Il whisky va bevuto liscio, oppure on the rocks. Abbiamo sentito questa frase numerose volte ma è arrivato il momento di smentirla con delle preparazioni uniche e gustose che potrete riprodurre anche a casa.
Con il whisky non si scherza, è forse una delle bevande alcoliche più facilmente riconoscibili in tutto il mondo e ha generato un vero e proprio culto, con una pletora di seguaci che amano sciorinare aneddoti, proprietà organolettiche e metodi più o meno adeguati per berlo.
Non sappiamo quando il whisky sia nato con certezza, alcuni fanno risalire la sua prima produzione al 1400 quando dei monaci irlandesi iniziarono a creare distillati dai cereali mentre altri spostano la datazione ancora più indietro, dandogli origini scozzesi. Ciò che sappiamo oggi è che cambia nome in base al luogo in cui viene prodotto, abbiamo quindi il classico termine whisky per quelli realizzati in Canada e Scozia mentre whiskey, con l’aggiunta della “e”, è usato per i prodotti irlandesi e degli USA.
Se questi Paesi si contendono il titolo di whisky più venduto, non bisogna dimenticare che nell’epoca moderna anche altre nazioni sono scese sul campo di battaglia, producendo ottimi distillati come la giapponese Suntory, che dalla metà del secolo scorso ha portato avanti una politica di eccellenza nel campo.
Quale che sia il vostro preferito, sappiate che non devono essere bevuti esclusivamente lisci. Certo gli appassionati potrebbero storcere il naso e additarvi come degli inetti ma la realtà è ben altra: il whisky si sposa perfettamente con altri ingredienti per realizzare dei cocktail spettacolari e nella nostra guida vogliamo presentarvi alcuni di quelli più interessanti.
Old Fashioned
Non si può parlare di cocktail e whisky nella stessa frase senza citare l’Old Fashioned, che trae il suo nome dal bicchiere omonimo in cui il mix è servito. La sua origine risale al 1800 quando il colonnello James Pepper ne rese nota l’esistenza. Il barista del Pendennis Club in Kentucky lo aveva infatti preparato per il colonnello mescolando 4,5 cl di whiskey, due gocce di angostura bitter, un cucchiaio di zucchero e un po’ di soda, aggiungendo infine come decorazione una fetta d’arancia.
Per definizione l’Old Fashioned è considerato il primo cocktail della storia, la parola per definire i miscugli venne citata sul giornale Balance and Columbian Repository e la descrizione era un mix di alcolici, acqua, zucchero e bitter. Se volete stupire tutti i vostri amici, raccontando di come abbia avuto inizio la preparazione di mix alcolici mentre preparate loro un drink, allora l’Old Fashioned è sicuramente il cocktail che fa al caso vostro.
Whisky Sour
Altra preparazione molto semplice ma con una lunga storia. Sembra che il Whisky Sour sia stato realizzato per la prima volta nella prima metà dell’ottocento, precisamente nel 1827. Gli ingredienti prevedono 4,5 cl di whisky, 3 cl di succo di limone, 1,5 cl di sciroppo di zucchero e un cucchiaino con albume d’uovo; come è chiaro dalla lista è anche molto semplice da ricordare senza dover sempre consultare un taccuino.
Per il whisky consigliamo un torbato con sentore di affumicatura affinché bilanci il succo di limone acidulo. Innanzitutto ottenete il succo da un limone fresco e filtratelo per eliminare impurità, successivamente aggiungete del ghiaccio in uno shaker, versando il whisky, il succo di limone, lo sciroppo di zucchero e anche l’albume d’uovo. Shakerate con energia per una decina di secondi e versate in un bicchiere old fashioned mentre filtrate il mix con un colino. Infine, per guarnire, potrete aggiungere una scorza di limone che richiami il succo o se preferite una ciliegia al maraschino.
È possibile anche modificare alcuni ingredienti, come per esempio lo sciroppo di zucchero, al posto del quale potrete utilizzare dello zucchero semolato, che restituirà una consistenza più grezza e selvaggia al cocktail.
Manhattan
La storia vuole che questo cocktail abbia avuto origine nel Manhattan Club di New York, verso la metà del 1870 a opera del dottor Iain Marshall in onore del candidato alle elezioni presidenziali, il governatore Samuel Tilden. Ebbe un successo così folgorante che la gente iniziò a richiederlo come “il cocktail di Manhattan”.
Non si tratta dell’unica leggenda riguardo il drink poiché secondo altre fonti questo mix circolava già dal 1860, realizzato da un barista in un locale di Broadway nei pressi di Housten Street. Quale sia la verità probabilmente non lo sapremo mai, ma ci resta un ottimo cocktail da gustare realizzato con 5 cl di whisky, 2 cl di vermut rosso, una spruzzata di angostura e una ciliegia al maraschino.
In un bicchiere da mescola con ghiaccio versate il whisky, il vermouth e qualche goccia di angostura, con estrema attenzione mescolate gli ingredienti senza agitarli troppo. In un bicchiere da cocktail posizionate invece la ciliegia al maraschino e solo successivamente versate il mix preparato nel bicchiere senza far cadere il ghiaccio.
Ne esistono anche diverse varianti come il Manhattan Perfect e il Dry, che contemplano l’uso di alcuni ingredienti differenti, nel primo caso per esempio si mescolano due tipologie di vermut diverse mentre nel secondo viene utilizzato un vermut dry, creando un parallelo con il Martini Dry, cocktail dalla natura più “secca”.
Mint Julep
Molto fresco e adatto al periodo estivo, questo cocktail risale al 1700 circa quando iniziò a circolare negli stati del sud degli USA come toccasana medicinale. La versione originale prevedeva l’uso del rum, molto più diffuso all’epoca del whisky, oggigiorno però è stato modificato per rispecchiare i nuovi gusti americani e viene realizzato con 6 cl di whisky, zucchero, acqua e germogli di menta.
Per la sua preparazione avrete bisogno di un bicchiere tumbler classico, nel quale mettere zucchero, menta e acqua e iniziare a schiacciare il tutto con un pestello. Solo quando avrete estratto i sapori degli ingredienti potrete aggiungere zucchero e whisky, con un cucchiaino di zucchero per addolcire ulteriormente. Guarnite con qualche foglia di menta e servite ai vostri assetati ospiti.
Irish Coffee
Concludiamo la nostra lista con uno dei cocktail ritenuti tra i più gustosi, apprezzabile anche da chi non ha una particolare competenza in fatto di whisky. L’Irish Coffee nasce in Irlanda agli inizi del 1940, secondo alcuni sarebbe stato creato a Shannon mentre per altri a Foynes. Questa è forse la più accreditata e parla del cuoco Joe Sheridan che offriva ai viaggiatori un caffè con aggiunta di panna e whisky a cui aveva dato il nome di “Irish coffee”.
Per prepararlo avrete bisogno di 4 cl di whiskey irlandese, 9 cl di caffè, zucchero di canna e panna montata. In un bicchiere aggiungete zucchero e caffè espresso, mescolando bene in modo da sciogliere i grani, versate dunque il whisky e aggiungete la panna in modo delicato sulla cima senza mescolare.
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