Il miglior Barolo

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

 

 

 

Le nostre selezioni dei migliori Barolo

 

Il Barolo è un vino importante, tra i preferiti in Italia e all’estero. Se non ne avete mai bevuto nemmeno un calice è arrivato il momento di rimediare. Abbiamo selezionato le migliori bottiglie sul mercato, in basso trovate la nostra classifica.

 

1. Torlasco Barolo DOCG

 

Il Barolo DOCG di Torlasco nasce nei vigneti del comune di Barolo, con uve 100% Nebbiolo della varietà Lampia, Rosè e Michet. La produzione vede la classica diraspapigiatura, fermentazione con una lunga macerazione delle bucce e poi svinatura e fermentazione malolattica. Come prevede il disciplinare, il vino passa poi all’affinamento in legno di rovere, processo che dura ben tre anni. La bottiglia ha un aspetto molto elegante e non lascia intravedere il colore rosso granato del vino, all’apertura si possono immediatamente avvertire note speziate, tra cui spicca la cannella, nonché sentori di rosa, vaniglia e liquirizia.

Al palato si presenta equilibrato, con i sapori dolci che lasciano il posto alle note amare sul lungo finale. Si tratta di una delle bottiglie di Barolo più economiche della nostra lista, perfetta quindi per chi vuole provare questa tipologia di vino per la prima volta senza spendere cifre importanti. Gli utenti sono molto soddisfatti anche se gli esperti potrebbero preferire qualcosa di più strutturato e complesso.

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2. Lo Zoccolaio Barolo DOCG

 

Il vino è prodotto dalla cascina Lo Zoccolaio situata a Barolo usufruendo di 14 vitigni coltivati con uva Nebbiolo. Il luogo di produzione è una tipica dimora agricola e mutua il suo nome da un vecchio residente che svolgeva appunto il mestiere di fabbricante di zoccoli. Il Barolo DOCG è venduto in una confezione in legno che custodisce la bottiglia e rende il prodotto perfetto come idea regalo per un amico. 

Si presenta di colore rosso granato con riflessi arancio, al naso si avvertono tutte le note speziate classiche e in bocca è delicato ma al tempo stesso pieno e asciutto. Gli accoppiamenti migliori vedono la selvaggina, carne di manzo, vitello, stufati e non si sbaglia mai con formaggi a media e lunga stagionatura.

Il prezzo, nonostante sia presente anche un astuccio in legno, è davvero competitivo e tutti gli utenti che non hanno un budget particolarmente elevato potranno comunque investire poche decine di euro per l’acquisto.

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3. Prunotto Barolo DOCG

 

Nel 1904 fu fondata la Cantina Sociale Ai vini delle Langhe, un sodalizio tra coltivatori locali che durerà però solo fino al 1922, anno in cui Alfredo Prunotto rileva la Cantina Sociale e le dà il proprio nome. La passione dell’uomo si trasmette subito nel vino prodotto e il Barolo viene esportato in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti.

Il prodotto qui preso in esame viene realizzato tradizionalmente, come ogni Barolo che si rispetti, esaltando le capacità delle uve Nebbiolo grazie all’affinamento in grandi botti di capacità differenti.

L’annata 2017, attualmente acquistabile, è stata contraddistinta da una bassa produzione, a causa di repentini cambi di temperatura, tuttavia la qualità è ottima poiché i lunghi periodi di caldo hanno portato a piena maturazione le uve più resistenti. Uno dei fattori che gli utenti hanno maggiormente apprezzato sono gli aromi floreali e di frutta all’apertura della bottiglia, che non vengono sopraffatti dalle note speziate comunque presenti.

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4. Batasiolo Barolo DOCG

 

La famiglia Dogliani, che da oltre 50 anni produce vino sotto l’etichetta Beni di Batasiolo, propone questo Barolo DOCG proveniente da cru d’eccellenza. Il vino ha un colore granato intenso e possiede i profumi tipici delle uve di tipo Nebbiolo, quindi frutta secca, spezie, fiori e tostati. L’affinamento avviene prima in botti di rovere Slavonia e poi, successivamente, anche in serbatoi di acciaio inox, concludendosi in bottiglia dove si consolidano tutti i sapori tipici del Barolo.

Al palato si percepisce subito l’equilibrio tra tannini e note fresche, che rendono questo vino piacevole da consumare sia in abbinamenti classici, come per esempio con selvaggina, cacciagione e formaggi stagionati, ma anche da meditazione, consumando un bicchiere in momenti di convivialità.

La temperatura di servizio ideale oscilla tra 18 e 20° centigradi, inoltre, è buona norma lasciare la bottiglia in posizione verticale per almeno 24 ore, lasciando aerare in un decanter per un’oretta prima di servirlo nei bicchieri balloon.

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5. Fontanafredda Serralunga D’Alba Barolo DOCG

 

La casa vinicola Fontanafredda nasce nel 1858 ed era intimamente collegata al Re d’Italia Vittorio Emanuele II, che ne fece dono a Rosa Vercellana, nominandola Contessa di Mirafiore e Fontanafredda. L’azienda fu però portata avanti da Emanuele Alberto, che con la sua Casa Emanuele di Mirafiore portò il Barolo sui radar internazionali. Oggigiorno Fontanafredda è gestita da un gruppo piemontese che continua la tradizione, dando vita a varie tipologie di Barolo tra cui il Serralunga d’Alba, prodotto nella zona omonima con uve Nebbiolo. 

Il prodotto fermenta a temperatura controllata in tini di acciaio inox per circa due settimane, dopodiché affina in barriques di rovere per un anno, per passare poi altri 12 mesi in botti da 2.000 litri. Il colore è il classico rubino con riflessi granati, con un profumo speziato e leggermente dolce, che ricorda la vaniglia e rosa appassita. Al palato è persistente, con un lungo finale armonico. Le sue caratteristiche ben si prestano al consumo con piatti importanti a base di tartufo, formaggi a lunga stagionatura e carni rosse.

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6. Borgogno Barolo DOCG

 

L’azienda Borgogno fa risalire le sue radici al 1761, quando Bartolomeo Borgogno fonda la cantina e inizia subito la sua produzione di Barolo. Si tratta di una delle più antiche in Italia per quanto riguarda la realizzazione di questo vino e la tradizione è dunque estremamente importante, vengono effettuate lunghe fermentazioni spontanee senza lieviti per 12 giorni e affinamenti in botti di rovere di Slavonia per quattro anni.

I vigneti sono situati nella zona indicata dal disciplinare, quindi Liste, Cannubi, Fossati e San Pietro delle viole. Il risultato è un vino dal colore rosso rubino intenso, con riflessi granato, al naso si possono avvertire note di frutti rossi e solo in un secondo momento i sentori di spezie. All’assaggio è secco, pieno di corpo e tannico, cosa che lo rende abbinabile ai formaggi, alle carni rosse e piatti a base di tartufo. Il costo è un po’ più alto della media, fattore da prendere in considerazione prima di procedere all’acquisto.

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7. Sordo Barolo DOCG

 

L’azienda agricola Sordo fu fondata nel 1912, ha dunque una lunga esperienza nel campo della vinificazione, soprattutto quando si parla di Barolo poiché ne produce ben otto tipologie diverse con uve provenienti da cinque diversi crus, tra i comuni di Castiglione Falletto, Serralunga d’alba, Monforte d’Alba, Barolo, Novello e Vezza d’Alba. L’uva raccolta subisce il processo di fermentazione a 30° centigradi circa, dopodiché viene effettuata la macerazione a cappello sommerso per un periodo di sei settimane. Infine c’è il processo di affinamento, dove il vino matura per due anni in botti di rovere di Slavonia.

Questo procedimento tradizionale rispettato da tutti i produttori di Barolo restituisce un vino rosso granato con delle sfumature aranciate che diventano sempre più evidenti con il passare degli anni. Il profumo è delicato ma persistente e al palato austero ma caldo e pieno, sensazioni date dai tannini dolci. L’annata che potete acquistare cliccando sul link sottostante è del 2016.

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8. Sabaudo Barolo DOCG

 

I vini di Sabaudo sono realizzati per omaggiare l’Unità d’Italia, con i personaggi che l’hanno resa possibile sulle etichette delle bottiglie. I vitigni piemontesi, regione che prese particolarmente a cuore l’unificazione, sono dunque protagonisti di questa linea. Le uve Nebbiolo danno vita al Barolo DOCG, vino che fu ambasciatore della casa Savoia nelle corti d’Europa. La produzione vede il mosto macerare a freddo per tre giorni, poi fermenta in vasche d’acciaio a una temperatura specifica per almeno una settimana mentre l’ultimo passaggio vede l’invecchiamento in rovere francese per 30 mesi.

Le sue caratteristiche ben si sposano con i prodotti locali, come tartufi, bagna cauda o il brasato, trovando un perfetto sodalizio anche con i formaggi e carni di vario genere. Uno dei vantaggi della bottiglia Sabaudo è il suo costo contenuto, per tutti gli utenti incuriositi dal Barolo, che vorrebbero dunque assaggiare questa tipologia di vino ma senza spendere troppo.

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9. Toso S.p.a. Barolo Docg

 

L’azienda Toso produce una gran varietà di vini, valorizzando sì il territorio e le uve specifiche, ma applicando anche concetti importanti come l’uso della tecnologia, l’innovazione e la lunga esperienza nel campo. Il Barolo DOCG della compagnia è prodotto con uve Nebbiolo in Piemonte, con affinamento in botti di rovere per 18 dei 38 mesi totali previsti dal disciplinare. Questo conferisce al prodotto il suo colore rosso granato e le note aromatiche che tutti gli appassionati ricercano nel vino, ovvero il giusto equilibrio tra dolce e amaro che lo rende amabile.

Il costo è contenuto, quindi si rivela una bottiglia perfetta da consumare anche in occasioni informali, magari per accompagnare un piatto specifico, selvaggina o formaggi stagionati. L’unico difetto riscontrato da alcuni consumatori è che l’annata riportata sul sito del venditore non è corretta, quello venduto attualmente non è del 2016 ma bensì del 2017. Dettaglio che potrebbe sembrare irrilevante ma che ha un suo peso quando si parla di vino.

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10. Grandi Vigne Arié Barolo DOCG

 

Altra opzione a prezzi bassi, il Barolo di Grandi Vigne Arié è una scelta soddisfacente per chi ha un budget limitato o vuole un Barolo da consumare senza troppo impegno. Non ha nulla da invidiare ad altre bottiglie qui recensite poiché presenta comunque le caratteristiche basilari del Barolo, il colore è quindi rosso rubino, al palato tannico e corposo mentre i sentori profumati e lignei si sprigionano all’apertura della bottiglia.

Per gli abbinamenti non si sbaglia mai optando per carni rosse, cacciagione e formaggi, rivelandosi interessante anche come vino da meditazione dopo un pasto luculliano. La temperatura di servizio deve essere rispettata per poter gustare il vino al meglio, pertanto ricordate che questa deve aggirarsi tra 18 e 20° centigradi, possibilmente dopo aver preso ossigeno in un decanter per almeno un’ora prima di versarlo in appositi calici balloon. Per effettuare l’acquisto non dovete far altro che cliccare qui in basso, e verrete riportati alla pagina del prodotto.

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Origine e uso

 

Storia

Il Barolo è un vino italiano che ha conquistato la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ovvero l’etichetta DOCG che garantisce un preciso standard qualitativo. I comuni che possono produrre questa tipologia di vino sono Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e alcuni territori della zona di La Morra, Roddi, Cherasco e Novello.

Non si tratta solo di zona, però, ma anche di vigneti specifici che devono essere piantati su terreni argillosi con esposizione a nord, mentre per la fase di invecchiamento bisogna rispettare lo standard di 38 mesi, 18 di questi in botti di legno.

La nascita del Barolo si perde nelle epoche passate e sembra che abbia inizio ben 2500 anni fa. Il vino prodotto nella zona di Alba era apprezzato sia dai romani sia dai Galli, ma bisogna attendere il tredicesimo secolo per avere informazioni scritte sull’uva Nebbiolo, utilizzata per la produzione del Barolo.

La notorietà del vino crebbe esponenzialmente a partire dal diciottesimo secolo quando persino il presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, lo ricordò piacevolmente parlandone nei suoi diari, piazzandolo a metà tra il Bordeaux e lo Champagne. La popolarità, nell’800 e nel ‘900, iniziò a generare anche imitazioni e dunque, per proteggere l’identità del vino, fu stabilito nel 1927 il territorio che poteva in via esclusiva vantarsi della produzione di Barolo.

Mix

Il vino non ha bisogno di alcun aiuto per essere apprezzato al meglio, per questo è raro trovarlo in cocktail, a meno che non abbia delle caratteristiche specifiche che lo rendano facilmente miscelabile. Il Barolo dà il meglio di sé quando bevuto da solo, in accoppiata magari a piatti specifici che possano sprigionare tutte le note organolettiche del vino. Tra i migliori abbinamenti che abbiamo avuto modo di analizzare abbiamo quelli con piatti importanti, come primi a base di tartufo o funghi, cacciagione, formaggi stagionati e persino cioccolato fondente.

Se acquistate una bottiglia di Barolo per mescolarla a superalcolici, quindi, siete completamente fuori strada e vi consigliamo piuttosto di metter mano ai fornelli e preparare qualcosa che ben si sposi con il vino, per stupire tutti i vostri commensali. Gli abbinamenti da evitare vedono invece cibi troppo salati, amari o piccanti, che fanno a pugni con i tannini.

Per chi volesse utilizzare il Barolo per cucinare abbiamo una buona notizia, può essere sfruttato con successo per realizzare il fantastico Risotto al Barolo o come base per uno stracotto o uno spezzatino.

 

Conservazione

Il vino deve essere conservato possibilmente in posizione orizzontale, soprattutto se il tappo è in sughero poiché il liquido, bagnandolo, lo terrà ben umido ed eviterà che questo si restringa facendo passare aria all’interno. Questo è solo il primo degli accorgimenti necessari poiché il Barolo deve anche essere tenuto al buio, lontano dalla luce diretta del sole, in un luogo con un tasso di umidità tra il 50 e il 70%. 

Il posto ideale è una cantina, tuttavia non tutti possiedono tale lusso, pertanto, se volete che il vostro vino invecchi in modo eccellente, vi invitiamo a procurarvi una piccola cantinetta elettrica che può essere posizionata in un angolo della casa, rivelandosi una buona scelta di design e un modo eccellente per conservare il proprio vino. Il motivo è molto semplice: questi dispositivi permettono di regolare la temperatura e il tasso di umidità, tenendo sempre sott’occhio le bottiglie conservate.

Valore nutrizionale

Le calorie di un bicchiere di vino rosso oscillano tra 80 e 120, non è possibile indicare precisamente un valore univoco dal momento che ogni vino è differente. Un bicchiere di tanto in tanto non ha mai fatto troppi danni e rispetto ai superalcolici può essere smaltito molto più velocemente, tuttavia se conducete uno stile di vita sedentario e non praticate attività fisica, dovreste evitare di consumare Barolo in grandi quantità o a cadenza giornaliera.

 

Bere responsabilmente

Con il vino, si sa, è molto facile esagerare. Ci si ritrova magari con amici e parenti davanti a un buon pasto e si accompagna il tutto con una buona bottiglia di rosso o bianco, senza rendersi conto che una quantità eccessiva di alcool può alterare le nostre capacità basilari come il semplice camminare, figuriamoci attività complesse come guidare, che richiedono la nostra completa attenzione. Se avete bevuto troppo, vi invitiamo a non mettervi al volante poiché potreste esporre non solo voi stessi, ma anche chi vi sta intorno a rischi inutili ed evitabili.

 

 

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