La migliore bonarda

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

 

Conclusione

 

 

Le nostre selezioni delle migliori bonarda

 

Il vino bonarda è una tipologia di rosso frizzante che non tutti conoscono. Per il consumo giornaliero, ovvero il classico bicchiere di vino a pranzo o cena, è uno dei migliori prodotti italiani grazie alla sua natura fresca e beverina. In basso potete trovare la nostra selezione dei migliori prodotti attualmente venduti online.

 

1. Fiocco di Vite Bonarda dell’Oltrepò DOC

 

Fiocco di Vite è una selezione di Casa Toso, cantina fondata in Italia da Vincenzo Toso nel 1910. L’azienda iniziò la sua fortuna con il Moscato d’Asti e l’Asti Spumante, che divennero nel giro di pochi decenni delle vere eccellenze. Non fermandosi però a una produzione basata solo sul Moscato, la casa vinicola si espanse anche in altri campi, come la bonarda che abbiamo qui recensito. Il vitigno è di tipo Croatina, che cresce sulle colline dell’Oltrepò Pavese. È un vino rosso, molto fruttato e anche leggermente frizzante. All’occhio si presenta di un rosso intenso e con riflessi sulle tonalità viola, al naso rilascia profumi di frutta ed è ideale in accoppiata con primi piatti strutturati e ricchi di grassi ma anche con antipasti a base di salumi.

Il rapporto qualità/prezzo è interessante e l’offerta online non è da meno, parliamo infatti di sei bottiglie da 75 cl a un costo davvero contenuto. Per scoprire dove acquistare il vino Bonarda della linea Fiocco di Vite non resta altro da fare che cliccare sul link in basso.

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2. Conte Vistarino Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC

 

La società agricola Conte Vistarino si occupa della produzione di Pinot Nero fin da quando il conte Augusto Giorgi di Vistarino lo piantò in Oltrepò. L’azienda è stata la prima, nel 1865, a vinificare utilizzando il metodo classico e il Pinot Nero rappresenta il fiore all’occhiello del brand ma ciò non significa che sia l’unico prodotto venduto. Abbiamo infatti anche l’interpretazione della Bonarda dell’Oltrepò Pavese, un vino frizzante da tavola ideale per il consumo giornaliero. Il colore è russo rubino intenso, con i caratteristici riflessi violacei. Al naso rilascia un bouquet aromatico di frutti rossi mentre al palato è fresco e beverino. L’abbinamento è semplice e prevede primi piatti ricchi di grassi o secondi importanti.

Il metodo produttivo prevede la raccolta delle uve a mano e, dopo la pigiatura, passa in fermentini in acciaio inox per dieci giorni, dove avviene la fermentazione alcolica. Al termine si aggiunge mosto non fermentato per attivare la seconda fermentazione, bloccata poi a freddo per l’imbottigliamento finale.

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3. Sommelier Wine Box Bonarda DOC Violino

 

Chi ama consumare vino rosso frizzante del tipo Bonarda durante i propri pasti potrebbe prendere in considerazione l’acquisto dell’offerta Sommelier Wine Box, che prevede ben sei bottiglie di Bonarda DOC Violino proveniente dalla Cantina Paravella. L’azienda agricola dell’Oltrepò punta alla produzione sostenibile, con una propria filosofia che prevede il rispetto per il territorio e la ricerca di tecniche produttive che abbiano un basso impatto ambientale, senza però tralasciare la qualità finale. 

Dal vigneto fino all’imbottigliamento, il processo di realizzazione dei vini è seguito passo passo, per dare al consumatore finale vini di livello elevato, come il Bonarda DOC Violino, strutturato e con un leggero perlage che ne esalta la freschezza. Potrete berlo in accoppiata con primi piatti come tagliatelle al ragù o lasagne e con salumi o formaggi a stagionatura media., come da tradizione. Il profumo, secondo quanto riferiscono gli utenti, è molto invitante, con note di ribes e more.

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4. Cantine Povero Bonarda Frizzante La Gavardina

 

Le Cantine Povero hanno radici nel territorio Piemontese che risalgono al 1837, anno in cui Francesco Povero acquista i primi vigneti nella regione Fippiane. Solo dopo un secolo di attività, però, grazie a uno dei discendenti del capostipite della cantina, si avrà un aumento significativo della produzione, con la creazione di vini dotati di vero e proprio marchio del brand.

Oggi le Cantine Povero adottano una filosofia di rispetto per il territorio, senza l’utilizzo di agenti chimici, riducendo al minimo anche gli antiparassitari. Inoltre, l’utilizzo di energie rinnovabili alimenta la produzione. La Gavardina qui recensita è una bonarda dal colore rubino, con aromi di ciliegia, lampone e pesca. Il sapore è fresco e frizzantino, che ben si sposa con un bel tagliere di salumi e formaggi, carne, pasta con sughi e anche il bollito misto alla Piemontese. Cliccando in basso potrete accedere alla pagina del venditore che offre sei bottiglie da 75 cl a un prezzo concorrenziale.

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5. Tenuta Il Bosco Oltrepò Pavese DOC Bonarda Vivace

 

La Tenuta Il Bosco ha origini antiche ma è solo dal 1987 che l’area è stata rivalutata dalla famiglia Zonin che ha ampliato, anno dopo anno, la superficie vitata, aumentando notevolmente gli iniziali 30 ettari fino ai 152 odierni. Ben lungi dall’impoverire il terroir con altre qualità di uve, la famiglia ha prediletto le varietà autoctone come Barbera e Bonarda, senza dimenticare il vitigno più importante dell’Oltrepò, ovvero il Pinot Nero.

La Bonarda Vivace nasce da uve Croatine in purezza, vinificate secondo la tradizione per esaltare il sapore fruttato e dare la giusta “vivacità” al prodotto da tavola. Il colore è rubino con riflessi violacei mentre al naso rilascia profumi intensi che spaziano dalla mandorla all’amarena, passando per la prugna e fiori come la viola. Al palato si rivela asciutto e morbido, da accompagnare con primi, salumi e formaggi, ma anche carni rosse e bianche cotte in umido o arrosto.

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6. La Versa Oltrepò Pavese Bonarda DOP

 

La cantina La Versa fu fondata da Cesare Gustavo Faravelli nel 1905 insieme a un gruppo nutrito di viticoltori che vogliono aumentare la produzione e la qualità dei vini locali. Ben presto il gruppo si dedicherà agli spumanti, divenendo un punto di riferimento nel settore. Dal 2019 la compagnia entra nel brand Terre d’Oltrepò, esplorando anche altri ambiti come il vino Bonarda, realizzato con uve Croatina al 100%. Il prodotto rientra negli standard classici, ovvero presenta la colorazione rubino, un profumo di frutti rossi molto fragrante che ricorda mirtilli e fragoline di bosco. 

Al palato ha la struttura morbida tipica che lo distingue da altri prodotti e permette di preferirlo per momenti di convivialità, per accompagnare piatti della tradizione, primi, ragù, carne di volatili e anche risotti. La bottiglia che potete acquistare cliccando sul link in basso è della vendemmia 2019, la Bonarda d’altronde si esprime al meglio come vino giovane e non eccessivamente invecchiato.

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7. Mora Bassa Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC

 

Una delle offerte più economiche della nostra selezione, per chi volesse provare il vino Bonarda senza spendere cifre importanti, è quella di Mora Bassa, società commerciale dell’azienda agricola Riccardi Luigi di Montescano. Presenta tutte le caratteristiche classiche del vino, ovvero il colore rosso rubino carico, un profumo di frutti rossi molto gradevole e un sapore fresco e amabile. Le uve utilizzate sono al 100% Croatina coltivate in vigneti nel comune di Montescano, in Lombardia. La differenza rispetto ad altre bottiglie qui prese in esame è nell’affinatura, che avviene prima in acciaio e poi per 30 giorni in barrique per poi passare in bottiglia. 

Per gli abbinamenti si va sul sicuro con primi piatti a base di ragù, salumi, brasati e cacciagione in generale. Un dettaglio interessante è la produzione delle etichette, affidate all’artista Riccardo Guasco, che appassionato di poster anni ’30 e cubismo, inserisce in queste ultime elementi che permettono alla bottiglia di spiccare nella vostra collezione.

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8. Cantina di Casorzo Piemonte DOC Bonarda

 

Dal 1957 oltre 200 contadini dell’area piemontese decisero di unirsi in un’associazione, ovvero Cantina di Casorzo, per creare il vino dolce Malvasia di Casorzo DOC. Dalla metà del secolo scorso la cantina produce non solo per il mercato nazionale ma anche quello internazionale, dopo aver consolidato i rapporti commerciali con paesi importatori come gli Stati Uniti.

La produzione però non prevede solo il Malvasia di Casorzo ma una vasta gamma di prodotti tra cui il Bonarda Piemonte DOC. Con il suo classico colore rosso amaranto, profumo avvolgente di frutta e una natura beverina si rivela un vino adatto per il consumo di tutti i giorni. Il costo è contenuto e si rivela uno dei più economici della nostra classifica, se non volete spendere troppo o volete assaggiare questo prodotto per la prima volta, quello presentato dalla Cantina di Casorzo è un’opzione valida e interessante.

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9. Cantine Montagna Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese

 

L’azienda ha sede in provincia di Pavia, precisamente nel comune di Broni. I vini prodotti, grazie al territorio, hanno un tenore zuccherino, con una buona acidità che ne esalta i profumi. Non fa eccezione il Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese, che può essere prodotto solo nella zona orientale del terroir, poiché presenta un suolo particolarmente argilloso e calcareo, che conferisce al vino tutte le sue caratteristiche organolettiche.

Il colore del vino è rosso rubino con riflessi di tonalità viola, e si è conquistato il nome di “Sangue di Giuda” grazie a una leggenda che vide il traditore risorgere per volontà di Gesù Cristo nella zona di Broni, dove compì miracoli per curare i locali dalle malattie. Questi, come ringraziamento, gli dedicarono dunque il vino prodotto in zona. L’offerta Cantine Montagna prevede ben sei bottiglie da 75 cl a un prezzo convincente, accessibile cliccando direttamente sul link sottostante.

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10. Cantine Mainetti Colli Piacentini DOC Bonarda

 

Cantine Mainetti ha sede a Castelvetro Piacentino e fin dal 1958 produce vini con professionalità e conoscenza, rispettando la tradizione senza però osteggiare la modernizzazione. La Bonarda DOC Colli Piacentini fa parte di una linea che vuole proporre vini piacevoli da gustare, allegri ed equilibrati. Viene prodotta partendo dalle uve Bonarda dei Colli Piacentini, con acini piccoli e tondeggianti che restituiscono al vino un sapore dolce e unico. Il colore va dal rosso rubino al ciclamino mentre il profumo ricorda le mandorle. 

L’accoppiamento classico vedrebbe la Bonarda accompagnare primi piatti consistenti e salumi o formaggi, tuttavia in questo caso troviamo anche dolci come la crostata di fragole. Complementa infatti la friabilità della pasta frolla, esaltando il sapore della fragola e, in generale, qualsiasi dolce a base di frutta rossa. Per acquistare la bottiglia della vendemmia 2017 potete cliccare sul link che trovate in basso.

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Origini e uso

 

Storia

Il vino, insieme alla birra, è una delle bevande alcoliche più antiche prodotte dall’uomo. Ne esistono oggigiorno una vasta gamma, ognuno con le proprie caratteristiche organolettiche derivanti non solo dal metodo di vinificazione ma soprattutto dalla tipologia di uve e dalla qualità del terreno. Il vino Bonarda veniva citato per la prima volta in alcuni documenti piemontesi del 1700 tuttavia se ne parla come di vino diverso e con una propria identità solo nel 1877. C’è un po’ di confusione in merito poiché al di fuori della regione Piemonte, il Bonarda è prodotto anche con uve della tipologia Croatina, dando vita dunque a una concezione più ampia. In Oltrepò Pavese e nei Colli Piacentini, Croatina è sinonimo di Bonarda mentre non è così in Piemonte, dove la Bonarda è ancora coltivata nel Monferrato, in provincia di Asti e in Valsusa ma è utilizzata perlopiù per assemblare vini Barbera.

Mix

Più che parlare di mixologia, trattandosi di un vino, si potrebbe discutere di abbinamento con i cibi. La Bonarda realizzata al di fuori del Piemonte, con l’uva Croatina, ha caratteristiche vivaci e frizzanti, con un colore rosso rubino dai riflessi violacei. Generalmente poco invecchiato, questo vino si accompagna bene con aperitivi a base di salumi e formaggi, siano essi a pasta dura o molle, ma riesce a esprimersi al meglio con primi piatti con sughi, risotti gustosi e anche carni in brodo.

 

Conservazione

Come tutti i vini, il metodo migliore di conservazione è in luogo fresco e asciutto, possibilmente una cantina dove la bottiglia non viene colpita direttamente dai raggi solari. Qualora sia presente un tappo di sughero, è bene posizionarla in orizzontale poiché il liquido, a contatto con il tappo, lo terrà impregnato ed eviterà che questo rimpicciolisca col tempo, lasciando penetrare aria che modificherebbe completamente le caratteristiche del vino.

 

Valore nutrizionale

Un bicchiere di vino rosso, circa 150 ml, contiene una quantità di calorie variabile che va da 80 a 120 calorie. Il vino non è particolarmente calorico se lo confrontiamo con altri alcolici, tuttavia non bisogna dimenticare che ha un impatto sull’organismo e non bisogna assolutamente esagerare con le quantità. Un bicchiere di tanto in tanto non ha mai ucciso nessuno, tuttavia astenetevi qualora seguiate uno specifico regime dietetico o assumiate medicinali che potrebbero vedere ridotta la propria efficacia in seguito all’interazione con l’alcool.

Bere responsabilmente

Quando ci si trova in compagnia, magari durante una cena, una festa, un evento speciale o anche un semplice aperitivo, è facile alzare il gomito più del dovuto. Ciononostante bisogna sempre ricordare di restare lucidi, soprattutto se bisogna mettersi al volante. Evitate dunque di bere troppo e, prima di salire in auto, in moto o su qualsiasi altro veicolo, assicuratevi di aver smaltito completamente l’alcool in circolo. Eviterete così di mettere in pericolo non solo la vostra vita ma anche quella di chi vi circonda.

 

 

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