triple sec e 30 ml di succo di lime shakerati con ghiaccio e poi, versando il tutto in un bicchiere da cocktail, aggiungere il sale sul bordo e guarnire con una fetta di lime.

Per il periodo estivo esistono invece il Tequila Sunrise, che ancora una volta vede l’aggiunta di triple sec, tequila bianca nella quantità di circa 90 ml, succo d’arancia 180 ml e 30 ml di sciroppo di granatina. Mescolare il tutto con ghiaccio e servire in un bicchiere da long drink il cui bordo è stato previamente cosparso di sale. Per il tocco finale potete guarnire con una fetta d’arancia che richiami il contenuto del cocktail.

 

Conservazione

Tutti i superalcolici, tequila compresa, soffrono il caldo eccessivo e i freddi intensi, pertanto è sconsigliato lasciare la bottiglia in balia dei raggi solari, che possono alterare la composizione e i sapori e far evaporare l’alcol. Da evitare assolutamente anche la conservazione in frigorifero o peggio ancora in congelatore, pertanto la soluzione migliore potrebbe essere quella di posizionarla in verticale all’interno di uno scaffale in cucina o in una vetrinetta in salotto, ben visibile magari ma lontana da fonti di luce dirette. 

A differenza di altri liquori, che possono acquisire nel tempo ulteriori proprietà, la tequila non muta a meno che non riposi in botti di legno, pertanto non lasciatela a invecchiare poiché non sortirà effetto alcuno. Una volta aperta, la bottiglia dovrebbe essere consumata entro tre mesi, periodo dopo il quale aromi e note inizieranno a decadere.

 

Valore nutrizionale

La tequila è un superalcolico, pertanto rientra in quella categoria di bevande il cui apporto energetico proviene principalmente dall’alcol. Considerando 100 grammi di prodotto, l’apporto energetico è di 230 kcal circa, tuttavia è molto più probabile che sia consumata in piccoli bicchieri, pertanto uno shot di tequila corrisponde a circa 97 kcal, non eccessivo dunque rispetto ad altri prodotti. 

Tuttavia, bisogna comunque ricordare di non eccedere con il consumo se non ci si vuole ritrovare rapidamente con centinaia di calorie da dover smaltire e sudare via, facendo un po’ di jogging o recandosi in palestra.

Bere responsabilmente

Trattandosi dell’alcolico da festaioli per eccellenza, è molto facile ritrovarsi insieme ad amici a bere cicchetto dopo cicchetto senza rendersi conto della quantità di alcol che si sta ingerendo. Nel caso in cui abbiate in programma una notte brava, dunque, è necessario che non vi mettiate al volante dopo aver consumato alcol e stabilire un guidatore che resterà sobrio e riaccompagnerà tutti a casa. È sconsigliato esagerare anche se non dovete guidare poiché il consumo di tali bevande può arrecare gravi danni al proprio organismo. Ricordate dunque di bere sempre con moderazione.

 

 

 

Categories
Bevande fermentate

Il miglior Sake

 

 

Le nostre selezioni dei migliori Sake

 

Questa bevanda giapponese potrebbe essere ancora un mistero per alcuni consumatori, per questo abbiamo deciso di stilare una classifica dei migliori sake del 2024, affinché possiate selezionare il prodotto maggiormente adatto alle vostre esigenze. In basso trovate la nostra selezione, effettuata tenendo conto del grado di soddisfazione degli acquirenti, che vi aiuterà a capire quale sake comprare.

 

1. Gekkeikan Sake Vino di Riso 750 ml

 

In prima posizione troviamo subito il sake più economico della nostra lista, realizzato dal brand Gekkeikan che ha una lunga storia alle spalle e le cui origini si possono far risalire alla metà del diciassettesimo secolo. Le bottiglie per il mercato internazionale sono prodotte negli Stati Uniti, precisamente in California, seguendo comunque la tradizione giapponese. 

Per un primo approccio con la bevanda, potrebbe rivelarsi il prodotto adatto, soddisfacente sia il consumo freddo, sia quello caldo anche se alcuni consumatori preferiscono usarlo per cucinare, magari per la realizzazione di qualche pietanza dal gusto orientale.

Se avete una certa esperienza in materia di alcolici e state cercando un sake da degustazione, o per fare un regalo e sorprendere un vostro amico, allora potrebbe non essere la scelta migliore e sarete costretti a incrementare il budget a disposizione, puntando a bottiglie un po’ più raffinate sia per quanto concerne la presentazione globale sia il sapore vero e proprio.

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2. Gekkeikan Horin Hunmai Daiginjo Ultra Premium 720 ml

 

Tra i sake venduti online spicca sicuramente questo Horin Junmai Daiginjo, prodotto sempre dell’antica azienda Gekkeikan per il mercato internazionale. Rientra nella categoria di sake realizzati con una quantità di riso raffinato pari ad almeno il 50% e fermentato a basse temperature con koji, per conferirgli note fresche e fruttate e rilasciare al palato aromi dolci di melone e caprifoglio. 

Accompagna al meglio piatti a base di pesce e può essere consumato anche al termine di un pasto, servito preferibilmente a temperatura compresa tra 5 e 15° C. La presentazione della bottiglia è impeccabile, inserita all’interno di un astuccio nero in cartone con le indicazioni del produttore e il nome della tipologia del sake in caratteri serigrafati dal colore oro. 

Si rivela dunque un’ottima opzione per chi volesse fare un regalo gradito. Il costo, però, è superiore alla media, un fattore da prendere in considerazione se avete un budget contenuto.

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3. Kikumasa Sakè Junami Kojo 720 ml

 

Questo sake è prodotto in Giappone, per la precisione nella prefettura di Hyogo, e appartiene alla categoria Junmai. Questo significa che è realizzato in modo rigoroso, con regole precise che prevedono non venga aggiunto alcol in alcun momento della lavorazione ma che il tutto sia affidato alla sola fermentazione naturale. 

Sebbene questa lavorazione non preveda una raffinazione minima del chicco di riso, solitamente per i sake Junmai si attesta attorno al 70%. Tutto ciò, come testimonia questo Kikumasa, si traduce in una bevanda in grado di garantire un sapore vellutato ma anche di carattere e che rilascia al palato note erbacee e un retrogusto di liquirizia. 

Le caratteristiche del prodotto, proposto nella bottiglia da 720 ml, ben si sposano alla sua degustazione a qualunque temperatura, così da soddisfare sia chi il sake lo gradisce caldo, sia coloro che lo preferiscono a temperatura ambiente, quando non addirittura freddo.  

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4. Ozeki Sake junmai Dry

 

Altro saké in stile Junmai. Si tratta quindi di un prodotto a cui non viene aggiunta alcuna fonte di alcol e, quello presente, proviene semplicemente dal processo di fermentazione, con una percentuale di raffinazione del riso pari ad almeno il 70%. 

L’ingrediente principale fa parte della categoria Yamadanishiki, proveniente dalla prefettura di Hyogo, nei pressi di Osaka, particolarmente apprezzato dai produttori di sake per la sua elevata capacità di assorbire acqua.

Se siete alla ricerca di un prodotto dal sapore fresco, che possa esemplificare tutto ciò che questa bevanda incarna, allora il prodotto in questione potrebbe rivelarsi un perfetto “entry point”, dal quale poi passare a prodotti sempre più raffinati. Il costo non è eccessivo, collocando dunque questo sake in una fascia intermedia. Secondo i pareri espressi dagli utenti, un acquisto perfetto per il consumo casalingo, sia caldo sia freddo.

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5. Takashimizu Junmai Nigori Sake 300 ml

 

Il nome del brand proviene dal poggio di Takashimizu, nell’area di Kawashiri dove si dice avesse la sua sede principale il daimyo Satake, signore feudale di Akita. La leggenda narra di acqua estremamente pura, in grado di dare vita a un sake eccezionale. 

Per quanto riguarda la catalogazione del prodotto qui analizzato, rientra nella categoria junmaishu, tuttavia l’aggiunta del termine “nigori” indica che si tratta di un sake solo leggermente filtrato, dall’aspetto quindi più lattiginoso.

Secondo i pareri dei consumatori si rivela un prodotto molto diverso rispetto a quello a cui gli occidentali sono abituati, con note di zenzero e pera, pertanto potrebbe rivelarsi un’ottima aggiunta alla collezione di appassionati ma, allo stesso tempo, essere troppo impegnativo per chi volesse assaggiare un sake per la prima volta. Il prezzo, infine, se consideriamo la quantità di prodotto presente nella bottiglia, è decisamente elevato.

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6. Akashi-Tai Honjozo Tokubetsu sake 72 cl

 

Il produttore Akashi-Tai ha introdotto sul mercato un saké piuttosto interessante. Innanzitutto parliamo di una classica azienda produttrice di varie tipologie di questa bevanda tipica giapponese, che è situata nella città di Akashi, che si trova nella prefettura di Hyogo.

Si caratterizza per il colore chiaro e per note olfattive di limone, lime e paglia. Al palato risulta di medio corpo, morbido, asciutto e decisamente equilibrato, con note di melone e di agrumi. Si propone come un saké molto adatto alla realizzazione di cocktail oppure per essere gustato liscio iin abbinamento a ramen, sushi e sashimi.

Una volta aperta, la bottiglia si conserva per un mese in frigorifero.

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7. Kiwami Hijiri Jyanmai Sake 720 ml

 

Il brand Kiwami Hijiri, fondato all’inizio del ventesimo secolo e con sede a Okayama, fa derivare il suo nome da un’antica poesia e il cui significato potrebbe essere tradotto come “sake di qualità superiore”.

La bottiglia in questione rientra nella categoria Ginjoshu, ovvero il sake ottenuto con una raffinazione del riso del 60% circa e a cui è stato aggiunto un quantitativo di alcol distillato fino a 10%. La varietà di di riso utilizzato è, come si può intuire dal nome del prodotto stesso, la Omachi, tipica di Okayama. 

Al palato si possono percepire note di cereali, mela e prugna, con la tendenza quindi a un sapore dolce, ideale per chiudere un pasto o condividere la bevanda con amici e parenti. La confezione è elegante nonostante il prodotto abbia un costo contenuto, rientrando in una fascia intermedia, può dunque fungere anche da regalo gradito agli amanti del sake.

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8. Verschiedene Sake Katori 90 70 cl

 

Il sake Katori 90, prodotto dalla compagnia Terada Honke nella prefettura di Chiba, è una bevanda leggermente differente da quelle classiche poiché i campi di riso scelti per l’ingrediente principale sono coltivati ad agricoltura biologica. Inoltre, viene utilizzato un antico metodo di produzione chiamato Kimoto, dove il riso e il koji vengono mescolati insieme formando una purea, all’interno della quale dovranno svilupparsi autonomamente i lactobacilli che distruggeranno i batteri non graditi. 

I dipendenti dunque praticano lo yamaroshi, una tecnica di lavorazione intensa con attrezzi in legno per velocizzare il processo di saccarificazione. Se dovessimo effettuare una comparazione, potremmo dunque paragonarla a una sorta di birra artigianale, dove la presenza di lieviti e batteri è maggiore rispetto a un prodotto industriale.

Ottima per pasteggiare anche se potrebbe rivelarsi un po’ troppo acida e intensa per chi non è abituato a questo tipo di sapori, ideale dunque solo se volete assaggiare un prodotto differente rispetto ai sake classici più venduti sul mercato.

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9. Kizakura Bijito Junmai Ginjo 72 cl

 

Se preferite acquistare come vostro primo sake qualcosa che abbia prezzi bassi e un sapore equilibrato, allora la variante ideale è il Junmai ginjo di Kizakura, compagnia attiva nell’area di Kyoto dall’inizio del ventesimo secolo. Come gli altri sake di questa tipologia, utilizza riso raffinato al 60% senza alcun alcol aggiunto, permettendo di assaporare tutte le note tradizionali della bevanda.

Per chi ha un po’ di esperienza potrebbe rivelarsi un prodotto eccessivamente classico e senza alcun guizzo di originalità, tuttavia, va comunque lodata la perfetta esecuzione che permette a chi non ha ancora un’idea ben chiara sul sake, di crearsi una cultura in merito partendo dalle basi.

La bottiglia non è confezionata in classici astucci in cartone o legno ma presenta comunque una chiusura con un fiocco rosso che si rivela soddisfacente anche qualora vogliate presentarla come un regalo. Non sarà il migliore sake sul mercato, ma il costo è nella media e non dovrete quindi spendere cifre superiori alle poche decine di euro.

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10. Ozeki NomoNomo Seishu 2 l

 

Concludiamo la nostra classifica con un prodotto pensato per il consumo quotidiano, usato in Giappone per cucinare ma anche per accompagnare pasti frugali e non. Il rapporto qualità/prezzo è sicuramente notevole poiché parliamo di una confezione da due litri in un contenitore simile a quelli del latte, comodo anche da riporre in frigorifero per conservarlo al meglio grazie alla chiusura con tappo in plastica.

Dal punto di vista del gusto non è però paragonabile alle altre opzioni qui analizzate e se siete amanti della bevanda che vogliono provare sapori nuovi e raffinati potrebbe non essere la soluzione migliore. Se bevuto caldo, riesce però a trasmettere note profumate che ne rendono piacevole la consumazione.

Per scoprire dove acquistare il prodotto, non vi resta altro da fare che cliccare sul link in basso e verrete immediatamente riportati alla pagina del venditore, dove potrete completare la transazione in tutta sicurezza e comodità.

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Origine e uso

 

Storia

In Giappone, con il termine sake si intende solitamente un’ampia gamma di alcolici, si tratta dunque di un termine generico utilizzato in modo leggermente improprio. Il vino di riso fermentato che noi identifichiamo con questo nome sarebbe più propriamente definito con “nihonshu”, ovvero liquore giapponese. Tralasciando però i tecnicismi relativi alla nomenclatura, si tratta di una bevanda con una tradizione millenaria, che ha accompagnato la civiltà giapponese fin dall’inizio, sebbene in una forma leggermente diversa. 

La fermentazione del riso avveniva infatti in seguito alla masticazione praticata da addetti alla lavorazione del prodotto, che sigillavano poi il riso masticato in contenitori. Gli enzimi contenuti nella saliva, uniti a lievito madre, davano vita alla bevanda. Il metodo fu poi perfezionato nel tempo, abbandonando questa produzione di stampo rudimentale quando venne scoperto il “koji”, un enzima presente nelle muffe che sostituì quindi la saliva. 

Solo nella metà del sedicesimo secolo si riuscì però a produrre un sake cristallino come quello tanto popolare oggigiorno mentre le migliorie tecnologiche che furono introdotte nel ventesimo secolo portarono all’incremento della produzione, rendendo il sake una bevanda estremamente popolare sia sul suolo nazionale sia quello internazionale. 

In seguito alla Seconda Guerra Mondiale, però, le distillerie giapponesi che si dedicarono alla ripresa della produzione di sake furono poche e oggigiorno sono meno di 2.000, nonostante oltreoceano la bevanda sia ancora molto richiesta.

Ciononostante, le tipologie di sake e la predilezione tutta giapponese per la suddivisione in categorie ben specifiche, permette di avere un’ampia gamma di prodotti tra cui scegliere: Junmaishu, Tokubetsu junmaishu, Ginjoshu, Daiginjoshu, Honjozoshu, Tokubetsu honjozo shu. La differenza è nella presenza o assenza di alcol distillato e la percentuale di raffinatura del riso che prevede la rimozione dello strato esterno. Se non sapete come scegliere un buon sake facente parte di queste categorie, vi invitiamo a leggere attentamente le nostre recensioni che potete trovare in alto.

 

Mix

Il sake può essere bevuto con diverse modalità, a seconda del gusto del consumatore e della tipologia. Alcuni tipi danno il meglio di sé se bevuti freddi, altri invece potrebbero sprigionare tutto il proprio aroma solo se leggermente riscaldati. Esiste dunque la concezione che non si mescolino in cocktail anche se non è del tutto corretto, poiché il sapore neutro di alcuni sake si presta bene per la mixologia.

Alcuni dei cocktail più interessanti sono per esempio l’Autumn Moon, realizzato con 30 ml di sake, 15 ml di crema di cassis e 15 ml di succo di limone, il tutto shakerato con ghiaccio e poi versato in un bicchiere da cocktail, guarnendo con una fetta di lime.

Dal sapore agrumato è anche lo Shiba Dog, che prevede l’aggiunta in parti uguali di sake e succo di pompelmo , versati all’interno di un bicchiere classico con ghiaccio. Per chi preferisce qualcosa di più tradizionale si può invece assaggiare il Martini con sake, spesso chiamato anche Saketini, con 30 ml di sake, 30 ml di gin, leggermente mescolati con un cucchiaino e a guarnire le classiche olive su stuzzicadenti. 

Le possibilità sono infinite, soprattutto se si dà spazio alla rivisitazione di cocktail classici, come il Sake Mojito, che prevede l’aggiunta di sake alla ricetta classica al posto del rum.

 

Conservazione

Sebbene si tratti di un vino, seppur nato dalla fermentazione del riso, il sake non va conservato in orizzontale come le bottiglie di bianco o di rosso ma in verticale, per evitare dunque che il prodotto venga a contatto con il tappo, alterando il sapore nel tempo. 

Per il corretto mantenimento di tutte le sue proprietà, il sake va posizionato lontano da qualsiasi fonte di calore, possibilmente in un luogo asciutto e fresco. Dopo aver aperto la bottiglia, invece, dovrete trasferirlo in frigo, dove dovrà restare fino alla sua completa consumazione.

 

Valore nutrizionale

Non avendo una gradazione alcolica elevata, l’apporto energetico dato da 100 grammi di sake è contenuto, parliamo infatti di poco più di 130 kcal. Tuttavia, rispetto ai superalcolici che prevedono il consumo di un bicchiere al massimo, il sake con la sua bassa gradazione, solitamente inferiore ai 15 gradi, può portare a un consumo maggiore, che fa così aumentare notevolmente le calorie ingerite, che necessiteranno di attività fisica intensa per essere smaltite correttamente.

Bere responsabilmente

Trattandosi di un alcolico, il suo consumo è vietato a chi ha un’età inferiore ai 18 anni, ma anche gli adulti dovrebbero limitare l’assunzione qualora si ritrovino a dover guidare o eseguire altre attività che potrebbero mettere in pericolo non solo sé stessi ma anche gli altri.

L’assunzione di bevande alcoliche dovrebbe essere sempre limitata poiché hanno un impatto sull’organismo e a lungo andare possono provocare problemi come cirrosi epatica e disturbi cardiaci.

 

 

Categories
Superalcolici

Il miglior Cognac

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni dei migliori Cognac

 

Per riuscire a capire come scegliere un buon cognac tra quelli sul mercato, bisogna avere una certa conoscenza nel campo. Se non avete mai assaggiato questo distillato, però, non abbiate timore, grazie alla nostra classifica dei migliori cognac del 2024 riuscirete a selezionare senza problemi quello più adatto alle vostre esigenze.

 

Courvoisier cognac

 

1. Courvoisier Cognac Vs 70 cl

 

Chi vuole assaggiare un nuovo distillato, stanco magari del solito gin, vodka e whisky, può optare per una bottiglia di cognac. Sebbene tali liquori abbiano generalmente un costo più elevato, che può raggiungere persino le tre cifre, non c’è bisogno di spendere tanto per gustarlo. Al primo posto della nostra classifica troviamo il cognac più economico, proposto da Courvoisier.

Il liquore è un Vs, acronimo che sta per Very Special e indica che il prodotto è invecchiato per almeno due anni da cru Fins Bois e Petite Champagne. Al palato rivela note aromatiche di frutta matura con note di fiori primaverili che indugiano anche sul finale, complementando il sapore ricco e pastoso del cognac.

Attenzione a scegliere il prodotto come idea regalo poiché nonostante la foto indichi la presenza di un astuccio elegante, in realtà i consumatori hanno sottolineato come in realtà arrivi unicamente la bottiglia che, per quanto abbia un aspetto dignitoso, non può essere porta in dono così com’è.

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Armagnac cognac

 

2. Armagnac Janneau Vsop 1050074

 

Il cognac Armagnac Janneau è un distillato molto antico, che segue due diversi tipi di procedimento per essere quello che arriva nei nostri bicchieri: quella continua ad alambicco Armagnac e quella doppia con alambicchi Charente.

In questo modo si ottiene un gusto ricco e morbido, dovuto anche all’invecchiamento in botti di rovere francese per almeno quattro anni. L’aroma è quello del fico e del miele, con sentori di caramello e cuoio; al palato spiccano le spezie, la frutta cotta e l’uvetta.

La bottiglia da 70 cl è decisamente interessante e adatta anche a un regalo, nonostante il costo non sia dei più bassi. Tuttavia, se pensate di fare una bella figura per la confezione in metallo, che dovrebbe arrivare a casa, potreste essere delusi, visto che molti utenti ne hanno ricevuto una in cartone.

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Hennessy cognac

 

3. Hennessy Cognac Vs

 

Forse una delle aziende più conosciute nel campo, la maison Hennessy ha 250 anni di storia alle spalle ed esporta il suo cognac in più di 160 paesi in tutto il mondo. L’opzione che abbiamo selezionato, in base al gradimento degli utenti, è una delle scelte più economiche della collezione ma che riesce comunque a conquistare grazie al sapore deciso e robusto.

Il cognac Very Special matura inizialmente in botti di legno di rovere nuove, quindi non precedentemente usate per l’invecchiamento di altri distillati, provenienti esclusivamente dal territorio francese. Le barrique, come vengono chiamate in gergo, vengono poi sostituite con quelle parzialmente utilizzate, in modo da arricchire il sapore finale. 

L’ultimo passaggio è dato dalla miscelazione, una delle operazione più importanti dove il cognac Hennessy incontra altre acqueviti della casa e grazie all’esperienza del mastro miscelatore dà vita a un prodotto unico. Al naso si possono avvertire mandorle tostate, zucchero di canna e pane fresco mentre al palato rivela note fruttate, senza però eccedere con gli aromi per permetterne l’utilizzo in cocktail senza alterare enormemente il risultato finale.

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Cognac Remy Martin

 

4. Remy Martin Cognac Xo Excellence 700 ml

 

Tra le offerte troviamo ancora una volta un prodotto Remy Martin, stavolta però un Xo, ovvero Extra Old in edizione limitata, venduto in un astuccio elegante e una bottiglia dal tono artistico. Si tratta di un’aggiunta immancabile nella collezione di un appassionato ma bisogna anche tener conto del prezzo che è uno tra i più elevati della nostra classifica. 

Le uve utilizzate vengono esclusivamente da Grande e Petit Champagne, che gli conferiscono un ampio spettro di aromi che vanno dai frutti estivi a note delicate di fiori bianchi. Al palato si possono avvertire sapori complessi di cannella e nocciole, che indugiano sul finale arricchiti da arance candite e prugne.

I consumatori sono tutti estasiati dal sapore unico di questo distillato, e se volete fare un regalo gradito a uno dei vostri migliori amici, ma siete indecisi su quale cognac comprare, non potreste trovare di meglio sul mercato.

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Cognac Martell

 

5. Martell France Fine Cognac 700 ml

 

Non esistono solo cognac stravecchi ma, come abbiamo già avuto modo di vedere, sono molto apprezzati anche i cosiddetti Vs. In questa categoria rientra anche il cognac proposto da Martell, una delle “maison” francesi più antiche, con trecento anni di storia alle spalle. Il prodotto, grazie alle sue caratteristiche, è perfetto per la realizzazione di cocktail: si possono chiaramente percepire note intense di prugna, albicocca e limone candito, mentre al palato si sprigionano aromi di frutta fresca.

Il prezzo è uno dei punti a favore del prodotto poiché, anche se qualitativamente rientra in una fascia intermedia, il costo è davvero molto basso, rivelandosi così un’opzione decisamente interessante, soprattutto per chi è un bevitore occasionale.

Uno dei difetti, però, è rappresentato dalla mancanza di un astuccio o comunque un qualsiasi tipo di confezione. Alcuni consumatori avrebbero preferito un packaging più curato per poter usare la bottiglia come idea regalo per qualche appassionato senza spendere necessariamente cifre esorbitanti.

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Cognac Napoleon

 

6. Abuelo Xv Napoleon Cognac Finish Ron

 

Il cognac Napoleon di Abuelo è così definito perché la sua creazione deriva da una selezione di riserve di una certa qualità, che vengono fatte maturare in botti di quercia per ben 14 anni. Successivamente l’invecchiamento prosegue nelle botti di Cognac Napoleon dell’azienda Camus.

Il risultato è un liquore dal colore ambrato e caratterizzato da aromi di prugna, cacao, legno caldo e uva passa. Il gusto è molto equilibrato e ha un finale ben bilanciato, elegante e profondo, per veri intenditori.

Va da sè, allora, che il prezzo della bottiglia da 70 cl sia più che giustificato, anche perché la confezione è pensata anche per rendere questo cognac un regalo gradito agli utenti che apprezzano un buon bicchiere per rilassarsi. 

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Cognac XO

 

7. Courvoisier Cognac XO, invecchiato 11-25 anni

 

Un altro liquore di pregio è il cognac XO di Courvoisier, uno dei più noti in commercio, che qui troviamo nella versione invecchiata per 11/25 anni, per cui extra old. Il gusto è un insieme di aromi vanigliati, cioccolato, miele, albicocche e cannella.

Al palato è setoso, mentre all’olfatto risulta ricco di arancia candita e iris, per un’esplosione di sapore a 360°. Distillato in alambicco charentais, deriva da uve provenienti dalle 6 Crus of Cognac, che si trovano in Francia.

La gradazione alcolica è pari a 40°, che caratterizza tutti i distillati del genere; il costo è alto, ma vale la pena spendere questa cifra per un cognac di pregio, in bottiglia di grande impatto e con una confezione che lo rende ideale anche per un regalo.

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Cognac alle pere

 

8. Francois Peyrot Cognac alle pere Williams 700 ml

 

Uno tra i più venduti sul mercato, il cognac alle Pere Williams di Francois Peyrot riesce a convincere grazie alla sua composizione alternativa, sfruttando però sempre uve provenienti dai principali cru, in questo caso Grande Champagne.

Se da un lato alcuni utenti potrebbero trovarlo un po’ stucchevole se bevuto da solo, soprattutto quelli abituati a cognac di tutt’altra pasta, dall’altro si rivela comunque una piacevole variazione sul tema, che dà il massimo se combinata con altre bevande per la realizzazione di cocktail originali. Può anche accompagnare dolci e gelati esaltandone il sapore. 

Le note fruttate delle pere Williams della regione della Foresta Nera, nella Germania sud-occidentale, sono aggiunte grazie alla macerazione del frutto, dal quale si estrae l’aroma naturale. Basti pensare che sono necessari ben 14 chilogrammi per riuscire a ottenere un cognac da 70 cl. Ciononostante sono mantenuti prezzi bassi per ogni singola bottiglia, in modo che tutti i consumatori, volendo, possano assaggiare il liquore senza grossi investimenti.

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Cognac Delamain

 

9. Delamain X.O. Pale & Dry Cognac 0,7 l

 

La casa di produzione Delamain, attiva fin dal 1824, realizza tra tipi di cognac e quello qui analizzato è conosciuto come Pale & Dry e rientra nella categoria degli Extra Old, ovvero Xo. Le uve utilizzate provengono esclusivamente da Grande Champagne, il cru più apprezzato da tutti gli amanti del cognac, che conferisce alla bevanda un sapore delicato. La maturazione avviene in locali antichi e, come per i migliori distillati, in botti di rovere francese.

All’apertura esprime un bouquet lungo e intenso, emanando fragranti note di albicocca e limone seguite da una più calda alla vaniglia. Il sapore fruttato ritorna sul finale, per concludere al meglio l’esperienza degustativa, lasciando tonalità fresche e delicate.

Per scoprire dove acquistare la bottiglia, all’interno di un elegante astuccio azzurro, non dovete far altro che cliccare sul link in basso. Il costo è intermedio, rientra quindi in una fascia di cognac non estremamente impegnativa ma che rappresenta comunque un ottimo regalo per intenditori.

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Cognac Camus

 

10. Camus Vs Elegance Cognac con astuccio 70 cl

 

Concludiamo la nostra classifica con un’altra maison particolarmente antica, ovvero la Camus, che può far risalire le sue prime operazioni fino al 1863. Il cognac VS è invecchiato in piccole botti di legno ma la breve permanenza, tipica della categoria Very Special, gli conferisce sì un sapore strutturato ma allegro e poco impegnativo, adatto quindi anche a un consumo più frequente grazie a al suo bouquet di frutti estivi, mango, mandorle e lievemente speziato. 

Non dovrete attendere necessariamente un’occasione importante per gustarvi un buon bicchiere di cognac e potrete condividerlo con amici e parenti senza sentirvi troppo in colpa dal momento che il costo della bottiglia è molto contenuto.

La confezione non ha un design che potremmo definire unico o elegante, unica nota negativa del prodotto che presenta un astuccio dimenticabile. Sconsigliato quindi come idea regalo poiché potete trovare nella nostra lista delle opzioni più convincenti sotto questo punto di vista.

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Origine e uso

 

Storia

Come potrete facilmente immaginare, il cognac è un distillato proveniente dalla Francia, precisamente dalla cittadina omonima che si trova a nord di Bordeaux. Si tratta di un prodotto DOC, o meglio AOC, Appellation d’origine contrôlée, che in francese significa sostanzialmente la stessa cosa, pertanto per essere riconosciuto come cognac deve essere prodotto nella Charente e Charente Marittima. 

Ma quando nasce di preciso questa bevanda? Le prime informazioni certe che si hanno della produzione e del consumo risalgono al diciassettesimo secolo, precisamente il 1622, anno in cui gli olandesi risalivano il fiume Charente e data la loro esperienza nel campo della distillazione – i più informati sapranno che inventarono il Gin – insegnarono agli abitanti del luogo il processo per lavorare il vino.

Le uve per la realizzazione del cognac, come abbiamo sottolineato, devono provenire dai sei cru principali: Petit Champagne, Borderie, Fin Bois, Bon Bois, Bois Ordinaires e Communes. Se non realizzato con queste non può fregiarsi del titolo di cognac ma può rientrare unicamente nella categoria dei brandy.

Dopo la vendemmia, le uve devono fermentare per un mese circa e successivamente si effettuerà la prima distillazione, seguita dalla seconda chiamata bonne chauffe. Al termine di questa lunga lavorazione si passa all’invecchiamento che ha una durata minima di due anni in botti di legno di Limousine. 

A seconda del tempo passato in queste ultime può assumere diversi nomi: Vs, che sta per Very Special e vede un invecchiamento minimo di due anni; Vsop, Very Superior Old Pale, che raggiunge almeno quattro anni; Xo, Extra Old di sei anni e infine Hors d’age, che possono raggiungere anche svariate decine d’anni in affinamento.

 

Mix

Che il cognac si beva da solo, per far sì che si riescano ad avvertire tutte le note aromatiche, è fuori d’ogni dubbio, tuttavia, non bisogna fare l’errore di pensare che non vada mai mescolato con altre bevande. Chi sostiene il contrario probabilmente non avrà mai sentito parlare di quello che è considerato il primo cocktail americano, il Sazerac, realizzato durante la metà del diciannovesimo secolo a New Orleans. Per gustare questo mix dovrete mescolare 5 cl di cognac, 1 cl di assenzio, due gocce di Peychaud’s bitter e una zolletta di zucchero, versando il tutto in un bicchiere svasato con ghiaccio e guarnendo con una scorza di limone.

Più fresco è invece il Sidecar, probabilmente inventato al Ritz di Parigi subito dopo il secondo conflitto mondiale. Per la sua realizzazione dovrete utilizzare liquore all’arancia Triple Sec e succo di limone in pari quantità, con un tocco di cognac e guarnendo infine con la classica scorza di limone.

Per qualcosa di più avvolgente, invece, potrete puntare sul Brandy Alexander, costituito da 45 ml di cognac, 25 ml di liquore al cacao e 25 ml di panna, il tutto shakerato insieme con cubetti di ghiaccio e servito poi in un bicchiere da cocktail, decorando infine con noce moscata.

 

Conservazione

Se avete appena acquistato il miglior cognac sul mercato e volete conservarlo al meglio, sappiate che la bottiglia va tenuta in posizione verticale e non deve subire sbalzi di temperatura. Riponetela dunque in un luogo fresco e asciutto, tra i 15 e i 20°C, prendendo questo accorgimento la bottiglia potrà durare persino anni a patto che resti chiusa.

Se invece aprite il cognac, questo verrà a contatto con l’ossigeno e presto o tardi inizierà il processo di decadimento che altererà il sapore e farà evaporare l’alcol. Generalmente un cognac aperto va consumato entro un anno, superato questo limite sarà fortemente degradato e quindi non restituirà più tutte le note originali. 

Per conservarlo al meglio dopo l’apertura potrete prendere alcuni accorgimenti, come travasare il liquido man mano che viene consumato in bottiglie più piccole oppure utilizzare dei tappi che impediscano quanto più possibile l’introduzione di aria nel contenitore.

 

Valore nutrizionale

Come molti altri liquori anche il cognac ha una carica calorica non indifferente. Per 100 grammi parliamo di circa 230 kcal, tutte derivanti dall’alcol e con una piccola percentuale di sodio e potassio. Non si tratta dunque di bevande che potremmo definire energetiche o nutrienti e devono pertanto essere consumate con una certa attenzione. 

Un bicchiere di brandy dopo un pasto speciale, di tanto in tanto, non ha mai ucciso nessuno, tuttavia la situazione cambia velocemente se il consumo diviene abituale. Se non praticate molto sport e conducete una vita sedentaria, dovreste limitare al minimo l’assunzione di alcol.

Bere responsabilmente

Non è solo una questione di salute, ma anche di responsabilità. Ricordate sempre che mettersi alla guida in stato di ebbrezza è un reato punibile a norma di legge con multe salate e ritiro della patente nel migliore dei casi. Nel peggiore, invece, potreste coinvolgere anche terzi in un incidente stradale che potrebbe costarvi la vita. Scegliete sempre un guidatore che resti sobrio e sia in grado di riaccompagnare tutti a casa sani e salvi.

 

 

 

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Il miglior armagnac

 

 

Le nostre selezioni dei migliori armagnac

Siete indecisi su quale armagnac comprare o sapete poco di questo distillato? Non perdetevi d’animo e leggete le nostre recensioni per scoprire i prodotti più interessanti tra quelli attualmente venduti online. La nostra classifica dei migliori armagnac del 2024 vi aiuterà a selezionare quello più adatto alle vostre esigenze.

 

Janneau Grand Armagnac

 

1. Janneau Grand Armagnac VSOP 70 cl

 

La maison Janneau è una delle più antiche tra le case produttrici di armagnac, fondata nel 1851 è oggigiorno particolarmente apprezzata per la sua vasta offerta. Il distillato qui preso in esame è il più economico della lista e rientra nella categoria VSOP, invecchiato per 20 anni in botti di legno di quercia nuove. Le uve utilizzate sono le Baco, Ugni Blanc e Folle Blanche, coltivate in due aree principali: Bas Armagnac e Tènaréze. All’aspetto si presenta ambrato, con sentori di lillà, caramello e uvetta tostata.

Trattandosi di uno dei prodotti più venduti, non poteva che trovarsi in testa alla classifica, tuttavia ci sono alcuni fattori da prendere in considerazione. Non tutti gli utenti sono infatti soddisfatti della confezione. In alcuni casi in alluminio, ideale dunque per un regalo a parenti o amici appassionati di liquori, mentre in altri in cartone, poco adeguata e resistente, soprattutto durante le spedizioni.

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Bas Armagnac

 

2. Bas Armagnac Laubade 1990

 

La tradizione dei grandi distillati francesi si rinnova con questo Millesimato di Chateau de Laubade, prodotto esclusivamente con le uve della vendemmia del 1990 e lasciato invecchiare per più di 15 anni in botti di rovere di Guascogna per esprimere tutta la finezza e la complessità delle migliori acquaviti di Francia.

Proposto in un’elegante confezione di legno con dettagli dorati, è l’Armagnac più costoso della nostra classifica perché prodotto in uno dei più rinomati e antichi Domaine della regione, in attività fin dal 1870.

Un’etichetta di prestigio che rispecchia tutte le caratteristiche tipiche dell’annata, vestendo il calice di un bel colore ambrato intenso e brillante che fa da preludio a un aroma di ampio respiro, con profumi evoluti di frutta matura, vaniglia e spezie dolci.

Il sorso ricco e corposo culmina in un finale ritmato da una vivace retrogusto mielato di grandissima persistenza e nitidezza.

Sicuramente uno dei migliori Bas Armagnac per finezza e complessità gusto-olfattiva, dedicato agli intenditori di questo celebre e storico distillato francese, che vogliono assaporarne tutto il sapore autentico nella sua massima espressione di purezza.

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Armagnac Saint Vivant

 

3. Armagnac Saint Vivant

 

Perfetto per gli intenditori di questo storico e celebre distillato, ma adatto anche ai neofiti che vogliono cimentarsi per la prima volta nella degustazione di una delle più antiche acquaviti francesi, l’Armagnac Saint Vivant si contraddistingue per il gusto pieno e corposo, frutto di una ricca e lunga tradizione risalente al 1559.

Con il nuovo design dell’iconica “bottiglia storta”, la cantina S. Vivant De La Salle ha voluto omaggiare la prima bottiglia di Brandy Armagnac, prodotto proprio nel 1559 e ancora oggi fermentato e distillato in un paiolo di rame tradizionale prima dell’invecchiamento in botti di rovere.

Il profumo consistente e il caratteristico colore ambrato con riflessi dorati fanno da preludio a un sapore armonico e ben strutturato che si allunga verso un finale dai continui echi speziati, percepibili sia al naso sia in bocca con buona persistenza.

Il costo decisamente interessante lo rende una delle offerte migliori per rapporto qualità/prezzo, ponendosi come scelta ideale sia per fare un regalo originale a un appassionato di Armagnac pregiati sia per tenerne una bottiglia in casa da servire agli ospiti.

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Armagnac XO

 

4. Dartigalongue Caraffa Diva Bas Armagnac XO con cassa legno

 

A giudicare dai pareri di esperti e intenditori, il Bas Armagnac XO Caraffa Diva è uno dei migliori distillati prodotti dalla maison francese Dartigalongue, fondata sotto il regno di Luigi Filippo I di Francia nel 1838, con sede a Nogaro nella regione dell’Occitania.

Alla vista si presenta con un intenso colore ambrato, esordendo al naso con piacevoli note di prugne, datteri e miele. Al palato risulta denso e corposo, con un’intrigante componente floreale che conferisce freschezza al sorso e sfuma su una scia speziata di ottima persistenza, con continui ritorni aromatici e fruttati.

Si può gustare sia liscio, per riuscire a coglierne ogni singola sfumatura, sia accompagnato da qualche cubetto di ghiaccio e una scorza di arancia per renderlo più leggero e rinfrescante.

In comparazione con altri distillati “Extra Old”, si nota subito come la bottiglia proposta da ‎Pascal Dartigalongue rientri in una fascia di prezzo abbastanza elevata, non solo per l’elegante confezione in legno, ma anche perché parliamo di un Armagnac XO invecchiato da 15 a 25 anni.

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Armagnac Duc de Maravat

 

5. BAS ARMAGNAC DUC DE MARAVAT

 

Prodotto seguendo l’antico metodo di distillazione continua in alambicchi a colonna, con successivo affinamento all’interno di botti di quercia dopo un lungo periodo di invecchiamento, il Bas Armagnac Duc de Maravat si contraddistingue per l’elegante e complessa aromaticità che rende il sorso armonico e avvolgente.

Già avvicinando il naso al bicchiere si percepiscono le inconfondibili note vanigliate dell’affinamento in legno, a cui fanno seguito sentori di tabacco, spezie e chiodi di garofano che preparano il palato a un’entrata molto decisa ed equilibrata che lascia la bocca pienamente soddisfatta già al primo sorso.

La bottiglia da 70 cl viene proposta a un prezzo molto competitivo che la rende ideale per chi vuole assaggiare per la prima volta un Bas Armagnac di ottima qualità, senza spendere un occhio della testa.

Per scoprire dove acquistare questa iconica etichetta francese a prezzi bassi, non vi resta altro da fare che cliccare sul link in basso per essere immediatamente indirizzati alla pagina del venditore.

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Armagnac Napoleon

 

6. Grand Armagnac Janneau Napoleon

 

I nostri consigli su come scegliere un buon Armagnac proseguono con un altro storico distillato francese molto apprezzato dai veri intenditori: il Grand Armagnac Napoleon prodotto dall’antichissima distilleria Janneau, fondata da Pierre Etienne Janneau nel 1851 a Condom.

Ottenuto dalla doppia distillazione di uve Baco e Ugni Blanc provenienti dalle zone di Ténarezé e Bas Armagnac, al confine tra i dipartimenti del Gers e delle Landes, si presenta alla vista con il caratteristico colore ambrato scuro contornato da bellissimi riflessi dorati, debuttando al naso con uno spettro olfattivo intenso e corposo in cui si stagliano note di legno e vaniglia.

In bocca si sprigiona un sapore pieno e rotondo che culmina in un finale di grande persistenza, con un piacevole retrogusto di prugne mature e spezie dolci.

La versione astucciata qui proposta viene venduta a un prezzo tutto sommato accettabile per un Armagnac di pregio e ben strutturato, da gustare liscio sia da solo sia in abbinamento a piatti dolci e salati dal sapore deciso o speziato.

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Vieil Armagnac

 

7. Clés des Ducs Vieil Armagnac V.S.O.P. 40%

 

Meno strutturato e corposo rispetto ai precedenti, ma comunque degno di menzione per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, il Vieil Armagnac V.S.O.P. proposto dalla famosa cantina francese Clés des Ducs è un distillato semplice e dal sapore aromatico molto delicato, che viene lasciato maturare in botti di rovere per almeno quattro anni.

Ideale per i neofiti che vogliono approcciarsi per la prima volta al mondo degli Armagnac, magari per testarne il sapore e l’aromaticità prima di acquistare un’etichetta più prestigiosa e costosa, presenta un profumo molto dolce e avvolgente, in cui si distinguono chiaramente le note di frutta secca, uva sultanina, prugna e mele cotogne.

Il gusto è intenso, ma non prepotente, con continui ritorni aromatici di frutta matura e fiori che sfumano su una scia speziata di buona persistenza.

L’astuccio decorato con motivi che ricordano la pelle di coccodrillo racchiude un’elegante bottiglia in vetro prismatico ideale per arricchire la propria collezione di liquori o anche da regalare in occasione di un evento importante.

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Armagnac Marquis de Montesquiou

 

8. Marquis De Montesquiou Reserve Armagnac

 

Un altro grande classico francese in fatto di liquori e distillati è sicuramente l’Armagnac Marquis de Montesquiou, perfetto sia per i veterani sia per i principianti.

Frutto di un accurato e intenso lavoro di distillazione in alambicchi di rame puro, è un ottimo blend di uve Ugni Blanc, Folle Blanche e Colombar, maturato in grandi botti di rovere che gli conferiscono vigore, freschezza e qualità aromatiche di grande rilievo.

Le note di vaniglia, cannella e noce moscata si fondono a sentori di mandorla e ciliegia sciroppata, impreziositi da ricchi timbri speziati che fanno da apripista a una forte gradazione alcolica tra il 52 e il 60%.

Il sapore corposo e ben strutturato viene ritmato da un retrogusto fresco e scattante che conferisce ampiezza e avvolgenza al sorso, lasciando la bocca pienamente soddisfatta e gratificata.

Nel complesso è un liquore molto equilibrato e piacevole da bere, anche da solo e senza alcun tipo di accompagnamento.

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Armagnac Vsop

 

9. Armagnac Janneau Vsop 1050074

 

Frutto di un lento e continuo processo di distillazione dei vini bianchi prodotti nella regione francese di Ténarèze, l’Armagnac Vsop Janneau è un blend di acquaviti di diversa annata, dove la più giovane ha sette anni di invecchiamento in fusti di rovere.

Il luminoso colore dorato, con accattivanti venature ramate che traspaiono dalla bottiglia in vetro ondulato, anticipa il sapore ampio, morbido ed equilibrato che delizia le narici e il palato con sentori fruttati sorretti da una piacevole scia di spezie e vaniglia.

Altra caratteristica unica del Janneau Grand Armagnac Vsop è l’intenso retrogusto di frutta matura, con note di miele e caramello che lasciano un lieve accenno di affumicatura sul finale.

La bottiglia da 70 cl viene proposta a un prezzo abbastanza conveniente se si considera l’elevata qualità degli ingredienti scelti per la produzione del distillato e il prestigio della cantina che lo produce.

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Armagnac Ducastaing

 

10. Ducastaing Armagnac Aoc Vs

 

L’ultimo prodotto che vi proponiamo è l’Armagnac Ducastaing Aoc Vs, un distillato davvero eccellente, prodotto con uve colombard, ugni blanc, baco blanc e folle blanche, e lasciato invecchiare per almeno sei anni in botti di quercia.

Alla vista si presenta subito accattivante con un intenso e brillante color rame antico, mentre al naso esordisce con sentori floreali vagamente speziati che invitano subito al sorso.

Piacevole e intenso al palato, dove conferma le note olfattive, insieme a un delicato accenno di caramello e frutta bianca, è un liquore dal finale lungo e persistente che lascia soddisfatti anche i bevitori più esigenti.

La gradazione alcolica del 40% e il prezzo molto competitivo della bottiglia da 70 cl lo rendono la scelta d’elezione per chi ama i distillati da meditazione in stile Cognac da sorseggiare con lentezza dopo qualche minuto di ossigenazione in un balloon basso.

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Origine e uso

 

Storia

L’armagnac è uno dei distillati più antichi prodotti in territorio francese, persino precedente al forse più famoso cognac. Basti pensare che la sua prima menzione risale ai primi del 1300, e se ne parla in un manoscritto che ne decanta le lodi di medicinale. Come tanti altri alcolici in epoca medievale, anche l’armagnac veniva considerato un toccasana, utilizzato soprattutto nei monasteri anche se all’epoca aveva un nome differente: aygue ardente.

L’epiteto odierno deriva invece dalla zona in cui storicamente è prodotto, la Guascogna, che più precisamente era chiamata “Contea di Armagnac”, nota da secoli per i suoi vitigni. La zona produttiva principale conserva invece il nome antico ed è denominata Bas-Armagnac, a sua volta suddivisa in tre territori da cui provengono le uve: Grand Bas-Armagnac, Fins Bas-Armagnac e Petit Bas-Armagnac. Tuttavia non è l’unica cru poiché esistono anche Haut-Armagnac e Ténarèze, il cui distillato presenta delle proprietà leggermente differenti.

Come per il cognac, anche l’armagnac presenta delle sigle differenti in base al periodo di invecchiamento, si utilizzano generalmente gli stessi termini come VS, ovvero very special, con invecchiamento da uno a tre anni; VSOP, che prevede un riposo che va da quattro a nove anni; Hors d’Age o anche XO, da dieci a diciannove anni e infine XO Premium, per l’armagnac invecchiato per oltre venti anni.

In alcuni casi è possibile trovare anche l’anno di distillazione, per bottiglie estremamente pregiate e dal costo generalmente che può eccedere il centinaio di euro. Questo prodotto è ancora ritenuto di nicchia e la sua consumazione avviene prevalentemente sul territorio francese, con una piccola percentuale dedicata all’esportazione. Se volete colpire i vostri ospiti con il miglior armagnac in vendita sul mercato, potreste considerare l’acquisto di una delle bottiglie che abbiamo recensito per voi.

Mix

La mixologia relativa all’armagnac è molto più ricercata e difficilmente troverete dei cocktail estremamente famosi o popolari tra queste righe. Trattandosi di un distillato per una nicchia di intenditori, potreste non aver mai sentito parlare di Armagnac Stinger, D’Artagnan o Brandy Smash, se siete incuriositi, quindi, vi invitiamo a continuare nella lettura.

Il primo è un’insolita combinazione di 60 ml di armagnac, 45 ml di crema di menta, un po’ di bitter all’arancia e per decorare, infine, aggiungere della menta in foglia che richiami al sapore fresco del cocktail.

Il secondo è dedicato al famoso moschettiere di Alexandre Dumas, proveniente proprio dalla Guascogna, quale nome migliore di D’Artagnan, dunque, per un mix costituito da 15 ml di armagnac, 15 ml di triple sec, 60 ml di succo d’arancia e 5 ml di sciroppo di glucosio. In base al vostro palato potrete aggiungere anche dello champagne, in quantità minori, per un po’ di brio in più.

Il Brandy Smas, a differenza di quello che potreste pensare, non include il brandy ma è preparato con 50 ml di armagnac, 20 ml di sciroppo di glucosio, foglie di menta e fettine di limone per guarnire il tutto. Si tratta di un cocktail fresco, perfetto per aperitivi da condividere insieme ai propri amici.

 

Conservazione

Come il cognac, anche l’armagnac va conservato facendo molta attenzione all’inclinazione della bottiglia che deve essere tenuta sempre in posizione verticale, per evitare che il liquido all’interno entri a contatto diretto con il tappo di sughero. Per quanto riguarda invece la temperatura ideale, dovrebbe essere compresa tra i 15 e i 20° centigradi, possibilmente in luogo fresco e asciutto. 

Se la bottiglia è chiusa, con questi accorgimenti potrà durare anche qualche anno prima che le note organolettiche si modifichino inevitabilmente, tuttavia se la bottiglia è aperta, allora dovrete fare attenzione all’introduzione di ossigeno che aumenta il decadimento. Acquistate dunque dei tappi in grado di sigillare al meglio la bottiglia o puntate sul travaso, spostando la bevanda in contenitori più piccoli man mano che il livello scende.

 

Valore nutrizionale

Per un bicchiere di 30 ml di armagnac, l’apporto energetico è pari a circa 70 kcal, non particolarmente eccessivo dunque, fattore che permette di goderselo senza troppi problemi. Basti pensare che per consumare le calorie assunte vi basteranno 10 minuti di bicicletta o 7 minuti di corsa. Tutto si complica però se si inizia a eccedere con le dosi, cosa che sconsigliamo non solo perché dannosa per l’organismo ma anche per il costo dell’armagnac!

Bere responsabilmente

Difficilmente vi ritroverete a far festa con l’armagnac, tuttavia ricordate sempre che si tratta di un alcolico e anche se ne consumate piccole dosi, è bene evitare di mettersi al volante subito dopo. Pasteggiare e attendere qualche ora permette di digerire un bicchiere senza troppi problemi ma, se possibile, lasciate che a guidare sia un vostro amico o familiare.

 

 

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Il miglior bourbon

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni dei migliori bourbon

Abbiamo recensito per voi i migliori bourbon del 2024, una tipologia di whiskey prodotto principalmente negli Stati Uniti d’America, con una storica tradizione radicata nel Kentucky. Se non sapete quale bourbon comprare, ma avete voglia di assaggiare questo prodotto tipico, potete fare pieno affidamento sulla nostra classifica, che potete trovare direttamente qui in basso.

 

Bourbon Bulleit

1. Bulleit Bourbon Frontier Whiskey 70 cl

 

Se siete alla ricerca di un nuovo bourbon da aggiungere alla vostra collezione, allora il Frontier Whiskey di Bulleit potrebbe fare al caso vostro. Si tratta di uno dei più venduti sul mercato nonostante non abbia un prezzo particolarmente basso. Il motivo di questa popolarità è naturalmente il sapore unico, asciutto e deciso, dato dall’elevata percentuale di segale presente nel mash bill, che lo rende piacevole da consumare sia liscio sia come base per cocktail. 

L’invecchiamento, proprio come vuole la tradizione, avviene in botti di quercia tostate nel Kentucky, fattore che gli conferisce note di acero e noce moscata. Al palato si avvertono pepe, spezie e vaniglia mentre sul finale si può percepire un aroma di caramello. Rispetto ad altri bourbon ha un volume alcolico leggermente inferiore, fermandosi a un 45% contro i più classici al 50%.

Il prodotto ha vinto ben due medaglie d’oro alla San Francisco World Spirits Competition, una vera e propria eccellenza americana che gli amanti del bourbon non possono lasciarsi sfuggire.

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Bourbon Maker’s

2. Maker’s Mark Bourbon Whisky 70 cl

 

La compagnia iniziò l’attività nel 195, quando il fondatore Bill Samuels utilizzò una ricetta di famiglia, risalente a 170 anni prima, per la realizzazione di un bourbon unico nel panorama dell’epoca. La bottiglia qui analizzata ha un design interessante, con un sigillo in ceralacca che riporta indietro nel tempo e omaggia le prime bottiglie realizzate dalla moglie del fondatore, Margie Samuels. 

Si presenta dunque in modo eccellente qualora vogliate fare un regalo gradito a un amico in grado di apprezzare questo distillato. Dal punto di vista aromatico troviamo legno di quercia, caramello e vaniglia, questi ultimi persistono anche all’assaggio, senza risultare però eccessivamente aggressivi grazie al bilanciamento di lievi note fruttate. Sul finale è morbido e pastoso, lascia dunque una piacevole sensazione in bocca.

Il costo, differentemente da quello che si potrebbe pensare, non è eccessivo e si colloca in una fascia intermedia. Un’ottima opzione, dunque, anche per chi non vuole spendere troppo.

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Bourbon Kentucky

3. Buffalo Trace Kentucky Straight Bourbon 700 ml

 

Il bisonte americano è uno degli animali statunitensi più iconici e il brand Buffalo Trace riprende proprio questo potente erbivoro come simbolo di forza, in grado di ricordare l’epoca dei pionieri e della frontiera inesplorata. Tra le sue offerte non manca dunque un classico Kentucky Straight Bourbon, dal sapore estremamente convincente a un prezzo sorprendentemente contenuto.

La bottiglia si è accaparrata la medaglia d’oro all’International Wine and Spirits Competition del 2019 e alla Los Angeles Whisky Competition del 2018 oltre a numerose raccomandazioni da parte delle migliori riviste del campo, facendo incetta di premi in tutto il mondo.

All’aspetto si presenta con un colore ambrato intenso mentre al naso sono percepibili aromi di vaniglia, menta e melassa. Ciò si riflette nel gusto, dolce e speziato con picchi dati dall’anice, una combinazione decisamente originale nel panorama dei bourbon, che potrebbe intrigare i consumatori alla ricerca di qualcosa di diverso.

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Bourbon Knob Creek

4. Knob Creek Bourbon Whiskey 70 cl

 

La bottiglia proposta da Knob Creek ricorda un po’ la classica fiaschetta di liquore che i personaggi dei film americani nascondono nel trench. Se il design non dovesse essere abbastanza per convincervi, potreste trovare motivi a sufficienza per acquistarla analizzando il prezzo, contenuto, e le sue proprietà organolettiche. 

Dal colore ramato, l’aroma principe è zucchero d’acero, con una profondità conferita invece da nocciole tostate e l’immancabile quercia, aroma legnoso e affumicato dato dalle botti in cui il prodotto invecchia. Secondo i pareri espressi dai consumatori è un bourbon molto intenso, potrebbe quindi non essere adatto ai neofiti che potrebbero trovarlo un po’ eccessivo a causa del suo volume alcolico al 50%. 

Si rivela piacevole anche se mescolato a un po’ d’acqua o in cocktail come l’Old Fashioned. Ideale per un regalo di compleanno, assicurandosi naturalmente che il festeggiato sia maggiorenne e possa quindi gustarsi questo prodotto senza alcun problema.

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Bourbon Wild Turkey

5. Wild Turkey 101 Bourbon Whiskey 700 ml

 

Come recita la pagina ufficiale del brand Wild Turkey: “Tutto il bourbon è whiskey ma non tutto il whiskey è bourbon”. Facendo fede a questo concetto, la compagnia propone un distillato iconico, il Wild Turkey 101, con un alto contenuto di “rye”, ovvero segale, nel mash bill. Dopo l’iniziale procedura, il prodotto invecchia in botti di quercia americane che sono maggiormente segnate dall’affumicatura, per fornire proprietà incisive e ricercate dagli esperti.

A una comparazione con altri prodotti, la presenza di segale si avverte fin dal primo assaggio, pertanto potrebbe spiazzare chi è abituato a bourbon classici, tuttavia è un gusto acquisito da non sottovalutare, che potrebbe potenzialmente spingervi a preferire questa tipologia.

Per quanto concerne la fascia di prezzo in cui si colloca il Wild Turkey 101, è intermedia, pertanto potreste valutarne l’acquisto se volete un buon bourbon da aggiungere alla vostra collezione o anche da regalare a un amico.

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Bourbon Jim Beam

6. Jim Beam Kentucky Straight Bourbon Whiskey 100 cl

 

Quando si parla di bourbon e whiskey non si può citare uno dei brand statunitensi più famosi: Jim Beam. La loro produzione include una gran quantità di distillati ma quello qui proposto, il Kentucky Straight Bourbon è il più economico della classifica, adatto quindi a chi ha un budget limitato o vuole acquistare una bottiglia per assaggiare per la prima volta la bevanda. 

Invecchiato per quattro anni in botti di quercia nuove, acquista note dolci di caramello e vaniglia con un retrogusto speziato tipico del bourbon. Gli utenti affermano che una delle caratteristiche più interessanti dei prodotti Jim Beam è il profumo, caratteristico e inconfondibile, anche se al palato esistono distillati più complessi che potrebbero interessare maggiormente gli appassionati.

Se realizzate spesso cocktail, è una bottiglia che in casa non deve mai mancare, perde un po’ di punti, come è facile immaginare, solo nella degustazione on the rocks.

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Bourbon Four Roses

7. Four Roses Kentucky Straight Bourbon Whiskey 0,7 l

 

Se foste alla ricerca di un bourbon a prezzi bassi, probabilmente la scelta migliore si rivelerebbe il Kentucky Straight di Four Roses, brand che può far risalire la sua storia fino al 1888. Invecchiato per un periodo di minimo cinque anni, acquisisce note floreali e fruttate, con una punta di spezie e miele. Al palato è morbido e si percepiscono aromi di pera e mela, che persistono sul finale. 

Non sarà il miglior bourbon della nostra lista, né il più strutturato, tuttavia i consumatori sono comunque soddisfatti e lo reputano un prodotto intermedio adatto a chi si avvicina per la prima volta a questa bevanda. Dà il meglio di sé nella realizzazione di cocktail, dove potrete sbizzarrirvi con mixologie originali senza preoccuparvi eccessivamente di sprecare una bottiglia pregiata.

Per idee regalo, invece, sarebbe il caso di valutare altri prodotti dal momento che la confezione non si presenta in modo particolarmente elegante.

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Bourbon Blanton

 

8. Blanton Bourbon Whisky Originale

 

Dal lancio sul mercato nel 1984, il Bourbon Blanton è diventato il single barrel più apprezzato e venduto al mondo grazie al suo sapore morbido e ricco che ha saputo conquistare una folta schiera di appassionati.

Proposto in un’elegante bottiglia prismatica che lo rende ideale anche come idea regalo per un estimatore del genere, viene prodotto seguendo l’antico metodo di distillazione continua in alambicchi a colonna, con successivo affinamento all’interno di botti di quercia bianca americana che gli conferiscono quella tipica affumicatura in stile BBQ che in molti apprezzano.

Al naso debutta con uno spettro olfattivo intenso e corposo in cui si stagliano note di legno e vaniglia, seguite da sentori di tabacco, spezie e chiodi di garofano che preparano il palato a un’entrata molto equilibrata e decisa, lasciando la bocca gratificata già dopo il primo sorso. Rispetto ad altri Bourbon venduti online, viene proposto a un prezzo abbastanza alto, ma possiamo garantirvi ne vale decisamente la pena.

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Bourbon Michter’s

 

9. Michter’s US*1 Small Batch Kentucky Straight Bourbon Whiskey

 

Se avete un discreto budget a disposizione e siete appassionati di Whiskey, allora questo Bourbon Michter’s US*1 Small Batch Kentucky saprà regalarvi grandi soddisfazioni. La tipica bottiglia dal collo lungo in formato da 70 cl si presta molto bene sia per fare un regalo a un intenditore sia per completare la propria collezione di distillati, posizionandola in bella vista nella propria cantinetta.

Avvicinando il bicchiere al naso si percepiscono le inconfondibili note di frutta secca, spezie dolci e miele, con lievi sentori di cacao amaro, tabacco e vaniglia, mentre al palato si fa strada un intenso caleidoscopio di sapori con continui ritorni aromatici di toffee, anice e pepe nero. Il finale è morbido e ben bilanciato tra le note di agrumi, cannella e mais, sfumando su una scia speziata di buona persistenza.

Per scoprire dove acquistare il Michter’s US*1 Bourbon vi invitiamo a cliccare sul link sottostante, in modo da scoprire se il prezzo a cui viene proposto rientra nel vostro budget o se preferite puntare su qualcosa di più economico.

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Bourbon Woodford Reserve

 

10. Woodford Reserve Kentucky Straight Bourbon Whiskey

 

Se avete un buon budget a disposizione e siete appassionati di Whiskey, allora questo bourbon di Woodford Reserve potrà darvi delle grandi soddisfazioni. La bellissima bottiglia si presta molto bene anche per fare un regalo ad un intenditore, o per tenerla nella vostra cantina in bella vista. Questo Bourbon allieta l’olfatto ancora prima del palato, con un odore di frutta secca, menta e arance, con un lieve aroma di cacao, vaniglia e tabacco. 

Al primo sorso verrete colpiti dal gusto ricco e rotondo che unisce agrumi, cacao e cannella. Il retrogusto delizia con un tocco cremoso di cacao e spezie. Si tratta di una bevanda per intenditori da sorseggiare con grande calma, adatta alla meditazione e al relax, magari da preparare seguendo metodi specifici, come ad esempio quello che consiste nel versare un goccio di soda nel bicchiere per sciogliere una zolletta di zucchero.

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Origini e uso

 

Storia

Con il termine bourbon si intende un distillato ottenuto dal mais, di produzione prettamente statunitense da non confondere con il whiskey, nonostante alcune volte sia riportata tale dicitura. In realtà i due alcolici sono comunque imparentati poiché secondo la leggenda, Elijah Craig, scoprì per puro caso il bourbon in seguito a un incendio che aveva bruciato le botti dove stipava la sua riserva di whiskey. Non sappiamo se sia andata effettivamente così ma il punto cruciale della storia è la realizzazione che il legno bruciato era in grado di dare al liquido un sapore unico e piacevole.

Secondo le regole statunitensi, affinché il prodotto sia chiamato bourbon deve seguire delle regole ben precise stabilite dal Federal Standard of Identity for Bourbon, tra cui si può evidenziare la necessità di usare una miscela di cereali, chiamata mash bill, che contenga il 51% di mais; il distillato deve invecchiare esclusivamente in botti di quercia nuove e tostate e deve essere posizionato in queste ultime con un massimo di alcol in volume pari al 62,5%.

Solo se il processo di invecchiamento si svolge per almeno un anno nel Kentucky, allora si può fregiare del titolo “Kentucky bourbon”, una delle zone più famose degli USA per la produzione della bevanda. Infine, se invecchiato per almeno due anni, può chiamarsi Straight ma sull’etichetta deve essere indicato il periodo esatto di invecchiamento. 

Qualora il periodo non sia indicato, ma vi sia comunque la dicitura Straight, vuol dire che il distillato è rimasto in botti per quattro anni. Sono questi piccoli dettagli a fare la differenza e vi possono aiutare quando siete indecisi e non sapete come scegliere un buon bourbon.

Mix

Il bourbon, così come il suo parente prossimo, il whiskey, solitamente danno il meglio di sé quando bevuti lisci oppure on the rocks, aggiungendo magari un po’ d’acqua. Tuttavia non è raro che venga utilizzato come base per diversi cocktail. 

Si possono realizzare dunque mix come l’Old Fashioned, che prevede 4 cl di whiskey o bourbon, una zolletta di zucchero, qualche goccia di angostura e un po’ d’acqua o soda per far sciogliere lo zucchero. Il tutto versato in un bicchiere da whiskey con ghiaccio, aggiungendo una scorza di limone per guarnire.

Per affrontare la calura estiva, invece, si può optare per un ottimo Whiskey Sour, molto semplice da realizzare ed estremamente refrigerante. Si usano per la sua preparazione 4 cl di bourbon, 3 cl di succo di limone e 1 cl circa di sciroppo di zucchero. Mescolate il tutto in un bicchiere old fashioned, quelli classici per consumare il whiskey, con un po’ di ghiaccio e una fetta di limone.

In tema di mix rinfrescanti non possiamo dimenticare il Mint Julep, molto popolare negli stati meridionali degli USA, soprattutto in Louisiana. Per la sua preparazione avrete bisogno di 6 cl di bourbon, zucchero bianco, un cucchiaio d’acqua e germogli di menta. Pestate insieme zucchero e germogli di menta in un bicchiere, aggiungendo un po’ d’acqua e infine il bourbon. Versate nel bicchiere del ghiaccio ridotto a pezzetti e decorate con qualche foglia di menta.

 

Conservazione

Per far sì che la vostra bottiglia duri quanto più tempo possibile una volta aperta, sarà necessario prendere delle precauzioni. Innanzitutto è bene evitare che sia esposta alla luce solare. I raggi ultravioletti, infatti, oltre a far evaporare l’alcol, modificano anche il sapore degli alcolici, facendo perdere loro quelle note aromatiche caratteristiche. Se volete comunque esporre il vostro bourbon, magari perché in edizione limitata, assicuratevi che sia sempre in un luogo fresco e asciutto, non direttamente illuminato dalla luce del sole.

Evitate inoltre di far riposare la bottiglia in orizzontale, non si tratta certo di un vino e deve quindi necessariamente restare in posizione verticale, in modo che il liquido non entri a contatto con il tappo di sughero e lo corroda, facendo entrare così ossigeno all’interno della bottiglia.

 

Valore nutrizionale

Un bicchiere di bourbon, quindi circa 30 ml, contiene ben 100 kcal che, potrebbero a prima vista non sembrare tante, ma sappiamo che i bicchieri si accumulano facilmente, soprattutto se siamo in buona compagnia. La carica energetica viene principalmente dai carboidrati, poiché il distillato è composto fondamentalmente da cereali, bisogna quindi limitarne il consumo se state seguendo un regime alimentare specifico.

Bere responsabilmente

Non bisogna mai dimenticare che l’alcol, oltre a nuocere gravemente alla salute, può avere conseguenze molto più immediate sulla vostra vita. Gli incidenti stradali causati da guidatori in stato di alterazione sono molto frequenti ed è dunque importante organizzarsi attentamente. 

Il modo migliore per non rinunciare a qualche bicchiere, magari durante il fine settimana, è quello di scegliere, magari effettuando una rotazione, un guidatore deputato che resterà sobrio, evitando così che qualcuno si metta al volante esponendo a inutili rischi sia sé stesso sia i passeggeri.