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Il miglior limoncello

 

 

Le nostre selezioni dei migliori limoncelli

 

Con la seguente classifica abbiamo selezionato per voi i migliori limoncelli del 2024, analizzando i commenti degli utenti che hanno avuto modo di provarli, offrendovi così recensioni imparziali che possano aiutarvi a capire come scegliere un buon limoncello, sia per un’idea regalo, sia per il consumo casalingo, senza sperperare inutilmente il vostro denaro.

 

 

1. Villa Massa Limoncello liquore di limone di sorrento 0,7l

 

Il limoncello proposto da Villa Massa è uno dei più venduti sul mercato, si piazza dunque in prima posizione per la lunga tradizione con cui viene prodotto il liquore. L’azienda, infatti, punta molto sulla creazione del limoncello usando solo limoni di Sorrento I.G.P., che vengono poi lavorati nel rispetto della tradizione ma con tecniche di produzione moderne. 

I limoni raccolti a mano vengono dunque lavati, asciugati e pelati dal macchinario per ottenere delle bucce sottili, lasciate poi in infusione in alcool puro. La ricetta familiare è antica e risale al 1890, tramandata di madre in figlia, pertanto puntare sul limoncello di Villa Massa significa assaggiare lo stesso liquore prodotto nella zona più di un secolo fa. 

Il costo è contenuto e, se effettuiamo una rapida comparazione con altre bottiglie vendute sul mercato, inoltre, si può notare anche un design più ricercato e che rende il prodotto una buona idea regalo per appassionati di liquori.

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2. Limoncello di Capri Molinari 4015223 liquore 1l

 

A convincere i consumatori non è stato solo il sapore del prodotto Molinari ma anche i prezzi bassi a cui sono vendute le singole bottiglie da 1 litro, un contenuto superiore dunque rispetto alla concorrenza pur mantenendo un costo contenuto.

Si rivela dunque il limoncello più economico della nostra lista, con una gradazione alcolica pari a 32%, rientrando dunque perfettamente nella soglia dei limoncelli sul mercato. Il prodotto può essere utilizzato sia in situazioni conviviali, magari per concludere un pranzo o una cena insieme a parenti o amici ma può anche essere sfruttato per la preparazione di dolci o perché no, persino gelati qualora abbiate un elettrodomestico adatto allo scopo. 

L’unico punto a sfavore è la bottiglia, dalla forma non troppo ricercata, che potrebbe non essere il massimo come idea regalo, anche perché priva di una vera e propria confezione che impreziosisca l’articolo. Negli ingredienti è riportata la presenza di limoni di Sorrento I.G.P., segno di qualità.

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3. Distilleria Petrone Limoncello 100% naturale Magnum

 

La distilleria Petrone fu fondata nel 1858 e da allora l’azienda napoletana si è dedicata alla produzione di liquori tra cui troviamo proprio il Limoncello 100% naturale, realizzato seguendo un’antica ricetta che prevede l’infusione di bucce di limone in alcool della migliore qualità.

I limoni provengono dalla Zona Cementara della riviera Domizia, una zona alternativa rispetto alla classica costiera amalfitana o sorrentina ma scelta appositamente dalla distilleria Petrone per il terreno di origine vulcanica. Non sono aggiunti, inoltre, additivi, conservanti o acido ascorbico, per un prodotto quanto più genuino possibile. 

La gradazione alcolica è pari al 33%, può essere dunque conservato senza problemi in congelatore per avere sempre a disposizione il liquore freddo, pronto per essere serviti a commensali e ospiti. Tra i prodotti venduti online, quello della distilleria Petrone è il prodotto più adatto come idea regalo grazie a un’etichetta vintage che ricorda un po’ quelle dei liquori d’epoca.

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4. Liquore Limoncello Piemme

 

Piemme è un’azienda attiva dal 1969 sul territorio della Costiera Amalfitana, molto apprezzata per la produzione di dolci tipici (in particolare il Babà) e il Limoncello. La cura per la creazione di questa bevanda è radicata nella tradizione, con una ricetta che si tramanda di famiglia in famiglia e perfezionata grazie alle moderne tecnologie.

Il Limoncello di Piemme infatti si distingue proprio per il suo sapore genuino, ottenuto grazie ad ingredienti naturali: i limoni vengono coltivati, raccolti e pelati seguendo procedure particolari, mentre l’imbottigliamento avviene nel laboratorio artigianale. 

Questa bevanda è perfetta per concludere un pasto o per accompagnare il dolce e il caffè, come anche per sorseggiare un bicchiere in un pomeriggio rilassato. Il colore acceso si rivela attraente e piacevole da vedere. Attenzione solamente alla gradazione alcolica della bevanda, specialmente se dovete guidare. Bastano uno o due bicchierini per far superare il limite consentito dalla legge.

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5. Naturischia – Limonì il Limoncello al limone verace di Ischia

 

Quando si pensa al Limoncello viene in mente la splendida Costiera Amalfitana e in particolare la bellissima Sorrento. In realtà questa bevanda ha una tradizione ben radicata in tutta la Campania, anche sulle isole, in particolare in quella di Ischia. Il Limonì viene prodotto con limoni ischitani che gli danno un gusto più verace, mantenendo comunque i toni dolci tipici di questo liquore. Si tratta di una bevanda ottima, specialmente se preferite un sapore più deciso e autentico. 

Si può bere liscio dopo un pasto, oppure sorseggiarlo con dolci e caffè per fare una pausa pomeridiana. Il prodotto si adatta molto bene per la preparazione di dolci, infatti viene spesso usato come guarnitura. Come tutti i limoncelli, anche questo ha una gradazione molto alta (30 %) quindi va bevuto con una certa moderazione, specialmente se dovete mettervi al volante.

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6. Pallini Limoncello liquore di limone 50cl

 

Ci spostiamo a Roma con Pallini, azienda fondata nel 1875, con una lunga storia nella produzione di liquori come appunto il limoncello e persino la sambuca. Il liquore di limoni è realizzato tramite infusione di bucce di limoni I.G.P., provenienti dalla costiera amalfitana, coltivati con metodi tradizionali e raccolti a mano.

La confezione è una delle più interessanti sul mercato poiché presenta una scatola che racchiude la bottiglia, rivelandosi quindi una eccellente idea regalo. Persino la bottiglia, sebbene sia da soli 50 cl, con un quantitativo di liquore inferiore agli altri prodotti qui analizzati, ha una conformazione degna di nota, con un lungo collo per una più precisa mescita.

Unica pecca è la gradazione alcolica, al di sotto di ciò che prevede lo standard per il limoncello, parliamo infatti di una concentrazione del 26%. Potrebbe dunque non essere sufficientemente forte per gli appassionati di questa bevanda ma rivelarsi una scelta ideale per chi vuole assaggiare il prodotto per la prima volta.

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7. Bottega Limoncino Limoncello con limoni di Sicilia 50 cl

 

L’azienda vinicola Bottega ha una lunga storia alle spalle, il capostipite della famiglia infatti coltivava la vite già nel 1600, segno di una gran competenza nell’ambito tramandata di padre in figlio. La fondazione vera e propria della compagnia, però, si fa risalire al 1977 e da allora si è ampliata la produzione non più del solo vino ma anche altri liquori, tra cui proprio il Limoncino Bottega. 

Per la realizzazione della bevanda vengono utilizzati limoni siciliani della tipologia Femminello, usando però una ricetta completamente diversa, con l’aggiunta di zucchero e grappa dopo la naturale infusione delle bucce di limone in alcol puro.

Una tipologia, dunque, che potrebbe dunque attirare alcuni consumatori che vogliono provare un liquore leggermente differente. Sicuramente però poco adatto a chi assaggia il limoncello per la prima volta e dovrebbe invece puntare a qualcosa di più classico per riuscire poi, in seguito, a distinguere le varianti differenti.

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8. Limoncé Stock liquore di limoni italiani 0,5l

 

Il Limoncé è un prodotto che potremmo definire relativamente nuovo, parliamo infatti del suo lancio avvenuto nel 1997. Per la produzione del liquore si utilizzano, anche in questo caso, i limoni Femminello, chiamati così per la fertilità eccezionale della pianta, coltivata nella zona di Siracusa. I limoni sono di elevata qualità, tanto che proprio come quelli di Sorrento hanno guadagnato il marchio I.G.P., fattore da non sottovalutare. 

Il prodotto è disponibile nei formati da 0,5 e 1 litro e non contiene alcun tipo di sostanze o aromi artificiali sebbene va sottolineato che la produzione, essendo altamente industriale, potrebbe non restituire lo stesso sapore conferito dalla sapiente lavorazione di compagnie che lavorano nel settore da più di un secolo.

Per un consumo occasionale, dopo i pasti o servito insieme ad altri alcolici per la realizzazione di cocktail alternativi, potrebbe rappresentare una buona opzione pur non essendo il miglior limoncello in vendita sul mercato.

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9. Zedda Piras Ramo d’Oro Limoncello

 

Se desiderate sorseggiare un liquore dal sapore fresco e piacevole, il limoncello Ramo d’Oro dell’azienda Zedda Piras potrebbe fare al caso vostro.

La ricetta viene realizzata utilizzando i limoni Femminiello, una delle varietà più pregiate d’Italia. Il prodotto si ottiene dalla lenta infusione delle scorze, ovvero seguendo un antico metodo di distillazione artigianale della tradizione sarda.

Il limoncello ricavato dalla suddetta lavorazione risulta puro e genuino, dal profumo agrumato e dal gusto equilibrato. Ideale da servire dopo i pasti, sia freddo, sia liscio.

La preparazione non prevede un’eccessiva quantità di zucchero, pertanto in bocca non rimane il sapore dolce ma quello piacevole del limone.

Trattandosi di un liquore con una gradazione alcolica più alta rispetto a quella di una crema di limoncello, potrebbe non essere apprezzato da tutti i palati. Per chi desidera un sapore meno forte, suggeriamo di servire questo distillato con un cubetto di ghiaccio. Ottimo il rapporto qualità/prezzo.

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10. Naturischia – Crema al Limone”Ischitane” 70 cl

 

Siete alla ricerca di una gustosa crema di limoncello da offrire ai vostri ospiti durante il dessert? Provate Ischitane, una deliziosa crema al limone dal sapore unico e vellutato. Questo liquore si presenta con un gusto rinfrescante e avvolgente, che delizia il palato con tutto il sapore dei limoni veraci dell’isola di Ischia.

Gli agrumi utilizzati per la preparazione di questa bevanda, non sono trattati ma coltivati in modo naturale, al fine di offrire un limoncello artigianale di altissima qualità. La gradazione alcolica è moderata, infatti è solo del 17% e la consistenza è cremosa e rotonda, dall’aroma intenso ed inebriante.

Oltre a essere servita dopo i pasti, questa crema di limoncello può essere utilizzata anche come ingrediente per preparare dei gustosi cocktail o per insaporire dolci, gelati e macedonie. Il rapporto qualità/prezzo è molto buono, tuttavia se cercate un limoncello molto alcolico, vi suggeriamo di optare per un altro tipo di liquore.

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Origine e uso

 

Storia

Il limoncello, proprio come suggerisce il nome, è un liquore realizzato a partire dal limone. Spesso è possibile trovarlo anche sotto varianti note come “limoncino” e non raramente la bevanda fu accomunata nel tempo all’acqua cedrata. In alcuni casi veniva infatti utilizzato come vero e proprio medicinale anche se, in quel caso, privo di alcol.

È solo a partire dal ‘900 circa che il nome venne accomunato definitivamente a questo liquore. La storia della bevanda è molto oscura e spesso i produttori cercano di farsi concorrenza attribuendosi la paternità del prodotto per ottenere maggiori guadagni pertanto non è possibile delineare un punto preciso nella storia in cui il limoncello divenne effettivamente quello che è oggi. 

Alcuni sostengono infatti che il prodotto sia nato a Sorrento, altri ad Amalfi e non viene esclusa nemmeno la possibilità di una nascita “monastica”, in uno dei conventi in cui la produzione di liquori era pratica comune.

Ciò che possiamo dire con certezza è che il termine limoncello è stato ritrovato per la prima volta nel “Vocabulario de las dos Lenguas: Toscana y Castellana”, realizzato da Cristobal Las Casas nel 1590, sebbene non sappiamo se facesse riferimento a dei piccoli limoni, varianti dell’epoca come possono esserlo il lime e la limetta.

Qualsiasi sia la storia della creazione del limoncello, ciò che oggi è sicuro è che si tratta di un liquore italiano apprezzato in tutto il mondo per la sua dolcezza, adatto soprattutto a concludere i pasti.

 

Mix

Sebbene si possa pensare che il limoncello è meglio berlo da solo, in realtà sono svariati i cocktail spuntati nel tempo per gustarlo in combinazioni alternative. Tra i più gettonati troviamo per esempio il Black Basil, un mix di vodka, succo di limone, limoncello, acqua tonica e foglie di basilico, per ottenere un drink fresco e dai toni estivi, da gustare per esempio in spiaggia o anche durante un aperitivo.

La vodka sembra l’accoppiamento principe per il limoncello poiché figura anche in altri drink come il Campari Nobile, che sostituisce il limone con succo d’arancia e presenta anche altre note fruttate come lamponi e more. A questi si aggiungono vodka, limoncello e campari per ottenere una bevanda dal colore rosso intenso.

Per chi non apprezza la vodka, non c’è da temere, poiché Renaissance utilizza in accoppiata al limoncello il cognac e il vermouth dolce, con giusto qualche goccia di bitter, pronto da bere in un bicchiere da cocktail durante una serata elegante.

 

Conservazione

Il limoncello deve essere necessariamente conservato nel congelatore, questo perché la bevanda dà il meglio di sé quando bevuta fredda. Bisogna però prestare attenzione ad alcuni dettagli quando si decide di consumarlo freddo. 

Innanzitutto è importante che il limoncello sia di qualità e che presenti una concentrazione di alcol pari ad almeno il 30%, al di sotto, infatti, potrebbe congelare, rendendo quindi difficile la sua consumazione.

Inoltre, è consigliato avere anche dei bicchierini adatti da inserire in congelatore prima del pranzo o della cena in cui desiderate servire il liquore. Al momento opportuno potrete tirare fuori la bottiglia e i bicchierini, magari con delle pinze di gomma per evitare sbalzi di temperatura che potrebbero far sì che il vetro vada in frantumi.

 

Valore nutrizionale

Il limoncello è uno dei liquori con il più alto numero di calorie per 100 ml, si attesta infatti a 363 kcal. Tale quantitativo contiene 46,42 grammi di carboidrati e 46,12 grammi di zuccheri, rappresentando una bevanda molto pericolosa per chi ha problemi di diabete. 

Non può essere dunque consumata alla leggera e va dunque servita in bicchierini piccoli come per esempio la tequila o il rum. Se siete a dieta, dunque, potrebbe non essere la bevanda più adatta alle vostre esigenze e dovrete ripiegare su qualcosa di meno calorico.

Bere responsabilmente

Il limoncello va giù velocemente, proprio grazie al suo sapore dolce e inconfondibile è molto semplice versare un bicchiere di troppo mentre si fanno quattro chiacchiere con amici e parenti. Bisogna sempre prestare attenzione, dunque, al consumo di alcol, per quanto dolce e impercettibile esso sia. 

Tra i liquori presenti sul mercato il limoncello è forse il più pericoloso da questo punto di vista poiché il tasso di alcol nel sangue aumenta senza che quasi riusciate ad accorgervene. Ricordate sempre di avere un guidatore deputato che resti sobrio per riaccompagnare a casa tutti.

 

 

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Bollicine

Il miglior champagne

 

 

Le nostre selezioni dei migliori champagne

 

Non c’è nulla di meglio di questa bevanda per festeggiare occasioni speciali, ecco perché abbiamo realizzato una classifica dei migliori champagne del 2024 per aiutarvi a capire quali siano le bottiglie più pregiate.

Dunque, se siete indecisi e non sapete quale champagne comprare, non perdete altro tempo e date un’occhiata alle nostre recensioni.

 

 

1. Odyssee Vins Moet&Chandon Champagne Ice Imperial 0,75 lt.

 

Solitamente quando si pensa allo champagne non ci si sognerebbe mai di servirlo con del ghiaccio, pur se freddo proveniente quindi dal frigorifero o da una cantina con temperatura appositamente regolata non si va a mescolare il vino con acqua ghiacciata. A sovvertire questa regola però ci pensa il noto brand Moet&Chandon che, con una delle sue offerte più intriganti, Champagne Ice Imperial propone un nuovo modo di bere questo vino. 

Si tratta infatti di una variante pensata appositamente per il consumo “on the rocks”. Per la sua costruzione sono utilizzati diversi vini: Pinot Nero al 40/50%, per dare al prodotto un gusto fruttato; Pinot Meunier al 30/40% per la pienezza e infine un 10/20% di Chardonnay per un gusto fresco.

Alla mescita è possibile sentire un aroma di frutti tropicali come mango e guava, mentre più lieve è quello di lampone. Si tratta di un’esperienza alternativa che gli appassionati della bevanda non possono lasciarsi sfuggire.

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2. Dom Pérignon Champagne Vintage Millesimato 0,75 lt.

 

Il miglior champagne sul mercato non è sempre quello più costoso. Tuttavia, il Dom Perignon esula da questa affermazione poiché oltre ad avere un prezzo elevato è anche uno dei prodotti, tra quelli venduti online e non, più pregiati in assoluto.

La bottiglia di Dom Perignon Vintage, annata 2009, rientra nel design a edizione limitata curata dall’iconico artista Lenny Kravitz. Tralasciando l’aspetto estetico, che ha comunque un suo valore per chi vuole porgere un regalo gradito, il vino si presenta all’apertura con un bouquet floreale misto ad agrumi. Assaggiandolo, invece, si nota subito l’acidità classica del vino millesimato che ben si adatta però alle note calde e aromatiche. 

L’ideale è abbinarlo a piatti di carne, cucinati o anche crudités, le spezie, inoltre, riescono a esaltare il sapore del Dom Pérignon. Gli utenti che hanno avuto modo di assaggiarlo lo hanno trovato eccezionale e l’unico neo potrebbe essere il costo, decisamente più alto rispetto alla media.

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3. Taittinger Brut Champagne con scatola 75 cl

 

La casa vinicola Taittinger è stata fondata nel 1734, come molti altri produttori della nostra lista ha dunque un retaggio centenario che permette all’utente di gustare vini le cui composizioni sono state portate avanti con rispetto della tradizione e voglia di preservare l’antico gusto delle uve di Reims.

Il prodotto in questione è uno champagne Brut, composto al 40% da Chardonnay, 35% Pinot Noir e 25% Pinot Meunier, da uve di 35 diversi vigneti. Il risultato è un vino leggero, elegante e soprattutto bilanciato. La maggioranza di Chardonnay, unica tra i vini non invecchiati, e una permanenza di tre anni in botti di fermentazione, permette al Brut Taittinger di raggiungere il picco aromatico che esplode all’apertura con note di frutti e brioche. 

Uno champagne per tutte le occasioni, in grado di accompagnare qualsiasi tipo di pasto grazie al suo retrogusto di miele e frutti freschi. Molto gradevole anche la confezione, per chi volesse sceglierlo come idea regalo.

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4. Laurent-Perrier Brut Champagne 750 ml

 

La Cuvée di Laurent-Perrier, produttore francese famoso in tutto il mondo la cui casa vinicola risale al 1812, è una bottiglia di vino champagne che presenta una maggioranza di Chardonnay, superiore al 50%, una inferiore di Pinot Noir che si ferma al 30% e a chiudere il Meunier tra il 10 e il 20%.

Tale scelta si riflette sulle note aromatiche, di fiori bianchi e agrumi, mentre al palato si avverte quasi un sapore fruttato di pesca. Si rivela uno champagne Brut, con residuo zuccherino inferiore rispetto ad altri prodotti Dry e Super Dry, ideale per aperitivi, pesce e piatti estremamente delicati, per non coprirne il sapore ma esaltarlo al meglio.

Gli acquirenti sono tutti molto soddisfatti della qualità globale del prodotto e lo consigliano anche come idea regalo grazie a una confezione elegante che riflette tutto lo stile della casa Laurent-Perrier. Va sottolineato però che la base maggiore di Chardonnay potrebbe comunque essere spiazzante per chi non è abituato a tale rapporto.

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5. Ruinart Champagne Brut “R de Ruinart” 75 cl

 

La Maison de Champagne Ruinart nasce circa 290 anni fa, precisamente nel 1729 a Reims, rivelandosi una delle aziende vinicole produttrici di champagne più antiche. Tra le sue offerte si trovano molte bottiglie differenti, tuttavia quella proposta qui, R de Ruinart, è il prodotto principe, che esprime al meglio tutta la competenza della casa.

La composizione prevede l’uso di Chardonnay al 40%, maggioranza di Pinot Noir con un 49% e solo un 11% di Meunier. La vendemmia viene eseguita manualmente mentre la fermentazione alcolica avviene in tini d’acciaio, associando classicità e tecnologia per risultati notevoli.

L’aroma di frutti freschi, come pera, mela e albicocca, si mescola alle note zuccherine di biscotti, ideale per accompagnare aperitivi e frutti di mare crudi. Il costo della bottiglia è mediamente più alto rispetto ad altre qui presentate, tuttavia è comunque esiguo se si considera la lunga esperienza vinicola di Ruinart.

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6. Louis Roederer Champagne Brut Premier 75 cl

 

La casa Louis Roederer fu distrutta durante la Prima Guerra Mondiale, tuttavia dalle ceneri dei vigneti originali nacque il Brut Premier, una qualità di champagne equilibrato, che presenta parti uguali di Pinot Noir, Chardonnay e un 20% restante di Pinot Meunier. La fermentazione avviene in grossi tini di quercia per tre anni, processo che gli conferisce un sapore corposo, morbido e caldo.

Chi vuole uno champagne, senza spostarsi eccessivamente dalla struttura classica, difficilmente troverà un prodotto meglio strutturato. Il costo non è proibitivo ed è comunque alla portata di tutti anche se la bottiglia nella sua estetica lascia un po’ a desiderare.

I pareri in merito sono concordi nel sostenere che potrebbe non essere il prodotto migliore per un regalo ma non bisogna lasciarsi ingannare dall’estetica e dal design estremamente basilare poiché all’assaggio, con una temperatura di servizio di circa 10°, riesce a convincere anche i più scettici.

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7. Lacombe Champagne Georges Lacombe Brut Grande Cuvée 75cl

 

Grazie ai prezzi bassi a cui è possibile trovare la bottiglia di Brut di Georges Lacombe, si tratta di uno dei prodotti più venduti tra quelli presentati nella nostra classifica. Per la realizzazione del Grand Cuvée si utilizzano viti della Montagna di Reims, patria dello champagne, mescolando Pinot Noir, Pinot Meunier che proviene invece dalla Vallata della Marne e Chardonnay dalla Cote des Blancs.

Il Brut è una tipologia di champagne che prevede fino a 12 grammi di zucchero per litro, una quantità inferiore dunque rispetto ai Sec e Demi-sec. Chi preferisce usare lo champagne per accompagnare un pasto dovrebbe puntare proprio su questa tipologia mentre per piatti delicati o per semplici brindisi sarebbe meglio scendere un Sec o Demi-Sec, conosciuti anche come Dry ed Extra Dry.

Trattandosi del prodotto più economico della nostra lista non bisogna aspettarsi una bottiglia d’annata, potrebbe quindi non essere la scelta migliore per fare un regalo ad amici e parenti ma ideale invece per un consumo personale.

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8. Mumm Cordon Rouge Champagne Mumm Eoy 750 ml

 

La Maison Mumm, fondata nel 1827, utilizza 100 cuvée diverse per assemblare i propri vini, sottoponendoli poi a un invecchiamento di almeno 20 mesi nelle proprie cantine. Il prodotto qui esaminato, il Brut Cordon Rouge, è a prevalenza di Pinot Noir, rilasciando così aromi di frutta a pasta bianca e gialla. Tali dettagli si sposano bene con piatti a base di pesce e carni bianche ma ha una notevole leggerezza che permette anche di brindare a un evento senza consumare alcun pasto specifico.

L’estetica della bottiglia è molto curata e viene venduta in una confezione elegante perfetta per regali. Il nastro rosso, che è possibile vedere riprodotto sia sulla bottiglia sia sulla scatola, rappresenta l’onorificenza francese della Legione d’onore, presente sui prodotti Mumm dal 1876.

Per scoprire dove acquistare questo champagne non dovete far altro che cliccare sul link in basso che vi riporterà direttamente sul sito del rivenditore autorizzato.

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9. Veuve Clicquot Champagne Yellow Label Brut 75 cl

 

La Maison Clicquot, produttrice di questo champagne Brut, è stata fondata nel 1772 e fu grazie a Madame Clicquot se nel 1810 venne prodotto il primo Millesimato vintage nella regione di Champagne. La storia della casa vinicola è dunque centenaria e la scelta del vino Yellow Label è il modo migliore per assaporare il gusto classico del Brut prodotto a Reims.

Per l’assemblaggio sono utilizzate le tre classiche uve con composizione al 50/55% di Pinot Noir, 15/20% di Meunier e 28/33% di Chardonnay, un mix dunque particolarmente equilibrato ma a maggioranza di Pinot. Il prodotto è ideale per aperitivi e pasti leggeri. 

Il vino dall’aspetto dorato, alla mescita emana un bouquet floreale fresco mentre al palato risulta forte ma al contempo setoso. Il prezzo è contenuto ma nonostante ciò non bisogna pensare a uno champagne di seconda categoria, è anzi molto apprezzato dai consumatori che lo ritengono un vero e proprio affare.

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10. Pommery Champagne con astuccio 75 cl

 

Rientrando in una fascia di champagne più economico, si potrebbe erroneamente pensare che il Brut Royal Pommery non sia degno di nota. In realtà, le uve provengono da quaranta coltivazioni selezionate tra Cote des Blancs, la Montagna di Reims e altre zone della regione Champagne, nel rispetto della classicità del prodotto che vede un mix di Pinot Noir e Chardonnay.

All’apertura emana un persistente odore di frutti rossi, con un sapore morbido e pulito che non indugia troppo sul palato, lasciando così assaporare al meglio primi piatti leggeri e carni bianche.

La casa Pommery ha una lunga storia e si può far risalire al 1858 quando Madame Pommery prese le redini dell’azienda in seguito alla morte del marito. Nel tempo costruì una collezione dei migliori vigneti di Champagne, prestando sempre attenzione alla qualità dell’uva. Oggigiorno i loro prodotti sono molto diversificati ma il Brut Royal resta sempre la vera anima dell’azienda.

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Origine e uso

 

Storia

Lo champagne è un vino francese della tipologia spumante, assurto nel tempo al rango di status symbol. Ormai quando si pensa a festeggiamenti di varia natura è sempre coinvolta una bottiglia di questo vino da far stappare al festeggiato. Il suo nome viene dalla regione in cui è realizzato, ovvero Champagne, nella Francia nord-orientale.

La storia del prodotto è molto antica e si può far risalire addirittura al quinto secolo dopo Cristo, precisamente al 496 d.C., quando il vescovo Remigio della città di Reims battezzò il primo re di Francia e lo incoronò proprio a Champagne. Già allora, durante le cerimonie importanti, si bevevano i prodotti della città, divenendo anche doni importanti degni di un re. Lo stesso Luigi XIV, durante la sua incoronazione, ne ricevette in omaggio centinaia di litri.

Si tratta dunque di un vino davvero eccezionale divenuto il drink ideale per qualsiasi tipo di celebrazione. Oggigiorno non è più appannaggio di aristocratici, nobili, re e figure di un certo rilievo ma tutti possono gustarne le caratteristiche e siglare così un momento importante della propria vita, come un matrimonio, la nascita di un figlio, un compleanno o un anniversario. 

Insomma, lo champagne è divenuto parte integrante della nostra vita quotidiana e ci accompagna nei momenti più belli e, talvolta, anche in quelli più tristi. Se non sapete come scegliere un buon champagne, vi invitiamo a leggere attentamente le nostre recensioni che potete trovare nel paragrafo precedente.

 

Mix

Date le caratteristiche frizzantine e non eccessivamente corpose dello champagne, è un abbinamento ideale per la realizzazione di numerosi cocktail di classe e non. Si tratta di una quantità davvero notevole, pertanto ci limiteremo a segnalare in questa sede i più famosi come il Classic Champagne, che prevede quattro parti di champagne, possibilmente freddo, una parte di brandy, una zolletta di zucchero e qualche goccia di angostura.

Non può mancare anche il Mimosa, inventato al Ritz Hotel di Parigi nel 1925. A dare il nome al mix fu il colore giallo intenso dato dalla presenza di succo d’arancia. È un cocktail molto semplice da preparare poiché prevede un mix al 50 e 50 di spumante di tipo brut e succo, infine, una fetta d’arancia per decorazione ed è pronto da servire.

Tutto italiano è invece il Bellini, nato a Venezia nel 1948 durante la mostra del pittore omonimo. Anche in questo caso abbiamo un mix di succo di frutta e champagne, precisamente nettare di pesche bianche schiacciate e filtrate a cui aggiungere il vino spumante. La ricetta è tutta qui e si può decorare il bicchiere con una fetta di pesca tagliata sottile, un drink estivo molto apprezzato.

 

Conservazione

Difficilmente lo champagne acquistato viene conservato a lungo, proprio perché solitamente, a differenza di altri vini, lo si acquista per un’imminente celebrazione. Tuttavia, esistono consumatori che, disponendo di una cantinetta o altri luoghi per la conservazione del vino, preferiscono acquistarne qualche bottiglia da tenere da parte. 

Per far sì che lo champagne non perda le proprie qualità bisogna avere un minimo di accortezza, sebbene sia comunque uno dei vini più longevi sul mercato e riesca a resistere bene anche a maltrattamenti di varia natura.

Molto importante è la posizione orizzontale, perché il liquido a contatto con il tappo lo terrà umido, impedendo all’aria di entrare. Inoltre, non bisogna dimenticare la bottiglia in luoghi eccessivamente caldi o dove batte continuamente il sole. Idealmente il luogo ideale deve avere una temperatura che si aggira intorno ai 12° centigradi senza sbalzi di temperatura significativi o repentini.

 

Valore nutrizionale

Lo champagne non ha un elevato contenuto calorico, almeno se effettuiamo una comparazione con altri alcolici. La quantità di 100 ml ha circa 87 kcal, a seconda dei prodotti tale valore può essere più alto o più basso anche se non di molto. Non contiene grassi saturi ma è ricco di carboidrati, ovvero 2,8 grammi di cui 0,8 di zuccheri. Come molti vini è infatti una bevanda zuccherina e non bisognerebbe esagerare con il consumo.

Bere responsabilmente

Difficilmente è possibile abusare di champagne poiché solitamente ne sono aperte poche bottiglie, dato anche il loro costo non propriamente esiguo. Tuttavia, è bene sottolineare che, sebbene abbia un gusto frizzante, talvolta dolce e apparentemente poco alcolico, in realtà si tratta pur sempre di un vino e il consumo smodato potrebbe portare gli utenti a essere in preda ai fumi dell’alcol molto velocemente. 

Anche per il consumo di champagne, dunque, prestate attenzione, soprattutto se avete già bevuto altri alcolici durante la serata. Il bicchiere flute che viene solitamente servito per chiudere la festa o le celebrazioni potrebbe essere il colpo finale alla vostra sobrietà. Ricordate dunque di scegliere un guidatore deputato per riaccompagnare tutti senza rischiare incidenti.

 

 

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Superalcolici

Il miglior assenzio

 

 

Le nostre selezioni dei migliori assenzi

 

Dopo attenta analisi abbiamo creato la seguente classifica dei migliori assenzi del 2024, per aiutarvi a scegliere le bottiglie di “Fata Verde” più interessanti sul mercato. Se non sapete quale assenzio comprare, quindi, potete dare una rapida occhiata alle nostre recensioni per capire immediatamente quale sia il liquore maggiormente adatto alle vostre esigenze.

 

 

1. La Fée Parisienne Absinthe Plus Serving Spoon 700ml

 

Tra le offerte più intriganti troviamo in prima posizione quella di La Fée Parisienne, ovvero una bottiglia di assenzio verde da 700 ml che prevede anche un cucchiaio classico come quelli utilizzati dagli artisti bohémien. Una volta versato il liquore nel bicchiere, infatti, si posiziona il cucchiaio forato al di sopra di esso e si appoggia una zolletta di zucchero proprio in corrispondenza dei buchi. 

Lentamente, poi, si versa acqua ghiacciata sul cubetto in modo che, sciogliendosi, cada all’interno della bevanda, mitigando il sapore amarognolo caratteristico dell’artemisia e dell’anice. Se avete sempre volute provare questo rituale, il pacchetto in questione potrebbe rivelarsi la scelta ideale, anche qualora vogliate semplicemente fare un regalo a un amico appassionato di liquori.

L’unico dettaglio meno entusiasmante è dato dal prezzo, superiore a quello della maggior parte degli articoli della nostra classifica. Molto interessante anche l’etichetta, curata dal punto di vista del design e che non sfigurerà nella propria collezione di bottiglie di liquore.

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2. Absinthe Tunel assenzio verde 70cl

 

Leggermente più commerciale, ma anche più economico, è invece l’assenzio verde – dai toni quasi trasparenti – di Absinthe Tunel. La bottiglia da 70 cl ha una conformazione classica, pertanto potrebbe non essere la migliore idea regalo sul mercato, ciononostante presenta comunque un’etichetta interessante, che richiama alla mente la sregolatezza di pittori come Van Gogh, appassionati di assenzio e forti bevitori.

Il liquore è ottenuto con estratti di anice stellato, coriandolo e assenzio di due tipologie, la classica Artemisia Absinthium e Wormwood. Gli utenti che hanno avuto modo di provarlo riferiscono di un sapore molto intenso, derivante anche dalla gradazione alcolica elevata. Potrebbe quindi non essere adatto a tutti i consumatori ma solo agli estimatori della bevanda che riescono a tollerarla.

Per mitigare il gusto è consigliata l’aggiunta di una zolletta di zucchero, direttamente nel liquore con acqua fredda o, in alternativa, seguendo la classica procedura bohémien, attuabile con un cucchiaio forato.

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3. Absente assenzio N’est absente que toi 70cl

 

Per capire come scegliere un buon assenzio bisogna anche valutare il costo. In una fascia di prezzo intermedia abbiamo l’assenzio Absente, venduto in una bottiglia importante e una confezione che, ancora una volta, fa riferimento alla duplice natura del grande pittore olandese Vincent Van Gogh in cui convivevano genio e follia.

Questi dettagli rendono il prodotto più che adatto per un regalo ad amici o amanti della bevanda che potranno apprezzare così anche la confezione e non solo il liquore. Sul retro della bottiglia è possibile trovare un’ulteriore etichetta che consiglia il metodo di consumo migliore, qualora non siate esperti di assenzio. 

Il primo passo è quello di versare un terzo di bevanda all’interno di un bicchiere. Utilizzando poi un cucchiaio forato aggiungere una zolletta di zucchero in corrispondenza dei fori e versare acqua ghiacciata finché questa non si scioglie del tutto, mescolandosi al liquore. Dare infine una bella mescolata con il cucchiaio per sciogliere eventuali residui. Non tutti i prodotti hanno tale descrizione, un dettaglio da non sottovalutare.

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4. Reisenhofer Getranke GmbH Mr. Jekyll Absinth 70cl

 

Assenzio, genialità, pazzia, sregolatezza, sono tutti elementi che vanno di pari passo nella storia della bevanda, perché non associarla dunque a un’altra figura misteriosa della letteratura classica? Parliamo proprio del Dr. Jekyll di Robert Louis Stevenson, che dà qui il nome alla variante di assenzio proposta, in virtù della sua doppia natura.

Rispetto ad altre bottiglie di assenzio analizzate in questa sede, presenta una gradazione alcolica inferiore, pari a 55°, con uno spiccato sapore di anice che l’accomuna maggiormente alla sambuca. Si rivela anche più dolce, al punto che non è nemmeno necessario aggiungere la zolletta di zucchero con il classico rituale per coprire in parte il gusto amarognolo. 

Si tratta dunque di un assenzio molto modesto, venduto a prezzi bassi e adatto quindi a utenti che lo assaggiano per la prima volta e non sanno cosa aspettarsi. Da regalare solo nel caso in cui il ricevente non abbia mai consumato la bevanda.

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5. Absinthe Verte NV assenzio verde francese 700ml

 

Se effettuiamo una rapida comparazione tra i prodotti venduti online, scopriamo che una delle raffigurazioni più popolari per le etichette di bottiglie di assenzio è “l’occhio illuminato”, metafora che indica l’ispirazione artistica e una profonda conoscenza delle verità del mondo. 

Che l’assenzio proposto da NV provochi ciò, non è assolutamente possibile confermarlo, ma non bisogna sottovalutare come la bevanda fosse gradita soprattutto da poeti e pittori. La gradazione alcolica è inferiore a ciò che ci si aspetterebbe, parliamo infatti del 40%, più bassa rispetto a quello che prevede la ricetta originale, può dunque rivelarsi una proposta interessante per chi non è un consumatore abituale, persone quindi poco avvezze al sapore forte e amarognolo della “Fata Verde”.

Secondo i pareri espressi da alcuni utenti che hanno avuto modo di assaggiare il prodotto, è meglio se utilizzato in combinazione con altri alcolici per la realizzazione di drink unici o mescolato con una zolletta di zucchero.

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6. Valhalla 35% Absinth

 

Realizzato con un blend di quindici erbe, tra cui spiccano in particolare l’Angelica Arcangelo, l’Achillea millefolium e l’Artemisia absinthium su una base di Koskenkorva Vodka, l’assenzio Valhalla si contraddistingue per l’intrigante mix di sapori che sapranno dare una degna conclusione alle vostre serate.

Il gusto forte e delicatamente amaro viene ritmato da un finale ruvido e complesso in cui prevalgono i sentori di agrumi, erbe amare e spezie, percepibili sia al naso sia in bocca con buona persistenza.

La gradazione alcolica del 35% e il costo molto competitivo della bottiglia da 100 cl lo rendono la scelta ideale per chi ama i distillati da meditazione in stile “bohémien” da sorseggiare con calma dopo qualche minuto di ossigenazione in un Rochere Pontalier.

Volendo si può anche bere alla maniera classica versandone 20 ml in un bicchiere e appoggiandoci sopra un cucchiaino forato con una zolletta di zucchero su cui versare acqua fredda per farla sciogliere.

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7. Trenet Classic Emerald Green Absinthe 700ml

 

L’assenzio Trenet, se si dà un’occhiata all’etichetta, richiama immediatamente alle origini della bevanda, con una fata i cui capelli presentano dei riflessi verdi. Tali rappresentazioni sono popolari nella commercializzazione dell’assenzio e riescono immediatamente a catturare l’occhio dei consumatori. In questo caso troviamo anche una bottiglia dalle forme squadrate e il caratteristico colore verde smeraldo che permette di identificare subito il liquore.

Alcuni utenti hanno riferito che la gradazione alcolica elevata, 60%, potrebbe non essere gradita da tutti, rivelandosi quindi un prodotto per estimatori dell’assenzio che vogliono consumarlo proprio come facevano i giovani bohémien: utilizzando un cucchiaino forato tramite il quale far colare lo zucchero sciolto nel bicchiere, rendendo così più dolce la bevanda.

Per scoprire dove acquistare a prezzi convenienti la bottiglia Trenet Classic Emerald Green Absinthe da 700 ml non vi resta che cliccare sul link in basso e verrete rimandati direttamente alla pagina commerciale con tutte le indicazioni sul liquore.

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8. Absinthe Tunel Black Nadal assenzio nero 70cl

 

L’assenzio nero, per la sua colorazione differente, non è tra i più venduti sul mercato anche perché la maggior parte dei consumatori identifica il liquore con la tonalità verde smeraldo da cui ha preso originariamente il nome “Fata Verde”.

Nonostante l’Absinthe Tunel venga venduto però con la definizione “Black”, all’apertura e mescita, analizzando attentamente il colore, è possibile notare come in realtà si tratti di un blu scuro più che un nero. L’assenzio generalmente può avere una colorazione naturale che va dal giallo tenue al verde, qualsiasi altra tonalità è data dall’uso di coloranti che, in linea di massima, non alterano il sapore. Tuttavia, per chi vuole un’esperienza originale anche dal punto di vista estetico, potrebbe essere più interessante l’acquisto di una bottiglia che abbia il colore caratteristico.

Per consumare al meglio la bottiglia, gli utenti consigliano di versare una quantità minima di assenzio in un bicchiere e allungarlo con un po’ d’acqua e zucchero, insomma, la classica ricetta.

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9. Assenzio Emile Pernot Vieux Pontarlier

 

A giudicare dalle opinioni di esperti e intenditori, il Vieux Pontarlier è il miglior assenzio francese prodotto dalla storica distilleria Emile Pernot con sede nel dipartimento di Doubs nella regione della Bourgogne-Franche-Comté, al confine con la Svizzera.

La prima bottiglia con l’etichetta “Assenzio Pernot” risale al 1889, dando il via a una lunga tradizione mantenuta viva ancora oggi con questo nuovo formato da 50 cl, che esprimere tutta la finezza e la complessità dei migliori distillati di Francia a base di erbe officinali.

Trattandosi di un assenzio dalla gradazione alcolica elevata (siamo sul 65%) potrebbe non essere gradito al palato dei meno avvezzi, rivelandosi quindi più adatto agli estimatori, che consigliano di versare una piccola quantità in un bicchiere e allungarlo con un po’ d’acqua e zucchero, come da ricetta tradizionale.

Il prezzo decisamente interessante lo rende una delle offerte migliori per rapporto qualità/prezzo, ponendosi come scelta ideale sia per fare un regalo originale a un appassionato del genere sia per tenerne una bottiglia in casa da servire agli ospiti in purezza o da utilizzare come base per la preparazione di numerosi cocktail originali e intriganti.

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10. Berta Assenzio Favola Mia 70cl

 

Favola Mia è perfetto per gli utenti che stanno cercando un prodotto più economico rispetto alla media, tuttavia bisogna sottolineare che in questo caso la colorazione non ha quel caratteristico colore verde ma si aggira intorno al giallo tenue. Le note profumate classiche, però, ci sono tutte come l’artemisia, l’anice stellato, il coriandolo e la menta. 

Ottimo per la realizzazione di cocktail, tra cui quello consigliato dalla stessa distilleria Berta, produttrice di Favola Mia, ovvero 1 cl di assenzio, 2 cl di amaro d’erbe, 2 cl di vodka, amaro all’angostura e una spruzzata di limone.

In alternativa può essere bevuto anche in bicchierini senza dover necessariamente praticare il rituale di mescita con lo zucchero poiché è già presente nella miscela originale, fattore che lo rende semplice da bere senza troppe pretese. La bottiglia e la confezione sono infine molto eleganti, una perfetta idea regalo.

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Origine e uso

 

Storia

L’assenzio in quanto liquore ha una storia relativamente recente. Sembra infatti che questa bevanda fu inventata dal medico francese Pierre Ordinaire durante la sua fuga dalla Rivoluzione francese. Si rifugiò nel 1792 in Svizzera e, tra le piante coltivate nella zona, notò l’Artemisia absinthium, conosciuta anche come assenzio maggiore. La pianta era conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà medicamentose nonostante il sapore amarognolo che conferiva alle bevande con essa realizzate.

Di fatto, Ordinaire iniziò a realizzare un distillato da 60°, unendo altre erbe come per esempio l’anice e la melissa, proponendo il risultato come un tonico dalle proprietà miracolose. Tale produzione divenne famosa a Couvet, la città svizzera dove si rifugiò, e venne dato a questa bevanda il nome “Fata Verde”, per il suo caratteristico colore. 

Alla morte di Ordinaire sembra che la ricetta passò di mano, precisamente alle sorelle Henriod, che continuarono la produzione finché questa non si diffuse in modo capillare, soprattutto nella Francia del diciannovesimo secolo, dove gli artisti bohémien iniziarono a consumare il liquore in gran quantità.

Ancora oggi l’assenzio è considerata una bevanda stravagante, la cui immagine è legata fortemente a uno stile di vita sregolato e selvaggio, come si può notare anche dalle etichette delle bottiglie che strizzano l’occhio al nome “fata verde”.

 

Mix

I cocktail realizzati con l’assenzio raramente vedono l’aggiunta di altri liquori, proprio perché il sapore molto forte della bevanda non riesce a sposarsi bene con altre bevande. Esistono comunque alcune varianti che i più audaci potrebbero prendere in considerazione. Tra i cocktail più popolari troviamo per esempio l’Absinthe Drip, costituito da assenzio, cubetti di zucchero, ghiaccio e acqua. 

La sua particolarità è data dalla fusione dei cubetti di zucchero, che si mescolano quindi al meglio con l’acqua e l’assenzio donando una consistenza lattea al liquido. Il processo di intorbidimento, noto come effetto louche, è molto ricercato tra gli estimatori della bevanda.

L’Absinthe Van Gogh, chiamato così in onore del pittore che amava particolarmente la bevanda, prevede l’uso di assenzio, succo di limone e liquore di lamponi, una miscela da servire con ghiaccio.

L’aggiunta di sapori dolci è ciò che rende l’assenzio più facilmente bevibile da chi non è abituato. In questo caso potete optare per il Moulin Rouge, un cocktail che include in parti eguali assenzio, liquore di pesca e granatina, con aggiunta di ghiaccio finale.

 

Conservazione

Se avete acquistato una bottiglia di assenzio e non sapete quale sia il modo migliore per conservarle, innanzitutto ricordate che vanno posizionate in un luogo scuro e non esposto a sbalzi termici, possibilmente a una temperatura che varia da 12 a 25 gradi. 

Evitare di esporre la bottiglia alla luce solare, magari posizionandola in un armadio. Se è stata già aperta, utilizzate un tappo di sughero per tenerla chiusa, lasciandola tranquillamente in posizione verticale.

Rispetto a un tappo di metallo, il sughero evita il fenomeno dell’evaporazione, non vi ritroverete così con metà bottiglia di assenzio anche se non avete consumato il liquore. In alcuni casi è persino consigliato di re-imbottigliare in un contenitore leggermente più piccolo anche se ciò richiederebbe comunque utilizzo di strumenti che non tutti possiedono.

 

Valore nutrizionale

L’assenzio è una delle bevande alcoliche più caloriche in assoluto, con le sue 348 kcal per 100 ml di liquore. Ciò che permette di tenere però il consumo limitato è la sua alta gradazione alcolica, pertanto ci si ritroverà spesso a consumarne una quantità contenuta. 

L’assenzio ha anche un sapore molto amaro, mitigato spesso dallo zucchero e dall’aggiunta di acqua e ghiaccio, non dovrete dunque preoccuparvi eccessivamente delle calorie ingerite a meno che non esageriate con il consumo.

Bere responsabilmente

La “Fata Verde” è un distillato che può oscillare, in base alla preparazione, tra un minimo di 45 e un massimo di 75 gradi. Non parliamo dunque di un liquore da prendere alla leggera, soprattutto nella sua variante più forte, paragonabile al temibile “Latte di Suocera”, altra preparazione spesso utilizzata per i cocktail flambé.

Sul mercato esistono anche delle varianti che superano tale gradazione, fino anche a 85 gradi come il Jacques Senaux Black. Per tale motivo, chiunque si ritrovi a consumare assenzio durante una serata di bagordi, dovrà necessariamente rinunciare alla guida. 

Ricordate che il modo migliore per affrontare una serata con amici è selezionare un guidatore che resterà sobrio. Inoltre, sarebbe anche coscienzioso limitare il consumo di alcolici, soprattutto se forti come cocktail a base di assenzio.

 

 

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Bollicine

Il miglior prosecco

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni dei migliori prosecchi

 

Tramite la nostra classifica, che potete trovare più in basso, scoprirete quelli che i consumatori ritengono i migliori prosecchi del 2024. Tale selezione è stata effettuata tenendo presente non solo il costo delle singole bottiglie ma soprattutto il rapporto qualità/prezzo.

Se dovete fare un regalo o acquistare un vino per occasioni speciali ma non sapete come scegliere un buon prosecco, affidatevi alle nostre recensioni.

 

Prosecco Mionetto

 

1. Mionetto Mo Collection – Prosecco Doc Treviso Extra Dry

 

Tra i prodotti più venduti spicca il Prosecco Doc Extra Dry di Treviso realizzato da Mionetto, cantina nata nel 1887 nelle colline di Valdobbiadene, una delle principali zone in cui viene realizzato il vino. È riuscita a imporsi poi nel mercato internazionale grazie anche all’acquisizione del gruppo tedesco Henkell Freixenet, che ne ha portato prestigio e qualità in tutto il mondo.

Il prosecco è qui venduto in tre bottiglie da 0,75 litri l’una, set ideale per una serata di festeggiamenti per condividere il sapore dolce e fruttato del vino con amici e parenti. 

Parliamo di uno spumante extra dry da vitigno 100% Glera e realizzato con il metodo Charmat: dopo una fermentazione iniziale è necessario effettuarne una seconda in tini d’acciaio a temperatura controllata, aggiungendo eventualmente zucchero e lieviti che mettono in atto una trasformazione divenendo alcol e CO2, producendo le bollicine che è possibile trovare nel vino. Utilizzato non solo per aperitivi ma può accompagnare anche dei leggeri antipasti di pesce.

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Valdobbiadene Prosecco Superior

 

2. Cantina Brunoro di Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG – Extra Dry Millesimato

 

Il nostro viaggio alla scoperta del miglior prosecco prosegue con questo millesimato DOCG, prodotto con metodo tradizionale in bianco a temperatura controllata, utilizzando esclusivamente uve Glera provenienti dai vitigni coltivati sui colli di Valdobbiadene che, dopo la raccolta a partire dal mese di settembre, vengono accuratamente controllate sul fronte dell’acidità e del contenuto di zuccheri per ottenere un prosecco dal sapore amabile e delicatamente fruttato.

Tra le offerte disponibili sul mercato, questa proposta ha trovato il suo posto nella nostra classifica, non solo per decisa carica aromatica e il procedimento di vinificazione rispettoso del rigido disciplinare di produzione, ma anche perché costituita da una confezione contenente sei bottiglie da 75 cl ciascuna, che permette di avere una buona scorta in casa senza alleggerire troppo il portafoglio.

Le caratteristiche organolettiche di questo Valdobbiadene Prosecco Superior sono inconfondibili: alla vista si presenta di colore giallo paglierino più o meno intenso, mentre al naso esordisce con un intenso profumo fruttato che fa da apripista a un sapore fresco e armonioso, ulteriormente accentuato da una delicata scia acida che lascia la bocca fresca e appagata.

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Prosecco Valdobbiadene

 

3. Bortolomiol Prosecco Superiore Docg Extra Dry 2020 Senior 6 bottiglie 0,75 lt.

 

Se consideriamo i vini venduti online, quelli di Bortolomiol potrebbero rivelarsi i prodotti con il miglior rapporto qualità/prezzo. Si tratta di una cantina antica, risalente al 1760, ma che solo nel dopoguerra ha visto una produzione qualitativamente superiore grazie a Giuliano Bortolomiol. Per la realizzazione del prosecco superiore Senior, Docg Extra Dry, annata 2020, vengono utilizzate le uve delle vigne migliori di Valdobbiadene. Queste, dopo l’iniziale processo di vinificazione, vengono trasferite nell’autoclave per continuare la fermentazione e acquisire il classico colore giallo paglierino.

Possiede una equilibrata dose di zuccheri residui, ideale dunque per il consumo come aperitivo, per accompagnare pasti a base di verdure e minestre ma anche interiora, equilibrando le parti grasse con la sua freschezza.

La confezione qui proposta prevede sei bottiglie da 750 ml, un acquisto dunque che può essere condiviso con amici e parenti o per creare una propria cantina personale. Ricordate però di attenervi a tutte le regole di conservazione qualora non consumiate le bottiglie entro un mese dall’acquisto.

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Prosecco millesimato

 

4. Val d’Oca Prosecco DOC Blu – Millesimato Extra Dry

 

A chi, invece, vi sta chiedendo dove acquistare un prosecco millesimato per veri intenditori, consigliamo la proposta di Val d’Oca contenente sei bottiglie da 75 cl.

Una bollicina di prestigio che rispecchia tutte le caratteristiche organolettiche dei migliori prosecchi del 2024 a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, vestendo il calice di un bel colore  intenso e brillante, che fa da preludio a un aroma pieno, delicato e ricco di sentori fruttati.

Prodotto esclusivamente con le uve delle migliori annate e passando per una spumantizzazione in autoclave, questo Millesimato si propone leggero e morbido, con un gusto equilibrato che si avvantaggia del connubio tra acidità e amabilità. Il prosecco Val d’Oca è perfetto se servito fresco e si adatta in modo ottimale tanto a un brindisi di inizio o fine pasto, quanto nel caso venga proposto in abbinamento a pietanze dal sapore leggero.

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Prosecco Ferrari

 

5. Ferrari Prosecco Perlè Rosè

 

Prodotto con uve Chardonnay e Pinot Nero, raccolte rigorosamente a mano verso la metà di settembre, il prosecco Ferrari Perlè Rosè viene imbottigliato dopo un periodo di maturazione in botte che va da 4 a 5 anni.

Pur non rientrando tra i millesimati a prezzi bassi offerti dall’azienda vitivinicola trentina, merita di essere preso in considerazione per le eccezionali caratteristiche organolettiche, che partono da un delicato colore rosa dai riflessi dorati, e proseguono con un profumo piacevolmente fruttato con note decise di lievito e mandorle dolci.

Al palato rivela un’ottima struttura, con gradevoli sentori speziati e un’avvolgente persistenza aromatica, ingentilita da un leggero residuo zuccherino che lo rende adatto anche ad abbinamenti più arditi rispetto al classico aperitivo e ai cabaret di dolci da gustare a fine pasto, sposandosi alla perfezione anche con gli affettati, i formaggi, le insalate estive e i piatti a base di pesce, sushi e crostacei.

Secondo i pareri degli estimatori, il prezzo della bottiglia da 750 ml – per quanto possa apparire elevato – è comunque in linea con la qualità del prosecco e il prestigio dell’etichetta.

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Prosecco Sant’Orsola

 

6. Sant’Orsola Prosecco D.O.C. Millesimato BIO

 

Una bella offerta quella del produttore Sant’Orsola che permette di portarsi a casa una confezione da sei bottiglie da 75 cl di Prosecco a un prezzo molto interessante. Il vino è un D.O.C. millesimato bio datato 2018 e ottenuto dal Glera, un vitigno a bacca bianca che è tipico nella produzione del Prosecco. Il risultato è un colore giallo paglierino particolarmente brillante mentre, una volta nel bicchiere, si evidenzia una spuma fine e bianca. Ma è nel momento della degustazione che il Sant’Orsola si fa apprezzare ancora di più, grazie a un gusto fresco e armonico, con lontani sentori di mandorla dolce e con un leggero retrogusto minerale. Al naso il bouquet risulta pulito e fruttato. Queste caratteristiche rendono il Prosecco in questione perfetto per essere bevuto come aperitivo, anche grazie alla gradazione di 11%, e in abbinamento con piatti delicati o con il dessert. Si suggerisce di gustarlo bello freddo, diciamo attorno ai 6-7 gradi. Ultima annotazione, il Sant’Orsola Prosecco D.O.C. è biologico e certificato “vegan”, il che significa che il processo di produzione è avvenuto con uve di viticoltura biologica e senza l’utilizzo di alcun tipo di sostanza di origine animale, come la gelatina o la caseina. Se dunque seguite questo tipo di filosofia, vi farà piacere sapere di poter puntare su un vino di questo tipo.

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Prosecco Extra Dry

 

7. Montelvini Prosecco DOC Biologico Extra Dry

 

Se siete indecisi su quale prosecco comprare, perché cercate qualcosa di più economico ma comunque di buona qualità, vi suggeriamo di dare un’occhiata all’offerta di Montelvini, che oggi ci propone una confezione da sei bottiglie di prosecco Extra Dry, a un prezzo molto conveniente e alla portata di tutte le tasche.

Prodotto a partire da uve Glera coltivate sulla fascia collinare veneto-friulana con metodi biologici, senza l’impiego di concimi e antiparassitari chimici di sintesi, è un vino secco e asciutto, leggermente più morbido rispetto al Brut e caratterizzato da un residuo zuccherino che va dai 12 ai 17 grammi per litro.

Il colore paglierino scarico e il perlage fine e persistente anticipano uno spettro olfattivo complesso ed elegante, articolato su note di fiori d’acacia, mela selvatica, glicine e miele di montagna, impreziosite dagli inconfondibili sentori di frutti di bosco, rosa e viola.

Il sapore leggero, fresco e brioso avvolge il palato con dolcezza e carattere, allungandosi verso un finale fruttato di buona persistenza che invita subito al sorso successivo.

Nel complesso è un prosecco Extra Dry amabile, molto equilibrato e piacevole da bere sia durante gli aperitivi, sia in abbinamento a formaggi freschi, carni bianche, crostacei e pasticceria secca.

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Prosecco Astoria

 

8. Astoria Valdobbiadene Prosecco DOCG

 

Più costoso rispetto ad altri prosecchi sul mercato, l’Astoria Valdobbiadene si presenta con una bottiglia davvero bellissima da vedere, con intagli nel vetro e una forma sinuosa. Questa caratteristica rende il prosecco un’idea regalo davvero bella per un appassionato o semplicemente per portarlo a casa di amici o parenti per celebrare occasioni speciali. Il processo di creazione di questo prosecco prevede la vendemmia manuale e una pressatura soffice, con conseguente decantazione statica del mosto. 

Una volta avvenuta la fermentazione, il vino viene mantenuto per un mese prima di essere versato negli autoclavi per la spuma. Viene poi rifermentato per un altro mese prima dell’imbottigliamento. Questo processo gli conferisce il suo sapore particolare che potrà accontentare anche i palati più esigenti.

Colpisce anche l’aroma elegante e fruttato che allieta l’olfatto, mentre il colore giallo pagliericcio si rivela molto piacevole da vedere sia nella bottiglia sia nel calice.

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Prosecco La Gioiosa

 

9. La Gioiosa Prosecco Treviso DOC

 

Semplice e beverino, il prosecco La Gioiosa Treviso DOC è un vino deciso e dall’intenso colore ambrato, ottenuto da vitigni Glera coltivati nella provincia trevigiana sull’asse Conegliano Valdobbiadene.

Sebbene al naso non si riscontrino particolari profumi, emergono comunque lievi sentori di frutta matura e una leggera fragranza ossidativa che fa da preludio a un sapore armonico e ben strutturato, anche se non particolarmente slanciato.

Si tratta, quindi, di un prosecco leggero, giovane e piacevolmente frizzante, da gustare come aperitivo o semplicemente per rinfrescare il palato, sposandosi bene con piatti delicati come quelli a base di pesce e frutti di mare, oppure per accompagnare delle fresche insalate di stagione.

Gli utenti che hanno avuto modo di provarlo sottolineano come sia ideale anche per preparare degli ottimi cocktail da servire agli ospiti, tra cui il classico Mimosa e il Bellini, rivelandosi adatto anche per fare un regalo a un estimatore del genere o per il consumo in un’occasione speciale grazie al design molto elegante e raffinato della bottiglia bombata con finiture oro.

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Prosecco Martini

 

10. Martini Prosecco D.O.C. Collezione Speciale

 

L’ultimo prodotto che vi proponiamo è un’autentica pietra miliare del settore, qui declinata in una special edition che lo rende ideale anche come idea regalo.

Stiamo parlando del Prosecco Martini D.O.C. prodotto esclusivamente con uve Glera sottoposte a un particolare processo di fermentazione suddiviso in due fasi, che prevedono l’aggiunta di lieviti criogenici per ottenere un perlage fine e materico, con la formazione di tante piccole bollicine che rendono il sorso più brioso e intrigante.

Il profumo è aromatico e delicato, con leggere note di fiori primaverili, lime e mela verde, mentre al palato esordisce con un sapore rinfrescante ed equilibrato che termina in un finale fruttato di grande armonia, in cui si percepiscono nitidi sentori di frutta esotica e miele.

Il grande successo del prodotto si deve anche al costo molto vantaggioso che, però, non fa sconti sul fronte della qualità, potendo contare anche sulla Denominazione di Origine Controllata che offre maggiori garanzie sulla provenienza delle uve impiegate per la sua realizzazione.

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Origini e uso

 

Storia

Per chi non avesse mai avuto modo di bere un bicchiere di prosecco, chiariamo che si tratta di un vino bianco realizzato principalmente nelle regioni del Veneto e Friuli-Venezia Giulia. La dedizione nella realizzazione di tale bevanda gli è valsa la certificazione IGT, ovvero indicazione geografica tipica, negli anni ’90, per poi passare a quella DOC, denominazione di origine controllata nel 2009.

Nonostante tali riconoscimenti siano recenti, però, il vino ha una lunga storia e veniva già citato da Plinio in alcuni suoi testi, con l’appellativo di “vino pucino” poiché prodotto a nella località di Castellum Pucinum, in provincia di Trieste.

Si diceva che tale bevanda avesse proprietà rinvigorenti, tanto da permettere all’imperatrice Livia, moglie dell’Imperatore romano Ottaviano Augusto, di raggiungere una veneranda età. La fama si diffuse ulteriormente grazie ai resoconti del medico Galeno, vissuto un secolo dopo la morte di Livia, che riportava i benefici del consumo di vino pucino.

L’attuale nome di prosecco, però, apparve solo molto più tardi. Precisamente sembra che venne citato per la prima volta nel 1754 all’interno del poema Il Roccolo Ditirambo, scritto da Valeriano Canati. 

Tale definizione, veniva ancora una volta da una località ben specifica, ovvero il castello di Moncolano, chiamato anche torre di Prosecco, identificato durante il periodo rinascimentale con l’antico Castellum Pucinum che dava il nome al vino prodotto in zona durante l’epoca di Plinio.

 

Mix

Il prosecco si usa per una gran quantità di cocktail grazie alle sue proprietà fresche e leggere. Tra i più famosi non possiamo non citare lo Spritz, nato già durante la metà dell’800 quando gli austriaci mescolavano vino con acqua fortemente gassata. Tale cocktail è molto famoso soprattutto nell’area veneta dove viene realizzato con prosecco e aggiunta di Campari o Aperol a scelta del consumatore, guarnendo il tutto con una fetta d’arancia.

Popolare sul territorio italiano anche il Negroni sbagliato, che prevede l’utilizzo di vermut rosso, prosecco e gelatina di Campari. Molto più antico e leggendario è invece il Cosmopolitan, nato nel 1927 a opera del barman Harry MacElhone. Richiede una preparazione precisa e bisogna versare nel mixer gli ingredienti nel seguente ordine: succo di lime, succo di mirtillo, vodka cointreau. Miscelare dunque con ghiaccio e versare poi in un bicchiere da cocktail, aggiungendo alla fine il prosecco.

 

Conservazione

Se avete acquistato delle bottiglie di prosecco importanti e volete conservarle nel migliore dei modi, bisogna seguire delle regole ben precise per far sì che si mantengano nel tempo. Una bottiglia di prosecco può essere posizionata in frigo per un mese circa, non di più. Si tratta infatti di un luogo eccessivamente asciutto che porta i tappi di sughero a seccarsi.

Il posto migliore deve avere un’umidità di circa il 60% e una temperatura tra 10 e 12 gradi. Solitamente gli unici luoghi che corrispondono a tali criteri sono le cantine. Per quanto riguarda invece l’orientamento della bottiglia, deve essere verticale se il consumo avverrà in periodi brevi, di circa 6/10 mesi. 

Qualora la conservazione dovesse superare tale limite, è opportuno posizionare le bottiglie in orizzontale. Questo accorgimento è importante poiché il liquido, a contatto con il tappo di sughero, lo tiene umido e ben espanso, evitando così che entri aria alterando le proprietà organolettiche del vino.

 

Valori nutrizionali

Un bicchiere di prosecco, pari a circa 100 ml di vino, possiede un apporto calorico di 69 kcal, di cui l’1% è composto da zuccheri. Effettuando una comparazione con altri vini, il prosecco si rivela, se bevuto da solo, molto leggero e poco calorico. Tuttavia bisogna ricordare che nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di un brindisi o situazioni specifiche, lo si trova sempre mescolato all’interno di cocktail che modificano i valori nutrizionali base.

Bere responsabilmente

Come tutti gli alcolici, il prosecco innalza il tasso alcolemico, tanto più se mescolato con altri vini o liquori di vario genere. Mettersi al volante anche dopo aver bevuto un solo cocktail può valere il ritiro della patente, pertanto ricordate sempre di designare un guidatore che resti sobrio durante le vostre serate con amici.

Anche qualora siate in casa e non dobbiate utilizzare l’auto, vale sempre la stessa regola: bere in modo responsabile. Parliamo infatti di un vino che, sebbene abbia un sapore dolce, può comunque arrecare danno se consumato in grandi quantità, come qualsiasi altra bevanda alcolica. Un paio di bicchieri possono accompagnare un pasto ma andare oltre significa sottoporre a stress il proprio fegato e tutto l’organismo.

 

 

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Questi prodotti sono tra quelli più consigliati, ma al momento non sono disponibili

 

Blu Val D’Oca Prosecco Doc Treviso Millesimato 6 bottiglie

 

Val D’Oca, come tante altre cantine che abbiamo avuto modo di analizzare, iniziò un processo di modernizzazione e di perfezionamento dei vini prodotti a partire dal dopoguerra, momento in cui si sentiva in maniera pressante la necessità di migliorare il sistema produttivo e la qualità dei prodotti.

Nasce così dopo decenni di lavoro uno dei prosecchi millesimati di alta qualità, esportati in tutto il mondo. Il vino spumante Extra Dry, qui proposto in sei bottiglie da 750 ml a un prezzo vantaggioso, si presenta limpido e trasparente con aromi di petali di rosa e glicine. Accompagna piatti a base di pesce, verdure alla griglia, dando il meglio di sé proprio come aperitivo.

La varietà di uve utilizzate è naturalmente Glera, nome storico del vitigno a bacca bianca che costituisce per l’85% la maggior parte delle produzioni di prosecco. Alcuni utenti l’hanno ritenuto un po’ troppo frizzante, attenzione dunque in fase d’acquisto se tale caratteristica non è di vostro gradimento.

 

 

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Bevande fermentate

La migliore birra

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni delle migliori birre

 

Abbiamo creato una classifica delle migliori birre del 2024 effettuando un’accurata selezione tra i prodotti più consumati dagli utenti. Se non sapete come scegliere una buona birra, magari da bere con amici e parenti, allora lasciatevi guidare dalle nostre recensioni, che potranno indicarvi quelle più adatte alle vostre esigenze.

 

Birra Messina

 

1. Birra Messina Cristalli di Sale con Apribottiglia Sicilia Bedda

 

Secondo i pareri di esperti ed estimatori, la Messina Cristalli di Sale è la migliore birra lager a bassa fermentazione acquistabile nei supermercati e qui proposta in una conveniente confezione contenente 12 bottiglie da 330 ml l’una, con annesso apribottiglia Sicilia Bedda da includere nella propria collezione.

Restyling commerciale del marchio birrario industriale Birra Messina, rende omaggio alla Sicilia con un nuovo e rinnovato processo produttivo, che vede l’aggiunta di una piccola quantità di cristalli di sale marino di Trapani per mettere in risalto gli aromi di malto e luppolo, evocando la luce abbagliante delle saline dell’isola.

Il risultato è una lager chiara dal gusto morbido e rotondo, che conquista con la sua audace contemporaneità e le intriganti note floreali, pur mantenendo uno stretto legame con le tipiche tradizioni birrarie locali.

Anche la bottiglia, innovativa e originale nel suo iconico design, è un tributo al barocco siciliano da cui trae ispirazione, mentre il blu e il celeste dell’etichetta richiamano l’eleganza e la suggestione del mare cristallino dell’isola.

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Birra del Borgo

 

2. Birra Del Borgo Lisa

 

Se non sapete quale birra comprare, perché ne cercate una che abbia un qualcosa in più rispetto agli altri prodotti commerciali venduti online, potete rivolgere la vostra attenzione alla birra Del Borgo Lisa prodotta dallo storico birrificio reatino fondato da Alfredo Colangelo nel 2005 a Borgorose, un piccolo paese al confine tra Lazio e Abruzzo, situato nel cuore della riserva naturale dei Monti della Duchessa.

Brassata con malti italiani e grano Senatore Cappelli, è una Golden Ale a bassa fermentazione che si contraddistingue per il gusto aromatico e fresco, vestendo il bicchiere di un bel colore dorato intenso e brillante che fa da preludio a un aroma di ampio respiro, con profumi evoluti di cereali, crosta di pane e spezie dolci.

Il sorso ricco e corposo culmina in un finale ritmato da un vivace retrogusto agrumato di eccezionale persistenza e nitidezza, dovuto all’aggiunta delle scorze d’arancia calabresi che contribuiscono a renderne il sapore dolce e acidulo al tempo stesso.

Proposta in una confezione da 12 bottiglie da 50 cl, è una lager molto equilibrata e piacevole da bere, sia da sola sia in abbinamento a pizze, risotti e pasta con pomodoro e basilico.

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Birra Peroni

 

3. Peroni Birra Gran Riserva Doppio Malto

 

Proposta da un grande marchio della tradizione italiana nel settore birraio, la birra Peroni Gran Riserva Doppio Malto è prodotta esclusivamente con malto 100% italiano e fermentata a bassa temperatura per dare vita a un prodotto di altissima qualità.

Il gusto pieno ed equilibrato viene anticipato da un intenso aroma di cereali tostati e caramello, impreziosito dagli inconfondibili sentori di frutta matura e spezie dolci dovuti all’utilizzo di speciali malti caramellati, mentre nel bicchiere si presenta con un colore oro molto carico, sormontato da un fragrante cappello di schiuma bianca che dà l’idea di una bevanda dal sapore deciso e corposo.

Ideale per chi si sta chiedendo dove acquistare una birra particolare, unica e inimitabile a prezzi bassi, rientra tra le offerte più convenienti del mercato poiché proposta in una capiente cassa contenente 12 bottiglie – per un totale di sei litri – che permette di fare scorta in casa senza alleggerire troppo le tasche.

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Birra artigianale

 

4. St. Stefanus Birra d’Abbazia

 

La St. Stefanus è una birra artigianale belga d’abbazia molto antica e rispettosa del rigido disciplinare di produzione, che non prevede i tradizionali processi di pastorizzazione e microfiltrazione a cui vengono generalmente sottoposte le birre industriali.

Prodotta con tre diversi tipi di lievito, viene lasciata maturare in cantina per almeno tre mesi, per poi proseguire la fermentazione in bottiglia fino al momento dell’apertura.

Originaria dell’ordine agostiniano di Ghent, si caratterizza per il sapore deciso, morbido ed equilibrato che delizia il naso e il palato con sentori di vaniglia e caramello, che si allungano verso un finale fruttato di buona persistenza.

Pur non essendo il prodotto più economico che si possa trovare in circolazione, è sicuramente la scelta ideale per chi vuole assaporare una birra naturale al 100% realizzata esclusivamente con acqua, malto d’orzo, riso, lieviti e luppolo che, anche grazie alla bottiglia pregiata e alla confezione da 12 pezzi, diventa un’ottima idea regalo per un estimatore del genere.

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Birra IPA

 

5. Goose Island IPA

 

Tra i prodotti più venduti e apprezzati del momento rientra anche la birra IPA Goose Island, prodotta con materie prime selezionate e caratterizzata da un invitante profumo floreale, con note fruttate e un aroma estremamente delicato.

Realizzata dal birrificio di Chicago Goose Island Beer Company fondato nel 1988, è una classica IPA americana dall’intenso colore arancio ramato leggermente opalescente, sormontato da una corona di schiuma cremosa e duratura.

Al naso, oltre agli inconfondibili sentori di luppolo e malto tostato, affiorano decise note fruttate di pesca e pompelmo, mentre al palato si presenta densa e corposa, con una vivace componente floreale seguita da punte più leggere di caramello che la rendono di facile beva nonostante il sapore molto marcato e caratteristico.

Dal momento che stiamo parlando di una birra IPA di grande qualità e prestigio, la confezione con 12 bottiglie da 33 cl viene proposta a un prezzo più elevato rispetto alla media di mercato, ma possiamo garantirvi che il gioco vale decisamente la candela.

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Birra Ichnusa

 

6. Ichnusa Birra non filtrata 15 bottiglie da 50 cl

 

Altra birra italiana, proveniente precisamente dal territorio sardo e imbottigliata nel birrificio Assemini dal 1912. Ichnusa è una garanzia di qualità per chi ama birre dal gusto deciso e non filtrate, lasciate quindi a decantare nei tini di fermentazione e dall’aspetto un po’ più torbido al momento della mescita. Il colore dorato è conferito dalla presenza di due tipologie di malto d’orzo, quello chiaro e caramello, mentre il gusto è reso aromatico dalla selezione di luppoli.

Per chi non avesse mai bevuto una birra non filtrata, è importante sapere che, rispetto a quelle pastorizzate, mantiene molte delle proprietà organolettiche e nutritive, pertanto i consumatori più attenti al gusto che alla forma preferiranno solitamente le prime.

Il rapporto qualità/prezzo è notevole dal momento che nella confezione di Ichnusa è possibile trovare quindici bottiglie da 50 cl a un prezzo estremamente concorrenziale, per un totale di 7,5 litri di birra.

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Birra Kozel

 

7. Kozel Birra Premium Lager

 

In comparazione ad altre lager disponibili sul mercato, la birra Kozel Premium prodotta in Repubblica Ceca è quella che offre il miglior compromesso tra qualità, caratteristiche organolettiche e prezzo.

Proposta in una confezione contenente 12 bottiglie da 35,5 cl ciascuna a un prezzo molto vantaggioso, viene realizzata seguendo l’antica ricetta tradizionale con tre malti selezionati e il luppolo aromatico Czech Noble per conferire alla bevanda un gusto ricco e dal grande equilibrio gustativo.

Disponibile su tutto il territorio nazionale grazie a una capillare distribuzione nei più importanti punti di consumo (come bar e ristoranti) e nelle grandi insegne di supermercati della grande distribuzione, è ideale in abbinamento a formaggi stagionati, sughi saporiti e grigliate di carne, sia bianca sia rossa, esprimendo il meglio di sé quando servita a una temperatura di 6°C.

I consumatori riferiscono di un gusto piacevole e non eccessivamente amaro, pur sprigionando sul palato un intenso sapore di cacao (derivato dalla tostatura del malto) ed erbe aromatiche che, però, non si rivela stucchevole.

La sua commercializzazione è fortemente deputata all’immagine del proverbiale “caprone” che compare sulle etichette, un simbolo fortemente legato alla tradizione e al senso di ospitalità degli abitanti del piccolo villaggio ceco di Velké Popovice, dove nasce il birrificio che la produce.

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Birra Coronita

 

8. Coronita Extra

 

Dici “birra Coronita” ed è subito fiesta! La famosa bevanda messicana a base di malto d’orzo e luppolo non può di certo mancare sulla tavola degli aperitivi e delle feste, con la classica fetta di limone o lime da inserire nel collo della bottiglia, dopo averlo cosparso con del sale.

Prodotta dal birrificio Cerveceria Modelo, acquisito dal gruppo A.B. InBev dal 2013, trova in Italia molti estimatori e appassionati grazie allo spettro olfattivo intenso e corposo, che debutta al naso con avvolgenti note fruttate ed erbacee, coinvolgendo il palato con un sapore leggero e dissetante che amplifica il sorso.

Gli ingredienti principali per la realizzazione della Coronita Extra sono acqua, malto d’orzo, estratto di luppolo, granoturco e riso, ed è proprio l’aggiunta di questi ultimi due a donare alla bevanda quella caratteristica dolcezza che lascia gradualmente il posto a un retrogusto piacevolmente amarognolo, con un appagante finale luppolato.

Come da tradizione, il metodo produttivo è quello a bassa fermentazione e la sua produzione avviene esclusivamente in Messico, per poi essere esportata in tutto il mondo.

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Birra Tennent’s

 

9. Tennent’s Super

 

La birra Tennent’s Super è una strong lager scozzese che in Italia ha conosciuto un successo senza pari rispetto alle altre parti del mondo.

Pur avendo le stesse caratteristiche delle birre più semplici e comuni che si possono trovare in circolazione, ha una buona dolcezza, senza alcuna incursione di note amare spiccate né aromi complessi, e una gradazione alcolica più elevata (pari a 9%), nonostante venga proposta a un prezzo decisamente accessibile.

Nel complesso, si tratta di una strong lager scozzese doppio malto unica nel suo genere, di semplice bevuta e caratterizzata da un sapore decisamente robusto e deciso, con un buon equilibrio malto-luppolo percepito soprattutto nel finale.

Il rapporto qualità/prezzo è notevole dal momento che nella confezione è possibile trovare 24 bottiglie da 35,5 cl a un prezzo estremamente concorrenziale, per un totale di 8,52 litri di birra.

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Birra analcolica

 

10. Beck’s Blue

 

L’ultimo prodotto della nostra classifica si rivolge a chi è alla ricerca di una birra analcolica che offra il gusto pieno di una pilsner ma con lo 0% di alcol.

Sorella minore della Beck’s Next, la Beck’s Blue permette di bere responsabilmente senza rinunciare al gusto e con un occhio di riguardo anche alle kcal, esordendo al naso con note di camomilla e un leggero sentore erbaceo accompagnato da lievi accenni di miele.

Il retrogusto amaro viene attenuato dalla bassa quantità di luppolo presente, rendendone il sapore molto simile a quello delle birre “vere” per offrire innumerevoli possibilità di abbinamento con i piatti della cucina sia italiana sia internazionale.

Ottima per l’aperitivo in abbinamento a stuzzichini e finger food, ma anche per godersi un rilassante dopocena in compagnia, nasce per accontentare i bevitori attenti alla linea e coloro che vogliono far festa con gli amici ma devono riportare tutti a casa sani e salvi, senza temere l’esito positivo dell’alcoltest quando ci si deve mettere alla guida.

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Origine e uso

 

Storia

Per parlare delle origini della birra non basterebbero svariati tomi universitari. Si tratta forse della bevanda fermentata più antica in assoluto con prove della sua realizzazione che risalgono a 5.000 anni fa.

Tra i reperti Sumeri e Assiri si parla in modo accurato non solo della birra stessa ma anche del mastro birraio, vero e proprio mestiere allora come oggi. Si potrebbe però pensare che oggi abbiamo una più ampia varietà di birre tra cui scegliere, ma anche questo non sarebbe veritiero dal momento che a Babilonia, nel 2.500 a.C., le tipologie di birra tra cui gli acquirenti potevano scegliere erano ben 20, dalla birra comune d’orzo a quelle più scure e pregiate. L’utilizzo che se ne faceva non era però solo per celebrazioni di tipo privato ma anche comunitarie, durante eventi religiosi e persino funerali.

Da Babilonia la birra attraversò confini e popolazioni, diffondendosi poi nel Medio Oriente dove veniva preparata con panetti d’orzo, cotti e sbriciolati in acqua, generando così la fermentazione tipica della birra. Anche gli egizi amavano la bevanda alcolica e nella loro regione era chiamata zithum, a cui venivano però aggiunti anche lupini.

Avvicinandoci al territorio italiano, i romani certamente non si privavano di birra ma furono gli etruschi a far conoscere loro la preparazione. Così, con l’incedere del tempo, il consumo di birra è arrivato fino ai giorni nostri, come una costante che ha accompagnato l’evoluzione degli esseri umani.

 

Mix

La concezione comune è che la birra dia il meglio di sé quando consumata da sola, magari fredda. Tuttavia esistono anche dei cocktail che presentano alla base questa bevanda e non si tratta della classica aggiunta di un liquore, magari, per rendere più alta la gradazione alcolica, ma parliamo di vere e proprie combinazioni avant gardiste che puntano anche all’estetica.

La prima combinazione interessante è quella con lo champagne. Utilizzando una birra scurra bisogna versarla in un bicchiere flute, successivamente si aggiunge lo champagne con un cucchiaio in modo da far sì che resti in cima al bicchiere, dando un aspetto singolare al cocktail.

Per consumazioni invece più fresche e meno cerimoniose è possibile utilizzare la tequila e una quantità minima, pari a 1/8 del totale, di energy drink. Basta versare la birra nel bicchiere, aggiungere 1/8 di tequila e un po’ di Red Bull, per esempio, integrando poi il tutto con una fetta di lime o arancia come pura decorazione.

Se invece preferite qualcosa di frizzante, a un mezzo bicchiere di birra chiara potete aggiungere 1/3 di cointreau e 2/3 di spumante. Le combinazioni sono innumerevoli e qui ne abbiamo elencate solo alcune, non abbiate dunque paura di sperimentare e provare anche mix arditi.

 

Conservazione

La data di scadenza per la birra è un fattore estremamente importante poiché si tratta di una bevanda che ha subito un processo di fermentazione. Se da un lato le birre industriali vengono realizzate in modo tale da garantire il mantenimento delle proprietà organolettiche per un periodo quanto più lungo possibile, lo stesso non si può dire di quelle artigianali che, una volta aperte, andrebbero consumate in poco tempo.

Le uniche che potrebbero essere conservate più a lungo sono quelle ad alta fermentazione ma anche in questo caso bisogna comunque adeguarsi a quanto indicato sull’etichetta. Altro dettaglio da evitare è l’esposizione alla luce solare diretta. I raggi dell’astro, infatti, causano reazioni chimiche che alterano sia il sapore sia l’odore della bevanda, anche qualora questa resti sigillata. Uno dei motivi per cui le bottiglie di birra sono di colori scuri, come il marrone, è proprio per avere una protezione aggiuntiva, filtrando la luce solare. 

Ricordate dunque di posizionare le vostre bottiglie in luoghi bui, possibilmente in frigo e non superate il limite indicato dalla data di scadenza per la consumazione.

 

Valore nutrizionale

Essendo presenti sul mercato una gran quantità di varianti, sarebbe impossibile identificare tutte le singole variazioni quindi prenderemo come riferimento una classica birra chiara, tra le più consumate dagli utenti. Il valore energetico per 100 ml oscilla tra 30 e 50 kcal, composte da circa 3,6 grammi di carboidrati e solo lo 0,5 di proteine. 

Se da un lato quindi potrebbe sembrare non eccessivamente dannosa, non bisogna dimenticare che contiene comunque alcol etilico, una delle principali sostanze cancerogene. Inoltre, un consumo eccessivo può portare a problemi come diarrea e una perdita superiore alla norma di sali minerali.

Bere responsabilmente

Consumare birra, diversamente al consumo di superalcolici, potrebbe essere considerata, tutto sommato, un’alternativa sostenibile. In realtà si rischia di bere molto di più senza rendersene conto, proprio per la minore gradazione alcolica e per il sapore meno forte rispetto a liquori come whiskey, vodka e gin. 

Un bicchiere di birra di tanto in tanto non risulta particolarmente dannoso, soprattutto se si conduce uno stile di vita sano, praticando sport e una dieta variegata. Attenzione però a non esagerare se siete eccessivamente sedentari e accoppiate spesso alla bevanda del cibo non salutare.

 

 

 

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Superalcolici

Il miglior gin

 

 

 

Le nostre selezioni dei migliori gin

 

Indecisi su come scegliere un buon gin da consumare in occasioni speciali o da regalare a un appassionato? Non abbiate timore, la nostra classifica dei migliori gin del 2024 riuscirà a guidarvi al meglio tra le offerte sul mercato e vi permetterà di acquistare il prodotto più adatto alle vostre esigenze.

 

 

1. Brockmans Intensely Smooth Premium Gin 700 ml

 

Al primo posto dei gin venduti online troviamo quello di Brockmans, dal sapore molto delicato e note fruttate. Secondo quanto riferiscono i consumatori, il modo migliore per consumare il prodotto è quello di mescolarlo per ottenere dei cocktail freschi, magari con dell’acqua tonica di qualità come la Fever Tree o Schweppes Premium. 

Riesce a soddisfare anche quando utilizzato per il classico Gin Lemon, tuttavia per tutti gli altri mix molto basilari è importante tener conto dell’aroma tipico dei frutti di bosco. Si rivela dunque ideale anche per gli utenti che vogliono assaggiare tale bevanda per la prima volta, dal momento che si distingue notevolmente rispetto ad altre varianti di gin.

Potrete ottenere un ottimo Negroni seguendo la ricetta classica e aggiungendo 2 cl di gin Brockmans, 2 cl di vermut rosso e 2 cl di Campari, con ghiaccio a piacere. Potrete così intrattenere i vostri ospiti con un ottimo aperitivo tradizionale.

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2. Bombay Sapphire London Dry Gin 100 cl

 

Chi fosse alla ricerca del gin più economico della nostra classifica, troverà prezzi bassi nell’offerta Bombay Sapphire London, venduto in una bottiglia elegante da 1 litro. Nonostante il costo contenuto non bisogna pensare si tratti di gin scadente, tutt’altro. 

Per la sua realizzazione, il brand Bombay Sapphire utilizza dieci ingredienti accuratamente selezionati per ottenere il sapore complesso del London Dry Gin, tra cui liquirizia dalla Cina, cassia dall’Indocina, coriandolo dal Marocco, angelica sassone, bacche di ginepro e radice di iris italiane, limoni spagnoli, grani del paradiso dell’africa occidentale, bacche di cubebe da Java e mandorle dalla Spagna.

Gli ingredienti non vengono bolliti per estrarne il sapore ma si utilizza il metodo a infusione tramite vapore per catturare tutte le note e creare così un mix bilanciato e originale. Non a caso, infatti, è uno dei prodotti più venduti sul mercato, apprezzato a livello internazionale da una vasta gamma di utenti che ne cantano le lodi. Ideale sia per il consumo liscio sia per la realizzazione di cocktail.

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3. Monkey 47 Schwarzwald Dry Gin 500 ml

 

Lo Schwarzwald Dry Gin di Monkey 47 nasce dalla fusione di aromi occidentali e orientali, grazie a 47 diversi ingredienti che generano un gin estremamente diverso da ciò a cui i puristi sono abituati. Mescola l’amore per l’esotico, in particolare per l’India e per il mondo Arabo, con la distillazione di stampo occidentale che da sempre caratterizza la produzione di gin. 

La ricetta originale del Monkey 47 è quella del comandante inglese Montgomery Collins, tuttavia fu Alexander Stein a trovarla e omaggiò il creatore con il brand che oggi conosciamo, aggiungendo non solo il 47 per ricordare la quantità di ingredienti, ma anche il termine “monkey” e l’immagine di una scimmietta di nome Max, che fu davvero amica del comandante Collins.

La forma della bottiglia è originale ed è sigillata con vero sughero portoghese, rivelandosi quindi un ottimo regalo per gli appassionati della bevanda che sapranno apprezzare il gesto.

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4. Hendrick’s Gin 700 ml

 

Torniamo invece nell’ambito classico con il gin prodotto da Hendrick’s, che non possiamo esattamente definire un prodotto innovativo anche se la ricetta prevede l’uso di undici ingredienti botanici, tra cui infusione di rosa che aggiunge dolcezza e cetriolo per la freschezza, ottenendo un sapore quindi bilanciato ma con toni interessanti.

Consigliato per la realizzazione di drink classici come il Gin Tonic, con aggiunta di fette di cetriolo al posto di quelle di limone, per ottenere così una variante visiva che ricordi le note tipiche del gin Hendrick’s.

Altra ricetta interessante, particolarmente consigliata per provare qualcosa di nuovo, è quella che prevede l’aggiunta di caffè espresso al Gin Tonic, una trovata che alcuni potrebbero trovare eccessivamente ardita ma che si rivela senz’altro intrigante e fuori dagli schemi. La temperatura ideale di servizio, anche qualora lo beviate liscio, è tra 6 e 8° centigradi, assicuratevi di posizionare dunque la bottiglia in congelatore qualche ora prima dell’utilizzo.

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5. Gin Mare Mediterranean Gin 42,7% vol. 700 ml

 

Il Gin Mare è realizzato in Spagna e presenta delle note tipicamente mediterranee. Effettuando una comparazione con altri prodotti notiamo una certa unicità poiché mescola, oltre alle classiche bacche di ginepro, ingredienti come olive Arbequina catalane, timo proveniente dalla Grecia, rosmarino dalla Turchia e basilico italiano, per conferire un sapore “erbaceo” difficile da riscontrare altrove.

La distillazione è ottenuta con un alambicco Fiorentino e, mentre le erbe vengono aggiunte per una macerazione della durata di circa 48 ore, gli agrumi spagnoli utilizzati vengono fatti macerare per un anno.

Si rivela un’ottima scelta per la realizzazione di cocktail che permettono al gin di esprimere tutte le proprie note aromatiche, come un Martini Dry, in alternativa però può essere consumato anche liscio e on the rocks per i puristi che vogliono assaporare al meglio tutta l’unicità di questo prodotto. La bottiglia da 700 ml ha una forma molto particolare, con un’onda nella parte inferiore, fattore che la rende perfetta come idea regalo.

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6. Tanqueray Flor de Sevilla 70 cl

 

Sempre tra le offerte spagnole abbiamo il Flor de Sevilla di Tanqueray, un gin che si differenzia, anche in questo caso, per l’utilizzo di aromi agrumati provenienti dalle arance di Siviglia. A queste sono aggiunte poi delle note di coriandolo e mandarino, che conferiscono al prodotto una spettacolare colorazione ambrata.

Grazie a queste caratteristiche, il Flor de Sevilla è molto apprezzato per la realizzazione di cocktail come il Negroni, che prevede l’aggiunta di vermut e per valorizzare ancor di più il colore estivo anche un bitter rosso e una fetta d’arancia.

Va sottolineato che il sapore, rispetto ad altri gin, è leggermente più dolce, pertanto potrebbe non essere apprezzato da tutti, soprattutto i consumatori abituali che preferiscono note più dure e secche. Ottimo per i novizi che vogliono avvicinarsi alla bevanda, per tutti gli altri sono disponibili anche le varianti classiche come il London Dry Gin, sempre realizzati da Tanqueray nel rispetto delle ricette più classiche.

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7. The Botanist Islay Dry Gin 700 ml

 

Il gin prodotto da The Botanist ha come concetto guida la parola “selvaggio”; realizzato sull’isola scozzese Islay con un processo di distillazione che vede l’aggiunta di 22 ingredienti secondo un ordine ben preciso. Rientra in una categoria di gin di fascia medio/alta con un prezzo generalmente superiore a quello di altre produzioni. 

Se siete appassionati della bevanda, è altamente consigliato grazie alla sua forza e durezza che non rinuncia però a delle note aromatiche provenienti dalle botaniche utilizzate. Secondo i pareri espressi dagli utenti con un po’ di esperienza, si tratta del miglior gin scozzese sul mercato, grazie alla grande capacità del brand nel campo. 

Tutti gli ingredienti utilizzati per la realizzazione del gin sono coltivati localmente, tra cui troviamo camomilla, ginepro, artemisia, menta verde, menta gentile, timo selvatico e molti altri. La bottiglia si presenta in modo molto classico ma la confezione che l’accompagna è pregiata e interessante come idea regalo.

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8. Gin Malfy Original

 

Gin Malfy Original è un distillato prodotto in Italia e più precisamente in quel di Moncalieri, dall’azienda Torino Distillati. La sua ricetta è composta da ingredienti di alta qualità, quali: ginepro, cassia, coriandolo, iris, angelica, arancia, liquirizia, limone e pompelmo. Inoltre l’acqua utilizzata per tagliare il distillato, proviene dalle sorgenti del Monviso.

Il suo profumo è molto aromatico, con note di agrumi e di terra, che si legano all’odore del ginepro.

Si tratta di un distillato con un’alta gradazione (41%), che ne sottolinea la personalità e le note speziate. Buono sia da bere liscio, sia da utilizzare nella composizione di un cocktail. Un gin duttile insomma, che si presta a svariate preparazioni, grazie al suo sapore morbido ed equilibrato.

Questo distillato soddisfa il gusto di molti amanti del gin, anche se potrebbe non essere adatto a chi ha l’esigenza di sorseggiare un prodotto più forte e deciso.

Il rapporto qualità/prezzo è buono e il costo di una bottiglia risulta conveniente e accessibile.

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9. Professor Cornelius Ampleforth’s Bathtub Gin 700 ml

 

Il gin inglese del “professore” Cornelius Ampleforth, sebbene possa sembrare un prodotto dal nome altisonante e con una gran storia alle spalle, è stato prodotto per la prima volta nel 2011 ma da allora ha ricevuto svariati premi come prodotto originale e innovativo.

Le botaniche utilizzate spaziano da note acidule, tipiche degli agrumi, fino a quelle più dolci come la cannella. Il sapore è intenso e ciò non lo rende un gin particolarmente adatto per cocktail, tuttavia può essere comunque esaltato con della semplice acqua tonica e ghiaccio.

Gli utenti che hanno avuto modo di provarlo ne sono tutti ampiamente soddisfatti anche se è richiesta un po’ di esperienza per gustarne tutte le caratteristiche che potrebbero altrimenti sfuggire ai neofiti.

La confezione è molto particolare, avvolta in carta spessa con il logo e la descrizione del processo innovativo di Ampleforth, il tutto sigillato con della cera. Ottimo quindi anche come idea regalo.

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10. Silent Pool Gin 700 ml

 

L’ultimo prodotto che prendiamo in considerazione è il gin Silent Pool, costituito da ventiquattro botaniche accuratamente selezionate tra cui bacche di ginepro dalla Bosnia, radice di liquirizia e bergamotto che vengono prima messe a macerare in alcol e poi trasferite nell’apposito alambicco. 

Successivamente bucce di arancia e lime, pere essiccate, bacche di ginepro macedoni, angelica proveniente dalla Polonia e altri ingredienti che ne complementano il bouquet come i petali di rosa.

Il prodotto Silent Pool è adatto per la realizzazione di mix complessi grazie alle sue note standard ma equilibrate, tra cui l’Alexander, che prevede l’aggiunta di crema di cacao bianca, latte, cioccolato a scaglie e cubetti di ghiaccio, il tutto da servire in apposito bicchiere da cocktail. Per scoprire dove acquistare il gin in questione, e sorprendere i vostri amici con preparazioni da barman, potete cliccare sul link in basso.

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Origine e uso

 

Storia

La nascita di questo liquore non è sicura al 100% anche se si presume sia stato creato nei Paesi Bassi, precisamente presso l’Università di Leida, da un dottore chiamato Franciscus de le Boe Sylvius. Durante le sue ricerche sperimentò gli effetti benefici delle bacche di ginepro per curare reni e stomaco. 

Da queste sue speculazioni nacque una sorta di elisir chiamato originariamente Genever, venduto appunto come medicinale. La componente alcolica presente all’interno, però, ne permise la rapida diffusione come alcolico, soprattutto durante la Guerra dei Trent’anni, combattuta nel diciassettesimo secolo contro la Spagna.

Gli alleati inglesi la definirono “il coraggio olandese”, poiché questi bevevano il drink prima di lanciarsi in battaglia. Impressionati dalla bevanda la portarono con sé nel Regno Unito al termine della guerra.

La storia del gin non termina qui, però, poiché verso la fine del 1600, Guglielmo III d’Orange, divenuto Re d’Inghilterra, di Scozia e d’Irlanda, per assestare un duro colpo ai francesi e al loro cognac, vietò l’importazione del liquore, destinando molte risorse alla produzione interna di gin, che divenne il liquore più popolare dell’epoca.

La ricetta originale del gin prevede l’utilizzo di bacche di ginepro e alcol etilico neutro di origine agricola per ottenere un gin distillato a 37,5% vol., tuttavia esistono anche delle varianti definite “gin inglesi” e “gin olandesi”. Per quanto riguarda i gin inglesi, questi possono essere London Dry o Plymouth, che oltre all’alcol etilico agricolo e le bacche di ginepro aggiungono anche altri tipi di vegetali. Quelli ottenuti invece con il metodo “compounding”, sono differenti poiché aggiungono aromi all’alcol attraverso oli essenziali.

I gin olandesi, invece, mescolano diversi cereali come segale, malto d’orzo e mais e si suddividono in base a qualità più o meno pregiate anche se gli ingredienti raramente cambiano.

 

Mix

Con il gin è possibile ottenere una vasta gamma di cocktail, alcuni classici, altri più arditi e innovativi. Su tutti spicca però il Martini Dry, preparato con gocce di martini Extra Dry, gin versato direttamente sul ghiaccio e mescolato per circa 30 secondi. Il tutto si versa poi nel bicchiere da cocktail guarnendo con una fetta di limone o l’immancabile oliva.

Sempre restando in tema di mix tradizionali, non possiamo non citare il Gin Tonic. Forse il più semplice da realizzare, prevede l’uso di gin e semplice acqua tonica, versando il mix su cubetti di ghiaccio e aggiungendo infine una fetta di limone.

Più ardito ma comunque con una lunga storia alle spalle è il Tom Collins, nato nel 1800 a opera di Tom e John Collins. Per la realizzazione del cocktail è necessario, oltre al gin, anche sciroppo di zucchero, succo di limone e seltz. Si prepara direttamente nel bicchiere da cocktail nel quale si aggiungono gli ingredienti secondo un ordine ben preciso: iniziando con il ghiaccio, si aggiunge poi il gin possibilmente dry, succo di limone, sciroppo di zucchero e una spruzzata di seltz.

 

Conservazione

Il gin può essere considerato un distillato comune, al pari di whisky, vodka, tequila e così via. Per questo tipo di alcolici è importante seguire delle semplici norme di conservazione. La temperatura, innanzitutto, deve essere ambiente, evitando di andare oltre i 15 gradi. 

Questo ci riconduce direttamente alla domanda: bisogna evitare la luce solare diretta? La risposta è naturalmente sì. I raggi solari, in particolare quelli ultravioletti, innescano processi di ossidazione nei liquori, modificandone colore e sapore.

Se ci tenete a esporre le vostre bottiglie pregiate, assicuratevi perlomeno che i raggi solari non le colpiscano direttamente. Il gin solitamente va consumato con ghiaccio, tuttavia lasciarlo sempre in congelatore potrebbe non essere un’ottima idea. Vi invitiamo a posizionarlo lì solo qualche ora prima di utilizzarlo.

 

Valore nutrizionale

Pur non avendo un valore energetico alto come tanti altri liquori, come per esempio il limoncello, il gin è comunque sufficientemente calorico da permetterci di sconsigliarne un consumo eccessivo. Per 100 ml di bevanda si assumono più di 260 calorie, con un contenuto di circa 37,9 grammi di alcol etilico, non esattamente un toccasana per l’organismo.

Bere responsabilmente

Sia per il contenuto alcolico elevato, sia per la sua composizione priva di proteine, consumare gin in modo eccessivo potrebbe rivelarsi un problema per la salute. Come tutti gli alcolici, anche il gin va bevuto con cognizione di causa e se è vero che un bicchierino non ha mai ucciso nessuno, lo stesso non si può dire del consumo smodato tramite cocktail. Questi ultimi dovrebbero dunque essere bevuti con molta attenzione e assolutamente evitati se dovrete guidare nel giro di qualche ora dall’assunzione.

 

 

Categories
Superalcolici

Il miglior rum

 

 

Conclusione

 

 

Le nostre selezioni dei migliori rum

 

La nostra classifica dei migliori rum del 2024 è stata compilata prendendo in considerazione il grado di soddisfazione dei consumatori. Se non sapete quale rum comprare, magari per un regalo importante da fare a un caro amico, vi invitiamo a leggere con attenzione le nostre recensioni che potete trovare in basso.

 

 

1. Zacapa Centenario 23 Rum Solera 700 ml

 

Il rum Zapaca è invecchiato in botti ex-sherry ed ex-whisky sulle alture guatemalteche di Quetzaltenango, a 2.300 metri sul livello del mare. Il periodo che trascorrono nelle botti va da un minimo di 6 a un massimo di 23 anni. Il risultato di questa produzione è un liquore equilibrato con note dolci e speziate, sapore di frutta secca e cioccolato fondente. Sebbene possa essere indubbiamente utilizzato per mix classici e più arditi, il modo migliore per consumarlo è liscio oppure on the rocks, dove si riesce a carpire la sua complessità al meglio.

Vincitore della medaglia d’oro ai recenti World Rum Awards, se state cercando un prodotto che si discosti leggermente dalla tradizione più classica allora il Zacapa Centenario 23 fa esattamente al caso vostro.

Secondo i consumatori a conferire il gusto tipico è soprattutto il sistema Solera, un processo che vede lo svuotamento parziale delle botti per far sì che il rum giovane incontri sempre quello invecchiato.

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2. The Kraken Black Spiced Rum 700 ml

 

Il nuovo liquore proposto da The Kraken sta scalando velocemente le classifiche di gradimento dei consumatori e si accinge a diventare il miglior rum speziato in circolazione. A renderlo così intrigante sono le note aromatiche provenienti da una miscela di ben tredici spezie differenti, mescolate al rum nero ottenuto dalla fermentazione della canna da zucchero.

Una volta pronto, il liquore matura in botti di legno di quercia per una durata variabile che va da un minimo di 12 a un massimo di 24 mesi. A differenza del mitologico mostro che si diceva distruggesse le navi degli incauti marinai, il Kraken non è propriamente “forte” ma si rivela dolce, cosa atipica per una bevanda di questa tipologia. 

Secondo i consumatori che hanno avuto modo di assaggiarlo, trova la sua combinazione ideale nei cocktail, come il “Kraken repellant” che prevede 3 cl di rum, 9 cl di coca e una fetta di lime.

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3. Diplomatico Rhum Reserva Exclusiva 700 ml

 

In terza posizione abbiamo un rum venezuelano, realizzato dalla Diplomatico a partire dal 1959, anno in cui venne fondata la distilleria omonima. I mieli di canna da zucchero utilizzati per la Gran Reserva sono poi distillati in antichi alambicchi e successivamente il composto viene invecchiato in botti di rovere americano per un massimo di 12 anni.

Tra le note aromatiche percepibili troviamo sciroppo d’acero, arancia, e persino liquirizia, alcuni di questi molto difficili da trovare nella maggior parte dei rum in commercio. Al palato è invece più classico con una dolcezza pari a quella di caramella mou, adatto quindi anche a chi si avvicina per la prima volta a questo prodotto.

Consumato liscio oppure on the rocks dà il meglio di sé ma non sono da sottovalutare anche miscele come l’Old Fashioned e il Sazerac, due cocktail classici. Non si presta bene come idea regalo poiché manca una confezione apposita.

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4. Don Papa Rum 700 ml

 

Tra i rum più venduti spicca quello prodotto dal brand Don Papa, che grazie ai suoi prezzi bassi riesce a imporsi sul mercato guadagnandosi una nutrita schiera di sostenitori. Il nome è un tributo a Papa Isio, capo dei “negros” che nel 1890 si ribellarono agli spagnoli e alla religione cattolica nelle Filippine.

Il prodotto è invecchiato per sette anni nelle botti di rovere, dove acquisisce un tipico odore di vaniglia e frutta esotica che si riflette all’assaggio con una dolcezza che caratterizza i rum delle Filippine. Può essere bevuto liscio e come accoppiamento i consumatori consigliano cioccolato fondente o fette d’arancia, in alternativa, per gli amanti dei mix è possibile sfruttarlo come base per la creazione di cocktail classici.

Si presta bene come primo rum per neofiti della bevanda mentre chi vuole qualcosa di più forte e con un carattere molto più deciso dovrà necessariamente puntare a un liquore dal costo mediamente più alto.

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5. Plantation Barbados Rum 20th Anniversary 700 ml

 

A catturare subito l’attenzione è la confezione del Barbados Rum di Plantation. L’astuccio è elegante e rispecchia il lignaggio “piratesco”, perfetto quindi come idea regalo per amici intenditori. Il rum in questione è realizzato a partire da melasse, invecchiato in botti di legno ex-bourbon nelle Barbados per un periodo che va da 8 a 15 anni e spedito poi in Francia per una ulteriore maturazione, da 2 a 10 anni, in botti di legno di quercia.

Il doppio processo di invecchiamento stratifica il rum, donandogli una complessità e una morbidezza senza pari. Al palato rivela note di cioccolato, banana, vaniglia e cocco tostato, con un finale persistente di mango fresco.

Secondo i pareri espressi dagli utenti, è molto equilibrato e piacevole da bere anche liscio senza alcun tipo di accompagnamento o mix per cocktail. Potrebbe rivelarsi un po’ più costoso della media, poco adatto quindi a chi vuole spendere quanto meno possibile.

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6. Pampero Rum Aniversario 700 ml

 

Chi fosse alla ricerca del prodotto più economico sul mercato, potrà trovare nel Rum Aniversario di Pampero l’offerta adatta alle proprie esigenze. La bottiglia non è particolarmente elegante e si presenta anzi in modo decisamente anonimo, impreziosita unicamente da un astuccio in pelle chiara che l’avvolge, con stampigliato l’emblema del brand che raffigura il gaucho a cavallo.

All’apertura si percepiscono subito note di agrumi e caffè, distinguendosi dalla maggior parte dei rum sul mercato grazie al suo colore mogano. Può essere consumato liscio, magari accompagnato dal classico cioccolato fondente al 70% o superiore, ma non si sposa bene con altri ingredienti da cocktail. 

Essendo di produzione industriale, gli amanti dei rum un po’ più grezzi e forti, che si ritroveranno a fare una comparazione con altri brand della nostra classifica, potrebbero non trovarlo nelle proprie corde. Tuttavia, sottolineiamo che il rapporto qualità/prezzo è comunque ottimo rispetto ad altre offerte più blasonate.

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7. Bumbu Rum 700 ml

 

Se state cercando un regalo per un amico e volete capire come scegliere un buon rum tra quelli venduti online, sappiate che è molto importante non prendere in considerazione solo i prodotti con confezioni sgargianti e belle a vedersi. Informarsi prima di acquistare questa tipologia di liquore è di vitale importanza per evitare pessime figure, soprattutto con appassionati.

Il rum proposto da Bumbu si presenta in una bottiglia di vetro spessa, con al centro una “X” in metallo nella parte frontale e una mappa dei Caraibi in quella posteriore, che rimanda direttamente alle Barbados, dove la bevanda viene distillata.

Al gusto si presenta ricco e complesso, con note di cannella e spezie che subito travolgono il consumatore. Alcuni lo reputano un po’ troppo dolce pertanto potrebbe non essere indicato per chi preferisce qualcosa con un impatto maggiore. Il rapporto qualità/prezzo è però eccellente e la maggior parte degli utenti lo consiglia anche per i neofiti che vogliono avvicinarsi a questo distillato.

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8. Williams & Humbert Ron Dos Maderas 700 ml

 

Tra le offerte troviamo poi anche rum invecchiati per ben tre volte, come il Ron Dos Maderas. Il primo processo vede l’invecchiamento messo in atto nei Caraibi per cinque anni, poi, presso le distillerie Williams & Humbert in botti “ex-Dos Cortados” trascorrono altri tre anni e infine il terzo passaggio vede l’invecchiamento per altri due anni in botti ex-sherry “Don Guido”.

Il risultato finale è un rum dal colore mogano, con venature ambrate estremamente appetibile. Le note percepibili all’apertura sono di uva passa, fichi e vaniglia mentre al palato mantiene un gusto aromatico e morbido, perfetto per essere consumato anche da solo o accompagnato con del cioccolato fondente.

I consumatori, infatti, lo sconsigliano per chi preferisce usarlo come base per cocktail, il costo è infatti abbastanza alto e si tratta di un prodotto di qualità che non andrebbe sminuito in un mix. La confezione esterna è rigida ed elegante, protegge quindi al meglio la bottiglia e potrete acquistarla anche come regalo per amici e parenti.

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9. Abuelo Rum 12 anni 70 cl

 

Il rum invecchiato 12 anni in botti di rovere bianco americano è il prodotto più importante della compagnia Abuelo e riflette la grande passione per questa bevanda. Il distillato panamense proviene da melassa vergine di canna da zucchero e il lungo tempo passato nelle botti, che contenevano precedentemente whisky Jack Daniels, lo rendono complesso e morbido.

Al palato rivela sentori di noce moscata senza però tradire la classica dolcezza di base del rum, esaltata dal sapore di vaniglia. Il modo migliore per gustare il Ron Abuelo è liscio, magari in compagnia di amici per chiudere in bellezza una cena.

Il prodotto, per gli utenti alla ricerca di eccellenze, ha vinto anche per ben due volte la medaglia d’oro al San Francisco World Spirits Competition, segno di una notevole qualità. Per scoprire dove acquistare l’Abuelo non vi resta altro da fare che cliccare sul link in basso, che vi condurrà direttamente alla pagina del venditore.

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10. Santa Teresa 1796 Solera Rum 700 ml

 

L’Hacienda Santa Teresa è stata fondata nel lontano 1796 dalla famiglia Vollmer che da ben cinque generazioni si occupa della coltivazione della canna da zucchero e della distillazione del rum. Il Solera racchiude in sé un’esperienza di 200 anni, il risultato di un procedimento che prevede l’invecchiamento in botti di quercia ex-bourbon whiskey per 35 anni.

All’aspetto si notano riflessi ambrati intensi mentre l’aroma è dolce e fruttato con forti sentori di legno. I sapori che si liberano all’assaggio vedono elementi dolci come vaniglia, cannella e miele mescolati ai più forti sentori di cioccolato fondente, prugne e pepe.

Il metodo Solera, che prevede che una botte non venga mai svuotata del tutto, con l’aggiunta di rum giovane su base invecchiata, conferisce alla bevanda un gusto pieno, secco ed estremamente bilanciato. Secondo gli utenti è uno dei migliori rum sul mercato, soprattutto per chi ama consumarlo liscio senza mix o cocktail di sorta.

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Origine e uso

 

Storia

Il rum è una bevanda che viene oggigiorno associata sempre a un panorama caraibico, non a caso però dal momento che si tratta di un distillato ottenuto dalla canna da zucchero. Quando Cristoforo Colombo raggiunse i Caraibi, trovò il clime ideale per la sua coltivazione, abbattendo i costi di produzione sfruttando il lavoro forzato degli schiavi dell’epoca.

Il rum, però, non era prodotto solo in quei luoghi ma anche in altre zone assumendo nomi leggermente diversi. A Cuba, Panama, la Repubblica Dominicana, Venezuela e così via assume il nome di “ron”, mentre il “rhum” è francese, ottenuto dalla distillazione del cognac. Non varia solo il nome ma anche la composizione stessa. Il ron cubano è un po’ più leggero e si sposa bene con i cocktail mentre quello giamaicano è ricco di spezie.

Tuttavia, prima di arrivare alle raffinate produzioni odierne, ottenute spesso dal migliore zucchero di canna in commercio, i primi rum erano realizzati con melassa, scarto della lavorazione della canna da zucchero. Il rum di melassa era quello maggiormente consumato dagli strati più bassi della popolazione come coloni, schiavi e marinai, per questo motivo la bevanda è entrata nell’immaginario comune come quella maggiormente bevuta dai pirati.

Quando parliamo di rum, quindi, non stiamo indicando un prodotto tipico realizzato con una sola tradizione in mente ma piuttosto caratterizzato da una grande varietà su base territoriale, acquisendo caratteristiche proprie in base al luogo e al metodo di produzione.

Questi possono essere: di fabbrica e industriali, prodotti ancora con la fermentazione delle melasse o agricoli, ricavati dunque dalla distillazione del succo di zucchero di canna.

 

Mix

Il rum è uno dei liquori più utilizzati per la creazione di cocktail esplosivi da consumare in spiaggia. Le varianti sono notevoli ma tra i più popolari abbiamo il Mojito, la cui preparazione prevede l’uso di zucchero pestato, succo di lime e foglie di menta come base. A questi si aggiungono poi acqua frizzante, ghiaccio tritato e rum, mescolando il tutto energicamente.

A contendersi il ruolo di cocktail più famoso, però, abbiamo anche il Daiquiri, un po’ meno complesso ma dalle note simili grazie alla presenza di succo di lime e sciroppo di zucchero oltre che, naturalmente, di rum.

Più storico è sicuramente il Planter’s Punch, bevuto in una variante più semplice di quella qui descritta da chi coltivava la canna da zucchero caraibica. Per ottenere il cocktail si usa rum ambrato, mescolato con succo di frutti differenti come quello d’ananas, d’arancia e limone.

Infine, non può mancare la Piña Colada, molto dolce e apprezzato da chi non ama cocktail dal sapore eccessivamente forte. Per la preparazione avrete bisogno di succo d’ananas, latte di cocco e rum, il tutto da frullare insieme per ottenere la classica consistenza morbida.

 

Conservazione

Per conservare a lungo una bottiglia di rum valgono tutti i consigli che solitamente vengono dati per i liquori di questo tipo. A differenza del vino, che richiede una posizione orizzontale per evitare depositi e tenere il tappo in sughero sempre umido per non far entrare aria nella bottiglia, il rum deve essere tenuto in posizione verticale.

La temperatura ideale si aggira intorno ai 14 gradi centigradi, non c’è dunque bisogno di lasciare la propria bottiglia preferita in cantina. L’unico accorgimento da prendere è quello di evitare che la bottiglia sia esposta direttamente ai raggi solari poiché gli ultravioletti rischiano di portare a una fermentazione che altera le proprietà del rum, cambiandone sia il colore sia il sapore.

La durata media, se si prendono tali precauzioni, è di un paio d’anni mentre in caso contrario il rum potrebbe andare anche incontro a evaporazione.

 

Valore nutrizionale

Trattandosi di un superalcolico, il rum in qualsiasi sua variante è ricco di zuccheri e grassi, con un apporto energetico che viene principalmente dall’alcol etilico, pari a 220 kcal per 100 grammi. Non si tratta dunque di una bevanda che si presta al consumo giornaliero o particolarmente frequente e dovrebbe essere limitato a occasioni speciali in quantità moderate.

Eccedere potrebbe portare a problemi di natura intestinale, con comparsa di gastrite o ulcera. Infine, persone con evidenti problemi di sovrappeso o ipertensione dovrebbero evitare il consumo in qualsiasi caso.

Bere responsabilmente

Non c’è niente di meglio che bere un drink dopo una lunga giornata di lavoro, magari chiacchierando con i propri amici del più e del meno. Il consumo di alcol è stata sempre una costante nell’evoluzione dell’essere umano, nonostante si tratti di un prodotto che potremmo definire dannoso per l’organismo. Se non si può fare a meno di distillati e superalcolici, però, bisogna almeno bere in modo responsabile, senza eccedere nei consumi e soprattutto evitare di mettersi al volante.

 

 

Categories
Superalcolici

Il miglior whisky

 

 

Conclusione

 

 

Le nostre selezioni dei migliori whisky

 

La bevanda in questione è una delle più apprezzate a livello internazionale e la proliferazione di brand può rendere difficile capire quale whisky comprare senza spendere il proprio denaro in modo incauto. Abbiamo dunque deciso di stilare una classifica dei migliori whisky del 2024 per aiutarvi in questa ardua impresa, vi invitiamo dunque a leggere attentamente le nostre recensioni per selezionare il prodotto più adatto alle vostre esigenze.

 

 

1. Lagavulin 16 Year Old Scotch Whisky Single Malt

 

Lo scotch whisky prodotto dal brand Lagavulin nella distilleria di Islay dal 1816, è uno dei più popolari nel settore. Oltre ad avere una confezione elegante, pensata per idee regalo da fare ad appassionati del liquore, ha anche un sapore inconfondibile, con una complessità e corposità superiore a tanti altri.

Il colore è ambrato mentre all’olfatto si avvertono note affumicate che si mescolano al sapore fruttato e chiudono su un finale torbato e con leggera propensione alla vaniglia. Invecchiato per 16 anni in botti di rovere precedentemente utilizzate per bourbon, come prevede la tradizione, il single malt Lagavulin è una delle offerte più interessanti della nostra classifica, punto di partenza perfetto per chi vuole assaggiare il vero whisky prima di dedicarsi a degustazioni più innovative e moderne.

I consumatori ne consigliano l’abbinamento con cioccolato fondente superiore al 70%, un mix ormai consolidato che potrebbe chiudere in bellezza una serata in compagnia di amici.

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2. Johnnie Walker Black Label Scotch Whisky

 

Il brand Johnnie Walker ha origine nel 1819 con l’omonimo fondatore del brand ma fu solo con il genio imprenditoriale del figlio Alexander che il loro Old Highland Whisky iniziò a diffondersi a macchia d’olio. Oggi, secoli dopo, si tratta di uno dei brand più immediatamente riconoscibili anche dai non appassionati. 

Il Black Label Scotch Whisky proposto in questa sede ha un aroma di frutti tropicali con note di vaniglia, mentre al palato si rivela corposo grazie alla maturazione avvenuta in botti di quercia. Il finale è affumicato come per i più classici, non rinuncia dunque ad accattivarsi i fan di vecchia data del liquore.

L’etichetta nera indica i 12 anni di invecchiamento, secondo i consumatori un tempo più che ragionevole per un whisky non esattamente pregiato ma che può comunque essere bevuto senza troppi rimpianti, anche per preparare cocktail unici e gustosi come il Godfather o il Peach Highball.

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3. Talisker 10 anni Scotch Whisky Single Malt

 

Invecchiato per 10 anni nelle botti di rovere sulla suggestiva isola di Skye, lo scotch whisky di Talisker è una garanzia grazie all’esperienza che caratterizza il brand. Attivo fin dal 1830, sfrutta una doppia distillazione che conferisce una configurazione unica. Tra le note si possono percepire la brezza marina e il pepe nero ma anche quelle agrumate che persistono sul finale.

Secondo gli utenti che hanno avuto modo di provarlo, si rivela un ottimo “entry point” per i neofiti, che potranno così farsi le ossa con un prodotto classico e corposo prima di passare a whisky più strutturati e con aromi innovativi.

Effettuando una comparazione con altri celebri brand, si rivela meno torbato e quindi il sentore di fumo lascia spazio al sale marino che è il vero elemento principe della produzione Talisker. Ottimo rapporto qualità/prezzo per chi sta cercando qualcosa dal costo contenuto o ha intenzione di fare un regalo gradito a un appassionato.

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4. Dalwhinnie 15 anni Scotch Whisky Single Malt

 

Capire come scegliere un buon whisky può essere difficile, soprattutto se non ne avete mai assaggiati svariati. Tuttavia esistono alcuni trucchi per evidenziare quello che potrebbe rientrare nelle vostre corde, come l’assenza di note torbate, generalmente quelle troppo forti che disturbano alcuni consumatori. 

Lo scotch prodotto da Dalwhinnie rientra proprio in questa categoria e si presenta vicino ai whisky giapponesi, fattore che gli è valsa la medaglia d’oro alla San Francisco World Spirits Competition.

Ha un gusto morbido, esaltato dalle note di erica, miele e vaniglia grazie all’invecchiamento per 15 anni in botti di quercia. Prodotto nelle Highland scozzesi, vanta l’uso di acqua pura proveniente dalla sorgente Allt-an-t’sluic, alta ben 600 metri.

La confezione si presenta in modo estremamente elegante, potrete quindi optare per l’offerta Dalwhinnie anche qualora siate alla ricerca di un’idea regalo. Alcuni utenti affermano inoltre che il sapore migliora dopo aver aperto la bottiglia, perdendo l’iniziale leggerezza e freschezza un po’ atipica per i whisky.

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5. Nikka Whisky from The Barrel 500 ml

 

Il miglior whisky sul mercato, ormai da diversi anni, è quello prodotto in Giappone. Potrebbe rappresentare una notizia scioccante per molti ma è davvero così e lo dimostrano i numerosi premi vinti dalle distillerie nipponiche. Il nuovo gigante della produzione mondiale, Nikka, propone il suo From The Barrel, con un aroma ricco di note floreali e frutta fresca. 

Al sapore si presenta corposo e, come spesso accade per i whisky giapponesi, lievemente dolce grazie a sentori di caramello, miele e vaniglia. Non è un torbato, quindi gli amanti della bevanda nella sua più classica accezione potranno inizialmente storcere il naso, tuttavia se siete alla ricerca di qualcosa di differente per allargare i vostri orizzonti, potreste scoprire un prodotto ricco di carattere con una gradazione alcolica da non sottovalutare, superiore a quella di molti altri whisky tradizionali.

Il Nikka From The Barrel è venduto in una elegante e minimalista confezione, ed è dunque perfetto come idea regalo.

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6. Laphroaig Whisky Scozzese Puro Malto 70 cl

 

Tra i whisky più venduti troviamo invece quello di Laphroaig, grazie anche a prezzi bassi che lo rendono accessibile a qualsiasi fascia di utenti, soprattutto chi cerca un prodotto classico senza puntare eccessivamente a sapori alternativi e innovativi.

Il liquore in questione è invecchiato 10 anni ed è la classica ricetta che Ian Hunter ha perfezionato 75 anni fa: il malto viene essiccato con fuoco di torba di Islay, in Scozia, che restituisce al Laphroaig il suo sapore ricco.

Al palato si possono avvertire immediatamente note affumicate potenti, seguite da un sottile retrogusto di alga marina che virano sulla dolcezza nella fase finale, lasciando così un sapore variegato. Il whisky è stato anche nominato come “miglior scotch single malt invecchiato 10 anni” nella bibbia di Jim Murray, attivo come recensore della bevanda da più di 25 anni. Un whisky, insomma, per veri appassionati.

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7. The Glenlivet Founder’s Reserve 70 cl

 

La distilleria Glenlivet, attiva con licenza ufficiale a partire dal 1824, è tra le più antiche a produrre scotch tramite malto della regione Speyside. Non si tratta del whisky più economico che potete acquistare ma è una spesa sostenibile alla luce della qualità delle bottiglie, soprattutto la Founder’s Reserve che segue in modo accurato il procedimento realizzato dal fondatore della distilleria George Smith.

Per produrre questo whisky viene usata la stessa acqua, gli stessi macchinari e gli storici barili di rovere americani “First Fill”, ovvero riempiti per la prima volta, insieme a quelli utilizzati precedentemente per la realizzazione di bourbon o altri liquori. In questo modo si conferisce alla bevanda lo stesso identico sapore ideato da Smith.

L’aroma è di agrumi e in particolare arance dolci mentre il sapore rivela un retrogusto di mela e pera, con una consistenza cremosa che indugia sul palato.

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8. Bowmore Scotch Whisky Single Malt 12 anni 70 cl

 

Bowmore è una delle distillerie più antiche di Islay, attiva nel campo da più di 240 anni, precisamente dal 1779. Fu la prima a ottenere la licenza per la realizzazione di whisky a Islay e la seconda in tutta la Scozia, non sorprende dunque che le sue produzioni siano tenute in gran conto tra gli appassionati. 

La bottiglia di whisky invecchiato 12 anni è uno dei punti forti della compagnia. Si presenta con un colore ambrato e al naso ha sottili note di limone e miele, bilanciate dall’affumicatura proveniente dalla torba. All’assaggio invece è morbido e pungente con sentori di cioccolato fondente, con il quale si accompagna alla perfezione.

Secondo i pareri espressi dai consumatori è un torbato adatto anche a chi non ama i classici poiché i sentori di affumicatura non sono eccessivi, rivelandosi dunque ottimo anche come primo whisky. Vincitore di svariati premi, sia alla San Francisco World Spirits Competition sia all’International Spirit Challenge, è un liquore complesso ma bilanciato.

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9. Ardbeg 10 anni Old Whisky 70 cl

 

I whisky di Islay sono numerosi e tutti con qualità e caratteristiche individuali che permettono agli appassionati di scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. Tra le offerte troviamo anche quella della distilleria Ardbeg, fondata nel 1815 e attiva ancora oggi con il suo whisky invecchiato 10 anni. 

È ufficialmente riconosciuto dagli appassionati come uno dei prodotti dall’aroma più torbato, mitigato solo da lime e pepe nero. Al palato esplode in mille sapori, da note di pera, limone e cannella, lasciando sul finale un retrogusto di caffè e mandorle tostate.

Non si tratta di un whisky per tutti e prima di approdare su Ardbeg bisogna almeno aver fatto esperienza con offerte un po’ più classiche. Per tutti gli altri consumatori, che invece non vedono l’ora di assaggiare il prodotto, è possibile scoprire dove acquistare l’Old Whisk in questione semplicemente cliccando sul link in basso che vi riporterà alla pagina del venditore.

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10. The Macallan Amber Whisky 70 cl

 

Tra i whisky venduti online che abbiamo avuto modo di analizzare, quello di The Macallan è uno dei più costosi. L’Amber scotch single malt, per ottenere il suo classico colore è invecchiato in due tipologie di botti differenti, quelle “First Fill”, ovvero riempite per la prima volta e le botti refill di quercia americana usate precedentemente per realizzare sherry.

Trattandosi di un non torbato, potrebbe rivelarsi un’ottima scelta anche per gli utenti che vogliono assaggiare un whisky eccezionale dalle note estremamente fruttate. All’apertura sprigiona un odore di vaniglia a cui si mescolano uva passa, limone e cannella, ripresi poi immediatamente all’assaggio dal palato.

Sul finale è invece lungo e asciutto, chiudendo l’esperienza con note di frutti rossi. Si rivela comunque un whisky adatto solo a chi ha un budget medio/alto da investire, oppure per un regalo importante da fare a un amico.

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Origine e uso

 

Storia

Il whisky è una delle bevande alcoliche più famose nel mondo, quella che ha acquisito una fama internazionale e dai produttori storici è riuscita a insinuarsi e mettere radici anche in paesi estremamente lontani dal luogo di origine. Il metodo di distillazione sembra sia stato scoperto addirittura dai persiani nel primo millennio Avanti Cristo ma fu solo con le popolazioni arabe che, costruendo l’alambicco, riuscirono a ottenere alcolici simili a quelli che abbiamo oggigiorno.

Per quanto riguarda la creazione del whisky, sembra che i primi tentativi furono messi in pratica dai monaci irlandesi dediti al culto di San Patrizio anche se non vi sono conferme documentate. Il primo testo che ne parla è della fine del 1400 ed è stato rinvenuto in Scozia, dove si parla di produzione di aqua vitae.

Per questo motivo esiste una lunga diatriba tra scozzesi e irlandesi per la paternità della bevanda e anche il nome stesso, se prestate attenzione alle lettere, è differente. Con il termine “whisky”, infatti, si intendono i distillati prodotti in Scozia e Canada, mentre con “whiskey” ci si riferisce a quelli irlandesi e statunitensi. 

Non cambia però solo il nome, anche il sistema di distillazione è leggermente differente. Quello scozzese, infatti, viene distillato per due volte, mentre quello irlandese tre. La procedura diversa è data dagli ingredienti, il primo infatti usa malto d’orzo mentre il secondo orzo non maltato.

Dai paesi occidentali, il whisky è poi approdato anche in Giappone, prodotto per la prima volta in Hokkaido nelle prime decadi del 1900. Attualmente si tratta della nazione che detiene il record per quanto riguarda le migliori bevande del genere.

 

Mix

Alcuni puristi inarcherebbero un sopracciglio a sentire di mescole che prevedono l’utilizzo di whisky. Generalmente la bevanda va consumata liscia oppure on the rocks, ovvero con l’aggiunta di ghiaccio. 

Tuttavia, i cocktail a base whisky esistono eccome e tra i più popolari troviamo l’immancabile Irish Coffee. Secondo la tradizione, si tratta di un mix creato nell’aeroporto di Foynes, dove il barman Joe Sheridan mescolò 4 cl di whiskey, 9 cl di caffè americano, un cucchiaino di zucchero e panna a concludere. Una preparazione dolce e gustosa che ha conquistato i consumatori.

Altro popolare cocktail è il Manhattan, creato secondo la storia che lo vede partecipe nel 1874 durante una festa tenutasi al Manhattan Club. Per creare perfettamente questo mix bisogna utilizzare 5 cl di whiskey, 2 cl di vermut e qualche goccia di angostura per colorare il tutto. In conclusione, si aggiunge una ciliegia per decorare.

 

Conservazione

I distillati chiusi solitamente non vanno incontro a deterioramento, tuttavia una volta aperta, la bottiglia di whisky questa dovrà vedersela con luce, aria e temperatura che potrebbero modificarne colore e sapore.

Il processo chimico principale è quello dell’ossidazione, con conseguente riduzione di aromi e corposità. Generalmente si consiglia di consumare la bottiglia entro un anno dall’apertura, con soglie di tolleranza più o meno alte in base al brand. 

Esistono però alcuni piccoli accorgimenti per far sì che la bottiglia duri di più. Innanzitutto bisogna evitare la luce diretta del sole, magari posizionandola all’interno di una vetrinetta o un mobile, anche la temperatura gioca un ruolo fondamentale e non dovrà subire sbalzi importanti, preferibilmente un luogo fresco ma non troppo umido. Infine, non si tratta di vino, quindi non posizionate la bottiglia in orizzontale poiché il liquore a contatto con il tappo potrebbe alterare le sue proprietà.

 

Valore nutrizionale

Concedersi un bicchiere di whisky di tanto in tanto non è un problema, tuttavia quando il consumo diventa giornaliero bisogna prendere in considerazione anche altri fattori come per esempio le calorie ingerite e l’apporto energetico che la bevanda è in grado di fornire. Parliamo di circa 250 kcal per 100 ml, con una notevole quantità di alcol pari a 35 grammi. Tali valori non ci permettono di considerare il whisky un liquore “salutare”. Attenzione quindi a eccedere con il consumo.

Bere responsabilmente

Se non siete abituati al consumo di whisky o lo state assaggiando per la prima volta, sarebbe opportuno evitare di mettersi alla guida anche se avete bevuto un solo bicchiere. Questo perché innanzitutto non conoscete la vostra soglia di tolleranza e, soprattutto, perché la legge parla chiaro e potrete andare incontro al ritiro della patente o conseguenze molto più gravi. 

Il consumo eccessivo di alcol è dannoso anche qualora restiate in casa e non è consigliato bere diversi bicchieri di whisky se non siete abituati. I danni dell’alcol all’organismo sono numerosi e non bisogna mai eccedere, in nessun caso. Bevete dunque sempre con cognizione di causa e in modo responsabile.

 

 

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La migliore sambuca

 

 

 

 

Le nostre selezioni delle migliori sambuche

 

Capire quale sia la migliore sambuca in vendita sul mercato potrebbe rivelarsi un’impresa da poco per chi conosce bene la bevanda ma è in realtà un’operazione complessa per tutti gli altri consumatori. Abbiamo dunque deciso di stilare una classifica delle migliori sambuche del 2024 per aiutarvi a scegliere in modo adeguato tale distillato. Se siete indecisi su quale sambuca comprare, quindi, non perdete altro tempo e date un’occhiata alle nostre recensioni che trovate qui in basso.

 

 

1. Sambuca Sbagliata

 

La Sambuca Sbagliata è una sorta di variazione sul tema del classico liquore. La sua ricetta, infatti, prevede esclusivamente l’utilizzo di alcool derivato da cereali a tripla distillazione, fiori di sambuco, anice stellato e scorze di agrumi. 

Curiosamente questa sambuca nasce da un inconveniente, ovvero un errore nella sua produzione con le dosi di alcuni elementi invertite. Il risultato, particolarmente originale, gradevole e sorprendente ha portato a modificare la ricetta originaria e alla nascita della Sbagliata. Il sapore è dolce e rotondo e ben si sposa con un profumo delicato, sia che gradiate berla liscia o con il ghiaccio.  

Bella la bottiglia, su cui spicca l’originale etichetta ispirata al “kintsugi”, l’arte giapponese del riparare le ceramiche utilizzando l’oro.

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2. Borghetti Sambuca

 

Se siete indecisi su come scegliere una buona sambuca tra quelle presenti sul mercato, forse potrebbe essere una buona occasione acquistare un prodotto dal sapore classico, che esprima al meglio ciò che la bevanda ha da offrire.

Prodotta dalla nota azienda Borghetti (celebre per il suo liquore al caffè), nasce da un’attenta selezione dei fiori di anice stellato, di provenienza orientale, che ne assicura l’eccellenza qualitativa, sia all’analisi olfattiva sia al palato. 

Se bevuta liscia, è molto morbida e armoniosa, tuttavia può essere mescolata con altre bevande per garantire risultati unici. È possibile aggiungerla al caffè, per ottenere un corretto, oppure semplicemente gustarla con due chicchi di caffè al suo interno o con un cubetto di ghiaccio.

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3. Ramazzotti Sambuca 700 ml

 

Il brand Ramazzotti nasce nel 1815 e vide la creazione di una miscela che ancora oggi è tenuta segreta e tramandata per la realizzazione dell’amaro della casa. La produzione non si limita però solo a quella tipologia di liquore ma si è estesa poi nel tempo anche ad altre bevande, come la Sambuca, che sfrutta anice stellato dal gusto forte e pungente, semi di finocchio, semi di coriandolo, cannella e chiodi di garofano.

Il risultato è un prodotto fresco e aromatico, da consumare liscio, on the rocks o mescolato ad altri liquori. Per colpire i propri amici con una preparazione semplice e immediata, potrete realizzare una “Sambuca con mosca”, per cui vi serviranno 4 cl di sambuca Ramazzotti, qualche cubetto di ghiaccio e tre chicchi di caffè tostato che dovranno essere appoggiati nel bicchiere.

Secondo i pareri dei consumatori ha un gusto equilibrato ed è consigliata sia per chiudere un pranzo o una cena luculliana, sia per long drink da realizzare durante una festa.

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4. Gamondi Sambuca con anice stellato

 

Comparando le varie bottiglie di sambuca presenti sul mercato, non abbiamo fatto a meno di notare questo liquore prodotto da Gamondi. Si tratta di un distillato classico, aromatizzato con anice stellato, che gli conferisce quell’intenso profumo e quel tipico sapore avvolgente della sambuca.

La bevanda si presenta in una bottiglia da 1000 ml, nella sua caratteristica colorazione trasparente.

Gli ingredienti utilizzati per la sua realizzazione sono di buona qualità e la gradazione del 40% mette in risalto un intenso profumo di anice. Il retrogusto che viene rilasciato in bocca è delicato e piacevole, infatti a ogni sorso vengono sprigionate delle note di fiori di sambuco, di menta e di finocchio selvatico.

Il liquore può essere servito sia con ghiaccio, sia a temperatura ambiente. Nel complesso è un distillato ben fatto, che viene venduto a un buon prezzo, anche se potrebbe non soddisfare appieno i palati più esigenti, che amano i sapori più forti e decisi.

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5. Romana Sambuca Liquore Classico

 

Se siete alla ricerca di un buon liquore e non volete spendere cifre esagerate, Romana Sambuca potrebbe essere la soluzione giusta.

Si tratta di un distillato molto apprezzato, realizzato con essenze naturali e con ingredienti di alta qualità, accuratamente selezionati. La tradizione vuole che questa bevanda venga servita in un bicchierino con all’interno tre chicchi di caffè, che rappresentano rispettivamente la salute, la ricchezza e la felicità.

La ricetta esalta il tipico profumo di anice, mentre all’assaggio il liquore risulta vigoroso e delicato allo stesso tempo, grazie alle note di fiori di sambuco, finocchio selvatico e menta. Ottima da gustare liscia o con del ghiaccio, è una bevanda ideale da sorseggiare dopo i pasti, da soli o in compagnia.

La bottiglia è semplice ed elegante, anche se non ha una confezione pregiata, pertanto se volete regalarla, dovrete provvedere acquistando una scatola a parte.

Il prezzo con il quale il prodotto si presenta in commercio è davvero basso e vantaggioso.

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6. Molinari Sambuca extra 1 lt.

 

La Sambuca Extra nasce nel 1945, grazie alle miscele messe in atto da Angelo Molinari. La ricetta della bevanda è ancora oggi un segreto e include una gran quantità di spezie che si mescolano all’anice stellato per conferire al distillato il suo sapore inconfondibile.

Può essere consumata in tutte le declinazioni, da quella più classica, ovvero a tavola con amici e parenti, al bar durante una pausa, sia liscia sia nel caffè, liscia on the rocks e persino nei cocktail. A tal proposito Molinari consiglia delle varianti come il Molinari Mojito, realizzabile con 45 ml di Molinari Extra, succo di lime e soda, oppure il Molinari Margarita che, oltre a 10 ml di sambuca, richiede 15 ml di cointreau e 45 ml di tequila, guarnendo il tutto con una fetta di limone.

Si tratta di uno dei brand più apprezzati dagli italiani, pertanto se cercate un prodotto tradizionale e dal sapore inimitabile, si rivela la scelta migliore.

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7. Colazingari Sambuca Fina 70 cl

 

Tra le offerte segnaliamo la sambuca Colazingari, azienda che produce liquori dal 1830 ed è una delle più antiche della Ciociaria. Nel massimo rispetto delle ricette tradizionali, selezionano gli ingredienti e seguono con cura gli infusi a freddo, piccoli dettagli che costituiscono però i migliori distillati e conferiscono loro note aromatiche.

Al gusto si rivela dolce e secca, con uno spiccato sentore di anice stellato che la contraddistingue. Se siete alla ricerca di un prodotto economico ma che abbia allo stesso tempo anche una grande storia alle spalle, la sambuca fina Colazingari potrebbe rivelarsi la scelta più adatta, apprezzata dagli utenti soprattutto per la sua natura quasi artigianale che mantiene vivo lo spirito della produzione di stampo familiare.

L’unico elemento che potrebbe non convincere tutti i consumatori è la gradazione alcolica, un po’ superiore rispetto a quello che ci si aspetterebbe dalla sambuca, adatta quindi a chi ha già esperienza con il prodotto.

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8. Berta Distillerie Sambuca 70 cl in astuccio

 

Tra i prodotti venduti online che abbiamo analizzato, quello di Berta Distillerie si presenta come il più elegante in assoluto. La bottiglia, pur essendo da 70 cl, ha una forma che ricorda quasi un ampolla di profumo, impreziosita da un astuccio raffinato grazie al quale la maggior parte dei consumatori può prendere in considerazione l’acquisto per un regalo da fare a un amico o un appassionato di sambuca.

La gradazione è leggermente superiore alla media, così come il prezzo, tuttavia si rivela un acquisto interessante se preferite una sambuca da bere liscia o al massimo nel caffè, per poter sprigionare tutte le note aromatiche del prodotto.

Gli acquirenti che hanno assaggiato il liquore ne hanno confermato il sapore eccezionale, che viene realizzato dalle distillerie Berta tramite un’accurata selezione di zuccheri e alcool. Per scoprire dove acquistarlo non dovete far altro che cliccare sul link in basso e potrete riceverlo direttamente a casa.

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9. Sambuca 313

 

Per continuare la nostra carrellata di liquori made in Italy, non potevamo fare a meno di proporvi questa Sambuca 313. Si tratta di un distillato che vede le sue origini negli anni ’20, presso l’antica distilleria romana creata da Virgilio Pallini.

La profumazione è intensa e le prime note che si avvertono sono proprio quelle dell’anice. Il gusto è anch’esso forte e avvolgente, caratterizzato da delle piacevoli note floreali e aromatiche.

Ideale da bere liscia, per correggere il caffè, o per realizzare dei gustosi cocktail.

Il prezzo è un po’ sopra la media ma la qualità del prodotto ripaga bene i soldi spesi.

La bottiglia è molto bella e originale, infatti su questa è riprodotto il Pantheon, con una elegante grafica dall’effetto tridimensionale.

Anche il tappo fa la sua parte, infatti grazie alla presenza di un apposito dosatore interno, sarete in grado di versare il distillato nel bicchiere senza esagerare.

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10. Domenis 1898 Storica Sambuca 70 cl

 

La compagnia nasce nel 1898, distillando varie tipologie di ingredienti, realizzando grappa e altri liquori. Nel tempo ha diversificato la sua offerta, aggiungendo ai classici italiani anche la sambuca, realizzata come sempre con anice stellato. Questa è una delle spezie più antiche, utilizzata in passato da romani, greci e persino egizi.

La ricetta è un segreto e si utilizzano altre erbe e spezie che i produttori non indicano chiaramente per far sì che il sapore della propria bevanda resti unico e inimitabile. La Storica Sambuca dà il meglio di sé bevuta liscia, con la proverbiale mosca oppure on the rocks e non è consigliato mescolarla con altri liquori per evitare di alterarne troppo il sapore originale. 

Tra i prodotti analizzati è una delle più costose, tuttavia si tratta della scelta migliore per chi vuole un prodotto di alta qualità, magari come idea regalo per i propri amici. Per scoprire dove acquistare la Storica Sambuca di Domenis 1898 non vi resta altro da fare che seguire il link in basso.

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Origine e uso

 

Storia

La sambuca che oggigiorno beviamo è stata inventata dall’ischitano Luigi Manzi nella metà dell’800. Sebbene la creazione del liquore sia attribuita al patriarca dell’azienda Molinari, in realtà ha radici ben più lontane. La commercializzazione della sambuca Manzi inizia nel 1851 e prevede la distillazione di anice stellato e un ingrediente che inizialmente era segreto ma che venne poi identificato nel finocchio.

Nel dopoguerra l’azienda di Civitavecchia, per problemi economici fu ceduta al gruppo Molinari, che divenne dunque di fatto detentore dell’invenzione di Manzi. Ma da dove proviene il nome “sambuca”? 

In realtà le teorie sono molte, alcuni sostengono che provenga dai “fiori di sambuco”, tuttavia tale affermazione non ha fondamenti specifici e sembra che sia riconducibile a Manzi stesso che, in una lettera scriveva di essersi ispirato agli acquaioli di Napoli e Ischia, chiamati “sambuchelli”, che portavano ai contadini acqua mescolata ad anice per dissetarli durante i lavori nei campi.

Ciò che è certo è che la sambuca è divenuto uno dei liquori italiani per eccellenza, bevuto liscio, on the rocks o mescolato a cocktail. Se non avete mai assaggiato il distillato e dopo averne sentito la storia avete intenzione di provarlo, potete fare affidamento sulle nostre recensioni che trovate in alto, dove presentiamo i migliori prodotti attualmente sul mercato.

 

Mix

Il modo migliore per consumare la sambuca è con un po’ di caffè, mescolato o meno, dopo un pranzo o una cena. Tutti gli utenti abituati a berla vi risponderanno queste testuali parole. Tuttavia, non bisogna necessariamente adattarsi ai gusti della maggioranza ma si possono sperimentare altri metodi per assaggiare la bevanda. Sul mercato potete trovarne anche di aromatizzate, per esempio alla liquirizia, al lampone, al caffè o addirittura alla banana, pensate proprio per la realizzazione di cocktail originali.

Tra quelli che ci hanno colpito di più abbiamo la Sambuca Flambè, o Flaming Sambuca a seconda dei luoghi. Il modo di preparazione prevede l’uso di un bicchiere stretto nel quale versare 30 ml di liquore, successivamente viene la parte difficile, ovvero accendere il distillato in superficie e tappare immediatamente il bicchiere con il palmo. La fiamma si spegnerà e, rimuovendo la mano, si beve tutto d’un colpo. 

Esiste anche una variante che prevede l’accensione della sambuca in un primo bicchiere, generalmente a bocca stretta da cognac. Si trasferiscono poi velocemente le fiamme in un bicchiere da whisky, capovolgendolo per spegnerle. Si può così consumare la sambuca rimasta nel primo bicchiere e dopo sollevare lentamente quello da whisky per inspirare i vapori rilasciati dalla combustione dell’alcol.

 

Conservazione

Esiste un’errata concezione secondo la quale per conservare al meglio i superalcolici bisogna congelarli. Si tratta di un mito che deve essere sfatato poiché i liquori con gradazione alcolica particolarmente elevata, superiore quindi a 40°, non si congelano. Sebbene sia vero che alcuni liquori danno il meglio di sé se serviti freddi, come il limoncello o la vodka, basta metterli in congelatore qualche ora prima del consumo per ottenere l’effetto desiderato.

Per quanto concerne la sambuca, quindi, il modo migliore per conservarla è tenere la bottiglia in luogo fresco ma asciutto. Da evitare quindi le cantine umide e preferibilmente bisogna posizionare la bottiglia in verticale, evitando che i raggi del sole la colpiscano direttamente, per non alterare il sapore originale della bevanda. Vanno dunque bene mobili e vetrinette a patto che non siano illuminate.

 

Valore nutrizionale

La sambuca è un liquore particolarmente dolce e anche una piccola porzione, come un bicchierino da 30 grammi, contiene un apporto energetico pari a 121 kcal. Come la maggior parte dei superalcolici non si rivela dunque la scelta migliore per gli utenti che seguono una dieta ferrea. Il suo consumo deve pertanto essere limitato e superare la dose quotidiana consigliata potrebbe rivelarsi deleterio.

Bere responsabilmente

Consumare alcolici non è in sé sbagliato, tuttavia, bisogna anche considerare attentamente l’effetto che questi hanno sul nostro organismo. L’assunzione in quantità moderate non ha risvolti particolarmente negativi ma può capitare, talvolta, di eccedere e ritrovarsi a bere un bicchiere di troppo, soprattutto se in compagnia di amici. In questi casi la legge è molto severa e se dovete mettervi al volante, sarebbe opportuno evitare qualsiasi tipo di alcolico o scegliere un guidatore che resterà sobrio per riaccompagnare tutti a casa.

 

 

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Liquori

Il miglior liquore alla liquirizia

 

Conclusione

 

Le nostre selezioni dei migliori liquori alla liquirizia

La seguente classifica dei migliori liquori alla liquirizia del 2024 è stata realizzata prendendo in considerazione il grado di soddisfazione dei consumatori. Troverete informazioni dettagliate nelle recensioni in basso, così da permettervi di scegliere quale liquore alla liquirizia comprare senza affidarvi unicamente a dettagli come il prezzo che, seppur importanti, non offrono una visione d’insieme sufficiente.

 

 

1. Liquorice Caffo 0,5 lt.

 

Liquorice di Caffo è il prodotto alla liquirizia tra i più venduti sul mercato, non a caso si tratta della prima compagnia ad aver realizzato in tempi moderni un prodotto di questo tipo. Il gruppo nasce alla fine del 1800 in Sicilia e ha espanso velocemente la propria produzione di liquori, inserendo nella linea di prodotti acquaviti, birre artigianali e liquori tipici calabresi prima prodotti solo a livello familiare in base ad antiche ricette, come quello alla liquirizia qui presentato.

Sebbene abbia un costo contenuto e quindi apparentemente conveniente, bisogna considerare che la bottiglia è leggermente più piccola della media, ovvero 0,5 lt, tuttavia i consumatori ne sono pienamente soddisfatti grazie a una elevata cremosità che lo rende piacevole da bere, soprattutto dopo averlo lasciato riposare qualche ora in congelatore. 

Il grado alcolico si ferma al 27%, non il più alto sul mercato ma si fa senz’altro sentire pertanto è sconsigliato esagerare nel consumo.

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2. Liquirizia Eclisse Franciacorta 70 cl

 

Tra le altre offerte abbiamo poi il liquore alla liquirizia Eclisse delle distillerie Franciacorta, attive fin dai primi del ‘900. Nella sua linea di prodotti troviamo limoncello, nocino, anesone e soprattutto distillato di liquirizia in una bottiglia completamente nera che rimanda quindi al colore del prodotto. 

È realizzato con piante DOP, denominazione origine protetta, fattore che ne sottolinea l’attenzione alla qualità degli ingredienti. In questo caso le piante di liquirizia provengono dal mediterraneo, proprio come vuole l’antica tradizione.

Secondo il produttore, così come gli utenti, il prodotto dà il meglio di sé quando consumato a una temperatura pari a circa -4/-6°C, pertanto prima di servirlo ai vostri ospiti potrebbe essere una buona idea posizionarlo in congelatore per qualche ora. La densità è ottima e il basso grado alcolico, che si ferma al 22%, non lascia in bocca un sapore stucchevole. Si rivela dunque perfetto come digestivo per concludere un pasto luculliano.

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3. Lucano F.lli Vena Liquore Liquirizia 700 ml

 

Tutti avranno sentito parlare almeno una volta della casa Lucano, produttrice dell’omonimo amaro. Tuttavia, non bisogna pensare che sia famosa solo per quella tipologia di liquore. Per omaggiare i fratelli Giuseppe e Leonardo Vena che hanno portato l’azienda alla sua attuale fama è stata dunque realizzata una serie speciale che include liquore nocino, mirto e infine quello qui analizzato alla liquirizia. 

La bottiglia si rivela essenziale ed elegante, con un tocco rétro, perfetta come regalo per appassionati di liquori. Il volume alcolico è tra i più alti, ovvero 28%, fattore che rende questa bevanda più forte se effettuiamo una comparazione diretta con altri prodotti della nostra classifica. 

Come per gli altri, però, anche il liquore alla liquirizia Fratelli Vena va servito ghiacciato e si rivela un perfetto digestivo. Al palato presenta note legnose, tipiche della radice di liquirizia, senza scadere in un gusto eccessivamente dolciastro e che potrebbe disturbare alcuni consumatori.

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4. Bottega Liquirizia Cream 500 ml

 

Bottega è nota come casa vinicola, attiva fin dal 1635, tuttavia ha diversificato la sua produzione espandendosi anche nel mondo dei liquori, producendone di ogni tipologia. La crema di liquirizia è uno di questi, realizzata con radici provenienti dalla costa ionica miscelate ad acqua, alcol e zucchero. Per differenziarsi dalle altre produzioni, però, Bottega aggiunge al mix della grappa, per potenziare le note aromatiche e creare qualcosa di nuovo e diverso dal resto dei prodotti venduti online.

La temperatura di servizio consigliata è di 3 °C, pertanto la bottiglia dovrebbe essere posizionata in congelatore ma rimossa almeno 20 minuti prima del consumo. Trattandosi di un liquore dal volume alcolico moderato, è possibile mescolarlo ad altri ingredienti per ottenere dei cocktail e può essere anche usato per decorare torte asciutte o gelato.

Tra i vantaggi del prodotto abbiamo prezzi bassi, pertanto accessibili a tutti i consumatori, anche quelli che vogliono spendere quanto meno possibile, senza però andare incontro al rischio di ritrovarsi con un liquore scadente.

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5. Anima Nera Marzadro Liquore liquirizia 70 cl

 

Con una gradazione pari al 21%, Anima Nera della distilleria Marzadro è un liquore alla liquirizia amabile, non troppo forte e consigliato a tutti i consumatori che vogliono qualcosa di leggero e poco impegnativo. Non lasciatevi però ingannare da questo dettaglio poiché mantiene tutte le caratteristiche classiche della bevanda, ovvero un sapore avvolgente e speziato, una densità cremosa che indugia sul palato e accompagna perfettamente anche dessert e gelati.

La bottiglia ha un design elegante, completamente nera e con poche scritte che permettono semplicemente di identificare il nome del prodotto, perfetta quindi come idea regalo d’effetto o per presentarsi a una cena con una bevanda alternativa al trito e ritrito vino. Buona anche per chi non ha un budget elevato grazie al costo contenuto.

Per scoprire dove acquistare una bottiglia di Anima Nera di Marzadro non dovete far altro che cliccare sul link sottostante e verrete direttamente riportati alla pagina dove potrete completare la transazione.

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6. Distilleria Petrone Eulizia 50 cl

 

L’Antica Distilleria Petrone, attiva fin dal 1858 e situata nella cittadina di Mondragone in Campania, è nota per la produzione di diversi liquori, come quello al pistacchio o al latte di bufala, bevande che potremmo definire decisamente originali. Non mancano però offerte più classiche come Eulizia, liquore alla liquirizia che attira già dalla sua presentazione. 

La bottiglia ricorda infatti una classica anfora greca, richiamando così alle antiche origini dell’uso della pianta. Il liquore può essere consumato sia liscio, sia con aggiunta d’acqua, sia mescolato con ginger beer, perfetto come digestivo e per concludere un pasto. I pareri degli utenti sono tutti molto positivi, segno dell’elevata qualità del prodotto realizzato con radici di liquirizia mescolate a spirito aromatizzato.

Il prezzo, per la bottiglia da 50 cl, è leggermente più elevato rispetto alla media, tuttavia bisogna tener conto anche dell’estetica del prodotto, fattore che la rende interessante come regalo per appassionati della bevanda.

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7. Bosco Liquori Nerò gocce di Calabria alla liquirizia 50 cl

 

Se volete optare per il liquore alla liquirizia più economico sul mercato, allora la scelta non può che ricadere su Nerò di Bosco Liquori. Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dal prezzo, però, poiché non stiamo parlando di un prodotto scadente ma la distilleria che lo realizza è originaria di Cosenza, in Calabria, ed è attiva fin dal lontano 1864.

Nerò fa dell’attenta lavorazione delle radici di liquirizia DOP il suo cavallo di battaglia, procedimento che mantiene intatte tutte le proprietà organolettiche, per conferire alla bevanda un intenso aroma e un gusto deciso.

La bottiglia è realizzata con cura e sebbene abbia un costo che potremmo definire budget presenta dettagli che impreziosiscono l’articolo e che permette di prenderlo in considerazione anche come idea regalo. Per la degustazione si consiglia di servirlo ghiacciato o, in alternativa, sfruttarlo anche per la realizzazione di cocktail unici o decorare un sorbetto o un gelato.

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8. Izia Liquore di pura liquirizia 70 cl

 

Chiariamo subito che la bottiglia di Izia da 70 cl ha un costo ben più elevato rispetto ad altre qui esaminate, in alcuni casi raggiungendo persino il doppio delle offerte più economiche. Gli utenti che hanno avuto modo di provarlo, però, sottolineano come abbia un gusto unico e che non sia un’opzione leggermente annacquata ma risulti quasi come liquirizia pura allo stato liquido.

Se avete già assaggiato questa tipologia di bevanda e siete incuriositi da offerte un po’ meno popolari ma potenzialmente più caratteristiche, allora il prodotto in questione potrebbe fare al caso vostro. È comunque sconsigliata come prima esperienza poiché l’intenso sapore di liquirizia potrebbe essere troppo forte per alcuni consumatori.

Il prodotto si presenta anche in modo particolarmente accattivante, con un’etichetta colorata ma dai toni vintage che potrebbe fare la felicità degli appassionati di liquori, che amano esporre le proprie bevande. Se siete alla ricerca del miglior liquore alla liquirizia tradizionale, quello di Izia può fare al caso vostro.

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9. Mazzetti D’Altavilla Liquore Di Liquirizia

 

I nostri consigli su come scegliere un buon liquore alla liquirizia proseguono con questo iconico distillato prodotto dall’azienda italiana Mazzetti d’Altavilla, fondata nel 1846 a Monferrato.

Realizzato con le radici di liquirizia Essentia Mediterranea, lasciate in infusione per quaranta giorni nella grappa invecchiata e continuamente rimescolate per cedere al distillato le più intense e persistenti note della pianta erbacea, si differenzia dalle proposte finora analizzate per la gradazione alcolica contenuta (che si ferma al 21%), resa ancora più gradevole dalla degustazione fredda.

Di colore bruno intenso, esordisce al palato con un sapore denso e corposo che sfuma su un finale incredibilmente persistente, in cui prevalgono sentori amari e leggermente legnosi, con continui ritorni aromatici fruttati e floreali.

Aggiungere questa bottiglia alla propria collezione di liquori, anche in virtù del prezzo decisamente concorrenziale a cui viene proposta, è quindi un imperativo categorico se siete dei veri cultori della bevanda, rivelandosi ideale anche come regalo in occasione di una cena tra amici o per un evento importante.

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10. Vallenera Liquore alla Liquirizia

 

L’ultimo liquore alla liquirizia che vi proponiamo ci viene offerto dal liquorificio artigianale Vallenera, che lo produce fin dal 1948.

Realizzato seguendo l’antica ricetta tradizionale, ossia lasciando macerare erbe e radici spontanee della Valle del Fiume Nera, in Umbria, per lungo tempo in alcool di ottima qualità, si contraddistingue per gli inconfondibili toni aromatici, debuttando al naso con uno spettro olfattivo corposo e intenso in cui si stagliano note di legno e biancospino.

Con una gradazione alcolica di 21 gradi, si rivela un ottimo digestivo da gustare a fine pasto, anche freddo o con ghiaccio, risultando ideale come accompagnamento per un delizioso dessert a base di frutta.

Il costo della bottiglia da 50 cl è leggermente più alto della media, ma bisogna considerare anche fattori come l’impiego delle migliori materie prime, il rispetto della tradizione e il nome decisamente importante dell’azienda coinvolta in questa produzione.

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Origine e uso

 

Storia

La liquirizia è prodotta dall’omonima pianta, particolarmente diffusa nel continente eurasiatico, quello americano e australiano. Fin dall’antichità veniva utilizzata come pianta officinale per curare varie tipologie di malattie, i cinesi per esempio oltre 5.000 anni fa la sfruttavano già per ridurre tosse e alleviare i dolori al fegato. Vedeva una larga applicazione anche in Egitto e nella Grecia antica, tuttavia divenne popolare in Europa solo grazie all’ordine cattolico dei domenicani a partire dal 1400 circa.

In Italia, quando si stabilirono i primi coloni greci, portarono con sé le conoscenze mediche dell’epoca, non è raro dunque che vi siano regioni come la Calabria che hanno fatto proprie alcune tradizioni come la produzione di estratto di liquirizia. Proprio come i cinesi millenni prima, anche il medico Ippocrate ne cantava le lodi contro la tosse, soprattutto in forma di estratto che poteva essere facilmente bevuto dal paziente.

Da medicinale a liquore, il passo è breve e come tanti altri prodotti anche questa bevanda divenne ben presto un piacere più che un dovere. Oggigiorno è possibile trovare una gran quantità di produttori che realizzano il proprio liquore alla liquirizia, millantando di essere in possesso della ricetta originale. In realtà le ricette sono molteplici e per quanto possano cambiare o variare le quantità di questo o quell’altro ingrediente, quello più importante è dato sempre dalla liquirizia che deve essere di Calabria DOP.

 

Mix

Il liquore alla liquirizia si può bere sia liscio, preferibilmente molto freddo, sia mescolato con altri ingredienti per ottenere dei cocktail dal sapore estivo. Tra i preferiti dei consumatori abbiamo il Black Mojito, una variante del classico drink a base di rum e menta. Per realizzarlo avrete bisogno di rum, un lime, alcune foglie di menta, zucchero di canna e naturalmente del liquore alla liquirizia.

Mescolate mezzo lime e zucchero di canna in un bicchiere da cocktail alto, dopodiché aggiungete le foglie di menta, 40 ml di liquore alla liquirizia e ghiaccio. Infine, versate un po’ di rum e soda quanto basta per riempire il bicchiere. Mescolando il tutto avrete il vostro fresco cocktail da sorseggiare magari in riva alla spiaggia insieme ai vostri amici.

Per qualcosa di più innovativo è possibile realizzare il Black Hole Sun. Per questo cocktail necessiterete di 5 cl di tequila, qualche foglia di menta, miele, succo di lime, 1 cl di liquore alla liquirizia, 6 cl di ginger beer e un po’ di peperoncino. La base si prepara con un cucchiaio di miele, peperoncino, succo di lime e circa 2/3 cl di tequila, mescolando il tutto. Quando il miele si è completamente sciolto aggiungete ghiaccio, la tequila che resta e la ginger beer. Versate il liquore alla liquirizia per colorare il tutto e decorate con menta per servire.

 

Conservazione

Se avete ricevuto in dono una bottiglia di liquore alla liquirizia o volete consigliare a un amico come conservarla al meglio, bisogna tenere a mente alcune semplici informazioni. Innanzitutto parliamo di un liquore, non di vino, pertanto la bottiglia non dovrà essere posizionata in orizzontale ma sempre in verticale. 

Per evitare che la bevanda cambi sapore non deve essere esposta alla luce solare diretta e sarebbe meglio se fosse in una bottiglia dal vetro scuro. Può essere conservata in dispensa fintanto che sia un luogo buio e asciutto. Sarebbe meglio evitare cantine o luoghi eccessivamente umidi.

 

Valore nutrizionale

La carica calorica di una porzione di liquore alla liquirizia, calcolato in circa 50 ml, non è particolarmente elevata, parliamo infatti di circa 30 kcal. Tuttavia, è ricca di zuccheri e carboidrati che vanno a costituire rispettivamente il 6 e il 2% del fabbisogno giornaliero di un adulto medio.

Consumare un bicchierino dopo cena non è proibitivo, tuttavia bisogna sempre evitare il consumo eccessivo poiché la liquirizia ha varie controindicazioni.

Bere responsabilmente

Consumare alcolici può essere pericoloso, non solo per la propria salute ma anche per l’incolumità degli altri. In Italia è severamente proibito viaggiare in auto o alla guida di altri mezzi di locomozione se ci si trova in stato palesemente alterato e non si hanno riflessi adeguati per far fronte a delle situazioni di emergenza. 

Evitate dunque di mettervi al volante subito dopo aver bevuto qualsiasi tipologia di liquore. In particolare, quello alla liquirizia ha anche altre controindicazioni dovute alle proprietà della pianta stessa. Può provocare infatti ipertensione, ritenzione idrica e insufficienza renale. I diabetici, inoltre, dovrebbero assolutamente evitarne il consumo.