Come fare la birra in casa: consigli per principianti

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Sapevate che fare la birra in casa è possibile? Se anche voi volete cimentarvi nella birrificazione casalinga, nel nostro articolo troverete molti spunti e consigli su come autoprodurre un’ottima birra artigianale in grado di soddisfare anche il più esigente dei palati.

 

Come già anticipato nella parte introduttiva, oggi vi spiegheremo come si prepara una perfetta birra fatta in casa, illustrandovi le tre tecniche di birrificazione che partono dal livello base fino ad arrivare a quello più avanzato.

Prima, però, di dare il via alle danze è bene precisare che l’homebrewing è un hobby che richiede passione, esperienza e dedizione per realizzare una bevanda artigianale capace di soddisfare il palato di intenditori e neofiti. Pertanto, vi invitiamo a non mollare anche qualora i risultati iniziali non fossero quelli sperati, poiché con un po’ di pratica alla fine riuscirete a produrre la vostra birra homemade in modo semplice e con molte soddisfazioni.

Siete pronti per iniziare? Allora, mettetevi comodi e godetevi la nostra guida all’homebrewing che vi porterà per mano nell’affascinante mondo della birrificazione con metodo All Grain.

 

Le tre tecniche per diventare homebrewer

La birra è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto a base di malto d’orzo, che viene poi aromatizzato e amaricato con il luppolo. Ciò premesso, partiamo subito dal concetto che fare la birra in casa è facile, semplice ed economico, quindi si tratta di un hobby alla portata di tutti.

Come già detto all’inizio, esistono tre tecniche di birrificazione che si contraddistinguono sia per gli ingredienti utilizzati sia per le procedure necessarie per la produzione. La prima è la tecnica All Grain che prevede una fase iniziale di preparazione del mosto, ossia la base zuccherina realizzata con acqua e una o più tipologie di malto. Questo è il momento più importante di tutto il processo di birrificazione perché definisce molte delle caratteristiche che avrà la birra finita, come il corpo, la schiuma, il colore, il tenore alcolico e una buona percentuale del profilo aromatico.

Dopo aver preparato il mosto si aggiunge il luppolo, le cui resine amare, oltre a fungere da conservante naturale, sprigionano una serie di aromi specifici che sono tipici di alcuni stili di birra. Una volta luppolato il mosto, si passa alla fermentazione mediante l’addizione di speciali lieviti incaricati della trasformazione degli zuccheri fermentabili in alcol e anidride carbonica, oltre a produrre tutta una serie di sottoprodotti che conferiranno alla bevanda aromi e gusti specifici.

Questi lieviti si disattivano non appena la fermentazione sarà conclusa, ma dal momento che la birra ottenuta è ancora bella lontana dall’avere le caratteristiche che conosciamo bene, per conferirle la classica frizzantezza occorrerà inserire nelle bottiglie anidride carbonica, operazione che nel caso dei prodotti commerciali viene eseguita meccanicamente mentre per quelli artigianali fatti in casa avviene in modo naturale aggiungendo dei nuovi zuccheri fermentabili che riattiveranno i lieviti liberando CO2.

La seconda tecnica, ossia quella dei malti preparati, è di gran lunga più semplice rispetto alla precedente proprio perché prevede l’utilizzo di malti concentrati in cui la fase iniziale di preparazione del mosto e della luppolatura è già stata effettuata dalla malteria. In questo caso, quindi, basterà semplicemente aggiungere acqua e zucchero per ottenere il malto pronto per la fermentazione, l’imbottigliamento e la maturazione, che si svolgeranno nello stesso identico modo della tecnica All Grain.

Infine, un terzo metodo per fare la birra in casa prende il nome di tecnica “E+G”, che è l’abbreviazione di “Estratto + Grani”. Questo significa che per ottenere il mosto come base viene utilizzato dell’estratto di malto che, a differenza di quello ricavato con il metodo precedente, non è luppolato e necessita, pertanto, di essere arricchito in aroma e sapore mediante l’aggiunta di un infuso di grani speciali che favorirà la luppolatura.

Quindi rispetto ai malti preparati, che permettono di produrre unicamente gli stili che si trovano in commercio, con la tecnica E+G sarà possibile personalizzare le ricette riuscendo a produrre praticamente qualsiasi tipo di birra.

 

Come fare la birra artigianale in casa con il metodo “All Grain”

Fase 1: preparazione del mosto

Il primo passaggio per fare la birra in casa consiste nel preparare il mosto, costituito da acqua, malto e luppolo. Questo step si suddivide a sua volta in tre fasi specifiche: per prima cosa si procede con la sfarlatura, ossia la frantumazione del chicco senza però ridurlo in farina, dopodiché si passa all’ammostamento, che consiste nel far bollire il malto macinato in acqua, portandolo a una temperatura compresa tra 50 e 80°C.

Al termine della bollitura, occorrerà filtrare il composto per consentire l’apertura di tutti i grani e farlo bollire nuovamente con dell’altra acqua posta a bollire. Trascorso il tempo necessario si aggiunge il luppolo, che conferirà alla bevanda il caratteristico retrogusto amaro. Durante la fase di bollitura si consiglia, inoltre, di misurare il pH del liquido – che dovrebbe avere un valore compreso tra 5,2 e 5,5 – mediante l’utilizzo di un pHmetro per tenere sotto controllo l’acidità del mosto e ottenere così un’ottima birra.

Fase 2: il lievito

Una volta terminata la bollitura e fatto raffreddare il liquido, si aggiungere il lievito per favorire la fermentazione e la conseguente trasformazione degli zuccheri contenuti naturalmente nel mosto in alcol grazie all’attivazione degli enzimi proteolitici beta-amilasi.

Se si utilizza un lievito secco sarà necessario reidratarlo con un po’ di acqua tiepida prima di aggiungerlo al composto, mentre se si vuole usare lo “starter” – ossia una miscela a base di malto, acqua e lievito – andrà preparato in anticipo (circa 20 o 36 ore prima) e conservato in un contenitore ermetico fino al momento di addizionarlo al mosto.

 

Fase 3: la fermentazione

Dopo aver aggiunto il lievito, si passa alla fase più lunga e delicata di tutto il processo di homebrewing, ossia la fermentazione. Una volta scelto un ambiente buio e ben riparato da fonti di calore e umidità in cui mettere il mosto di malto e luppolo a riposare, il processo fermentativo si completerà in circa 7/10 giorni, trascorsi i quali sarà necessario eliminare le impurità e i residui depositati sul fondo e analizzare la densità del preparato mediante l’uso di un apposito rifrattometro per valutare se proseguire con la fermentazione per qualche altro giorno o passare alla fase successiva.

 

Fase 4: l’aggiunta di zuccheri

Dal momento che al termine della fermentazione la birra risulta ancora piatta, si dovrà avviare la cosiddetta “carbonazione” addizionando alla bevanda già fermentata e imbottigliata una certa quantità di zuccheri per riattivare i lieviti e liberare l’anidride carbonica che conferirà alla birra la sua caratteristica frizzantezza.

Fase 5: imbottigliamento e maturazione

Infine, prima di versare la bevanda nei bicchieri per birra, dopo l’imbottigliamento sarà necessario attendere altre due o tre settimane in modo che avvenga la completa maturazione del preparato, conservando le bottiglie a una temperatura compresa tra 16 e 22°C.

 

 

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