I più importanti vitigni italiani autoctoni, vanto del nostro Paese nel mondo

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Il nostro Paese ha una lunga storia vinicola ed è dunque giusto, per gli appassionati, conoscere i vigneti autoctoni più importanti e saper distinguere quali sono i prodotti italiani più genuini.

 

I vini d’Italia sono tanti e spesso molto differenti, dal punto di vista strutturale, gli uni dagli altri. Anche tra gli stessi vini rossi italiani è possibile trovare grandi differenze spostandosi da Nord a Sud della penisola, segno di una lunga tradizione a livello locale che si è mantenuta nel tempo. Basti pensare che il numero di vitigni italiani è uno tra i più elevati al mondo, per questo abbiamo deciso di presentarvi alcuni di quelli più importanti, principalmente autoctoni, per aiutarvi a capire la produzione del nostro Paese. 

 

Barbera

Vino rosso del Nord Italia ricavato dal vitigno omonimo, da queste uve si possono ricavare sette Denominazioni di Origine Controllata (ovvero il marchio DOC). Tre di queste si possono trovare in Piemonte, con il Barbera d’Alba, del Monferrato e d’Asti.

 

Sangiovese

Eccellenza della Toscana, tra i vini italiani compete con il Barbera come prodotto di punta del nostro Paese e viene realizzato ormai in tutta la penisola, non solo in Toscana ma anche in Campania, per esempio, o in Romagna. Con il Sangiovese si producono alcuni dei vini più importanti come il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Morellino di Scansano e il Sangiovese di Romagna.

Nebbiolo

Si torna in Piemonte con questo vitigno che, secondo le analisi degli esperti del settore, è uno dei più antichi ancora coltivati oggi in Italia, le sue tracce risalgono infatti al tredicesimo secolo. Si tratta di un vitigno a bacca nera e con esso si producono il Barolo, Barbaresco e Nebbiolo d’Alba se in purezza, mentre con aggiunta di altre uve il Gattinara, Langhe Nebbiolo, Spanna, Lassona e molti altri.

 

Croatina

Uva storicamente legata alla zona tra Piacenza e Parma, sembra che fosse coltivata già in epoca romana anche se venuta alle luci della ribalta solo nel diciannovesimo secolo. È oggi molto importante per la realizzazione di Barbera grazie alla sua elevata quantità di tannini.

 

Falanghina

Vitigno a bacca bianca tipico della Campania. Il suo utilizzo è legato in un modo o nell’altro alla produzione di tutti i vini bianchi di questa regione e, in base ai vari tagli, può assumere diverse caratteristiche. Funge da base anche per la realizzazione di un rinomato vino vesuviano, il Lacryma Christi, che prevede anche una quantità elevata di Coda di Volpe bianca o Verdeca.

Cannonau

Fino a qualche tempo fa si pensava che questo vitigno provenisse dalla penisola iberica e fosse stato introdotto solo successivamente in Sardegna. Recenti studi però hanno dimostrato che in realtà il Cannonau era già presente sull’isola oltre 3200 anni fa, rendendo questo uno dei vitigni più antichi di tutto il nostro Paese. Con il Cannonau si producono vini pregiati, rosati o anche liquorosi, fattore che gli conferisce una certa versatilità.

 

Fiano

Altro vitigno a bacca bianca proveniente dalla Campania e conosciuto fin dall’epoca dei romani. Il Fiano è oggi un vino popolare della zona di Avellino.

 

Nero d’Avola

La Sicilia è una terra di vini e il Nero d’Avola è solo il primo di una lunga lista. Grazie a questo vitigno a bacca nera si realizza il Cerasuolo, vino rosso strutturato con profumi intensi e particolarmente adatto per l’invecchiamento.

Inzolia

Chi preferisce invece vitigni a bacca bianca, non può non conoscere l’Inzolia, sempre siciliano e che funge da base per la realizzazione di vini bianchi come il Corvo e il Regaleali. Il risultato è un vino secco ma dai toni fruttati, in grado di accompagnare una gran quantità di piatti.

 

Montepulciano

Conosciuto anche come Montepulciano d’Abruzzo, perché coltivato in questa regione, sta velocemente acquisendo popolarità anche in altre zone d’Italia come Marche e Umbria.

 

Greco

Proveniente in tempi remoti dalla Grecia, è divenuto uno dei vitigni italiani più importanti per la realizzazione di vini bianchi in Campania. Da qui si è poi diffuso anche in altre regioni italiane, dal Lazio alla Puglia, nonché in Toscana e anche in Sardegna. Il vino più famoso prodotto con queste uve è il Greco di Tufo.

Lambrusco

Si risale la pensiola e si arriva in Emilia Romagna, precisamente in provincia di Modena e Reggio Emilia dove il Lambrusco è diffuso e con il quale si produce il vino omonimo. Si stima che sia il prodotto più venduto in tutta Italia e anche uno dei più esportati all’estero.

 

Pignoletto

Restando sui colli bolognesi troviamo questo vitigno a bacca bianca. Il Pignoletto è utilizzato generalmente per vini bianchi dalla natura frizzantina.

 

Ribolla

Proveniente dal Friuli, con questo vitigno a bacca bianca si produce un vino secco e fresco. I più conosciuti solo il Colli Orientali e il Collio Goriziano.

 

Tocai, oggi conosciuto come Friulano

Coltivato in Friuli, Lombardia e Veneto, il Tocai dà vita a più di dieci vini con Denominazione di Origine Controllata. Il vitigno, originariamente conosciuto come Tocai friulano, ha cambiato nome in solo “Friulano” secondo il disciplinare dell’Unione Europea risalente al 2007, per distinguere il vino dall’ungherese Tokaji. Per chi se lo stesse chiedendo, non sono vini strutturalmente simili, si tratta dunque di un semplice caso di omonimia.

Glera

Uva a bacca bianca che potrebbe non essere riconosciuta da tutti ma che funge da base per uno dei vini frizzanti più conosciuti in tutto il mondo, parliamo naturalmente del Prosecco. Questo vitigno è coltivato principalmente in Veneto anche se è possibile trovare alcune coltivazioni anche in Friuli-Venezia Giulia e persino in Sicilia.

 

Aglianico

Proprio come il Greco, è un vitigno che ha antiche radici che affondano in territorio ellenico e arrivò in tempi remoti nel nostro Paese, dove oggi è coltivato principalmente in Campania e in Basilicata.

Abbiamo analizzato i vini italiani noti più importanti, potrete così approfondire la vostra conoscenza in merito e, al momento di scegliere un vino da bere con amici e parenti, dare sfoggio della vostra cultura enologica.

 

 

 

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