Il miglior Sherry

Ultimo aggiornamento: 23.04.24

 

 

 

 

Le nostre selezioni dei migliori Sherry

 

Questo vino spagnolo è divenuto molto popolare in tutto il mondo e oggi è un ingrediente essenziale per la preparazione di numerosissimi cocktail. Se non sapete come scegliere un buono sherry ma avete intenzione di assaggiarlo per la prima volta, potete dare un’occhiata alle nostre recensioni che trovate direttamente qui in basso. Effettuando una comparazione tra i prodotti potrete selezionare il miglior sherry per le vostre esigenze, spendendo magari cifre contenute.

 

 

1. Harveys Bristol Cream 750 ml

 

Uno dei più venduti sul mercato, lo Sherry Harveys ha una lunga storia alle spalle, con un commercio nel campo dei vini dalla fine del ‘700 quando importava Sherry proveniente dal territorio spagnolo. In tempi più recenti, a partire dal 1970 circa, la compagnia ha consolidato la sua posizione in Spagna con vigneti che continuano la tradizionale produzione del prodotto locale. 

Il Bristol Cream è costituito da 80% di uve Palomino e il restante 20 da Pedro Ximénez, mix molto particolare che gli conferisce un colore dorato con note aromatiche pungenti ed eleganti mentre al palato si rivela corposo e vellutato, a metà tra un sapore secco e dolce. 

Il modo migliore per consumarlo è alla temperatura di 12° C in un bicchiere da vino con una fetta d’arancia per esaltarlo al meglio. L’unica pecca è la mancanza di una confezione regalo che avrebbe impreziosito la bottiglia qualora foste interessati a farne dono ai vostri amici.

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2. Nectar Pedro Ximénez Sherry 750 ml

 

Tra i migliori sherry del 2024, il Nectar Gonzalez Byass è invecchiato per un periodo di nove anni in botti di quercia americane. Fa parte della categoria Pedro Ximénez, ovvero uno Sherry Oloroso dalle caratteristiche dolci con colore ebano. Al naso è possibile percepire le note di frutta secca, fichi, datteri e miele mentre al palato è vellutato e avvolgente, senza eccedere però con la componente zuccherina, bilanciando perfettamente l’acidità per permettere accompagnamenti con gelato alla vaniglia o cioccolato fondente.

La bottiglia si presenta in modo molto elegante e non necessita di astuccio per mostrare le sue qualità, può essere una perfetta idea regalo per gli amanti dei passiti che vogliono concludere con eleganza i propri pasti. 

È innegabile comunque che alcuni utenti potrebbero trovarlo eccessivamente dolce, in caso non apprezziate vini di questa tipologia vi consigliamo di valutare Sherry della variante Fino, decisamente più secco e adatto per accompagnare i pasti.

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3. Lustau San Emilio Pedro Ximénez Sherry 750 ml

 

La nascita della compagnia si può far risalire al 1896 quando Emilio Lustau iniziò a produrre sherry per grandi compagnie dell’epoca. Solo successivamente però divenne un “affare di famiglia”, a partire dal 1931 sua figlia iniziò a produrlo a Jerez de la Frontera in modo del tutto autonomo. 

Il risultato che più simboleggia tale evoluzione è la bottiglia San Emilio, un Pedro Ximénez le cui uve sono esposte al sole fino a completa essiccazione. Il processo di fermentazione viene poi fermato per mantenere tutti gli zuccheri naturali. Ne risulta un vino dal distintivo colore ebano, con aromi di fichi e uvetta, estremamente dolce e vellutato al palato.

Se siete ancora indecisi su quale sherry comprare, potreste valutare questa bottiglia alla luce della sua qualità eccellente. Poiché il prezzo è un po’ più elevato della media, però, consigliamo di tenerla da parte per occasioni speciali o anche per regali a parenti e amici.

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4. Tio Pepe Sherry 750 ml

 

Il brand, conosciuto a livello internazionale, è uno dei più noti per quanto riguarda lo Sherry. A convincere i consumatori non è solo una storia centenaria nella realizzazione di questo vino ma anche i prezzi bassi a cui sono vendute le bottiglie, come per esempio questo classicissimo Sherry Palomino Fino, realizzato con uve Palomino al 100%. 

La sua acidità lo rende perfetto come aperitivo, magari per accompagnare piatti della penisola iberica, tapas, formaggi e pesce fresco. Ben lontano da sapori eleganti e sofisticati, può essere consumato senza troppi problemi anche come ingrediente per la mixologia, realizzando dei cocktail unici e freschi. 

Se avete intenzione di sorprendere i vostri amici vi consigliamo alcuni mix come lo Smoked Palomino, che oltre al vino in questione contiene crema di mezcal, succo di lime e soda, oppure un velocissimo Sherry Spritz, con soda, acqua tonica e sherry in parti uguali, aggiungendo alla fine alcune foglie di basilico.

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5. Williams & Humbert Sherry Don Zoilo Pedro Ximénez

 

Nella categoria dei prodotti a buon mercato tra quelli venduti online troviamo anche lo Sherry Don Zoilo di Williams & Humbert, compagnia fondata nel 1877 da Sir Alexander Williams, grande amante di questo vino. Il prodotto che ci troviamo ad analizzare è un Pedro Ximénez, quindi rientra nella categoria degli Sherry Oloroso, generalmente più dolci. 

I chicchi d’uva vengono essiccati al sole per 15 giorni per essere poi trasferiti in presse speciali e fortificati a 9° centigradi, decantati e filtrati dopo il primo passaggio a freddo. Si passa poi alla seconda fortificazione per raggiungere i 18° centigradi e si attende un periodo di invecchiamento con sistema Solera per 12 anni. 

Il risultato è un vino dal color mogano scuro, con sentori di fichi e uva passa, acidità molto contenuta e una dolcezza che persiste sul finale. Perfetto come vino da dessert per accompagnare pasticceria secca, gelati o del semplice cioccolato fondente.

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6. Fernando de Castilla Sherry PX Pedro Ximénez

 

La “bodega” Fernando de Castilla è situata nel centro di Jerez e si occupa non solo del vino locale più famoso, lo sherry, ma anche di altri prodotti per appassionati come il brandy. Il nome del brand, attivo dal 1972, fu scelto in onore del re Fernando detto “il Santo”, che conquistò parte dell’Andalusia nel tredicesimo secolo, scoprendo le proprietà eccezionali del suolo di quella terra. 

Lo Sherry PX, ovvero Pedro Ximénez, è realizzato con le uve omonime al 100%, zuccherine di natura e che forniscono quindi al prodotto il suo inconfondibile sapore. Non si tratta di un vino adatto a un nuovo arrivato, non solo per il costo più alto della media ma anche perché richiede una certa conoscenza della tipologia. 

Gli Sherry Oloroso sono infatti una categoria particolare e possono essere consumati solo seguendo alcune linee guida essenziali a causa della loro dolcezza che va bilanciata con formaggi erborinati, per esempio, o con del cioccolato amaro.

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7. Matusalem Sherry Vors 30 anni 375 ml

 

Tra le offerte che abbiamo selezionato, lo Sherry Matusalem è con molta probabilità uno dei più adatti per degustazioni sofisticate: parliamo infatti di una bottiglia grande la metà rispetto alle altre qui proposte ma dal prezzo molto più alto. Il motivo di tale rapporto è dato dall’invecchiamento del vino, che ha trascorso più di 30 anni in botti di rovere americano seguendo il metodo Solera e Criadera.

La percentuale di uve è al 75% Palomino e il restante 25 Pedro Ximénez, per un mix che ne trattiene in parte l’eccesso di zuccheri, conferendogli comunque quel classico sapore di prugne, fichi e uvetta ma con note acidule di limone. 

Se siete alla ricerca di un vino di classe da regalare agli amanti dei passiti, questa bottiglia potrebbe rivelarsi adatta alle vostre esigenze grazie anche al fantastico astuccio che la protegge, rivelandosi ottima da consumare in compagnia e al tempo stesso un vero articolo per collezionisti.

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8. Solera Sherry 1847 Cream 750 ml

 

Il produttore Gonzalez Byass detiene diversi brand di Sherry, tra questi anche il più economico della nostra lista rappresentato da questo Solera 1847 Cream. La bottiglia da 750 ml si presenta in modo molto classico, priva di fronzoli e con etichetta che riporta le informazioni basilari che i consumatori devono conoscere prima di acquistare il prodotto, come per esempio la composizione che prevede la suddivisione in 75% di uve Palomino e il 25% di Pedro Ximénez, unione e rapporto che si è rivelato vincente nel tempo per non eccedere con le note zuccherate. 

Il vino è invecchiato per 8 anni in botti di quercia americana usando il metodo Solera, ormai una vera e propria costante. Ideale come vino da aperitivo ha note di vaniglia, legni e uvetta mentre al palato è vellutato e dimostra un’armonia tra i sapori che spaziano da aromi legnosi fino a quello di caramello. Se non avete mai assaggiato lo Sherry, potrebbe essere un buon prodotto per iniziare a degustare questo vino.

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9. Gonzalez Byass Noé PX Sherry Vors 37,5 cl

 

Secondo i pareri espressi dagli utenti è difficile trovare uno Sherry Pedro Ximénez che a primo impatto non risulti stucchevole, soprattutto per chi non è abituato a consumare questo tipo di vino. Questa considerazione rende il Noé di Gonzalez Byass una perla rara nel panorama poiché non solo è realizzato con uve Pedro Ximénez al 100% ma è invecchiato in botti di quercia per 30 anni con il metodo Solera. 

Tale lavorazione gli dovrebbe conferire una dolcezza estrema, tuttavia il perfetto bilanciamento di sapori che ne deriva lo rende adatto non solo per il consumo solitario, ma anche come vino d’accompagnamento per pasticceria e gelati.

Il costo è elevato, come ci si aspetterebbe da un millesimato di questo calibro, tuttavia se state pensando di fare un regalo a un appassionato, potrebbe essere una scelta ottima grazie anche all’astuccio elegante che accompagna la bottiglia.

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10. Romate Marismeno Fino Jerez Xeres Sherry 750 ml

 

Va detto che la nostra classifica presenta una maggioranza di Sherry del tipo Oloroso, ma ciò non vuol dire che non vi siano dei prodotti della categoria Fino che valga la pena assaggiare. Un esempio calzante è questo Marismeno di Romate, leggero e costituito al 100% da uve Palomino che gli danno un colore oro pallido. 

Al naso si percepiscono note fruttate mentre sul palato si distingue grazie a un sapore secco e leggero, con un lieve accenno di mandorle. Gli accompagnamenti migliori per esaltare le sue qualità sono aperitivi, formaggi stagionati o freschi, insaccati, frutta secca e pesce fresco.

Va sottolineato che la cantina è una delle poche che ha alle redini proprietari originari di Jerez. Per scoprire dove acquistare questo Sherry Fino potete semplicemente cliccare sul link sottostante. In questo modo sarete riportati alla pagina del venditore dove potrete concludere la transazione in tutta sicurezza, approfittando di prezzi estremamente competitivi.

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Origine e uso

 

Storia

Il nome Sherry, sebbene sia di origine anglosassone, indica un vino prodotto in Spagna, precisamente nella città di Jerez. La storia della regione sud-occidentale del paese risale fino all’antica Roma, dove i vini di Jerez erano estremamente apprezzati, tuttavia questa tradizione non morì con invasioni e conquiste arabe, anzi si sviluppò in modo considerevole grazie alle nuove tecniche di distillazione da questi introdotte. 

Il termine con cui oggi ci si riferisce al vino della zona, ovvero Sherry, deriva proprio dalla commistione di due parole arabe, saca e xeris. Grazie alla vicinanza con l’oceano Atlantico, è possibile coltivare a Jerez de la Frontera uve a bacca bianca di tre tipologie: Palomino, Pedro Ximénez e Muscatel. 

Oltre al tipo di uva con cui lo Sherry è realizzato bisogna considerare anche la classificazione successiva che ne determina la dolcezza, ovvero Sherry fino e Sherry oloroso. Il primo ha un colore chiaro, una spiccata acidità ed è generalmente più delicato, suddiviso a sua volta in tre tipologie: Manzanilla, Fino e Amontillado. Quello oloroso invece può essere Cream o Pedro Ximénez ed è molto più scuro e dolce.

Mix

Come abbiamo visto non esiste una sola tipologia di Sherry, pertanto quando si realizza un cocktail bisogna stare molto attenti a che bottiglia di vino si sta utilizzando poiché non tutti sono adatti alla preparazione dello stesso mix. Per chi preferisce un sapore più dolce è consigliabile utilizzare la tipologia Oloroso mentre se utilizzate altri ingredienti zuccherini sarebbe meglio optare per il Fino. 

Tra i cocktail che più ci hanno convinto abbiamo per esempio lo Spanish Manhattan, che prevede l’uso di due gocce d’amaro, 60 ml di bourbon e 30 ml di sherry, il tutto versato all’interno di uno shaker insieme a cubetti di ghiaccio e poi filtrato in un classico bicchiere da cocktail. In alternativa è possibile utilizzare la stessa ricetta, sostituendo però il bourbon con 20 ml di cognac e sfruttando invece un bicchiere old fashioned con ghiaccio per ottenere lo Stanford Cocktail.

Chi non ha paura di osare e vuole un mix dolce per l’estate può realizzare il Tidbit, vi serviranno 45 ml di Gin, 10 ml di Sherry e 45 ml di gelato al gusto vaniglia. Il tutto deve essere mescolato energicamente nello shaker con i cubetti di ghiaccio e poi la crema che ne risulterà deve essere versata rigorosamente in un bicchiere da cocktail, completando l’opera con una ciliegia per guarnire.

Sempre per la serie cocktail dolci abbiamo poi il Venetian Beauty, da servire sempre in un bicchiere da cocktail dopo aver mescolato nello shaker gli ingredienti, ovvero: 10 ml di brandy alla ciliegia, 10 ml di sherry, 30 ml di whisky e una fetta d’ananas al termine della preparazione.

 

Conservazione

I consigli per conservare al meglio una bottiglia di sherry, pur essendo sostanzialmente un vino, sono differenti rispetto alla classica posa orizzontale. Il prodotto va infatti posizionato esclusivamente in verticale, possibilmente in luoghi lontani da fonti da calore e dalla luce. A seconda della tipologia di sherry, poi, vi sono alcuni accorgimenti da prendere per evitare che il prodotto vada a male in breve tempo. 

Per quanto riguarda lo Sherry Fino, infatti, non è un vino adatto alla lunga conservazione e dopo aver aperto la bottiglia sarebbe meglio consumarla velocemente. In caso contrario potrà resistere per circa una settimana in frigorifero ma non oltre.

Diverso è il discorso per le tipologie Oloroso, questi possono essere conservati anche per anni ma sempre lontani dalla luce solare e da fonti di calore, sconsigliato il frigorifero per queste varianti.

 

Valore nutrizionale

Un bicchiere di sherry è decisamente calorico, oscilla infatti sulle 160 kcal circa, costituite perlopiù da carboidrati e zuccheri con una minima parte di proteine e potassio. Come è facile immaginare dunque potrebbe non essere un toccasana per chi segue una dieta ferrea. Bisogna cercare di limitarne il consumo e non esagerare durante i pasti, soprattutto con la versione dolce della bevanda.

Bere responsabilmente

C’è chi è pago dopo aver bevuto un buon bicchiere di vino e chi ne trangugia in quantità in modo quasi compulsivo. Il bere può essere una vera e propria ossessione che sfocia in malattie psicofisiche da non sottovalutare, ciò non vuol dire però che non ci si può godere un bicchiere di vino di tanto in tanto magari in compagnia delle persone che ci stanno più a cuore. L’importante è evitare di esagerare e bere in modo responsabile, evitando di mettersi alla guida dopo aver consumato degli alcolici ma designando un guidatore che possa riaccompagnare a casa tutti.

 

 

 

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