I 10 migliori vini pugliesi tra rossi, bianchi e rosati

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Ogni regione d’Italia ha una tradizione vinicola importante, in questo articolo daremo un’occhiata a quella della Puglia. Vedremo rossi, bianchi e rosati che potrete utilizzare al meglio nelle vostre cene con amici e parenti.

 

Molti sono i vini italiani noti, tuttavia creare una selezione dei migliori prodotti dello stivale è molto difficile poiché ogni singola regione del nostro Paese ha una tradizione e una gamma di vini tale che sarebbe quasi un crimine lasciarne qualcuno fuori. In questo articolo daremo un’occhiata a rossi, bianchi e rosati pugliesi, scoprendo insieme quali sono quelli imperdibili e che dovreste assaggiare almeno una volta.

 

Primitivo di Manduria

Il più famoso tra i vini pugliesi, il Primitivo di Manduria viene prodotto nella zona omonima. Il terreno è molto calcareo e argilloso, cosa che restituisce a questo rosso un colore rubino intenso e una profumazione speziata. La composizione, per fregiarsi del titolo DOC, deve rispettare il disciplinare del territorio e avere una quantità di vitigno primitivo pari all’85%. Data la sua carica, il Primitivo di Manduria può essere abbinato in modo soddisfacente a piatti succulenti, portate di carne (grigliate, arrosti, stufati), cacciagione e anche formaggi stagionati.

 

Nero di Troia

Altro vino rosso pugliese molto apprezzato, realizzato nella provincia di Foggia. Sembra che le sue origini si possano far risalire addirittura al dodicesimo secolo e ha mantenuto una certa popolarità nel tempo grazie alle sue caratteristiche uniche, che lo rendono differente dal primitivo. Il prodotto ha una profumazione che ricorda frutti come la mora ma anche una forte componente speziata e note di liquirizia.

Salice Salentino

Come ricorda il nome stesso, è uno dei vini del Salento, ovvero la zona più a sud della Puglia. Le uve utilizzate per la sua realizzazione sono a bacca bianca e internazionali, con una composizione di Chardonnay, Sauvignon e Pinot Bianco. Il colore è giallo paglierino, con riflessi tendenti al verde e poca consistenza, al naso si percepiscono agrumi e frutti tropicali. Si rivela un vino fresco e sapido, da abbinare ad aperitivi, antipasti, piatti a base di pesce (crudo, grigliato o bollito) e formaggi freschi.

 

Castel del Monte Aglianico

Castel del Monte è una regione DOC, dove si produce vino pugliese di alta qualità. Il nome del luogo fa riferimento a un’antica fortificazione risalente al tredicesimo secolo, patrimonio dell’UNESCO. Il vitigno aglianico, preso in considerazione in questo paragrafo ma non l’unico coltivato in zona, è a bacca nera, pertanto il prodotto finale ha un colore tendente al rubino, con un profumo chiaramente riconoscibile anche se delicato.

 

Castel del Monte Bombino

Altra tipologia di uva coltivata nella zona di Castel del Monte, dal Bombino (che può essere a bacca bianca e bacca nera), si producono vini bianchi, rossi e rosati. Dal Bombino Nero viene per esempio prodotto un vino rosato pugliese che sta conquistando la scena locale e nazionale, ovvero il Pungirosa, che ha una colorazione delicata e note profumate che ricordano la rosa canina e la ciliegia. Al palato si rivela invece fresco, molto morbido e con un finale lungo e piacevole. Per quanto riguarda gli abbinamenti, è molto versatile e può essere utilizzato sia come aperitivo sia durante pasti leggeri.

Tavoliere delle Puglie

La Denominazione Origine Controllata assegnata a Tavoliere delle Puglie è relativamente recente, parliamo infatti del 2011. Tra i prodotti di questa zona, che comprende le provincie di Foggia e Barletta, abbiamo rossi e rosati con gradazioni alcoliche non eccessive e che oscillano tra i 12 e i 13 gradi. Si abbinano perfettamente a piatti di carne, cacciagione, insaccati e formaggi sia freschi sia stagionati.

 

Locorotondo

Una delle zone DOC più antiche non solo della Puglia ma dell’Italia intera. In loco vengono prodotti vini bianchi pugliesi utilizzando uve Verdeca e Bianco d’Alessano, nel primo caso con una composizione pari almeno al 50% mentre un 35% è riservato al Bianco d’Alessano. Generalmente i Locorotondo DOC sono vini bianchi fermi, ma vi sono anche delle varianti frizzanti e spumante. Il colore di questi prodotti è giallo paglierino, mentre al naso hanno una profumazione delicata e leggermente fruttata, si possono abbinare perfettamente agli antipasti ma anche portate a base di pesce o risotti.

 

Gravina

Realizzato nella zona omonima, si tratta anche in questo caso di un bianco DOC dal colore paglierino e un sapore fresco e delicato. Secondo alcune fonti storiche sembra che fosse popolare già nel diciannovesimo secolo e si pensava che potesse far concorrenza ai vini francesi. Il nome del vino, ritrovato in un manoscritto del 1871, è Verdeca di Gravina, non per l’utilizzo di uve provenienti dal vitigno Verdeca, ma perché aveva dei riflessi tendenti al verde. Si sposa bene con piatti a base di pesce e fritture leggere.

Terra d’Otranto

Vino prodotto nella zona prevista dal disciplinare DOC che si estende tra Brindisi, Lecce e Taranto. Si possono ottenere vini bianchi, spumanti, rossi e anche rosati utilizzando principalmente uve del vitigni Negroamaro, Chardonnay, Malvasia Nera e Primitivo.

 

Cacc’e mmitte di Lucera

Un vino rosso pugliese che ha ottenuto la denominazione DOC nel 1975 ed è prodotto nel comune di Lucera, il nome singolare viene dalla tradizione locale di bere il vino direttamente spillato dalla botte. La sua composizione vede una maggioranza di Uva di Troia, a cui possono essere aggiunti Malvasia Nera, Sangiovese o Bombino Bianco. Si rivela molto robusto e tannico, da abbinare dunque a carni rosse, pasta pugliese, ragù e piatti di una certa importanza.

Abbiamo visto ben 10 vini di Puglia che meritano la vostra attenzione, potrete così scegliere tra rossi, bianchi e rosati per stupire i vostri commensali. Ricordate che per i rossi è opportuno utilizzare un decanter, dove dovrete lasciar ossigenare il vino qualche ora prima del servizio, mentre per i bianchi è preferibile posizionarli in frigo per abbassare la loro temperatura e stemperare le note eccessivamente profumate.

 

 

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