3 effetti positivi dell’alcol in moderate quantità

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Negli ultimi tempi si sentono spesso voci sull’effetto positivo che l’alcol, in moderate quantità, può avere sul nostro organismo. Come è possibile?

 

Alcol: il lato positivo

Premesso che bere alcol è un piacere e non una necessità, come amiamo spesso ripetere, sono stati condotti degli studi scientifici sull’effetto che può avere sul nostro organismo e, sebbene i lati negativi siano molti, c’è anche una componente positiva da non sottovalutare.

L’etanolo, un pesante e potente psicoattivo, non è una sostanza che si può assumere con un limite preciso, ammissibile o sicuro: ciascuno di noi, in base a fattori di peso, altezza o stanchezza e fame, può avere una soglia più o meno alta rispetto agli altri, ed è bene per questo prestare sempre la massima attenzione.

I rischi aumentano in proporzione alla dose assunta, e se c’è un abuso frequente, sono tanti gli effetti collaterali negativi a cui si può andare incontro; non a caso l’alcol è stato inserito al primo posto per pericolosità sociale e al quarto posto tra le dipendenze più forti a cui l’uomo può cedere facilmente.

Tuttavia, l’assunzione di determinate bevande in certe situazioni limitate offre veramente ottimi vantaggi per la salute, per esempio nel caso del processo digestivo. E’ una cosa comune al ristorante o durante una cena tra amici portare in tavola del vino o le classiche birre vendute online e nei supermercati che fanno sempre la loro buona riuscita.

Questo perché l’alcol ha un effetto benefico per la digestione, prima dei pasti infatti stimola l’appetito e prepara lo stomaco con le secrezioni gastriche, che aiutano a smaltire e digerire più velocemente il cibo assunto.

Ora più che mai, inoltre, la bevuta diventa un momento di condivisione e apertura: quel bicchiere di vino o di birra facilitano lo scioglimento della tensione e permettono una socializzazione minore, senza freni inibitori o timidezza eccessiva.

E’ questo uno dei motivi che spingono molti giovani a concedersi l’aperitivo serale, anche se in molti casi si preferisce un pub dove vengono consumati enormi quantità di cibo spazzatura, nocivo se non si assumono precauzioni.

Un altro beneficio importante riguarda la prevenzione delle malattie cardiovascolari; sembra infatti che alcuni alcolici, in particolare il vino rosso, aiuti il cuore e funzionare correttamente.

Lo studio è stato condotto a partire dai francesi, che hanno un’incidenza minore di infarti nonostante il consumo frequente di cibi grassi.

Si è scoperto che il vino rosso, grazie al potere antiossidante esercita un’azione di protezione contro infarti, ictus e simili.

L’assunzione di alcol: quando fermarsi

Vino e birra sembrano i due alcolici prediletti al beneficio del nostro organismo, essendo entrambi anche dotati di un forte potere anti infiammatorio: tuttavia, va specificato, questa non è una scusa per farne abuso, perché l’eccessivo consumo può causare l’effetto opposto.

Una dose accettabile prevede una soglia massima di 30 o 40 ml di alcolico al giorno per l’uomo, mentre per la donna leggermente di meno, ciò dovuto soprattutto alla costituzione minuta e priva del tipico spessore muscolare maschile.

Per essere più precisi, le quantità sopra descritte corrispondono a tre unità alcoliche, che si possono raggruppare in vere e proprie porzioni; per esempio, due o tre bicchieri di vino da 125 o 130 ml.

Ma non solo: potete prediligere tre bottiglie di birra bionda da 330 ml, due o tre bicchierini di vino liquoroso da 75 ml o ancora due o tre di grappa e liquore da 40 ml.

Ricordiamo che è sempre bene assumere questi alcolici durante i pasti, per facilitare la digestione e non essere appesantiti; inoltre, è meglio preferire la birra o il vino alla consumazione di superalcolici, molto più difficili da smaltire.

Inoltre, fino alla pubertà, il consumo di alcol deve essere assai limitato dai genitori e dagli stessi ragazzi, visto che la soglia di sopportazione è molto bassa e in più la capacità di metabolizzare l’etanolo è minima, quindi questo potrebbe causare problemi a lungo termine.

Anche durante la gravidanza o l’allattamento non è corretto abusarne o comunque concedersi alcol tutti i giorni, a causa di patologie varie che potrebbero colpire il bambino.

L’etanolo viene assorbito in modo molto semplice tramite lo stomaco o l’intestino tenue; la quantità assorbita dipende da quanto ne beviamo e comunque, entro i limiti, riesce a bypassare le pareti del tubo digerente fino ad arrivare nel sangue.

La presenza di cibo nello stomaco diventa fondamentale per il rallentamento del processo di assorbimento, motivo per cui, come già accennato, si consiglia sempre di bere durante i pasti e mai a digiuno, quando è più difficile controllare anche gli effetti visibili dell’alcol.

Inoltre, sebbene una percentuale venga eliminata tramite il sudore, la saliva e le urine, l’etanolo cancerogeno passa direttamente nel fegato, dove viene ossidato e causa problemi a livello epatico.

Quando si sfocia nell’abuso?

In breve, sebbene non ci sia un vero e proprio limite preciso, esistono comunque delle convenzioni orientative che vi faranno capire quando avete raggiunto il limite consigliato di bevuta.

Il consumo cosiddetto a basso rischio prevede il consumo di una sola unità alcolica giornaliera, quindi di 10 ml per le donne e 20 ml per quanto riguarda gli uomini, in qualsiasi fascia d’età.

Il consumo a rischio è più alto del primo e già qui bisogna stare attenti affinché non sfoci in vero e proprio vizio: la modalità è di 20 o 40 ml per le donne e 40-60 ml per gli uomini, quindi almeno il doppio e corrispondente a diverse unità alcoliche.

C’è poi il consumo dannoso, ovvero non più l’alcol in moderate quantità che può apportare nei limiti benefici all’organismo ma quello che si trasforma in puro veleno per il corpo, con effetti collaterali prolungati non sono all’interno, e in particolare sul fegato, ma anche all’esterno.

Si tratta di oltre 40 ml al giorno per le donne e oltre i 60 ml per gli uomini, anche se la diagnosi del consumo dannoso, a differenza di quello a rischio, nasce solo nel momento in cui si riscontra una patologia nel paziente.

Il picco più elevato è quello dell’alcoldipendenza: un insieme di fattori psicologici, fisici e comportamentali per cui l’uso di alcol riveste nella vita dell’individuo un peso sempre maggiore con il passare del tempo, fino a non riuscirne a fare a meno.

 

 

 

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