Dieci birre realmente italiane

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

“Chi beve birra, si addormenta presto; colui che dorme a lungo, non pecca; chi non pecca, entra in Paradiso. Dunque, beviamo birra” – Martin Lutero

 

 

La birra rientra tra le bevande alcoliche più consumate al mondo, collocandosi al terzo posto, in termini di popolarità, dopo l’acqua e il tè. Ma di tutti i marchi che troviamo solitamente al supermercato e percepiamo come italiani, quanti secondo voi sono realmente prodotti nel nostro Paese? Scopriamolo insieme.

 

Chiara, ambrata o scura, la birra rappresenta oggi la nuova frontiera del bere italiano, tanto è vero che la nostra penisola vanta oggi più di settecento birrifici artigianali, con il conseguente aumento delle coltivazioni locali di luppolo e orzo per garantire un prodotto di qualità, senza cadere nel ginepraio della produzione di massa.

Sembra, quindi, che sulla questione “birra italiana”, l’esterofilia che spesso la fa da padrona nelle scelte degli italiani non abbia ancora del tutto preso il sopravvento, facendoci ben sperare in un futuro aumento di birre prodotte in stabilimenti presenti sul suolo nazionale e con ingredienti coltivati esclusivamente in Italia.

Ciò premesso, c’è un altro aspetto ugualmente rilevante da considerare: tra tutti i marchi di birra che si trovano abitualmente sugli scaffali dei supermercati, quanti sono veramente italiani? Se è vero che la maggior parte dei brand storici nati nel nostro Paese continua a produrre in stabilimenti italiani, diversa è la questione relativa alla titolarità delle aziende, visto che molte di queste sono state acquisite negli anni da multinazionali straniere.

Prendiamo, ad esempio, il gruppo Peroni: fondata a Vigevano nel 1846, per anni è stato una delle più importanti aziende italiane produttrici di birra, sbandierando con orgoglio la propria identità nazionale fino a quando è stata acquisita dalla multinazionale francese Danone nel 1988 e, successivamente, da Anheuser-Busch InBev. Oggi la proprietà della birra Peroni appartiene al gruppo giapponese Asahi Breweries, per cui di “italiano” le rimane solo il nome.

Sfortunatamente per il made in Italy, la Peroni non è l’unica birra industriale a non poter più sventolare bandiera tricolore, visto che la stessa sorte è toccata anche ad altri birrifici storici, tra cui Moretti e Ichnusa, appartenenti al gruppo Heineken da oltre vent’anni, e Poretti, rilevata dalla danese Carlsberg nel 1982.

Tuttavia, non è il caso di rassegnarsi perché esistono comunque aziende che sono sopravvissute all’acquisizione selvaggia da parte delle multinazionali straniere e che hanno oggi una valenza internazionale degna di nota. Quella che vi proponiamo qui di seguito è una lista delle dieci migliori birre italiane (realmente italiane!) che hanno riscattato l’orgoglio Nazionale, ormai perso da diverso tempo.

E se non avete sottomano uno spillatore per birra procuratevene uno, perché dopo aver letto la nostra classifica verrete colti dall’impulso irrefrenabile di comprarle e stapparle tutte.

 

10. Baladin Terre Riserva Teo Musso 2010

Al decimo posto della nostra lista di birre italiane troviamo la Baladin Terre 2010, prodotta dall’omonimo birrificio agricolo artigianale, fondato nel 1996 da Teo Musso. Realizzata esclusivamente con riso “nerone” coltivato da Cascina Belvedere e orzo 100% italiano, è una birra ad alta fermentazione di colore marrone intenso e dal retrogusto leggermente amaro. Le note maltate di caramello e frutta sotto spirito invitano subito al sorso, soddisfando pienamente il palato grazie ai toni legnosi marcati che vengono stemperati dagli avvolgenti sentori di uva sultanina e cioccolato.

9. Helles Benaco 70

Sebbene il nome possa trarre in inganno, anche la Helles Benaco 70 rientra tra le birre nostrane più popolari e conosciute in Italia come all’estero. Il colore paglierino e le note erbacee percepite avvicinando il bicchiere al naso fanno da preludio a un sapore intenso e piacevole che viene ulteriormente esaltato da un retrogusto amaro intenso e di grande persistenza aromatica.

 

8. Torrechiara Panil Barriquée

Tra i birrai più fedeli al movimento nazionale va sicuramente menzionato Renzo Losi, fondatore del birrificio parmense Torrechiara e uno dei maggiori pionieri della cultura birraria artigianale italiana. Tra le sue birre famose troviamo la Panil Barriquée, prodotta a partire da alcune barrique dell’azienda vinicola di famiglia per ottenere una birra affinata in legno dal gusto gradevolmente acido perché trattata con batteri lattici.

 

7. Torrechiara Panil Enhanced

Da provare anche la Panil Enhanced, sempre a marchio Torrechiara, che ricorda i vini bianchi della tradizione italiana in virtù dell’alta gradazione alcolica e dell’utilizzo di lieviti per la spumantizzazione.

6. Doppio Malto Jingle Beer

​La Jingle Beer prodotta dal birrificio Doppio Malto è una specialità brassicola a bassa fermentazione che si ispira allo stile Doppelbock inventato nel 1929 dai monaci produttori della birra Paulaner in Germania. Con una gradazione alcolica importante (7,9% vol.) e una schiuma cremosa color cappuccino, si presenta con un colore mogano intenso e un persistente profumo di malto tostato che sia al naso sia al palato ripropone le fragranze agrodolci di prugna, frutta sciroppata, caramello e miele scuro, con vaghi sentori di caffè e cioccolato che le conferiscono un sapore equilibrato e deciso.

 

5. Castello Lager Premium

Tra i nomi di birre italiane che hanno saputo ritagliarsi un posto d’onore nella tradizione brassicola del nostro Paese segnaliamo anche la birra Castello Pedavena Lager Premium, prodotta da uno dei birrifici più storici d’Italia. Caratterizzata da un gusto equilibrato, fresco e gradevolmente speziato, con una media gradazione alcolica che le conferisce rotondità e pienezza al palato, si fa apprezzare per le intense note luppolate e il retrogusto amaro ben strutturato che rende ogni sorso un vero piacere.

 

4. Montegioco La Mummia

Prodotta dall’invecchiamento della Runa in barrique (ex Barbera Bigolla di Walter Massa), la birra Mummia a marchio Montegioco si contraddistingue per lo spiccato aroma agrumato di cedro e pompelmo con intensi sentori legnosi dovuti all’affinamento in botte. Il sapore è fresco e ben strutturato, con una inaspettata nota sapida nel finale.

3. Menabrea Bionda Premium Lager

Menabrea Forst è un altro antico birrificio italiano, la cui sede storica si trova a Biella, in Piemonte. Sotto questo marchio vengono prodotte numerose birre che si fanno apprezzare per il gusto equilibrato e il carattere deciso, tra cui spicca in particolare la Bionda Premium Lager. Il colore paglierino viene sormontato da una copiosa schiuma bianca e vellutata, mentre i sentori floreali e fruttati le conferiscono un sapore pieno e raffinato, con un finale amaro ed erbaceo molto persistente.

 

2. Porta Bruciata Larkin Street

Di ispirazione americana, la Larkin Street dell’azienda italiana Porta Bruciata è una birra double IPA dal retrogusto secco e invitante, con un profumo spiccato di agrumi e frutta tropicale. Il sorso bilanciato, amaro e persistente soddisfa pienamente le aspettative nella fase gustativa grazie a un sapore inizialmente intenso che abbandona velocemente il palato lasciando il posto a una piacevole freschezza balsamica che ben si addice alle calde serate estive.

1. Pedavena Birra Dolomiti Speciale

And the winner is… di nuovo un prodotto Pedavena, ovvero la birra Dolomiti Speciale dal gusto leggermente amaro e colore chiaro con riflessi oro intensi. I lunghi tempi di fermentazione ne esaltano la componente aromatica, regalando un gusto pieno e leggermente fruttato che si fa apprezzare anche dai palati più esigenti e la rende adatta a numerosi abbinamenti gastronomici.

 

 

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