Quattro modi per usare il ginepro in casa

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Le bacche di ginepro, così come l’olio, trovano diversi usi: si va dalla cura del corpo alla preparazione di gustose ricette e naturalmente c’è anche il gin fatto in casa.

 

Il ginepro è conosciuto soprattutto per essere l’ingrediente che non deve mai mancare nei gin venduti online, a differenza dei cosiddetti botanicals che possono essere diversi a seconda della ricetta. Ma il ginepro può trovare anche altri impieghi, soprattutto casalinghi ed è proprio questi che andremo a investigare. 

Prima però, vediamo le caratteristiche della pianta: è un arbusto sempreverde che fiorisce in primavera, i frutti, detti anche bacche, inizialmente sono verdi ma scuriscono progressivamente durante la maturazione. Le sue origini sono da ricercarsi in Europa settentrionale. Da noi si trovano piante di ginepro sull’Appennino e in Sardegna. Il ginepro è venduto in due forme: bacche oppure oli essenziali e ha un odore aromatico molto intenso.

 

In cucina

Ben prima di essere usato per la produzione del gin, il ginepro trovava impiego sia tra gli antichi greci sia tra i romani. Questi ultimi, in particolare, lo usavano anche in cucina. A riguardo vale la pena citare Marco Gavio Apicio, un gastronomo romano vissuto tra il I e II secolo a.C. che riteneva il ginepro una delle spezie fondamentali per la sua cucina. Evidentemente oggigiorno il ginepro non è più ritenuto una di quelle spezie che non possono mancare in cucina, tuttavia ci sono interessanti ricette che lo richiedono. 

Possiamo fare qualche veloce esempio. Il ginepro ben si sposa con l’agnello fatto all’arrosto e accompagnato da una salsa all’aceto balsamico con chiodi di garofano, zenzero in polvere, cannella e le bacche di ginepro schiacciate. Vediamo la preparazione di questa salsa. Dopo aver messo insieme tutti gli ingredienti in una pentola fate cuocere a fiamma bassa fin quando l’aceto non comincia a bollire, aggiungete del miele e mescolate fino a farlo incorporare con il preparato. Riaccendete il fuoco, sempre a fiamma bassa e lasciate cuocere mescolando di tanto in tanto finché il volume della salsa non si dimezza. Filtrate e fate raffreddare.

Un altro uso che ci arriva direttamente dagli antichi greci e romani e quello di usare le bacche  e i rametti di ginepro per profumare gli ambienti, per essere più precisi il ginepro si rivela essere un ottimo incenso, dunque se non vi dispiace usare l’incensiere, questa può essere un’idea per dare un odore particolare alla casa.

Come olio

L’olio di ginepro trova tante applicazioni grazie alle sue innumerevoli proprietà, per esempio è ottimo per dei massaggi rilassanti. È un valido antisettico e trova impiego nella medicina omeopatica come antinfiammatorio. Fa bene alla pelle sulla quale svolge un’azione depurativa e astringente. Ovviamente l’olio di ginepro è consigliato anche per l’aromaterapia, basta una goccia nel diffusore ambientale. 

Alcune precauzioni da seguire. Ricordate che l’olio non va mai applicato sulla pelle se non precedentemente diluito con acqua in quanto potrebbe causare irritazioni, nei soggetti sensibili potrebbe provocare l’insorgere di reazioni allergiche e se ne sconsiglia l’uso alle donne durante la gravidanza, a chi soffre di problemi renali e ai bambini.

 

Il gin fatto in casa

Una guida su come usare il ginepro in casa non sarebbe completa senza un paio di ricette per la preparazione del gin tra le mura domestiche. Ve ne proponiamo due molto facili e che danno ottimi risultati. Vediamo gli ingredienti di cui avete bisogno per la prima ricetta. Ah non preoccupatevi, non dovete comprare un alambicco per la distillazione. 

Dicevamo gli ingredienti: 1 litro di vodka, 30 grammi di ginepro, 4 grammi di coriandolo, 2 grammi di radice di angelica, 1,5 grammi di scorza d’arancia, cardamomo e alloro in foglie secche nella misura di mezzo grammo, 1 grammo di camomilla e altrettanto di liquirizia. Questo è il procedimento da seguire. 

Il ginepro va fatto macerare 24 ore nella vodka. In un mortaio pestate i restanti ingredienti e lasciale in infusione per uno o due giorni a seconda che vogliate ottenere un aroma più speziato o meno. Terminato il processo di infusione, servendovi di una carta filtro, filtrate il gin. In base al numero di filtraggi che si fanno si incide sul colore e sull’aroma, in altre parole, più chiaro diventa il gin e meno aromatico sarà. Aggiungiamo che ciò dipende anche dalle maglie del fritto. 

Passiamo alla seconda ricetta. In questo caso vi servono 750 ml di vodka, bacche di ginepro, semi di coriandolo, cardamomo, pepe in grani, cannella, buccia d’arancia e di limone. In un barattolo adeguatamente sterilizzato mettete due cucchiai di bacche di ginepro, due baccelli di cardamomo, due grani di pepe, un cucchiaio di semi di coriandolo, ½ bastoncino di cannella e coprite tutto con la vodka. 

Mettete il contenuto in un luogo fresco e lontano dalla luce per 24 ore poi inserite le bucce di arancia e limone (1,5 g per buccia), attenzione anche non ci sia la parte bianca perché rende tutto amaro. Lasciate tutto così per altre 24 ore ma non dimenticate di dare una agitata al barattolo. È il momento di filtrare il gin, va bene la carta filtro oppure un setaccio. Mettete al riposo il gin e ripetete il filtraggio dopo un paio di giorni.

Come avete visto nessuna delle due ricette presenta significative difficoltà e potete anche divertirvi a sperimentare aggiungendo o sostituendo botanici. Ricordate, però, che l’unica cosa che non deve mai mancare per il vostro gin è il ginepro.

 

 

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