Il miglior whisky

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

 

Conclusione

 

 

Le nostre selezioni dei migliori whisky

 

La bevanda in questione è una delle più apprezzate a livello internazionale e la proliferazione di brand può rendere difficile capire quale whisky comprare senza spendere il proprio denaro in modo incauto. Abbiamo dunque deciso di stilare una classifica dei migliori whisky del 2024 per aiutarvi in questa ardua impresa, vi invitiamo dunque a leggere attentamente le nostre recensioni per selezionare il prodotto più adatto alle vostre esigenze.

 

 

1. Lagavulin 16 Year Old Scotch Whisky Single Malt

 

Lo scotch whisky prodotto dal brand Lagavulin nella distilleria di Islay dal 1816, è uno dei più popolari nel settore. Oltre ad avere una confezione elegante, pensata per idee regalo da fare ad appassionati del liquore, ha anche un sapore inconfondibile, con una complessità e corposità superiore a tanti altri.

Il colore è ambrato mentre all’olfatto si avvertono note affumicate che si mescolano al sapore fruttato e chiudono su un finale torbato e con leggera propensione alla vaniglia. Invecchiato per 16 anni in botti di rovere precedentemente utilizzate per bourbon, come prevede la tradizione, il single malt Lagavulin è una delle offerte più interessanti della nostra classifica, punto di partenza perfetto per chi vuole assaggiare il vero whisky prima di dedicarsi a degustazioni più innovative e moderne.

I consumatori ne consigliano l’abbinamento con cioccolato fondente superiore al 70%, un mix ormai consolidato che potrebbe chiudere in bellezza una serata in compagnia di amici.

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2. Johnnie Walker Black Label Scotch Whisky

 

Il brand Johnnie Walker ha origine nel 1819 con l’omonimo fondatore del brand ma fu solo con il genio imprenditoriale del figlio Alexander che il loro Old Highland Whisky iniziò a diffondersi a macchia d’olio. Oggi, secoli dopo, si tratta di uno dei brand più immediatamente riconoscibili anche dai non appassionati. 

Il Black Label Scotch Whisky proposto in questa sede ha un aroma di frutti tropicali con note di vaniglia, mentre al palato si rivela corposo grazie alla maturazione avvenuta in botti di quercia. Il finale è affumicato come per i più classici, non rinuncia dunque ad accattivarsi i fan di vecchia data del liquore.

L’etichetta nera indica i 12 anni di invecchiamento, secondo i consumatori un tempo più che ragionevole per un whisky non esattamente pregiato ma che può comunque essere bevuto senza troppi rimpianti, anche per preparare cocktail unici e gustosi come il Godfather o il Peach Highball.

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3. Talisker 10 anni Scotch Whisky Single Malt

 

Invecchiato per 10 anni nelle botti di rovere sulla suggestiva isola di Skye, lo scotch whisky di Talisker è una garanzia grazie all’esperienza che caratterizza il brand. Attivo fin dal 1830, sfrutta una doppia distillazione che conferisce una configurazione unica. Tra le note si possono percepire la brezza marina e il pepe nero ma anche quelle agrumate che persistono sul finale.

Secondo gli utenti che hanno avuto modo di provarlo, si rivela un ottimo “entry point” per i neofiti, che potranno così farsi le ossa con un prodotto classico e corposo prima di passare a whisky più strutturati e con aromi innovativi.

Effettuando una comparazione con altri celebri brand, si rivela meno torbato e quindi il sentore di fumo lascia spazio al sale marino che è il vero elemento principe della produzione Talisker. Ottimo rapporto qualità/prezzo per chi sta cercando qualcosa dal costo contenuto o ha intenzione di fare un regalo gradito a un appassionato.

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4. Dalwhinnie 15 anni Scotch Whisky Single Malt

 

Capire come scegliere un buon whisky può essere difficile, soprattutto se non ne avete mai assaggiati svariati. Tuttavia esistono alcuni trucchi per evidenziare quello che potrebbe rientrare nelle vostre corde, come l’assenza di note torbate, generalmente quelle troppo forti che disturbano alcuni consumatori. 

Lo scotch prodotto da Dalwhinnie rientra proprio in questa categoria e si presenta vicino ai whisky giapponesi, fattore che gli è valsa la medaglia d’oro alla San Francisco World Spirits Competition.

Ha un gusto morbido, esaltato dalle note di erica, miele e vaniglia grazie all’invecchiamento per 15 anni in botti di quercia. Prodotto nelle Highland scozzesi, vanta l’uso di acqua pura proveniente dalla sorgente Allt-an-t’sluic, alta ben 600 metri.

La confezione si presenta in modo estremamente elegante, potrete quindi optare per l’offerta Dalwhinnie anche qualora siate alla ricerca di un’idea regalo. Alcuni utenti affermano inoltre che il sapore migliora dopo aver aperto la bottiglia, perdendo l’iniziale leggerezza e freschezza un po’ atipica per i whisky.

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5. Nikka Whisky from The Barrel 500 ml

 

Il miglior whisky sul mercato, ormai da diversi anni, è quello prodotto in Giappone. Potrebbe rappresentare una notizia scioccante per molti ma è davvero così e lo dimostrano i numerosi premi vinti dalle distillerie nipponiche. Il nuovo gigante della produzione mondiale, Nikka, propone il suo From The Barrel, con un aroma ricco di note floreali e frutta fresca. 

Al sapore si presenta corposo e, come spesso accade per i whisky giapponesi, lievemente dolce grazie a sentori di caramello, miele e vaniglia. Non è un torbato, quindi gli amanti della bevanda nella sua più classica accezione potranno inizialmente storcere il naso, tuttavia se siete alla ricerca di qualcosa di differente per allargare i vostri orizzonti, potreste scoprire un prodotto ricco di carattere con una gradazione alcolica da non sottovalutare, superiore a quella di molti altri whisky tradizionali.

Il Nikka From The Barrel è venduto in una elegante e minimalista confezione, ed è dunque perfetto come idea regalo.

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6. Laphroaig Whisky Scozzese Puro Malto 70 cl

 

Tra i whisky più venduti troviamo invece quello di Laphroaig, grazie anche a prezzi bassi che lo rendono accessibile a qualsiasi fascia di utenti, soprattutto chi cerca un prodotto classico senza puntare eccessivamente a sapori alternativi e innovativi.

Il liquore in questione è invecchiato 10 anni ed è la classica ricetta che Ian Hunter ha perfezionato 75 anni fa: il malto viene essiccato con fuoco di torba di Islay, in Scozia, che restituisce al Laphroaig il suo sapore ricco.

Al palato si possono avvertire immediatamente note affumicate potenti, seguite da un sottile retrogusto di alga marina che virano sulla dolcezza nella fase finale, lasciando così un sapore variegato. Il whisky è stato anche nominato come “miglior scotch single malt invecchiato 10 anni” nella bibbia di Jim Murray, attivo come recensore della bevanda da più di 25 anni. Un whisky, insomma, per veri appassionati.

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7. The Glenlivet Founder’s Reserve 70 cl

 

La distilleria Glenlivet, attiva con licenza ufficiale a partire dal 1824, è tra le più antiche a produrre scotch tramite malto della regione Speyside. Non si tratta del whisky più economico che potete acquistare ma è una spesa sostenibile alla luce della qualità delle bottiglie, soprattutto la Founder’s Reserve che segue in modo accurato il procedimento realizzato dal fondatore della distilleria George Smith.

Per produrre questo whisky viene usata la stessa acqua, gli stessi macchinari e gli storici barili di rovere americani “First Fill”, ovvero riempiti per la prima volta, insieme a quelli utilizzati precedentemente per la realizzazione di bourbon o altri liquori. In questo modo si conferisce alla bevanda lo stesso identico sapore ideato da Smith.

L’aroma è di agrumi e in particolare arance dolci mentre il sapore rivela un retrogusto di mela e pera, con una consistenza cremosa che indugia sul palato.

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8. Bowmore Scotch Whisky Single Malt 12 anni 70 cl

 

Bowmore è una delle distillerie più antiche di Islay, attiva nel campo da più di 240 anni, precisamente dal 1779. Fu la prima a ottenere la licenza per la realizzazione di whisky a Islay e la seconda in tutta la Scozia, non sorprende dunque che le sue produzioni siano tenute in gran conto tra gli appassionati. 

La bottiglia di whisky invecchiato 12 anni è uno dei punti forti della compagnia. Si presenta con un colore ambrato e al naso ha sottili note di limone e miele, bilanciate dall’affumicatura proveniente dalla torba. All’assaggio invece è morbido e pungente con sentori di cioccolato fondente, con il quale si accompagna alla perfezione.

Secondo i pareri espressi dai consumatori è un torbato adatto anche a chi non ama i classici poiché i sentori di affumicatura non sono eccessivi, rivelandosi dunque ottimo anche come primo whisky. Vincitore di svariati premi, sia alla San Francisco World Spirits Competition sia all’International Spirit Challenge, è un liquore complesso ma bilanciato.

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9. Ardbeg 10 anni Old Whisky 70 cl

 

I whisky di Islay sono numerosi e tutti con qualità e caratteristiche individuali che permettono agli appassionati di scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. Tra le offerte troviamo anche quella della distilleria Ardbeg, fondata nel 1815 e attiva ancora oggi con il suo whisky invecchiato 10 anni. 

È ufficialmente riconosciuto dagli appassionati come uno dei prodotti dall’aroma più torbato, mitigato solo da lime e pepe nero. Al palato esplode in mille sapori, da note di pera, limone e cannella, lasciando sul finale un retrogusto di caffè e mandorle tostate.

Non si tratta di un whisky per tutti e prima di approdare su Ardbeg bisogna almeno aver fatto esperienza con offerte un po’ più classiche. Per tutti gli altri consumatori, che invece non vedono l’ora di assaggiare il prodotto, è possibile scoprire dove acquistare l’Old Whisk in questione semplicemente cliccando sul link in basso che vi riporterà alla pagina del venditore.

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10. The Macallan Amber Whisky 70 cl

 

Tra i whisky venduti online che abbiamo avuto modo di analizzare, quello di The Macallan è uno dei più costosi. L’Amber scotch single malt, per ottenere il suo classico colore è invecchiato in due tipologie di botti differenti, quelle “First Fill”, ovvero riempite per la prima volta e le botti refill di quercia americana usate precedentemente per realizzare sherry.

Trattandosi di un non torbato, potrebbe rivelarsi un’ottima scelta anche per gli utenti che vogliono assaggiare un whisky eccezionale dalle note estremamente fruttate. All’apertura sprigiona un odore di vaniglia a cui si mescolano uva passa, limone e cannella, ripresi poi immediatamente all’assaggio dal palato.

Sul finale è invece lungo e asciutto, chiudendo l’esperienza con note di frutti rossi. Si rivela comunque un whisky adatto solo a chi ha un budget medio/alto da investire, oppure per un regalo importante da fare a un amico.

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Origine e uso

 

Storia

Il whisky è una delle bevande alcoliche più famose nel mondo, quella che ha acquisito una fama internazionale e dai produttori storici è riuscita a insinuarsi e mettere radici anche in paesi estremamente lontani dal luogo di origine. Il metodo di distillazione sembra sia stato scoperto addirittura dai persiani nel primo millennio Avanti Cristo ma fu solo con le popolazioni arabe che, costruendo l’alambicco, riuscirono a ottenere alcolici simili a quelli che abbiamo oggigiorno.

Per quanto riguarda la creazione del whisky, sembra che i primi tentativi furono messi in pratica dai monaci irlandesi dediti al culto di San Patrizio anche se non vi sono conferme documentate. Il primo testo che ne parla è della fine del 1400 ed è stato rinvenuto in Scozia, dove si parla di produzione di aqua vitae.

Per questo motivo esiste una lunga diatriba tra scozzesi e irlandesi per la paternità della bevanda e anche il nome stesso, se prestate attenzione alle lettere, è differente. Con il termine “whisky”, infatti, si intendono i distillati prodotti in Scozia e Canada, mentre con “whiskey” ci si riferisce a quelli irlandesi e statunitensi. 

Non cambia però solo il nome, anche il sistema di distillazione è leggermente differente. Quello scozzese, infatti, viene distillato per due volte, mentre quello irlandese tre. La procedura diversa è data dagli ingredienti, il primo infatti usa malto d’orzo mentre il secondo orzo non maltato.

Dai paesi occidentali, il whisky è poi approdato anche in Giappone, prodotto per la prima volta in Hokkaido nelle prime decadi del 1900. Attualmente si tratta della nazione che detiene il record per quanto riguarda le migliori bevande del genere.

 

Mix

Alcuni puristi inarcherebbero un sopracciglio a sentire di mescole che prevedono l’utilizzo di whisky. Generalmente la bevanda va consumata liscia oppure on the rocks, ovvero con l’aggiunta di ghiaccio. 

Tuttavia, i cocktail a base whisky esistono eccome e tra i più popolari troviamo l’immancabile Irish Coffee. Secondo la tradizione, si tratta di un mix creato nell’aeroporto di Foynes, dove il barman Joe Sheridan mescolò 4 cl di whiskey, 9 cl di caffè americano, un cucchiaino di zucchero e panna a concludere. Una preparazione dolce e gustosa che ha conquistato i consumatori.

Altro popolare cocktail è il Manhattan, creato secondo la storia che lo vede partecipe nel 1874 durante una festa tenutasi al Manhattan Club. Per creare perfettamente questo mix bisogna utilizzare 5 cl di whiskey, 2 cl di vermut e qualche goccia di angostura per colorare il tutto. In conclusione, si aggiunge una ciliegia per decorare.

 

Conservazione

I distillati chiusi solitamente non vanno incontro a deterioramento, tuttavia una volta aperta, la bottiglia di whisky questa dovrà vedersela con luce, aria e temperatura che potrebbero modificarne colore e sapore.

Il processo chimico principale è quello dell’ossidazione, con conseguente riduzione di aromi e corposità. Generalmente si consiglia di consumare la bottiglia entro un anno dall’apertura, con soglie di tolleranza più o meno alte in base al brand. 

Esistono però alcuni piccoli accorgimenti per far sì che la bottiglia duri di più. Innanzitutto bisogna evitare la luce diretta del sole, magari posizionandola all’interno di una vetrinetta o un mobile, anche la temperatura gioca un ruolo fondamentale e non dovrà subire sbalzi importanti, preferibilmente un luogo fresco ma non troppo umido. Infine, non si tratta di vino, quindi non posizionate la bottiglia in orizzontale poiché il liquore a contatto con il tappo potrebbe alterare le sue proprietà.

 

Valore nutrizionale

Concedersi un bicchiere di whisky di tanto in tanto non è un problema, tuttavia quando il consumo diventa giornaliero bisogna prendere in considerazione anche altri fattori come per esempio le calorie ingerite e l’apporto energetico che la bevanda è in grado di fornire. Parliamo di circa 250 kcal per 100 ml, con una notevole quantità di alcol pari a 35 grammi. Tali valori non ci permettono di considerare il whisky un liquore “salutare”. Attenzione quindi a eccedere con il consumo.

Bere responsabilmente

Se non siete abituati al consumo di whisky o lo state assaggiando per la prima volta, sarebbe opportuno evitare di mettersi alla guida anche se avete bevuto un solo bicchiere. Questo perché innanzitutto non conoscete la vostra soglia di tolleranza e, soprattutto, perché la legge parla chiaro e potrete andare incontro al ritiro della patente o conseguenze molto più gravi. 

Il consumo eccessivo di alcol è dannoso anche qualora restiate in casa e non è consigliato bere diversi bicchieri di whisky se non siete abituati. I danni dell’alcol all’organismo sono numerosi e non bisogna mai eccedere, in nessun caso. Bevete dunque sempre con cognizione di causa e in modo responsabile.

 

 

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