Principale vantaggio
Quando si acquista Dom Pérignon si sceglie innanzitutto un metodo di vendemmia specifico, che prevede l’utilizzo di uve di una sola annata, seguendo il modello creato dal monaco benedettino Pierre Pérignon. La qualità, quindi, è la prima preoccupazione dei produttori.
Principale svantaggio
Non ha un costo contenuto e le bottiglie, essendo in quantità limitate, continuano ad aumentare di prezzo nel tempo. Dovrebbero prendere in considerazione questo champagne solo gli utenti appassionati che conoscono bene la storia e l’importanza del brand.
Verdetto: 9.6/10
Il Dom Pérignon è uno champagne per veri intenditori, se volete puntare all’esclusività e desiderate aggiungere alla vostra collezione un prodotto impeccabile sotto tutti i punti di vista, allora non potete rinunciare alla bottiglia millesimata proveniente dalla vendemmia del 2009.
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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Pierre Pérignon
Quando si parla di champagne, il primo nome che viene in mente è Dom Pérignon, tale è l’impatto che questo brand ha avuto nell’immaginario collettivo. Ma chi si nasconde dietro questo nome e perché è così famoso? Per scoprirlo bisogna fare un passo indietro nella storia di 300 anni, precisamente verso la fine del ‘600, periodo in cui era attivo il monaco benedettino Pierre Pérignon.
Nel 1668, quando aveva 30 anni, il monaco venne trasferito nell’abbazia di Saint Pierre d’Hautvillers dove restò per tutta la vita fino al 1715, anno della sua morte. In questo lungo periodo Pérignon si occupò di svariati compiti tra cui anche l’organizzazione e la gestione della terra, delle coltivazioni e dei liquori prodotti come da consuetudine dai monaci.
A questa figura, secondo una delle varie leggende, è attribuita la vera e propria invenzione dello champagne, nonché l’uso dei tappi di sughero per sigillare le bottiglie e permettere così che la bevanda si conservi al meglio.
Il brand Dom Pérignon, oggi detenuto dalla Moet & Chandon, realizzò la prima vendemmia in tempi recenti, si parla del 1921 con commercializzazione delle prime bottiglie nel 1936. Tuttavia la differenza rispetto ad altri brand non è solo nel nome prestigioso ma anche nella scelta delle uve, che provengono unicamente dagli anni di vendemmia migliori e non vengono mescolate a quelle di altre annate.
Vintage
Quando si legge la sigla Dom Pérignon, si può essere sicuri che si tratti di un vino millesimato e la ricerca della qualità è tale che non vengono realizzate bottiglie se la vendemmia non è all’altezza delle aspettative, ogni prodotto è dunque estremamente prezioso e curato nei minimi dettagli.
In media si parla di una produzione di cinque milioni di bottiglie per ogni annata, dopo la raccolta delle uve però il processo non termina qui poiché il prodotto viene invecchiato e devono trascorrere otto anni prima che questo possa raggiungere i consumatori. Le bottiglie in vendita, che potete acquistare tramite i link nella nostra pagina, risalgono alla vendemmia del 2009 e sono accompagnate da un astuccio elegante che gli appassionati e i collezionisti vorranno sicuramente conservare come ricordo.
Tale dettaglio aggiuntivo accresce esponenzialmente il valore della bottiglia qualora vogliate fare un regalo gradito ad amici e parenti, d’altronde con un millesimato Dom Pérignon il successo è assicurato.
Composizione
Per la realizzazione dello champagne si rispettano gli equilibri stabiliti da Pierre Pérignon, che aveva già evidenziato nelle Chardonnay e Pinot Noir le uve migliori per la produzione di questa bevanda. Le quantità prevedono 55% delle prime e 45% delle seconde, attentamente rispettate in ogni annata. Quella del 2009 è stata inizialmente preoccupante, per le temperature elevate che hanno fatto inizialmente temere per il peggio, rischiando una maturazione eccessiva delle uve, tuttavia al momento della vendemmia tutto è andato per il meglio, dando vita a un prodotto dal colore classico, giallo paglierino, che emana profumi di pompelmo, agrumi e pesca.
Al palato rispecchia le note aromatiche con sapori fruttati e una consistenza vellutata, con un finale elegante e pulito. Chi non vuole consumare subito la bottiglia può conservarla per gli anni a venire, tuttavia la possibilità di rovinare un prodotto così costoso è sempre dietro l’angolo. Seguire tutti i consigli di base è vitale ma è bene sapere che ciò non scongiura il rischio del “sapore di tappo”.
Assicuratevi dunque che la bottiglia sia in posizione orizzontale, per bagnare il sughero ed evitare che lasci passare aria, mantenendo al tempo stesso una temperatura costante di 10° C, con umidità superiore al 50%.
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