Il miglior scotch whisky

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

 

 

Le nostre selezioni dei migliori scotch whisky

 

Abbiamo preso in esame alcuni degli scotch whisky più interessanti attualmente in vendita sul mercato. Non solo prodotti premiati durante le competizioni internazionali ma anche whisky di nicchia dal sapore unico.

 

1. Laphroaig Islay Single Malt Scotch Whisky

 

Agli appassionati di scotch whisky a cui piace sentire il sapore del mare assaggiando la propria bevanda preferita, non possiamo che consigliare subito il Single Malt Scotch Whisky di Laphroaig. Durante la produzione il malto viene fatto essiccare con il fumo della torba bruciata, dandogli corpo e carattere, l’altro elemento fondamentale è invece la purissima acqua dell’isola Islay. Il Single Malt nasce in una sola distilleria e, come sottolinea il nome, da una sola qualità di malto, secondo l’antica tradizione. Al naso si avvertono sentori tostati, fumo, alghe e note di liquirizia mentre all’assaggio è corposo e con un finale persistente che vira su affumicatura e iodio. Per valorizzarlo al meglio potrete berlo liscio, on the rocks, ma anche realizzare cocktail classici che prevedono l’aggiunta di whisky come il Manhattan, il Mint Julep, l’Old Fashioned o anche il Whisky Sour. Se non siete ancora convinti, ricordiamo che Laphroaig ha una lunga esperienza nel settore, fu infatti fondata oltre due secoli fa, nel 1815, sull’isola di Islay.

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2. Talisker Storm Single Malt Scotch Whisky

 

Talisker è una delle più note e antiche distillerie istituite sull’isola di Skye. Fu aperta nel 1830 e da allora produce whisky di qualità, proprio come lo Storm qui preso in esame. Si possono percepire note affumicate e cupe, di legno bruciato, salamoia e spezie, un mix che ricorda il mare e le tempeste. Per ottenere le sue caratteristiche fondamentali invecchia in botti di rovere americano tostate, per dare un colpo diretto alle papille gustative, lasciando poi spazio a una dolcezza maltata e riprendere infine tutta la sua eccentricità nel finale, con la chiusura pepata. Può essere bevuto sia assoluto, con ghiaccio, ma anche con un po’ d’acqua o soda. Il Talisker Storm ha vinto la Double Gold, medaglia d’oro durante la rinomata competizione San Francisco World Spirits nel 2015. Il prezzo rientra ampiamente nella media, inoltre viene venduto con una piacevole confezione sulla quale possiamo vedere un dettaglio dell’isola di Skye battuta dalle onde del mare.

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3. Dalwhinnie Scotch Single Malt 15 anni

 

Ci spostiamo nella regione Speyside con il prodotto Dalwhinnie, distilleria di fine ‘800 che produce il cosiddetto “highland whisky”, ovvero il whisky dell’altopiano, usufruendo di acqua limpida della sorgente Lochan Doire Uaine. Il Single Malt invecchiato in botti di quercia per 15 anni che abbiamo preso in considerazione è un prodotto che mette d’accordo tutti, sia i neofiti sia chi beve whisky abitualmente. L’affumicatura non è eccessiva e lascia spazio anche ad altri sentori che completano il quadro, come le note agrumate e dolci, di erica e miele. La bottiglia, che ha un costo leggermente più alto della media, è un perfetto regalo per gli appassionati, che non potranno far altro che restare incantati dallo splendido equilibrio raggiunto dal prodotto, fattore che gli è valso anche la medaglia d’argento nel 2018 alla competizione International Spirits Challenge.

Per consumarlo al meglio si consiglia di versarlo in un bicchiere ghiacciato o, addirittura, servirlo con un po’ di gelato, proprio come sottolinea lo stesso produttore.

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4. Aberfeldy Scotch Whisky Single Malt 12 anni

 

La distilleria Aberfeldy è stata istituita nel 1896 nel Perthshire, conosciuta anche come la contea di Perth, in Scozia. Il Single Malt invecchiato 12 anni del brand, come si può vedere dal colore carico, indica uno scotch whisky molto corposo. Dopo la fase di distillazione deve riposare in botti di quercia ex-bourbon, periodo durante il quale acquisisce note speziate ma anche dolci, che ricordano il miele e la vaniglia. Se non gradite i prodotti troppo affumicati o torbati, potreste prendere in considerazione l’opzione Aberfeldy poiché anche se mantiene una carica persistente e calda, tende a essere più aromatico e rotondo, apprezzabile anche da chi è alle prime armi con la degustazione del whisky. Da servire liscio, con ghiaccio o anche come base per il cocktail The Golden Drum, che potete realizzare con 50 ml di Aberfeldy, un cucchiaio di miele e qualche goccia di angostura bitter. L’astuccio in cui è venduto è molto elegante, rendendolo una buona idea regalo anche grazie a un prezzo competitivo.

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5. Johnnie Walker Black Label 12 anni

 

Chi non ha mai sentito parlare del whisky Johnnie Walker? È forse uno dei brand scozzesi più famosi in tutto il mondo e la sua storia inizia nel 1867 con John Walker, che fonderà un vero e proprio impero basato sul whisky scozzese. La bottiglia che abbiamo analizzato è la Black Label, con invecchiamento di minimo 12 anni in madrepatria, un trattamento che conferisce una leggera affumicatura che si sposa elegantemente con sentori di frutta e caramello. Chi non ha mai bevuto whisky e vorrebbe avvicinarsi a questa tipologia di prodotti, dovrebbe sceglierne uno non troppo indirizzato verso un profilo aromatico specifico ma qualcosa come Black Label di Johnnie Walker, ad ampio spettro e in grado di dare una valida idea della bevanda. Dato il prezzo contenuto, inoltre, può essere utilizzato senza troppi ripensamenti anche come base da cocktail o mescolato con ginger ale, tè freddo o una semplice limonata.

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6. Glenfiddich Project XX Single Malt

 

La bottiglia Single Malt Project XX di Glenfiddich è una delle più costose della nostra lista, fattore dovuto non solo alla qualità intrinseca del prodotto ma anche alla finitura premium che la distingue dalle altre. La distilleria nasce nel 1887 dalla passione di William Grant e viene scelto il nome Glenfiddich, che in gaelico significa “Valle dei Cervi” e, non a caso, il simbolo del brand è proprio un cervo stilizzato. Project XX si distingue leggermente dalla produzione classica, è caldo e fruttato e si possono avvertire note di mela, frutti estivi, pere mature, cannella e mandorle, con un finale legnoso lungo e persistente. Considerato il prezzo superiore alla media e caratteristiche non lo rendono propriamente un classico, non è consigliato l’acquisto a tutti, soprattutto i neofiti che potrebbero farsi un’idea sbagliata del whisky. Project XX è dunque riservato a chi ha già una lunga esperienza nell’ambito e vuole orientarsi su qualcosa di originale, pur restando nell’ambito degli scotch whisky.

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7. Cardhu Single Malt Scotch Whisky 12 anni

 

La distilleria Cardhu fu istituita a Speyside nel 1811 da John Cumming, personaggio che aveva un interessante passato da contrabbandiere di whisky. Inizialmente si mosse sul mercato illegalmente ma fu poi legalizzata nel 1824. Sebbene al volgere della fine del secolo la compagnia fu venduta al gruppo Johnnie Walker, i discendenti di John Cumming si assicurarono delle condizioni di cessione favorevoli, garantendosi la possibilità di continuare a produrre personalmente il whisky Cardhu.

Il single malt invecchiato 12 anni è intenso e vivace, con note legnose di rovere, miele e frutti (principalmente mele e pere), che gli attribuiscono un carattere morbido e piacevole, perfetto da condividere con gli amici. Il prezzo è contenuto, pertanto può essere preso in considerazione da tutti i consumatori che vogliono spendere poco ma disporre di una bottiglia intrigante e poco impegnativa, per concedersi di tanto in tanto un bicchiere di scotch whisky liscio o magari on the rocks.

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8. Chivas XV Gold Scotch Limited Edition

 

Chivas Regal non ha bisogno di lunghe introduzioni, si tratta della compagnia con l’impianto più antico di scotch whisky delle highland, quindi prendiamo subito in esame la bottiglia in edizione limitata XV, che indica appunto i 15 anni di invecchiamento. Non parliamo di un single malt ma bensì di blended whisky, ovvero ottenuto mescolando diversi whisky scozzesi per ottenere caratteristiche uniche. L’aspetto è dorato, con riflessi ambrati, mentre al naso si avvertono note fruttate di mela cotta, arancia, uvetta ma anche miele e cannella, per un profilo dolce che si esprime anche sul finale, con aroma di pera e caramello. Non tutti i consumatori potrebbero esserne entusiasti, soprattutto quelli che hanno assaggiato molte tipologie di whisky e preferiscono i prodotti più torbati. Sottolineiamo comunque che il whisky Chivas Regal in edizione limitata ha vinto la medaglia d’argento nel 2019 e quella d’oro nel 2020 alla rinomata competizione International Spirits Challenge.

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9. Aultmore Scotch Whisky Single Malt Speyside

 

Aultmore mutua il suo nome dal gaelico, come molte compagnie scozzesi e deriva dalla frase An t-Allt Mòr, che fa riferimento alla sorgente d’acqua utilizzata per la realizzazione del whisky. La distilleria fu fondata nel 1895 e da allora produce whisky immediatamente riconoscibili per il loro gusto avvolgente e le note muschiate. Il single malt Speyside invecchiato 12 anni è realizzato ancora oggi secondo l’antica ricetta, con distillazione in alambicchi di rame fabbricati a mano che risalgono al 1897. All’assaggio è molto delicato, quasi etereo, con note di frutti maturi, fiori di caprifoglio, timo, cerfoglio e un finale dolce e persistente, che vira leggermente sulla vaniglia.

Si presta bene anche per la realizzazione di cocktail, potrete quindi realizzare mix intriganti come quello proposto dalla stessa Aultmore, ovvero il Foggie Moss Julep. Vi basteranno 50 ml di whisky, 10 ml di sciroppo di orzata e un po’ di menta per decorare.

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10. Caol Ila Moch Single Malt Scotch Whisky

 

Caol Ila è un’altra distilleria dell’isola Islay, un vero e proprio paradiso per i produttori di whisky scozzesi. Fu fondata nel 1846 e ha visto svariate ristrutturazioni, tuttavia l’edificio eretto nel 1972 è ancora oggi attivo e considerato il più grande di tutta l’isola. Ciò che contraddistingue il Single Malt Scotch Whisky del brand è la sua selezione, realizzata non in base all’età, alle botti utilizzate o al finale, ma solo tenendo conto del gusto. I produttori ne consigliano il consumo liscio, tuttavia sottolineano anche che è possibile berlo con ghiaccio o con un po’ d’acqua senza alterarne le note principali. All’assaggio si rivela pieno, con un perfetto mix tra dolce e salato e, nonostante alcuni consumatori riferiscano di note affumicate un po’ troppo persistenti e pungenti, è un’esperienza sensoriale da provare almeno una volta per gli appassionati di whisky provenienti da Islay. Per scoprire dove acquistare la bottiglia non dovete far altro che cliccare sul link in basso.

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Origine e uso

 

Storia

Quando si parla di whisky, il primo punto da chiarire è proprio la differenza tra le diverse tipologie. Whisky e whiskey, infatti, non sono la stessa cosa e, pur trattandosi di distillati di malto, i primi sono prodotti in Scozia e Canada mentre i secondo sono irlandesi e statunitensi. Per chiarire ancor meglio la provenienza, talvolta si aggiunge anche l’aggettivo “scotch”, ovvero scozzese. Ma perché è così importante distinguerli? Generalmente gli scotch whisky hanno delle caratteristiche univoche che non riscontriamo in altri prodotti, come quelli americani o persino giapponesi, parliamo delle note affumicate date dalla torba bruciata, procedimento fondamentale per asciugare il malto.

Ma quando nasce di preciso il whisky? Non abbiamo una data specifica ma si pensa che questo fosse divenuto popolare già nel quindicesimo secolo, quando iniziano ad apparire i primi documenti che parlano di whisky. Per far sì che la terminologia “scotch whisky” fosse accettata a livello internazionale, gli scozzesi hanno dovuto attendere il 1988, quando il parlamento britannico legiferò in merito. Oggigiorno, per poter rientrare in quella specifica categoria, il whisky deve essere prodotto in una distilleria scozzese usando acqua e orzo maltato, distillato e stagionato in Scozia e infine non devono essere aggiunte sostanze a eccezione di acqua ed eventualmente caramello.

Mix

I cocktail che sfruttano lo scotch whisky come ingrediente base non sono tantissimi, tuttavia tra questi rientrano alcuni dei più classici mix che possiate realizzare. Vediamone insieme alcuni, tenendo bene a mente però che non tutte le tipologie di whisky che trovate sul mercato potrebbero essere adatte per realizzarli.

Il Whisky Cola è semplicissimo e richiede semplicemente 30 ml di scotch whisky, una cola e una fetta di lime per essere realizzato. In un bicchiere highball versate qualche cubetto di ghiaccio, poi aggiungete il whisky e infine completate con la cola, decorando con il lime prima di servire, una ricetta veloce e adatta per i periodi più caldi dell’anno.

Se volete un mix più strutturato, invece, potrete optare per il Penicillin, che richiede 45 ml di scotch whisky, 15 ml di succo di limone, 10 ml di sciroppo di miele, 5 ml di succo di zenzero. Tutti gli ingredienti devono essere aggiunti allo shaker con qualche cubetto di ghiaccio, agitando per una ventina di secondi. Filtrate poi il risultato in un bicchiere tumbler con ghiaccio e completate aggiungendo zenzero candito per decorazione.

Il Rusty Nail è classico ma elegante, in un bicchiere tumbler basso con qualche cubetto di ghiaccio versate 60 ml di scotch whisky e 25 ml di liquore a base di whisky e miele per rendere il tutto un po’ più dolce. Potete decorare con una scorza di limone per dare colore e un po’ di brio agrumato.

 

Conservazione

Il whisky si conserva molto facilmente e non richiede attenzioni specifiche, tuttavia è consigliato evitare alcune pratiche scorrette, simili per tutti i liquori e i distillati. Innanzitutto bisogna evitare di esporre la bottiglia alla luce solare diretta, posizionandola in un luogo asciutto e fresco, questo perché le temperature elevate portano l’alcool a evaporare. La bottiglia non va posizionata in orizzontale ma sempre in verticale, d’altronde non è un prodotto che deve riposare troppo a lungo dopo l’apertura poiché non continua a invecchiare dopo averlo imbottigliato. Se disponete dell’astuccio originale, consigliamo di lasciare la bottiglia all’interno della protezione aggiuntiva.

 

Valore nutrizionale

Identificare un valore nutrizionale uguale per tutti i whisky è impossibile, tuttavia 100 ml contengono un quantitativo di calorie che si aggira intorno a 250. Bere troppo whisky, come qualsiasi altro alcolico, fa male, non c’è bisogno di un medico per constatarlo, quindi consigliamo cautela, evitando di esagerare per non incorrere in problemi più gravi.

Bere responsabilmente

Gli utenti che hanno meno di 18 anni non possono per legge bere alcolici, tuttavia ciò non vuol dire che gli adulti possano esagerare nel consumo della bevanda. Come abbiamo già sottolineato l’alcool non è salutare, soprattutto se consumato in grandi quantità. Oltre a poter causare problemi all’organismo, è rischioso anche mettersi al volante dopo aver bevuto. Se siete in compagnia e avete alzato un po’ troppo il gomito, chiedete a un amico sobrio di riaccompagnarvi a casa, eviterete così di mettere a rischio voi stessi e chi vi circonda.

 

 

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