Il vino Ciliegiolo non è il più conosciuto in Italia, tuttavia si tratta di un prodotto spesso utilizzato per esaltare un altro grande rosso, il Sangiovese. Per scoprire storia e caratteristiche del vino, non vi resta altro da fare che leggere il nostro articolo.
Ciliegiolo Maremma Toscana
Il Ciliegiolo proviene dalla Toscana ma non è l’unico luogo in cui viene coltivato, infatti il vitigno a bacca nera può essere trovato anche in Abruzzo, nel Lazio, nelle Marche, in Umbria e in Liguria. La zona d’origine è però proprio la Maremma, dove è stato particolarmente curato e coltivato dopo essere stato probabilmente importato dalla Spagna durante il diciannovesimo secolo, con pellegrini che tornavano da Santiago di Compostela.
L’uva Ciliegiolo, come è facile immaginare, mutua il suo nome dalla ciliegia poiché ha colore e aromi molto simili, caratteristiche che lo rendono ideale come vino da taglio.
Vino da taglio, cos’è?
Viene così definito un vino utilizzato per correggere la gradazione alcolica e il colore di altri vini. Il Ciliegiolo sostiene spesso il Sangiovese, donandogli gradazione alcolica e profumi fruttati che esaltano le uve di base, tuttavia non si tratta solo di un semplice vino da taglio ma ultimamente ha conquistato una propria dignità grazie a vinificazioni in purezza proprio nella zona della Maremma.
Ciliegiolo vino DOC
Questa certificazione, acronimo che sta per Denominazione Origine Controllata, viene assegnata a prodotti realizzati in un’area geografica specifica e delimitata, inoltre il vino viene anche sottoposto a un’analisi chimica ed esame organolettico affinché rispetti tutti i canoni imposti dal disciplinare. Il vino Ciliegiolo può dunque essere definito DOC soltanto se prodotto nelle seguenti aree: Maremma Toscana, Val di Cornia, Rosso Orvietano, Controguerra e Golfo del Tigullio.
Caratteristiche
Il Ciliegiolo vitigno, quando vinificato in purezza, restituisce una bevanda dai colori brillanti, a prevalenza rubino con riflessi tendenti al viola. Il profumo di ciliegia asprigna non deve indurre in errore poiché in realtà ha una bassa acidità, quindi al palato si rivela estremamente morbido e al tempo stesso strutturato. Generalmente bevuto giovane, alcuni produttori non disdegnano però l’invecchiamento, dove si sviluppano ulteriormente le note fruttate: alla ciliegia si aggiungono altri frutti rossi come le prugne. Provenendo da un bacca nera, parliamo naturalmente di vino rosso ma pensate che la versatilità del ciliegiolo è tale da poter restituire anche un rosato quando vinificato in bianco.
Da ciò possiamo dedurre che, nonostante in passato fosse usato principalmente come vino da taglio, la duttilità del Ciliegiolo è tale da rendere necessaria una rivalutazione di questo prodotto, come è effettivamente accaduto a Narni, in Umbria.
Ciliegiolo Narni
Non solo Maremma, quindi, poiché in Umbria un’associazione di produttori di vino ha redatto un disciplinare per la creazione di Ciliegiolo, con regole molto più ferree rispetto a quelle necessarie per la certificazione IGT, acronimo che sta per Indicazione Geografica Tipica. Da una tavola rotonda insieme ai migliori produttori d’Italia è stato notato che il Ciliegiolo preferisce climi freschi, pertanto circa l’80% dei vigneti Narni è stato esposto a nord, inoltre il riposo deve avvenire in grandi botti, in modo che i legni non entrino in conflitto con le caratteristiche naturali del vino.
Prezzi e bottiglie
Se la nostra analisi del Ciliegiolo vi ha incuriosito e avete intenzione di provare una bottiglia di prodotto vinificato in purezza, è opportuno scegliere con attenzione il vino da consumare, prediligendo quelli dei produttori più attenti a mantenerne intatte le proprietà. Si va sul sicuro con le bottiglie della Maremma, per esempio i vini di Sassotondo sono molto quotati ed è possibile scegliere bottiglie che vanno da una decina d’euro fino a oltre 30, in base anche all’annata.
Un chiaro esempio è rappresentato dalla coppia Ciliegiolo Maremma, annata 2019 dal costo di circa 15 euro, e il Ciliegiolo Maremma Sanlorenzo, annata 2015 e dal costo di circa 35 euro. Entrambi sono vini prodotti da Sassotondo ma se nel primo abbiamo tutte le caratteristiche classiche dei vini giovani, con note fruttate fresche e morbide, nel secondo queste diventano molto più strutturate e si iniziano ad avvertire anche aromi speziati non solo all’olfatto ma anche al palato.
Abbiamo già citato in precedenza il Ciliegiolo Narni, se siete alla ricerca di bottiglie intriganti ma dal prezzo non eccessivamente alto, magari da regalare a un amico o un appassionato di vini rossi, allora quelle del produttore Leonardi Bussoletti fanno esattamente al caso vostro.
Abbinamenti
Spesso si fa troppo affidamento sull’abbinamento classico che vede il rosso sposarsi bene con le carni e il bianco con il pesce, tuttavia in questo caso non possiamo far altro che approvare ciò che la tradizione propone. Il vino ciliegiolo infatti dà il meglio di sé quando accoppiato con piatti succulenti, carni rosse al barbecue e affumicate. La temperatura di servizio ottimale può variare, tuttavia è un vino che ama essere bevuto a circa 15° centigradi, consigliamo quindi di lasciarlo qualche ora in frigo per abbattere la temperatura di qualche grado rispetto a quella ambientale.
Cosa riserva il futuro?
Il Ciliegiolo non è ancora stato sfruttato in modo completo proprio per questo stigma di vino da taglio che l’accompagna, ritenuto spesso un sottoprodotto del Sangiovese non aveva una dignità propria fino a quando i produttori locali delle zone indicate non gli hanno dedicato maggiore attenzione. A oggi è dunque difficile trovare delle bottiglie che potrebbero essere definite eccellenti, tuttavia non bisogna perdere la speranza poiché i trend sono in continua evoluzione e non è detto che il successo non sia proprio dietro l’angolo.
Ciò che potete fare per stimolare l’interesse del pubblico è far conoscere il Ciliegiolo ai vostri amici e parenti, magari servendo questo ottimo rosso durante aperitivi e cene, durante le quali, snocciolando aneddoti e informazioni sul Ciliegiolo, catturerete sicuramente l’interesse dei vostri commensali.
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